SoulCalibur: Lost Swords – Recensione

NAMCO converte al free-to-play un altro dei suoi franchise famosi. SoulCalibur: Lost Swords, fighting game RPG rivolto a chi preferisce giocare in solitario.

soulcalibur lost swords recensione cover

soulcalibur-lost-swords-recensione-boxartSoul Edge è il nome della spada maledetta che corrompe e divora l’animo degli esseri umani. Soul Calibur, invece, è la spada spirituale a essa contrapposta. Il fato delle due lame è intersecato da tempo immemore e la fine del sedicesimo secolo è il teatro del loro ennesimo scontro: il cavaliere Siegfried, un tempo corrotto dalla spada malefica, è ora al servizio della Soul Calibur, e si prepara ad affrontare ancora una volta la sua nemesi Nightmare, personificazione dell’arma maledetta. Nel mezzo del devastante duello, le due armi leggendarie si riducono in frammenti, che a loro volta confluiscono nel Caos astrale e raggiungono innumerevoli mondi e dimensioni. Essi finiscono per legarsi a innumerevoli spade, pronte a combattere, in attesa di nuovi padroni che possano sfruttare i loro incontrastabili poteri.

Dopo l’esperimento con Tekken Revolution, BANDAI NAMCO Games decide di indirizzare al free-to-play un altro dei suoi franchise più famosi. SoulCalibur: Lost Swords è stato annunciato nel 2013 e lanciato in Giappone lo scorso 6 febbraio, e finalmente il 23 aprile 2014 sbarca anche in Europa. A differenza di tutti gli altri titoli della saga, Lost Swords è votato all’esperienza single player piuttosto che alle battaglie online fra giocatori in carne e ossa, prendendo a piene mani quanto di meglio c’era nella modalità Maestro d’Armi e ampliandola con una serie di succulenti novità.

  • Titolo: SoulCalibur: Lost Swords
  • Piattaforma: PlayStation 3
  • Genere: Fighting Game, RPG
  • Giocatori: 1
  • Software house: BANDAI NAMCO Games
  • Sviluppatore: Project Soul
  • Lingua: Italiano (testi), Inglese o Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 23 aprile 2014
  • Disponibilità: digital delivery (gratuito)
  • Reperibilità: comune
  • DLC: microtransazioni in-game per equipaggiamenti e oggetti consumabili
  • Note: free-to-play single player per il celebre franchise di SoulCalibur

soulcalibur-lost-swords-recensione-schermata-09Il deludente SoulCalibur V ha lasciato con l’amaro in bocca i fan di vecchia data della serie, soprattutto a causa di una modalità Storia brevissima e incentrata principalmente sui due nuovi protagonisti, ma soprattutto a causa dell’assenza di personaggi che ne hanno gettato le fondamenta, come Taki e Seong Mi-Na, in favore di un cast rinnovato e più moderno, ma non altrettanto carismatico. In attesa di un sesto capitolo (probabilmene già in sviluppo su console di nuova generazione) NAMCO rende omaggio con questo spin-off agli appassionati e ai personaggi che hanno reso celebre il franchise: sebbene il titolo sia ancora nelle prime fasi di lancio, è palese l’intenzione di voler includere gratuitamente personaggi già confermati, come la già citata kunoichi dalla tutina rossa.

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Una volta creato il nostro profilo e dopo aver scelto uno dei tre combattenti disponibili inizialmente (che, fatta eccezione per la biancheria intima saranno completamente nudi) inizieremo il nostro viaggio all’interno del mitologico sedicesimo secolo. Selezionata Sfida, la modalità principale che avremo a disposizione, potremo affrontare il Tutorial, che inizierà presentadoci la prima delle novità di questo esordio FTP: la possibilità di selezionare uno fra gli alleati disponibili online in quel momento, ovvero un supporto da chiamare durante le battaglie mediante la pressione dell’apposito tasto. Ci verrà ancora una volta spiegato il sistema di combattimento tipico di questa serie: un tasto per le sferzate orizzontali, uno per quelle verticali, uno per il calcio e uno per il bloccaggio. In termini di comandi in battaglia, la maggiore novità risiede nell’Arte Segreta, effettuabile dopo aver riempito l’apposita barra, tramite uno dei tasti dorsali.

A tale of souls and swords once again retold

"PER LA FORZA DI GRAYSKULL! LA GRANDE FORZA È CON ME!"

“PER LA FORZA DI GRAYSKULL! LA GRANDE FORZA È CON ME!”

Le sfide saranno composte da un susseguirsi di scontri, ciascuno di un solo round, dove saremo chiamati ad affrontare vari nemici in una sorta di battaglia per la sopravvivenza in cui la nostra energia vitale non verrà mai ripristinata. Per vincere ciascuna sfida, e per accaparrarci quindi i forzieri guadagnati, sarà necessario battere il nemico prima dello scadere del tempo altrimenti, anche se in vantaggio, verremo considerati sconfitti. E prima che possiate pensarlo, scordatevi di vincere attraverso un bel Ring Out come in ogni SoulCalibur precedente: in Lost Swords questa possibilità ci è del tutto preclusa. Nel caso dovessimo perdere una battaglia, saremo chiamati a utilizzare un Tagliando Continua, ottenibile quotidianamente al login o acquistabile sul PSN al prezzo di circa due euro. Se ci troveremo nei guai potremo sempre decidere di chiamare il partner succitato, e utilizzarlo al posto del nostro guerriero fino a che la sua barra di energia non sarà esaurita. Se ottimisticamente riusciremo a vincere una sfida, otterremo punti esperienza (ESP), denaro (G) e oggetti, così come consumeremo AP, ovvero Action Point, necessari a proseguire la nostra partita, ripristinabili con il passare del tempo o con l’utilizzo di speciali pozioni vendute al medesimo prezzo dei tagliandi cui sopra.

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Le Sfide a nostra disposizione saranno divise in tre categorie: Normali, Maestro o Evento. Attraverso le prime potremo avanzare progressivamente nella storia, senza alcuna difficoltà apparente, sconfiggendo avversari mano a mano sempre più potenti. Nella categoria Maestro vengono raccolte sfide speciali di difficoltà più elevata e infine, nella sezione Evento, avremo per l’appunto eventi disponibili solo per un periodo limitato, che ci permetteranno di sbloccare ulteriori personaggi selezionabili, frammenti della leggendaria Soul Edge e altro ancora. Tutte le battaglie verranno accompagnate da un breve paragrafo testuale che, missione dopo missione, dipanerà il nostro cammino.

Tra le novità introdotte in SoulCalibur: Lost Swords per movimentare gli altrimenti monotoni scontri all’arma bianca, che ci accompagnano fin dai tempi del primo Soul Blade, avremo inoltre gli Elementi e il Furore. Sia i nemici che i nostri pezzi di equipaggiamento (armi e vestiti) saranno dotati di attributi elementali, ciascuno con punti di forza e debolezze: il Fuoco (rosso) sarà forte contro il Vento (verde) ma debole contro l’Acqua (blu) che a sua volta sarà debole contro il Vento, mentre la Luce (bianco) e l’Oscurità (nero) saranno efficaci e deboli vicendevolmente. Questi attributi determineranno la quantità danno che i nostri fendenti arrecheranno al nemico, che sarà dato dal rapporto fra l’attributo elementale del nostro equipaggiamento e quello dell’avversario.

C'erano modi più gentili per chiedergli di spogliarsi, eh.

C’erano modi più gentili per chiedergli di spogliarsi, eh.

D’altro canto, il Furore è uno status alterato, un potenziamento di cui i nostri nemici potranno usufruire dopo aver subito un certo numero di danni rendendoci, per qualche istante, la vita un po’ più complicata rispetto a quanto credevamo. Una buona tattica è quella di conservare la nostra Arte Segreta fino a questo punto, in modo da interrompere lo status di Furore nel minor tempo possibile, assicurandoci qualche chance in più per la vittoria. Azzerando il Furore dei nostri nemici a colpi di fendente, distruggeremo inoltre l’equipaggiamento dei nostri nemici e, oltre a renderli più vulnerabili, faremo in modo che gli stessi lascino cadere oggetti più rari del solito, custoditi all’interno di scrigni che verranno raccolti automaticamente e il cui contenuto verrà rivelato alla fine di ogni battaglia. Tra questi potremo trovare armi, pezzi di equipaggiamento, accessori e materiali utili a migliorare il tutto tramite la funzione Infondi che troveremo all’interno della sezione Personaggio.

Chi trova un amico intasca un tesoro

"SHORYUKEN!"

“SHORYUKEN!”

Dopo aver selezionato la sfida da affrontare, e prima di entrare nel cuore della battaglia, ci verrà chiesto di scegliere un Alleato per accompagnare il nostro guerriero in missione. Ci verranno mostrati i giocatori che in quel momento saranno connessi, e dovremo sceglierne uno in base ai nostri gusti, tenendo sott’occhio il personaggio da loro utilizzato, il livello, il rango e gli attributi elementali associati. Durante il duello col nostro avversario, sotto la nostra barra energetica ne verrà mostrata una seconda, di colore rosa, che si riempirà progressivamente con il passare del tempo: una volta piena, potremo sostituire per un breve lasso di tempo il nostro guerriero con l’alleato prescelto mediante la pressione di un tasto, in modo da riuscire a salvarci da situazioni spinose che altrimenti ci avrebbero portato alla sconfitta; sebbene tali alleati saranno in grado di eseguire la propria Arte Segreta, i danni da loro subiti influiranno sul tempo a disposizione sul campo. Alla fine della battaglia ci verrà chiesto se vogliamo stringere un’Alleanza con il giocatore in questione: in maniera analoga a un social network, se il nostro temporaneo amico deciderà di accettare la nostra amicizia, lo troveremo sempre in cima alla lista degli alleati selezionabili. Inoltre, ogni qual volta decideremo di utilizzarlo in battaglia, il giocatore in questione verrà premiato con punti esperienza e con oggetti come Pozioni AP. Potremo decidere di inserire nella lista alleati i nostri amici in carne e ossa, a patto di scambiare con loro il nostro codice ID, che potremo trovare nell’apposita sezione. Tuttavia, esiste un limite massimo di alleati che potremo collezionare, oltre il quale sarà necessario acquistare un’espansione dallo store.

La leggenda del maestro d’armi in mutande

No, Ivy. Non sei per nulla credibile nei panni di pudica scolaretta nipponica.

No, Ivy. Non sei per nulla credibile nei panni di pudica scolaretta nipponica.

Nella schermata di personalizzazione del personaggio potremo cambiare equipaggiamento e accessori per personalizzarlo, selezionare il nostro combattente e accedere alla voce Infondi, che ci permetterà di rendere più forte l’arma e i pezzi di equipaggiamento mediante il sacrificio di oggetti, pietre che ne aumenteranno le statistiche e, naturalmente, di oro a nostra disposizione. Tuttavia, tale forgiatura sarà un terno al lotto, dato che potrebbe fallire facendoci perdere miseramente beni e oggetti consumabili. Anche le armi, come i personaggi, potranno salire di livello con l’esperienza, aumentando di statistiche in attacco e acquisendo proprietà particolari, come attributi fisici (per esempio, Sfondamento) e arti segrete.

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Eliminata la possibilità di creare da zero un combattente come negli ultimi capitoli regolari della serie, il team di Project Soul ha optato per una semplice personalizzazione del costume per ciascuno dei personaggi del cast a nostra disposizione. A partire dalla biancheria intima, dovremo vestire Sophithia e soci (anche se verosimilmente preferirete lasciarla a prendere aria il più possibile) mediante tutto ciò che riusciremo a recuperare sul campo di battaglia: dal pantalone alla corazza, dagli spallacci ai sandali, tenendo sempre bene a mente le proprietà elementali di ciascun indumento. Spesso e volentieri però, specie nelle prime sessioni di gioco, dovremo accontentarci di ciò che offre la casa, costringendo i nostri occhi ad assistere spettacoli non proprio gradevoli: un po’ come se cospargessimo il nostro guerriero di colla a presa rapida e lo piroettassimo all’interno di un negozio di armature a mo’ di trottola, facendogli appiccicare addosso gli oggetti più disparati. Oddio, detto così sembra un po’ la trama di Katamari: non sarà esattamente la stessa cosa, ma ritrovarsi con un guerriero equipaggiato di cotta di maglia, bandana da pirata e sandali di paglia non sarà poi così insolito.

In basso, fra le opzioni disponibili, troveremo quella che servirà a scattare la “foto del profilo” della nostra controparte poligonale. Potremo scegliere inquadartura, posa, sfondo e cornice, per scattare infine quella che sarà l’immagine che ciascun giocatore online vedrà associata al nostro nickname prima di selezionarci come alleati: tale immagine verrà aggiornata automaticamente dal sistema ogni qual volta decideremo di cambiare pezzi del nostro equipaggiamento, senza bisogno di doverla scattare manualmente volta per volta.

Libertà vigilata

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Il modello free-to-play del gioco ci proporrà di utilizzare Pozioni AP ogni qual volta l’apposito valore raggiungerà lo zero, a meno che non decideremo di attendere un certo lasso di tempo per ripristinarli, oppure non saliremo di livello recuperandoli completamente. Tali punti, assieme al livello del personaggio, saranno i fattori che ci consentiranno di effettuare l’ingresso in ciascuna delle sfide proposte, e verranno consumati ogni qual volta ne completeremo una, sia con esito positivo che negativo. Tramite il supporto del PlayStation Store in-game è possibile acquistare una serie di oggetti consumabili che in qualche modo miglioreranno l’esperienza di gioco: oltre alle già citate Pozioni AP e ai Tagliandi Continua (1,99 € cadauno) sarà possibile comprare forzieri che contengono pezzi di equipaggiamento più rari di quelli normalmente acquisibili nelle sfide, così come oggetti che incrementano lo spazio a disposizione nell’inventario e nello slot Alleati. Il prezzo di tali oggetti si aggira intorno ai 4,99 €, e può arrivare, per i pacchetti contenenti più forzieri, fino a 14,99 €. Effettuando quotidianamente il login verremo ricompensati, tra le altre cose, con oggetti consumabili ed espansioni.

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Qual era il difetto maggiore di Tekken Revolution, l’altro picchiaduro FTP di NAMCO? Il fatto che, per giocare online, una volta terminati i crediti per le partite contro la CPU, era necessario attendere interminabili minuti nella speranza che un avversario umano facesse la sua comparsa. Quando ho sentito che SoulCalibur: Lost Swords sarebbe stato un titolo single player ho tirato un sospiro di sollievo, ripensando a tutto il tempo perso ad attendere inutilmente che più di un avversario di fila si mettesse a disposizione per una sfida PvP. Purtroppo, in un certo senso, mi sbagliavo. I caricamenti di Lost Swords, sebbene riguardino elementi da giocare offline, sono lenti e fin troppo frustranti. Sempre ammesso che i server decidano di funzionare, dato che nei primi giorni dal lancio europeo era praticamente impossibile riuscire a connettersi per poter anche solo frugare nel proprio inventario, figuriamoci per sperare addirittura di intraprendere una singola sfida. Mi auguro fortemente che tali problemi vengano risolti presto da BANDAI NAMCO, dato che compromettono l’esperienza di gioco nella sua totalità.

You know nothing, Siegfried Schtauffen

Let it go, let it go! Can't hold me ba— Ok, ho capito, la smetto.

Let it go, let it go! Can’t hold me ba— Ok, ho capito, la smetto.

Per essere un titolo free-to-play, Lost Swords può contare su un comparto tecnico davvero gradevole, anche se non sbalorditivo, e di una colonna sonora che si mantiene in linea con i capitoli principali della saga, presentando una selezione di brani che hanno caratterizzato i precedenti capitoli, compreso il tema principale che, personalmente, mi ricorda un po’ la sigla di Game of Thrones.

I personaggi protagonisti sfruttano pressappoco gli stessi modelli poligonali già visti in SoulCalibur V, fatta eccezione per i grandi esclusi, che riprendono, in maniera vagamente migliore, quelli del quarto capitolo. Lo stesso non possiamo dire degli avversari che ci si presenteranno davanti nelle sfide, realizzati con le medesime opzioni dell’editor personaggi del gioco regolare che, il più delle volte, appariranno un po’ anonomi e privi di personalità, oltre che di nome proprio: poco male, dato che volenti o nolenti dovremo sbarazzarcene nel giro di pochi secondi. Una piccola chicca: nel menu opzioni sarà possibile decidere, tramite un’apposita barra, se rendere più o meno realistici gli effetti sonori delle battaglie, oltre che decidere se godere del doppiaggio americano o di quello giapponese per le voci dei personaggi.

A chi consigliamo SoulCalibur: Lost Swords?

I fan della saga troveranno pane per i loro denti, specie se amanti delle modalità RPG che esulano dalla semplica scalata arcade come Maestro d’Armi e Cronistorie della Spada, escluse dagli ultimi due capitoli regolari. Gli stessi potranno trovare il sistema di combattimento vagamente più scarno rispetto a quello del SoulCalibur vero e proprio, ma il sistema di crescita dei personaggi e dell’equipaggiamento compenserà totalmente queste mancanze. Chi non si è mai avvicinato alla saga potrà provare gratuitamente il meglio di ciò che SoulCalibur ha da offrire, rischiando, purtroppo, di non riuscire a padroneggiare abbastanza in fretta il gioco senza dover consumare preziosi Action Point ripristinabili con lo scorrere del tempo e con le microtransazioni. Per ovviare a questo problema esiste Sala della Disciplina, un’apposita sfida di addestramento che non consumerà AP, custodita (abbastanza nascosta) all’interno della sezione Evento.

  • Il ritorno di personaggi scartati in SoulCalibur V
  • La solita, epica ed evocativa colonna sonora
  • Possibilità di scelta per l’audio inglese o giapponese
  • Non è obbligatorio acquistare oggetti di ripristino

  • Che fine ha fatto il Ring Out?
  • Il modello free-to-play e le microtransazioni
  • Necessita perennemente la connessione al server
  • Si sente la mancanza di una modalità PvP
  • Caricamenti davvero troppo lunghi e snervanti
SoulCalibur: Lost Swords
3.8

Anime e spade ritornano, frenate purtroppo dai limiti del free-to-play

SoulCalibur: Lost Swords risulta nettamente superiore in termini di giocabilità a Tekken Revolution, e privilegia l’esperienza single player a discapito di quella multigiocatore, anche se una modalità che consenta di scontrarsi coi propri amici avrebbe sicuramente variegato un gameplay che, dopo svariate ore di gioco, risulterà un po’ monotono. Tuttavia, sebbene il titolo sia rivolto a chi preferisce giocare per conto proprio, sarà necessario essere costantemente connessi alla rete e fare affidamento su server non proprio performanti, che allungheranno molto i tempi di caricamento e che spesso non consentiranno di giocare a causa di frustranti sovraccarichi. In termini di fighting game vero e proprio, Lost Swords ripropone la formula classica della saga, rinfrescandola con alcune interessanti novità, ma sacrificando caratteristiche di base come la possibilità di vincere gettando il proprio avversario fuori dall’arena, o eliminando l’animazione della semplice camminata in favore di una corsa perenne (che non si fermerà nemmeno quando ci ritroveremo a baciare il nostro avversario). Nelle vesti di normale gioco in edizione retail Lost Swords sarebbe stato acclamato da buona parte dei fan, ma con questo nuovo impianto free-to-play non convince appieno, complici lunghi tempi di attesa dettati dall’esistenza stessa di energia AP e da frustranti caricamenti dovuti alla struttura online.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.