Mi sono sempre sentito un po’ a disagio ogni volta che in mia presenza veniva fuori il discorso sui giochi preferiti di Nintendo Switch. Tutti mi guardavano straniato quando invece di un ben prevedibile The Legend of Zelda: Breath of the Wild o Super Mario Odissey la mia risposta era sempre la stessa: Splatoon 2. Pur non offrendo più nuovi contenuti da diverso tempo, lo shooter rivoluzionario di Nintendo è ormai uno dei pochi titoli multiplayer a cui mi dedico semi-regolarmente. Per questo motivo, quando all’E3 2018 è stato presentato per la prima volta Ninjala non sapevo davvero cosa pensare, non sentendomi di certo pronto ad abbandonare calamari ed inchiostro per ninja e gomme da masticare.
Facciamo un fast-forward di due anni e arriviamo al 25 giugno, data d’uscita di questa nuova fatica di GungHo Online Entertainment: dopo un periodo di open beta disastroso ed un posticipo a causa del COVID-19, da oggi ho potuto finalmente mettere le mani un gioco che prende davvero tanta, tantissima ispirazione proprio da Splatoon, ma che riesce al contempo a distinguersi abbastanza da reggersi sulle proprie gambe e, con qualche miglioramento che spero arriverà in futuro, forse persino a rivaleggiarvi. In questo senso è importante notare come GungHo voglia trasformare Ninjala in una sorta di franchise cross-mediale con tanto di serie animata e merchandise al seguito, un po’ nello stile di LEVEL-5 con YO-KAI WATCH.
- Titolo: Ninjala
- Piattaforma: Nintendo Switch
- Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
- Genere: Action, free-to-play
- Giocatori: 1-4 (multiplayer online)
- Publisher: GungHo Online Entertainment
- Sviluppatore: GungHo Online Entertainment
- Lingua: Italiano (testi), Inglese (doppiaggio)
- Data di uscita: 24 giugno 2020
- Disponibilità: retail (solo in Giappone), digital delivery
- DLC: Modalità Storia, Battle Pass, microtransazioni cosmetiche
- Note: Il gioco è free-to-play, ma la modalità storia è disponibile solo a pagamento
Abbiamo recensito Ninjala scaricandolo gratuitamente dal Nintendo eShop e acquistando il DLC per la Modalità Storia.
La (poca) storia di Ninjala è molto semplice e ha un ruolo marginale, cosa che ci si poteva aspettare da un titolo live service, e anzi molti nemmeno la scopriranno mai: questo perché, essendo un titolo freemium incentrato sul comparto multiplayer online, si è scelto di rendere la modalità storia un DLC a pagamento rilasciato a capitoli. In essa seguiremo i panni di Van, un aspirante ninja che si ritrova a fare i conti con una minaccia aliena, delle forme di vita conosciute come Ninja Spaziali, che stanno sequestrando i bambini con abilità shinobi latenti. A indagare su questo mistero Van si troverà sotto l’attento addestramento di suo nonno. Buttandoci solo nell’online invece potremo scoprire le storie personali degli altri personaggi selezionabili, ma ancora non sappiamo se e quanto la storia verrà allargata per includere anche loro. Nel mondo di gioco la WNA (Worldwide Ninja Association) ha sviluppato scientificamente un tipo di gomma da masticare che può essere manipolata e usata per combattere da persone che hanno nella loro discendenza di sangue degli antenati ninja: per conservare queste capacità e diventare maestri di Ninjutsu viene quindi istituito un torneo in cui otto ragazzi competono gli uni contro gli altri.
Morra cinese e combattimenti ninja
Il combattimento di Ninjala è un esempio da manuale di un sistema “facile da apprendere, complesso da padroneggiare” dove ad ogni pressione di un tasto corrisponde una singola azione, ma l’interconnessione e i riflessi richiesti per combattere al meglio sono tutto fuorché immediati. Potremo scegliere fra tre categorie di armi diverse per combattere: una katana da allenamento, un martello, e uno yo-yo, disponibili in alcune varianti estetiche ma con un funzionamento simile, con ogni categoria più adatta a un certo stile di gioco. Il combattimento davvero frenetico vedrà un totale di otto giocatori, ognuno per sé oppure in due squadre di quattro contro quattro, darsi battaglia per accumulare il maggior numero di punti possibile. Purtroppo il tutorial fa davvero un pessimo lavoro nello spiegarci tutte le meccaniche di gioco, perciò si tratterà di un lungo processo per prove ed errori.
Utilizzare qualsiasi abilità ninja oltre al semplice auto-attacco e al movimento di base richiederà energia, che troveremo disseminata per la mappa oppure otterremo sconfiggendo dei droni passivi piazzati in punti strategici, che aumenteranno anche la capacità di energia che potremo immagazzinare per tutto il match. Spesso le battaglie fra i giocatori si concentrano in queste aree per il controllo di questi droni, cosa che per certi versi riprende alcuni aspetti da giochi del genere MOBA. Purtroppo, per quanto sia davvero pieno di idee interessantissime, il combattimento fra giocatori sembra fin troppo caotico in senso negativo, perché la fortuna e la casualità spesso avranno decisamente più impatto della pura abilità. Lo scopo di Ninjala è non solo quello di accumulare punti e sconfiggere gli altri giocatori, ma di farlo in una maniera particolare che frutterà maggiormente, ovvero quello di ottenere un “IPPON”, l’equivalente nelle arti marziali orientali del K.O. della Boxe. Questo si ottiene sconfiggendo un nemico con una combo completa senza che quest’ultimo riesca a interromperla, cosa dettata quasi totalmente dal caso grazie all’introduzione di un sistema di parata volutamente basato su un concetto stile morra cinese.
Premere il dorsale sinistro con la tempistica giusta mentre subiamo un attacco innescherà una parata automatica, una sorta di quick time event in tempo reale fra i due combattenti, dove muovendo lo stick analogico in una data direzione incroceremo le armi e vincerà, facendo moltissimo danno, il primo che riuscirà a rompere la guardia dell’altro selezionando la direzione giusta opposta a quella dell’altro. Non è ancora ben chiaro come funzioni esattamente questo sistema e non viene mai spiegato dal tutorial di gioco, lasciando dunque letteralmente al caso l’esito di questi scontri che sono tuttavia il cuore del gameplay del titolo. Insomma, il combat system di Ninjala, seppure vada bene per una serie di giocatori più casual, per chi invece non vuole lasciare nulla al caso e dedicarcisi in maniera più hardcore risulterà in fretta troppo frustrante e basato sulla fortuna piuttosto che sull’abilità. Oltre al combattimento all’arma bianca avremo anche qualche limitata opzione a distanza, con la possibilità di sparare le nostre gomme da masticare una volta gonfiate, di sparare un potente raggio in caso la nostra arma abbia quest’abilità, e di volare brevemente lontano o verso un avversario a patto di avere abbastanza energia. Francamente, questo stile di gioco non è tuttavia praticabile: il vero nucleo dell’esperienza sta nelle sfide uno contro uno.
Un arsenale poco fornito
La scelta iniziale di armi, mappe e modalità purtroppo lascia un po’ a desiderare e spero che venga espansa in futuro: abbiamo infatti oltre alle sole tre categorie di armi sopracitate (seppur con alcune variazioni sul tema) appena due mappe (un’arena del torneo e un’area cittadina riciclata dallo Story Mode) e una singola modalità di gioco, affrontabile però in tutti-contro-tutti o a squadre. Come ormai è chiaro, GungHo si è chiaramente ispirata ai titoli 2015-2017 di Nintendo per realizzare Ninjala, e così facendo il titolo perde un po’ di originalità: questo è riscontrabile sicuramente nel sistema di “Carte Shinobi” e di armi: ogni categoria di arma con ogni variante avrà infatti associata una determinata mossa finale shinobi e diverse abilità, un po’ come accadeva in Splatoon dove ogni capo di abbigliamento aveva alcuni vantaggi passivi.
Le Carte Shinobi ricoprono sostanzialmente lo stesso ruolo e per equipaggiarne di ulteriori sarà necessario sbloccare un maggior numero di slot utilizzando le Medaglie Ninja, che otterremo completando le missioni di storia (rendendone l’acquisto quasi obbligato) oppure salendo di livello. Al momento le combinazioni di abilità passive e attive è piuttosto limitata, e sebbene il numero di variazioni di armi trovabili alla fine di ogni match sia generoso, queste sono sostanzialmente delle variazioni “a tempo” che verranno consumate dopo ogni partita. Attualmente il sistema di progressione del gioco con tanto di Battle Pass sembra davvero più concentrato sulla parte cosmetica. Anche qui purtroppo il titolo non brilla di luce propria: stavolta l’estetica grunge ed hip-hop, sbarazzina e “gggiovane” è stata piazzata nei costumi di ragazzini e ragazzine ninja piuttosto che di calamari umanoidi, ma la zuppa (perdonatemi il gioco di parole) è sempre quella.
Server stabili? Sulla mia console Nintendo?
Per quanto riguarda il comparto tecnico, davvero importante per un titolo del genere, tutte le mie paure si sono fortunatamente rivelate infondate. Il primo periodo di Open Beta è stato totalmente inaccessibile a causa di un sovraccarico critico dei server, e nel secondo periodo le cose non sono andate molto meglio. Fortunatamente, a parte qualche singhiozzo il giorno stesso del lancio, la capacità e la stabilità dei server sono state migliorate adeguatamente, riuscendo a far fronte a più di un milione di giocatori. Giocando in portatile e in modalità TV collegato alla dock, sia in wireless che collegato in ethernet, non ho riscontrato particolari problemi grazie ai server dedicati invece di un sistema peer-to-peer (qualcosa che Nintendo ancora non è riuscita a capire tre anni dopo l’uscita di Switch).
Parlando invece del comparto grafico e sonoro, Ninjala è sicuramente godibile se non eccelso. Pur con un framerate sbloccato, nella realtà i 60 fps che trovo davvero importanti in un gioco competitivo vengono raggiunti solamente nello Story Mode oppure andando in qualche parte di mappa poco frequentata, sia in portatile che in docked. Fra queste due versioni a livello di prestazioni non sembra cambiare nulla, ma con Switch nella dock potremo vedere un leggero effetto di anti-aliasing applicato ai modelli poligonali. Fortunatamente, la scelta di adottare una grafica piuttosto cartoonesca permetterà ai personaggi e alle aree di gioco una maggiore espressività e fluidità senza sforzare troppo l’hardware. Una nota di demerito va alla colonna sonora un po’ troppo anonima anche se con molte tracce a disposizione e al dannatissimo annunciatore che in maniera davvero fastidiosa commenterà ogni nostra sconfitta urlando parole giapponesi letteralmente a caso. Era divertente la prima volta, ma quando per dieci volte in una partita mi sento gridare nelle orecchie “Wasabi”, “Yokohama” e “Tonkatsu” mentre vengo spalmato su un muro la cosa inizia a diventare snervante.
A chi consigliamo Ninjala?
Mi sento di consigliare Ninjala senza riserve a chiunque abbia provato e apprezzato sia il primo che il secondo gioco della serie Splatoon: queste persone faranno ben presto pratica con i comandi, e il setting e il tema generale del gioco sono così simili da non causare davvero nessuna difficoltà di adattamento. In generale, chiunque sia appassionato di titoli online arena anche occidentali come Battlerite qui troverà assolutamente pane per i propri denti. Essendoci un costo di ingresso nullo e non essendo necessario neppure un abbonamento a Nintendo Switch Online per poter giocare, credo che sia il titolo perfetto per passare una serata in compagnia con amici che non avranno davvero nessuna limitazione all’esperienza di gioco, se non dal lato “cosmetico”. Attualmente i contenuti sono un po’ pochi perciò chi cerca un gran numero di mappe, armi e personalizzazioni per i personaggi farà meglio ad attendere che escano i primi aggiornamenti di contenuto.
- Gameplay facile da imparare e complesso da padroneggiare
- Business model sorprendentemente moderato
- Server stabili e playerbase ampia
- Non è necessario l’abbonamento a Nintendo Switch Online
- Poca originalità, troppo ispirato a Splatoon
- La fortuna ha un ruolo troppo importante negli scontri
- Solo due mappe al lancio
- L’annunciatore vi darà sui nervi in fretta
Ninjala
Con qualche miglioramento l’allievo raggiungerà il maestro
Ninjala è un esperimento riuscito a metà. Pur imitando il più possibile il colosso Splatoon nell’estetica e nelle premesse, il gameplay è abbastanza diverso e profondo seppure non ancora così ben bilanciato da essere un prodotto godibile a sé stante, ma comunque risulta un’ottima alternativa per chi non se la sente più di buttarsi in un titolo live service che ha ormai diversi anni alle spalle, come il titolo di lancio di Nintendo Switch. Non essendo necessario neppure un abbonamento a Nintendo Switch Online per giocare a Ninjala, GungHo Online Entertainment spera di recuperare i costi solamente tramite un sistema di microtransazioni e Battle Pass ormai standard nei giochi di questo tipo, e questa è proprio l’unica incognita: i titoli unicamente multiplayer necessitano di un flusso costante di nuovi contenuti per avere successo e almeno al lancio su questo fronte è stata messa davvero troppa poca carne al fuoco, ma non è certamente troppo tardi per cambiare la rotta.