Dopo il bellissimo DORAEMON STORY OF SEASONS e il gradevolissimo remake di Friends of Mineral Town, ecco arrivare finalmente su Nintendo Switch l’ultimissimo episodio della longeva serie giapponese Bokujou Monogatari di Marvelous!, ovvero STORY OF SEASONS: Pioneers of Olive Town. Avevamo già accennato qualcosa a riguardo nella nostra anteprima, e ora che i tempi sono maturi (per restare in tema ortofrutticolo), è ora di parlare accuratamente di questa nuova avventura bucolica nella Città delle Olive, complici anche alcuni miglioramenti dovuti alla day one patch, che vanno a lisciare alcune piccole magagne di questo titolo. Ma procediamo con ordine.
Tanti anni fa, tuo nonno fu un pioniere. Lui e i suoi amici esplorarono ed esplorarono diverse terre sconosciute, e col tempo fondarono un piccolo centro abitato non lontano dalla costa, che chiamarono Olive Town. Una cittadina piccola, semplice, ma al contempo vivace e colorata, in cui tuo nonno, una volta insediatocisi, si guadagnò da vivere come contadino. Da piccolo adoravi quelle storie, e coltivasti a lungo il desiderio di vedere Olive Town con i tuoi occhi, e di andarci a vivere. Sono passati molti anni da allora, e sebbene Olive Town sia cresciuta come comunità e venga talvolta visitata da qualche sporadico turista curioso, è ancora ben lungi dall’essere una rinomata località turistica, al cui porto attracchi un qualunque grande transatlantico. Ma poco importa: ciò che conta è realizzare il sogno di andare ad Olive Town e diventare un grande contadino come tuo nonno.
- Titolo: STORY OF SEASONS: Pioneers of Olive Town
- Piattaforma: Nintendo Switch
- Versione recensita: Nintendo Switch (EU)
- Genere: Simulazione, Avventura
- Giocatori: 1
- Publisher: Marvelous Entertainment
- Sviluppatore: Marvelous Entertainment
- Lingua: Inglese
- Data di uscita: 23 marzo 2020
- Disponibilità: retail, digital delivery
- DLC: Cosmetici, oggetti e animali opzionali
Abbiamo recensito STORY OF SEASONS: Pioneers of Olive Town con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da Marvelous! Entertainment.
E così, indossato il casco e salito a bordo del tuo fidato vespino, sei partito alla volta di Olive Town, lasciandoti alle spalle la vita di città per una decisamente più… rurale. Peccato che dopo una certa, il motorino ti abbia abbandonato in mezzo al nulla a poca distanza dalla città. Per tua fortuna, sopraggiunge in tuo aiuto Victor, il sindaco della graziosa cittadina in questione, che dopo aver fatto la tua conoscenza, ti scorta dove sorge la fattoria del tuo vecchio parente… o almeno dovrebbe sorgere: dopo la morte del nonno, infatti, la sua fattoria è caduta in disuso, trasformandosi in poco più di un mucchio di macerie e terreno vergine, senza nemmeno uno straccio di casa o di letto su cui andare a dormire. Toccherà quindi, al momento, riposare in una tenda, con un sacco a pelo, un motorino rotto e dei vecchi attrezzi fatiscenti da contadino come uniche cose su cui contare, e da lì cercare, piano piano e con perseveranza, di trasformare questo grande campo verde e abbandonato dalla mano dell’uomo per anni, in una rigogliosa fattoria in cui coltivare i propri ortaggi e allevare i propri animali, oltre che ovviamente cercare di inserirsi nella comunità di Olive Town stessa e – perché no? – aiutare il sindaco Victor a rendere la cittadina sempre più bella e allettante come sofisticata meta turistica.
In mezzo ai verdi prati…
Come potreste supporre, sono presenti tutte le caratteristiche principali di gameplay che hanno caratterizzato la serie di Bokujou Monogatari nel corso degli anni: coltivare ortaggi, mungere mucche, tosare pecore, raccogliere uova, pescare, socializzare coi cittadini, far loro regali ed eventualmente anche fidanzarsi, sposarsi e mettere su famiglia, e via dicendo. Molte cose, tuttavia, sono state decisamente semplificate (o addirittura ampliate). In primis, sono stati completamente eliminati gli attrezzi per la cura degli animali; ciò vuol dire che se, ad esempio, voleste mungere una mucca, non dovrete per forza andare in un negozio specializzato a comprarvi una mungitrice – basterà avvicinarvi alla mucca, premere il tasto A, e il vostro contadino la mungerà automaticamente. Stesso discorso per quanto riguarda il tosare le pecore, gli alpaca o i conigli, o per quando gli animali dovranno essere spazzolati: basterà interagirci quando sulla loro testa apparirà un balloon con una spazzola. Da una parte questo (insieme alla presenza del campanello da poter suonare fuori dai pollai e dalle stalle per far uscire al pascolo i propri animali senza doverli spingere fuori manualmente) semplifica di molto le meccaniche di cura del proprio bestiame e riduce le spese per gli attrezzi, dall’altra potrebbe anche essere recepito come troppo semplicistico da chi è abituato a comprare il necessario alla cura delle proprie bestie come negli altri giochi della serie.
Come già spiegato nell’anteprima, è presente anche un sistema di crafting accessibile in qualunque momento dal menu di gioco, che permette di creare, con i materiali raccolti in giro, non solo decorazioni per la casa (quando la costruirete, ovviamente!), ma anche pratici macchinari per lavorare i propri prodotti in articoli più pregiati, come ad esempio legname dai diversi tipi di alberi, o ingredienti specifici come formaggi, maionese, o anche olio e salsa di soia, macchinari tessili o che filino la lana… insomma, tutti oggetti che possono essere usati per ampliare la fattoria, migliorare gli attrezzi, costruire strutture, cucinare, e così via. E conviene fare tutte queste cose, visto che il nostro contadino ha a disposizione svariate abilità che miglioreranno man mano che svolgerà le diverse attività di gioco, dalla coltura all’allevamento, al tagliare legna, alla pesca. Tutte queste abilità, salendo di livello, miglioreranno l’esito delle proprie azioni, e permetteranno anche di sbloccare nuove, comodissime ricette attraverso il crafting, cosa che invoglierà sempre più a giocare, perché si finirà col salire di livello senza nemmeno starci a badare, e dando comunque soddisfazione.
Un mare di amici
Quando non sarete occupati a coltivare, allevare o a raccogliere risorse nell’ampissima area della vostra fattoria (un ampia mappa con diverse zone da esplorare e con diverse strutture da aggiustare), passerete il vostro tempo in giro per Olive Town, a socializzare con la sua simpaticissima comunità, prendendo confidenza con i vari abitanti e – soprattutto – con tutti gli scapoli e le nubili disponibili nella graziosa cittadina che, come già spiegato nell’anteprima, saranno concupibili a discapito del sesso scelto dal giocatore (come avvenne anche nel remake di Friends of Mineral Town), parlandoci e facendo loro regali (non più di uno al giorno, però!). Una volta che l’affinità con un abitante arriverà ad un certo livello (in termini semplici, riempiendo i cuori sulla tabella di affinità dei cittadini nel menu), potrà capitare che, girando per la città, sblocchiate una piccola cutscene in cui il protagonista assisterà a un qualche evento pertinente il personaggio di turno. Sono scenette molto simpatiche, anche se solo di rado al giocatore viene dato un qualche input con una domanda a scelta multipla.
La socializzazione non è l’unica cosa da fare in giro per Olive Town, ovviamente: oltre ai classici negozi da cui comprare semi, il negozio di animali, il fabbro, il carpentiere e il fioraio, abbiamo anche un pratico negozio di alimentari che, come la bottega, amplierà la propria selezione in base agli oggetti da voi messi nel cestone degli oggetti da vendere e sarà molto utile soprattutto dopo aver costruito una propria casa e quindi aver ottenuto la possibilità di cucinare. E a proposito di cucinare, in città vive Lovett, un eccentrico buongustaio nella cui casa potremo accettare quest di carattere culinario che, se soddisfatte, ci permetteranno di ottenere ingredienti sopraffini e altri articoli interessanti. Potremo, nella parte alta della città, visitare il municipio, e consegnare determinati oggetti per completare delle altre quest (tra cui quelle periodiche collegate alla storia) oltre che raccogliere le ricompense date dagli achievement del gioco, o il museo da poter riempire donando pesci, fotografie e tesori scavati dai corpi d’acqua o dalle miniere (come in Animal Crossing, insomma). Insomma, le attività all’interno del gioco non mancano sicuramente.
Arrivano i turisti, aiuto!
Le giornate in Pioneers of Olive Town passano decisamente scorrevoli, e un’ora all’interno del gioco dura un minuto di tempo reale. Questo lo rende un gioco ideale da giocare nei ritagli di tempo, ma non c’è da sorprendersi se ci si ritroverà poi a dire “Ok, un’altra giornata di gioco e poi stacco!” per ritrovarsi ad aver fatto tre quarti di una stagione perché non ci si scollava più dal gioco. Quanto alla longevità, beh… il gioco presenta una sorta di campagna principale, in cui si è chiamati a consegnare determinati oggetti nel municipio in modo da migliorare esteticamente Olive Town, così da poterla finalmente trasformare in un’ambita meta turistica; tuttavia è decisamente corta, e se sapete bene quello che fate, finirete con il vedere i titoli di coda prima ancora di aver completato anche un solo anno all’interno del gioco!
Detto questo, quello che conta veramente non è la campagna in sé, ma tutto il resto: la cura della fattoria, l’aspetto social con gli altri abitanti, i minigiochi con gli spiriti del suolo, le missioni, e ovviamente i festival con i loro minigiochi, anche se – e questo tocca ammetterlo – per qualche ragione sono stati eliminati festival caposaldo della serie come la gara per il migliore ortaggio o per gli animali migliori, sebbene Marvelous! abbia confermato che potrebbero essere inseriti più in là. In ogni caso, non vi sentirete soddisfatti finché non avrete almeno una casa con tutti gli optional, abbastanza grande per voi e per la vostra famiglia.
Sunday, Monday, Happy Days
Alla sua uscita originale, prima della patch di aggiornamento resa disponibile qualche giorno fa, Pioneers of Olive Town aveva decisamente i suoi alti e i suoi bassi per quanto riguarda il lato tecnico, cosa che fortunatamente è stata smussata dopo l’aggiornamento. Ora che entrare e uscire dalle aree e dagli eventi è molto meno tedioso grazie alla rimozione di buona parte dei caricamenti (l’unico vero, lungo caricamento avviene quando si esce dalla fattoria per andare a Olive Town e viceversa, ma anche quello è stato drasticamente ridotto, grazie al cielo), possiamo soffermarci un po’ di più su altri aspetti del comparto tecnico di questo titolo. Innanzi tutto bisogna dire che il motore grafico fa decisamente bene il suo lavoro, dandoci personaggi cartooneschi ma al contempo dettagliati, e fa finalmente piacere vedere un po’ di fisica su vestiti e capelli dei vari personaggi. E come è successo già nel mai abbastanza decantato Stardew Valley, è piacevole vedere che ogni semenza ha un aspetto diverso quando stia iniziando a maturare, lì dove molti altri giochi 3D della serie non facevano quasi nessuna distinzione tra le piantine coltivate nei campi.
Veniamo ora alle note dolenti: in molti, me compresa, hanno lamentato la totale assenza dei ritratti 2D dei personaggi, che sono da sempre stati un caposaldo della serie, a favore dell’uso dei modelli poligonali durante i dialoghi, che sono belli e discretamente espressivi, ma che molto spesso non rendono come dovrebbero, complici anche le scarse e ripetitive animazioni durante i dialoghi. Oltre questo, è presente anche qualche piccolo rallentamento del frame rate, perlopiù quando si passa dalla città alla fattoria; dura appena un secondo, ma si fa sentire come una nota stonata. E sì, dà abbastanza fastidio che non si possano vedere dettagliatamente i pesci donati al museo nell’acquario, come avviene invece nello splendido acquario di Animal Crossing: New Horizons. Ma a parte queste piccole magagne, resta comunque un gioco gradevolissimo da guardare e con delle musichette molto carine – in primis, i temi dei personaggi, che rispecchiano alla perfezione loro e il contesto, specie il gruppetto di allegri motociclisti con le loro giacche di cuoio, i vespini e la musica rock molto anni ’60.
Il nuovo titolo della serie STORY OF SEASONS approda su Nintendo Switch! Questa rivisitazione tanto attesa della simulazione originale offre ai giocatori una libertà senza precedenti! Risveglia il pioniere che è in te per domare la natura selvaggia, scopri nuovi animali e prodotti e falli prosperare nella tua fattoria. Personalizza ogni aspetto della tua nuova proprietà per fare colpo sulle potenziali anime gemelle di Olive Town, una cittadina desiderosa di affermarsi come meta turistica, che cresce e si evolve insieme alla tua fattoria.
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A chi consigliamo STORY OF SEASONS: Pioneers of Olive Town?
Consiglio questo titolo a chi vuole qualcosa di leggero e rilassante da giocare sia in piccole dosi che a lungo andare, a chi ama i giochi incentrati sul crafting con un tocco di sopravvivenza, a chi ha amato ed apprezzato Stardew Valley ma vorrebbe qualcosa di meno “pixellato” (i due hanno molte meccaniche in comune) e a chi non ha paura di dover sgobbare un po’ per poter completare un gioco al 100%. Tocca tuttavia avvertire di un paio di cose: sebbene il gioco decanti di avere funzionalità online, non aspettatevi di poter fare sessioni di multiplayer come in un New Horizons, visto che le opzioni online si limitano perlopiù ai salvataggi cloud e alla condivisione delle foto. Inoltre, bisogna rammentare che fra le lingue disponibili non è presente l’italiano, quindi tenetelo a mente se non volete passare ore a leggere testi in inglese o tedesco!
- Tante opzioni di personalizzazione
- Molte attività disponibili
- Si possono avere relazioni con lo stesso sesso
- Il motore grafico fa il suo dovere…
- …Sebbene ancora con qualche singhiozzo
- Assenza dei ritratti dei personaggi
- Campagna principale troppo corta
- Non è presente la lingua italiana
STORY OF SEASONS: Pioneers of Olive Town
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STORY OF SEASONS: Pioneers of Olive Town è un gioco che prende in maniera quasi ipnotica, in cui ci sono tante di quelle cose da fare nelle sue brevi giornate da restare incollati allo schermo per ore senza nemmeno rendersene conto. C’è sempre qualcosa da voler fare andando avanti: potenziare quell’attrezzo, costruire quella stalla per poter addomesticare quella capretta selvaggia, pescare quel pesce raro da usare per quella rara prelibatezza da gourmet, raccogliere quegli spiritelli da offrire al santuario, giocare quei minigiochi, e gli incontri, e gli amici, e le semenze, e i fiori, e gli oggetti da costruire. Insomma, le cose da fare non mancano, e unito ai simpatici personaggi che si possono incontrare nel gioco, tutto questo rende Olive Town un posto carinissimo da frequentare ed esplorare. Forse la campagna principale è troppo corta, e la mancanza dei festival classici si fa sentire, ma andiamo a cercare il pelo nell’uovo: è un titolo che farà la gioia di tutti gli amanti dei Farming RPG, specialmente dopo l’uscita del mediocre Harvest Moon: One World.