A scuola si è appena iscritto un nuovo studente, un ragazzo un po’ strano, che si scusa sempre con tutti, mentre per le strade è apparsa un’inquietante ragazzina che sta terrorizzando gli ignari passanti; sono i fratelli Yuma e Chizumi Azawa, e il loro improvviso arrivo darà inizio ad una serie di orribili quanto inspiegabili eventi. Questa è la premessa di Dissolving Classroom, un volume autoconclusivo composto da sette racconti grotteschi partoriti dalla mente del maestro dell’orrore Junji Itō.
Sebbene copertina e titolo stesso dell’opera possano trarre in inganno, questo manga, pur trattando delle vicende di alcuni studenti, non sfrutta moltissimo l’ambiente scolastico se non nelle prime pagine. L’autore infatti decide di far esplorare ai suoi personaggi un’area molto più ampia, estendendo l’ondata di terrore e stranezze proprio all’intero arcipelago giapponese.
L’opera principale si sviluppa nei primi cinque racconti, caratterizzati da toni violenti e spesso tragicomici, lasciando negli ultimi due alcuni episodi indipendenti tra loro e slegati dalla storia principale, a modo loro più delicati. Tutti i racconti sono però accomunati da disegni eseguiti magistralmente: la matita del maestro Itō si dimostra sempre in grado di trasmettere ansia e inquietudine attraverso scene grottesche e dettagli raccapriccianti che cercano costantemente di fare leva sulle paure più nascoste del lettore. I personaggi principali sono ben rappresentati, anche se quelli più curati e dettagliati sono, anche quando secondari, quelli più spaventosi.
Per quanto riguarda la storia, la trama è convincente e ben sviluppata, il susseguirsi degli avvenimenti è ordinato e non presenta buchi. La semplicità dei dialoghi rende la lettura di Dissolving Classroom generalmente rapida e piacevole, anche se alcune innocue ripetizioni inserite di proposito, forse per rendere alcune battute cantilenanti e disturbanti, potrebbero ogni tanto saltare all’occhio e rallentare leggermente il ritmo. Ciò che però intrattiene a pieno all’interno della storia principale sono proprio le figure dei due fratelli: i loro caratteri bizzarri e agli antipodi sono gli esplosivi ingredienti che rendono il manga godibile e a tratti addirittura divertente. Yuma, il fratello maggiore, si dimostra un personaggio interessante in grado di far sorridere e inquietare esattamente allo stesso tempo, grazie al suo comportamento eccessivamente educato, mentre Chizumi, per via del suo temperamento instabile e la sua totale mancanza di freni inibitori, si conferma la figura più macabra e imprevedibile.
Il filone narrativo di Dissolving Classroom, come detto in precedenza, termina con il quinto racconto per lasciare un po’ di spazio a due storie più brevi, entrambe composte da poche pagine, povere di dialoghi ma in grado di catturare l’attenzione, a modo loro toccanti e che vanno a favorire la presenza di un’atmosfera più introspettiva e capace di trattare certe tematiche in pochi passaggi, lasciando un po’ l’amaro in bocca ma senza mai appesantire. Nel complesso il volume è un prodotto valido, in grado di intrattenere e talvolta offrire alcuni spunti di riflessione ai lettori più attenti, dato che una pagina a fine volume sembra suggerire un messaggio più profondo che non tutte le opere di questo genere oggi come oggi possono di certo vantare.
La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni
Ancora una volta Junji Itō dimostra di meritare pienamente l’appellativo di “maestro dell’orrore”, mostrandosi abile nel manipolare e fondere le classiche atmosfere horror che caratterizzano le sue opere a elementi solitamente estranei al genere, come le profonde e spesso non troppo velate riflessioni sul comportamento dell’uomo in relazione agli altri, o a sprazzi di comicità che rendono il tutto estremamente grottesco.
Dissolving Classroom, il risultato di questo mix di contenuti e sensazioni non potrà che essere per il lettore un’esperienza tanto godibile quanto disturbante. Disponibile in Italia dallo scorso novembre sotto l’etichetta Star Comics, in un volume autoconclusivo nel classico formato 15×21 venduto al prezzo di 8 €.
Per chi non cerca il “solito horror”
Aly
Bella recensione ed esaustiva! Mi hai fatto venire voglia di leggerlo!
Tonino Carabotta
Getto subito la maschera: non sono un estimatore del genere Horror ( in qualsivoglia forma: film,fumetto etc.)
Non nego però che il taglio di questa recensione mi ha solleticato la curiosità.
É quindi mia intenzione acquistare il fumetto.
Sicuramente è un commento che lascia il tempo che trova, ma è ciò che penso.