Il director della serie Yakuza elogia Ghost of Tsushima

Toshihiro Nagoshi parla di Ghost of Tsushima

L’apprezzatissimo Ghost of Tsushima non è riuscito solo ad accaparrarsi ottimi voti da parte della stampa, tra cui un Famitsu che addirittura gli ha assegnato il mitico perfect score, ma anche molti volti noti del panorama videoludico hanno riconosciuto il giusto merito che gli spetta. Tra questi spicca Toshihiro Nagoshi, iconica figura (nonché director) dietro la serie Yakuza, che proprio di recente ha voluto spendere qualche parola di elogio per questa esclusiva PlayStation 4 che porta la firma di Sucker Punch.

Nagoshi è infatti rimasto impressionato dalla quantità di ricerche fatte per il gioco e dagli sforzi impiegati durante la sua creazione, affermando che il modo in cui Ghost of Tsushima combina l’esplorazione con la narrazione è davvero ottima. Anche il motion capture lo ha davvero colpito in positivo.

Non si risparmia però qualche parola al vetiolo riguardo i developer giapponesi. Durante una recente intervista, ha infatti detto che gli sviluppatori occidentali che stuzzicano l’interesse dei giapponesi più degli stessi giapponesi è… alquanto interessante. Spesso si crede infatti che i developer stranieri non conoscano bene il Giappone, ma è proprio questa stessa convinzione a essere davvero sbagliata.

In un certo senso è come se gli stessi giapponesi siano stati battuti, in quanto crede che quello sia uno dei tipici giochi che sarebbe dovuto esser realizzato dai nipponici. Questo porta il celebre director a rilasciare qualche commento riguardo le potenziali restrizioni dello sviluppare un gioco nel Sol Levante, facendo notare che il protagonista del titolo targato Sucker Punch, Jin, non è il tipico uomo di bell’aspetto, dettaglio che se fosse stato presentato a una tipica compagnia giapponese forse non sarebbe stato addirittura approvato.

Avete già provato con mano Ghost of Tsushima e siete d’accordo (o contrari) con il buon Nagoshi? Fatecelo sapere nei commenti!

Fonte: Push Square

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.

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