Non è passato nemmeno un mese dall’uscita di Solo Leveling che un altro famoso Webtoon (qui il nostro approfondimento) approda in Italia in formato cartaceo: stiamo ovviamente parlando di Tower of God, anche noto come TOG. Vi avevamo già ampiamente descritto questo titolo in occasione dell’uscita dell’anime, che aveva fatto un certo scalpore, ma ora, con la serializzazione del manhwa (ancora ad opera della Star Comics), un pubblico sempre maggiore potrà apprezzare questo titolo che ancora non ha ricevuto gli onori meritati. Tratto dall’opera serializzata sulla piattaforma NAVER sin dal 2010, basata sui disegni e sulla storia di SIU (pseudonimo di Lee Jong Hui), ecco a voi una breve recensione di quello che, speriamo, sarà il primo volume di una lunga serie.
- Titolo originale: 신의 탑 (Shin-eh tahp)
- Titolo italiano: Tower of God
- Uscita online: 30 giugno 2010
- Uscita italiana: 16 giugno 2021
- Numero di volumi: 6 (in corso)
- Casa editrice: Star Comics
- Genere: Avventura, Azione, Fantasy, Poteri, Psicologico, Sentimentale
- Disegni: Lee Jong Hui (SIU)
- Storia: Lee Jong Hui (SIU)
- Formato: colori, brossurato con sovraccoperta
- Numero di pagine: 288
Abbiamo recensito Tower of God tramite volume stampa fornitoci da Star Comics.
Le fondamenta di un’opera colossale
Il primo volume di Tower of God non è che un primo piccolo passo nel vasto mondo del Talse Uzer, la dimensione nella quale è situata “la Torre”. Prima di discutere di questo numero uno è però giusto fornire una breve infarinatura sull’opera, in modo che siate ben consapevoli della lunghezza e dei tesori che si celano dietro questo magnifico viaggio. Il volume iniziale di questa serie cartacea contiene i primi 11 capitoli (dal 1 al 11, escluso lo 0) dell’opera di SIU, che attualmente si trova già oltre i 490 capitoli… se ipotizzassimo quindi lo stesso formato, considerando che l’opera è ancora lontana dalla sua fine, ci vorranno certamente (e come minimo, aggiungerei) più di 60 volumi massicci per coprire l’intera storia.
Non per nulla Tower of God viene spesso paragonato a One Piece per la sua lunghezza, similitudini che si estendono anche ad altri fattori che per buona parte hanno contribuito alla sua popolarità: eccelsi dettagli, una rete infinita di collegamenti tra i capitoli, regole e struttura ben definite, caratteristiche peculiari dei personaggi, e per finire una forte dose sentimentale e molta psicologia messe in mezzo nello scorrere degli eventi. Il primo volume deve quindi essere valutato in una specifica ottica: si tratta di una “anteprima” per questo mondo straordinario, una base iniziale sulla quale si svilupperanno le fondamenta della Torre che, piano dopo piano, raccoglierà avventure sempre più avvincenti. Bene, ora che sapete questo, andiamo insieme ad analizzare brevemente la trama, il design, i pregi e i difetti di questo primo volume, e a capire se vale la pena comprarlo.
Come la cima di una montagna
Tower of God è uno di qui titoli che, pur mantenendo un continuo alone di mistero, mette subito le cose in chiaro: c’è un area, la Torre, dove si svolge la storia; ci sono molteplici piani, dove effettuare delle prove; c’è un obiettivo, quello di scalarla grazie a particolari poteri; e infine c’è un premio, proprio sulla sommità, che non è altro che “qualunque cosa si desideri”.
Con questa semplice premessa si può capire il perché Tower of God abbia raccolto un buon successo tra gli Webtoon (qui descritti, con alcuni consigli su quali leggere per iniziare).
La storia che ci presenta il primo volume è però tanto ricca di piccoli dettagli, di excursus e di personaggi, che subito l’obiettivo primario viene avvolto da una serie di altre storie, a cominciare dall’incipit. Il protagonista è Baam Venticinquesimo, un ragazzino all’oscuro dei meccanismi della Torre, che vive in compagnia di una ragazza di nome Rachel, e che incarna tutto il suo mondo. Tuttavia un giorno la ragazzina intraprende il cammino verso l’alto, chiedendo al ragazzo di dimenticarla: Baam però non si rassegnerà, e spinto dal desiderando ritrovarla si troverà a sua volta a scalare la Torre. Da qui inizia il racconto che vede il ragazzino, apparentemente inerme, risalire questo particolare mondo piano dopo piano, grazie all’aiuto di numerosi personaggi e attraverso capacità che potrete scoprire solamente continuando a leggere questa avvincente serie.
Tower of God: Ogni scalata parte dal basso
Abbiamo quindi una “mission” ben definita, e persino semplice si potrebbe dire: la ricerca di una ragazza. L’obiettivo di Baam viene però prima avvolto e poi trasformato (chi segue il webtoon sa di che parlo) da una serie di fattori esterni, che non sono altro che i “desideri” degli altri partecipanti alla scalata. Uno degli insegnamenti cardine e “scorretto” di Tower of God, già esaltato in questo primo volume tramite parole e combattimenti, è infatti quello che non tutti hanno le stesse possibilità di vincere, e anzi, che al mondo esistono dei prescelti.
Uno degli “amministratori” della Torre ce lo ricorda subito con la sua iconica frase: «Dio è proprio crudele, vero? Quando ti mostra il mondo per la prima volta ti fa credere di potere avere tutto senza limiti. Ma un giorno Dio spunta all’improvviso e ti dice “tu arrivi fin qui”. Anche se le cose che desideri vere sono ancor tante.» Sin dalla base questo manwha ci mette quindi di fronte al fatto che i successi di qualcuno sono le sconfitte di altri, e che non basta solo l’impegno per scalare la torre, ma serve talento e una notevole dose di quella che chiamano “fortuna” o predestinazione.
Un inizio duro, crudo in certi punti, ma che trasuda tutta la difficoltà della scalata, tanto che chi prosegue nella lettura si troverà davvero a faticare per seguire alcuni personaggi e le loro scelte, messi di fronte a situazioni più che realistiche (per questo mondo) e difficili per chiunque.
Se la trama appare già molto caotica e incasinata, con un obiettivo incerto quasi come quello del possibile finale di ONE PIECE, la struttura di fondo è solida come non mai: una visione schematica del mondo per livelli nettamente definiti, dei personaggi interessanti e delineati sia a livello di design che psicologico (anche quelli secondari), misteri in successione, ambientazioni stravaganti e inquadrature degne dei migliori film. Tutte cose che si intravedono già in questo volume e che diverranno predominanti nei successivi, come vi avevamo già anticipato nella nostra recensione della serie animata, che ricordiamo è disponibile esclusivamente su Crunchyroll, appartenendo appunto alla linea degli Originals. Una nota importante, soprattutto per chi si approccia a questo primo volume (magari dopo aver letto il primo di Solo Leveling), deve essere fatta sui disegni: non ci troviamo di fronte a una grafica perfetta sin da subito, anzi, i personaggi appaiono piuttosto grezzi, quasi abbozzati, con dettagli poco curati (ottimi per i meme!) e sfondi spesso assenti o offuscati. Nonostante già ora sia percepibile l’atmosfera “pesante e densa” di ciascun capitolo, e un utilizzo virtuoso dei colori, l’evoluzione di SIU avverrà solamente nei successivi capitoli, a vista d’occhio, sino a toccare i livelli dei migliori webtoon in circolazione già verso il secondo blocco narrativo.
I pregi e i difetti del primo volume
Con questo volume la Star Comics ha svolto un altro buon compito a casa. Nessun cambiamento, né rimozioni o ricollocazioni raffazzonate, ma un buon lavoro di impaginazione e suddivisione delle varie parti del webtoon. Il formato è quello già utilizzato da Panini per la nuova pregiata Ultimate Deluxe Edition di Fullmetal Alchemist, perfetto per conferire una maggiore rilevanza alle immagini e ai colori, con l’impaginazione che probabilmente avrà richiesto comunque un notevole sforzo: nonostante l’ordine intatto, così come i contenuti, si è reso necessario per il volume ritagliare più di una vignetta e ricollocare le moltissime scritte (situate nell’opera originale tra una figura e l’altra) all’interno delle stesse. Questo faticoso lavoro di “compressione” degli spazi, con molte immagini ridotte o tranciate, non risulta però fastidioso in alcun modo, e anzi, in certi punti aiuta anche il lettore a divorare la storia senza pause, pur eliminando una delle caratteristiche dell’opera, ovvero quella degli ampi spazi.
Si dice che chi riesca ad arrivare in cima alla torre possa vedere esaudito qualunque desiderio. Rachel è una ragazza con un grande sogno, e pur di realizzarlo è disposta a ogni cosa, anche abbandonare tutto e tutti – compreso Baam, un ragazzo che era sempre vissuto in totale solitudine immerso nell’oscurità prima di conoscerla, e che vede in Rachel non solo un’amica e confidente, ma una vera e propria luce. Quando la fanciulla decide di puntare alla vetta e scompare, Baam la segue senza esitazione nella speranza di poterla incontrare nuovamente. Ma l’ascesa alla torre è disseminata di difficoltà e prove mortali da sostenere e superare: solo chi si dimostrerà degno potrà proseguire. Tra antichi segreti e mostri spaventosi, comincia il viaggio di Baam da irregolare – ovvero un candidato non “scelto” dalla torre ma entrato con le sue sole forze – alla ricerca della sua cara amica. Che sia denaro, potere, gloria, vendetta o il ricongiungimento con una persona cara… solo chi arriverà in cima potrà realizzare i propri desideri.
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Nonostante ciò, probabilmente in previsione della durata dell’opera, si sono rese necessarie molte pagine e una dimensione che forse risulta eccessiva per chi, come me, è abituato a leggerli da sdraiato e dopo ore si ritrova con muscoli da muratore (oltre che col terrore di creare pieghe o strappi). Per finire, in mezzo a tutte queste note positive, si possono trovare forse due piccole pecche: la prima riguarda le traduzioni, che seppur ben inserite danno a volte diverse impressioni, anche per via dell’inserimento nelle immagini quando magari fungevano da separazione; la seconda fa invece riferimento ai colori, dove si nota un lieve calo della qualità della stampa, soprattutto per le immagini più scure, che rimangono opache (come per i primi piani sui volti), ma del tutto trascurabile nel complesso. Considerando tutto ciò il prezzo di 12,90 euro è sicuramente ottimo, mentre qualche recriminazione si potrebbe fare sulle tirature, soprattutto per la variant di Giacomo Bevilacqua (disegnatore di Attica) che è praticamente scomparsa il giorno stesso dell’uscita.
Direi che Tower of God è per molti, ma non per tutti. Il motivo è semplice: è una di quelle opere che ti prende, che migliora costantemente e che sa catturare l’interesse e lasciare spazio all’immaginazione, ma gestirne la lunghezza non è facile, soprattutto per chi è abituato a leggere i titoli tutti d’un fiato, o non ha una memoria tale da apprezzare i riferimenti sparsi a miriadi di capitoli di distanza. Insomma, si tratta di uno di quei titoli dove si deve pazientare, ma se riuscirete a reggere il ritmo (almeno sino ad ora) non ve ne pentirete. Se però per proseguire servirà pazienza, leggere un volume non richiede tanto tempo: prendetelo, è un consiglio, e capirete da voi se vorrete o meno continuare.
Un universo che ci accompagnerà a lungo
Nel momento esatto in cui è uscita questa versione cartacea di Tower of God ho costruito un nuovo ripiano per la libreria: d’altronde un vero appassionato di manwha non può lasciarsi scappare questo titolo, tanto ricco di pregi e originalità che difficilmente vi sembrerà una delle tante storie da “una lettura e via”. Un universo avvincente, una storia corposa e curata, colpi di scena in successione, un mix ben equilibrato di azione e psicologia, con tanti spunti per l’immaginazione, e una continua suspense. Amerete e odierete con tutto l’animo i personaggi presenti in questa serie, senza scordarveli mai, dal protagonista alla comparsa che sembra più insignificante. Seguite anche voi Baam nella scalata alla torre, e condividerete con lui un po’ di quest’avventura!
In una parola: irresistibile!