KINGDOM HEARTS III – Recensione

La lotta tra i sette Guardiani della Luce e i tredici Cuori dell’Oscurità è alle porte in KINGDOM HEARTS III, capitolo conclusivo della Saga di Xehanort iniziata 17 anni fa

KINGDOM HEARTS III - Recensione

KINGDOM HEARTS III - RecensioneHai sentito parlare dell’antica Guerra dei Keyblade? Tanto tempo fa, gli eroi del Keyblade scatenarono una guerra per il possesso della luce. Chissà cosa volevano fare con Kingdom Hearts dopo averlo fatto apparire. Allora… conosci i “maestri perduti”? Sono stati loro a cominciare la Guerra dei Keyblade. O… la guerra è scoppiata per loro. Smettila con la messinscena. “Su quella terra, l’oscurità prevarrà e la luce sparirà.” Un aspirante maestro del Keyblade dovrebbe saperlo. L’Occhio che scruta vede il destino del mondo. Il futuro… è già stato scritto. – Xehanort

Dopo anni di attesa è finalmente disponibile KINGDOM HEARTS III, capitolo che va a concludere la Saga degli Studiosi dell’Oscurità iniziata ben diciassette anni or sono con il primo capitolo della serie nata su PlayStation 2 e arrivata fino all’attuale generazione di console. SQUARE ENIX ci ha fatto penare e non poco con la lunghissima attesa, lasciandoci crucciare sui tantissimi interrogativi che ci ha posto nei vari capitoli della saga. Riuscirà il terzo capitolo a dare un senso ai tantissimi enigmi narrativi creati da Tetsuya Nomura nel corso di questi anni?

  • Titolo: KINGDOM HEARTS III
  • Piattaforma: PlayStation 4, Xbox One
  • Versione analizzata: PlayStation 4 (PAL / EU)
  • Genere: Action RPG
  • Giocatori: 1
  • Software house: SQUARE ENIX
  • Sviluppatore: SQUARE ENIX
  • Lingua: Italiano (testi), Inglese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 29 gennaio 2019
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: non annunciati
  • Note: disponibile anche nella ricchissima “Deluxe Edition + BRING ARTS” esclusiva dello SQUARE ENIX Store che, oltre al gioco nella sua edizione Deluxe, include anche le BRING ARTS di Sora, Paperino e Pippo nella loro versione proveniente dal mondo di Toy’s Story

Dopo gli eventi che l’hanno visto intrappolato in un sonno profondo alla mercè della vera Organizzazione XIII, Sora non è riuscito ad ottenere il titolo di Maestro del Keyblade. Purtroppo però non si tratta dell’unica brutta notizia per il protagonista, il suo avvicinarsi così tanto all’oscurità fino a quasi diventare il nuovo recipiente per Xehanort gli ha fatto perdere quasi tutte le capacità apprese durante le sue avventure. Per questo motivo, sotto consiglio del maestro Yen Sid, il giovane deciderà di intraprendere un nuovo viaggio in compagnia di Pippo e Paperino per recuperare i suoi poteri perduti.

KINGDOM HEARTS III

Contemporaneamente Riku e re Topolino sono alla ricerca di un modo per salvare gli eroi del Keyblade scomparsi dieci anni prima. Visto che di Terra si sono ormai perse le tracce da tempo e che Ventus dorme in un posto avvolto dal mistero, la prima sulla lista della loro ricerca è Aqua. La maestra del Keyblade è dispersa all’interno del Reame dell’Oscurità, dove era rimasta intrappolata anni prima per permettere proprio a Riku e Topolino di poter scappare. Purtroppo però i due eroi non riusciranno a trovarla così facilmente, gli anni trascorsi in quel reame in cui il tempo non ha alcun valore l’hanno fatta sprofondare nell’oscurità più cupa e difficilmente raggiungibile.

Il tempo della battaglia finale si avvicina inesorabilmente e mentre Xehanort raggruppa nuovi recipienti per il suo cuore, due nuovi eroi del Keyblade e guardiani della luce si stanno allenando duramente. Si tratta di Axel, tornato ad essere un essere umano dopo che il suo Nessuno è stato sconfitto, e di Kairi che stanno seguendo gli addestramenti di Merlino per poter aiutare i propri amici. Lo scontro tra i sette Guardiani della Luce e i tredici Cuori dell’Oscurità è ormai imminente, solamente allora si potrà scoprire se gli eventi scritti nel destino potranno essere modificati.

In continuo movimento

Dal punto di vista del gameplay KINGDOM HEARTS III va a prendere gli elementi cardine di tutti i capitoli della saga, migliorandoli ulteriormente e rendendoli più accattivanti. Sora avrà a sua disposizione tutta una serie di azioni già viste in passato, come ad esempio il Fluimoto che gli permette di eseguire particolari attacchi sfruttando appigli, o i Comandi Tiro che gli permetteranno di attaccare i nemici anche a distanza sfruttando la barra del Focus. Non mancherà ovviamente la ricca componente ruolistica del titolo, grazie alla possibilità di equipaggiare i protagonisti con armi, armature e accessori capaci di potenziare le loro statistiche o semplicemente di aumentare il loro livello tramite l’esperienza guadagnata in battaglia o effettuare magie ed evocazioni.

KINGDOM HEARTS III - Recensione

I movimenti del protagonista saranno però ancora più vari, grazie alla possibilità di correre verticalmente su alcune pareti e di poter nuotare anche in profondità. Ma la più grande miglioria sta nella presenza delle Fusioni Keyblade, una vera e propria evoluzione della meccanica delle Fusioni introdotte nel secondo capitolo. Ogni Keyblade ha infatti delle caratteristiche peculiari che vanno oltre le statistiche e che permetteranno di cambiare la forma dell’arma per effettuare combinazioni devastanti. Il fatto che in questo capitolo potremo equipaggiarci ben tre Keyblade e intercambiarli liberamente nel corso delle battaglie renderà l’azione più dinamica, permettendoci di scegliere una strategia d’attacco diversa in base ai nemici che ci troveremo di fronte.

Ma non è finita qui: in questo capitolo infatti all’interno dell’Officina Moguri potremo utilizzare i materiali raccolti dai nemici non solo per creare nuovi oggetti, ma anche per potenziare i nostri Keyblade dando loro statistiche migliorate e nuove abilità passive. Tra le novità principali troviamo invece la presenza delle Attrazioni, ispirate ai parchi tematici Disney, che ci permetteranno di scatenare dei devastanti attacchi estremamente coreografici capaci di arrecare tantissimi danni ai nemici.

Generazione Millennials

Per poterci spostare tra un mondo e l’altro fa il suo ritorno il sistema di Gummiship, anche se in una veste del tutto rinnovata e decisamente più piacevole da giocare. Ora infatti potremo pilotare liberamente la nostra astronave per esplorare dei microcosmi ricchi di segreti, ma anche di pericolosi nemici. Potremo ovviamente personalizzare la navicella con tantissimi oggetti che, oltre che a migliorarne l’aspetto, la renderanno ancora più potente. Inoltre in questo capitolo la Gummiship potrà salire di livello e potremo equipaggiarle delle abilità speciali che potranno salvarci in più di un’occasione. Non si tratta però dell’unico veicolo pilotabile, all’interno del mondo ispirato a “I Pirati dei Caraibi” infatti avremmo a nostra disposizione la Leviatano, un immenso vascello con cui potremo esplorare i vasti mari tropicali e assaltare altre imbarcazioni a colpi di cannone.KINGDOM HEARTS III - Recensione

In KINGDOM HEARTS III anche il Grillo Parlante si evolverà, passando ad un più moderno Gummifono per tenere ogni informazione sempre a portata di mano. Questo sarà utile anche a Sora che potrà utilizzarlo per mettersi in contatto con gli altri personaggi e, da buon millennial, scattarsi dei selfie. La funzione fotocamera del Gummifono, per quanto possa sembrare superflua, sarà fondamentale per tutti gli amanti del collezionismo. Sparsi per il mondo di gioco saranno infatti presenti dei simboli chiamati Portafortuna che, se fotografati, potranno garantirci tantissimi premi. Inoltre si tratta della chiave per sbloccare il Filmato Segreto, per cui dovremo aguzzare bene la vista ed essere pronti a scattare ogni volta che vedremo l’emblema di Topolino da qualche parte.

Tra le tante attività alternative che ci offrirà il titolo troviamo anche una sessione dedicata alla cucina che, per quanto possa sembrare insolita in un capitolo di KINGDOM HEARTS, si rivelerà una vera e propria manna dal cielo in caso di difficoltà. Nella città di Crepuscopoli è infatti presente il Bistrot all’interno del quale potremo aiutare il piccolo topino chef protagonista di Ratatouille a cucinare deliziosi manicaretti, dopo aver raccolto gli appositi ingredienti sparsi per i mondi di gioco. Potremo nutrirci con i piatti da noi preparati garantendoci un notevole aumento delle statistiche, seppur temporaneo. Per il post game SQUARE ENIX ha ben pensato di inserire una serie di sfide dalla difficoltà variabile, chiamate Portali di Battaglia, in cui dovremo sconfiggere orde di nemici e temibili boss. Queste saranno fondamentali per ottenere i Rapporti Segreti, documenti misteriosi che amplieranno la caratterizzazione di alcuni personaggi.

Il filo rosso del destino

Dal punto di vista tecnico KINGDOM HEARTS III ci fa capire nuovamente (dopo il grandissimo successo di DRAGON QUEST XI) che il connubio tra SQUARE ENIX e Unreal Engine 4 è un’accoppiata più che vincente. La qualità del comparto grafico è talmente alta che spesso ci verrà il dubbio che al posto del disco di gioco non abbiamo fatto partire per sbaglio uno dei tantissimi lungometraggi Disney Pixar rappresentati all’interno del titolo. La software house è poi riuscita a migliorare i punti più carenti della saga creando delle ambientazioni che pur essendo vastissime, pullulano di vita e abitanti come mai prima d’ora.

KINGDOM HEARTS III - Recensione

La direzione del comparto sonoro è stata affidata nuovamente a Yōko Shimomura, un vero e proprio marchio di fabbrica e sinonimo di qualità per la saga. Tra brani originali e nuovi arrangiamenti delle iconiche colonne sonore dei lungometraggi presenti all’interno del gioco avremo sempre un ottimo accompagnamento in qualsiasi parte della nostra avventura. Ovviamente è impossibile citare la qualità dei due bellissimi brani cantati e composti da Utada Hikaru: l’opening “Face My Fears” che vede la collaborazione di Skrillex e il dolcissimo tema finale “Don’t Think Twice”. Alcuni puristi del doppiaggio giapponese potrebbero storcere il naso sapendo che non è presente all’interno del titolo, ma quello inglese riesce a darci un maggior senso di continuità coi precedenti capitoli della saga.

Ambientato in una serie di mondi Disney e Pixar, KINGDOM HEARTS parla del viaggio di Sora, un giovane che scopre inaspettatamente di avere un potere spettacolare. Con l’aiuto di Paperino e Pippo, Sora lotterà per impedire che i malvagi Heartless invadano e conquistino l’universo.

Guidati dalla forza dell’amicizia, Sora, Paperino e Pippo si uniranno ai personaggi Disney-Pixar più famosi per superare sfide difficilissime e cercare di sconfiggere l’oscurità che minaccia i loro mondi.

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Ma arriviamo al momento più atteso da tutti gli amanti della serie: sarà riuscito KINGDOM HEARTS III a svelare tutti i misteri disseminati tra i tantissimi capitoli della saga? Non entrerò troppo nel dettaglio per non rivelare più del dovuto, ma questo terzo capitolo riesce a mettere la parola fine a tantissimi sbocchi narrativi lasciati aperti nel corso di questi diciassette anni. La narrazione riesce a lasciarci col fiato sospeso per tutta la durata del titolo, anche se purtroppo nelle parti finali diventa un po’ troppo sbrigativa. È però estremamente piacevole vedere come Tetsuya Nomura sia riuscito a collegare TUTTI i capitoli della saga in KINGDOM HEARTS III, come fossero frammenti di un unico puzzle che va a ricomporsi all’interno del titolo. La presenza dei Rapporti Segreti non fa altro che cementare una narrazione già di suo interessantissima, permettendoci di capire meglio alcuni dei personaggi visti all’interno del terzo capitolo e lasciandoci con nuovi interrogativi da risolvere.

A chi consigliamo KINGDOM HEARTS III?

SQUARE ENIX ci ha messo diciassette anni per prepararci a questo momento, rilasciando periodicamente sul mercato delle edizioni rimasterizzate dei precedenti capitoli per fare in modo di tenere sempre la nostra memoria attiva e per permettere alle nuove generazioni di conoscere la saga di KINGDOM HEARTS. Per questo non ci sono scusanti, tutti gli amanti degli Action RPG di stampo nipponico devono assolutamente accaparrarsi una copia di KINGDOM HEARTS III.

KINGDOM HEARTS III

  • Tecnicamente è stupefacente
  • Il miglior gameplay dell’intera saga
  • Finalmente abbiamo le risposte a tante domande…

  • …Ma sul finale è un po’ troppo sbrigativo
  • Alcuni mondi non sono esplorabili, pur essendo presenti nel gioco
  • Meno difficile dei precedenti capitoli
KINGDOM HEARTS III
4.8

Tetsuya Nomura mi ha scombussolato il cuore

Considerando che li ho recensiti tutti qui su Akiba Gamers, forse i nostri lettori più fidati avranno già capito che KINGDOM HEARTS è una delle mie saghe preferite di sempre. Nella vita però bisogna essere obiettivi e mi sono gettato a capofitto sul terzo capitolo giocandolo con un occhio critico. Devo ammettere che stavolta è stato davvero difficile criticare qualcosa visto che, sia per quanto riguarda il gameplay che per l’aspetto tecnico, ci troviamo di fronte ad un vero e proprio capolavoro. Tetsuya Nomura è riuscito a scombussolare il mio cuore grazie a una narrazione piena di emozioni, il cui unico problema è un finale gestito in maniera forse troppo sbrigativa. Immagino però che per Nomura stesso non sia stato facile riuscire a mettere la parola fine su un arco narrativo che va avanti da diciassette anni, scegliendo per un finale ricco di pathos ma narrato in una maniera più concisa del solito. Certo, avrei voluto esplorare più mondi, ma forse è solo il mio subconscio che non si sente ancora pronto a chiudere questo capitolo in attesa che se ne apra uno nuovo.

Raro esemplare di panda sardo cresciuto a bambù e JRPG. Soffre di sindrome di Stoccolma nei confronti di SQUARE ENIX, ed è disposto a privarsi del sonno pur di spulciare all’inverosimile ogni titolo gli capiti fra le mani.

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