Nel corso dell’edizione di quest’anno del BGeek, la più grande fiera del fumetto in Puglia che si è svolta a Bari dal 9 all’11 giugno scorsi, abbiamo avuto l’onore di intervistare Kaho Akiyama, in arte togekinoko, autrice e disegnatrice del manga Lupin III T, pubblicato in Giappone da Futabasha.
L’intervista è stata condotta da Andrea “Yuu” Dentuto, mangaka e animatore che ha lavorato assiduamente su riviste di pubblicazione nazionale, tra il Giappone e l’Italia, per ben quindici anni su Lupin III, diventandone il maggior esperto del nostro Paese. Oltre alle solite domande di rito che in tanti hanno avuto modo di fare a togekinoko abbiamo voluto spingerci un po’ oltre su quello che è il nostro principale campo, quello dei videogiochi giapponesi.
Akiba Gamers intervista Togekinoko
Generazioni di persone sono cresciute con le avventure di Lupin III. Come ti senti a sapere che le tue storie raccolgono l’eredità di Monkey Punch e avvicineranno alla serie i fan più giovani?
A me piace molto Monkey Punch, perciò credo che le sue storie siano le più belle. Io ho fatto del mio meglio per cercare di eguagliare quelli che erano i suoi racconti, aggiungendovi del mio e adattandole ai tempi moderni. Ho conosciuto il Lupin di Monkey Punch quando ero ancora molto giovane, e allora non gli prestai molta attenzione, ma ricordo già fosse uno stile un po’ particolare. Però pian piano, complici anche le trasmissioni delle serie animate in TV, arrivai ai tempi dell’università con una passione anche per il suo stile di disegno. Così il mio ha finito irrimediabilmente per assomigliargli.
Credi che il successo di Lupin sia dovuto maggiormente alle vicende che lo vedono protagonista o al personaggio in sé e per sé?
Le storie sono importanti per creare il personaggio, ma anche il personaggio stesso lo è. Per quanto le storie di Lupin III siano belle e piuttosto appassionanti, se non ci fosse stato un personaggio così non avrebbero avuto il medesimo successo. Quindi è il personaggio che fa la differenza, proprio perché si tratta di Lupin. Le storie devono essere belle — e lo sono, ma secondo me è stato il loro protagonista a portarle al successo.
Qual è il tuo personaggio preferito di Lupin III? Cosa ne pensi della recente serie animata ambientata in Italia?
Lupin, assolutamente. In giacca verde. A me è piaciuto tantissimo il character design della serie ambientata in Italia. Alcune storie, tuttavia, risultano un po’ sottotono rispetto ad altre.
Ti piacerebbe lavorare su manga tratti da altre storiche serie note in tutto il mondo? Quali?
Per quanto personalmente mi senta legata a Lupin III e continuerei volentieri a lavorare a questa serie per molto tempo ancora, mi piacerebbe lavorare su qualcosa di storico in generale. Ma al momento non ho un’idea chiara, non ho mai pensato a cos’altro mi sarebbe piaciuto disegnare oltre a Lupin.
Hai mai lavorato come character designer per un videogioco? Ti piacerebbe farlo?
Sì, mi piacerebbe molto. In realtà è uno dei miei sogni nel cassetto, di qualunque gioco si tratti, dato che sono una videogiocatrice. Mi piacerebbe molto occuparmi del character design di giochi di avventura che siano fortemente incentrate sulla storia con ambientazioni realistiche e una trama sentita che possa attirare il pubblico e coinvolgerlo nel profondo. Mi piacerebbe conoscere ogni dettaglio della storia dei personaggi che andrei a disegnare, che fossero sentiti e vissuti. Vorrei che non si trattasse di semplici videogiochi che fanno della trama solo un contorno. Tuttavia, mi piacerebbe molto anche se si trattasse di un gioco basato sulle avventure di Lupin.
Saresti felice se le tue storie divenissero episodi animati? E che i tuoi manga venissero localizzati per il mercato italiano?
Sarebbe davvero bello per me veder trasposte in animazione le mie storie di Lupin III T. È stato emozionante vedere animati i disegni che ho realizzato per la sigla di apertura de “L’avventura italiana” e spero davvero possa accadere ancora in futuro.