JUDGMENT sarà in italiano: lo abbiamo provato

Abbiamo provato la versione italiana di JUDGMENT, titolo ambientato nel mondo di Yakuza che arriverà da noi quest’estate: ecco le nostre prime impressioni

JUDGMENT / Pierre Taki

Abbiamo avuto la fortuna e il piacere di essere invitati da Koch Media a Milano per provare in anteprima JUDGMENT, thriller ambientato nel mondo di Yakuza, sviluppato dallo stesso Ryū Ga Gotoku Studio. La nostra demo, della durata di due ore, comprendeva una parte di gameplay più lunga di quella di cui vi avevamo già parlato a settembre, resa allora disponibile sul PlayStation Store giapponese, ma anche tantissime novità che permetteranno ad un pubblico molto più ampio di godersi questa nuova avventura a Kamurocho, che vi ricordiamo arriverà da noi nel corso dell’estate 2019, senza ancora una data precisa.

Il quartiere a luci rosse di Tokyo sembra più vivo che mai in questo spin-off che si distacca fortemente dalla serie principale, facendone soltanto vaghi riferimenti, pur condividendone l’ambientazione e diverse meccaniche di gioco, a partire dal combattimento fino alla progressione del personaggio: JUDGMENT ci farà vestire i panni di Takayuki Yagami, un ex-avvocato difensore che ha deciso di abbandonare la carriera legale. Il protagonista, che adesso lavora come investigatore privato poco ortodosso, oltre che ad avere diversi intrallazzi con il Clan Tojo, ha voce e fattezze di Takuya Kimura, famoso attore televisivo e frontman del gruppo J-Pop SMAP, sicuramente meno massiccio e serio di Kazuma Kiryu, ma per ora più carismatico e affabile (e non per questo meno esperto di arti marziali).

La novità più importante è, finalmente, la tanto richiesta presenza della traduzione italiana, per la prima volta disponibile per sottotitoli e menu di gioco. Un grande difetto della serie Yakuza, che la rendeva poco accessibile a chi non masticava l’inglese, vista la grandissima mole di dialoghi importanti ai fini della trama, è stato così finalmente risolto.

Sia carne che pesce

Nella nostra prova abbiamo giocato il prologo e una breve parte del primo capitolo, necessario per prendere confidenza con le meccaniche di gioco. Quando si tratta di menare le mani, il gameplay risulta subito familiare a chi abbia giocato ad uno dei titoli della saga principale: risse di strada uno contro molti, aiutandosi nel combattimento usando diversi oggetti prendibili da terra; una barra EX da riempire concatenando attacchi senza prendere danni per poter utilizzare mosse finali devastanti, con la possibilità di cambiare al volo fra due stili (Gru e Tigre), ognuno con le proprie combo uniche, punti di forza e punti deboli. Anche in JUDGMENT sarà possibile migliorare il proprio personaggio tramite l’uso di punti PT, ottenibili progredendo nella storia, completando sfide e missioni secondarie e commettendo pochi errori nella seconda grande macro area di gameplay: quella legata al lavoro di detective.

JUDGMENT

Nel prologo, che ci spiega come funziona il processo investigativo del titolo, ci sarà una sezione di pedinamento, in cui sarà necessario seguire il bersaglio mantenendosi ad una certa distanza senza attirare troppo l’attenzione, all’occorrenza usando diverse coperture; una volta finito il pedinamento, dovremo riconoscere il nostro uomo in mezzo alla folla grazie ad uno sketch a matita. Questa sezione si svolge completamente in prima persona e ci permetterà di zoomare sui volti dei passanti per associare quante più caratteristiche possibili ad un volto. Sarà inoltre possibile indagare sulla scena del crimine, sempre in prima persona, concentrandosi su aree sospette o oggetti gettati in terra. Se il nostro bersaglio ci dovesse scoprire, sarà necessario inseguirlo a tutta velocità per i vicoli di Kamurocho evitando ostacoli, passanti e auto grazie a dei quick time event.

La funzionalità che ho trovato concettualmente più interessante ma che mi ha lasciato più perplesso per ora è l’interrogatorio; per ottenere quante più informazioni possibili da un sospettato o da un altro personaggio, sarà necessario fargli delle domande, scegliendo tra una lista predefinita di opzioni: scegliendo l’opzione giusta riusciremo ad ottenere più informazioni e azzeccandone più di una in fila otterremo maggiori punti PT. Per quel poco che ho potuto provare di questo sistema, che purtroppo è arrivato alla fine della demo, l’ho trovato un po’ confusionario: sebbene le opzioni selezionabili in una determinata conversazione siano solo quattro, non è chiaro che cosa determini un errore, dato che le domande si sono poi rivelate comunque tutte necessarie e corrette per completare l’interrogatorio; l’unica cosa sbagliata era l’ordine in cui le avessi selezionate.

JUDGMENT

Benvenuti nel presente

Un grande passo avanti fatto da JUDGMENT è stato l’utilizzo di un’interfaccia utente molto più moderna e la sostituzione praticamente totale del menu da parte dello smartphone di Yagami, che permette di consultare ancora più facilmente la mappa, che finalmente ha anche un GPS funzionante: per poter ricevere indicazioni on-screen qualora volessimo raggiungere un luogo d’interesse basterà piazzare infatti un segnalino sulla nostra destinazione, come già accadeva in Yakuza 6 e Kiwami 2. L’ufficio investigativo del protagonista, praticamente la sua seconda casa, è personalizzabile con diversi soprammobili e decorazioni ottenute ad esempio come premi per l’UFO catcher o durante la storia; il ruolo di oggetti collezionabili questa volta è coperto da dei vinili, che sarà possibile poi riprodurre tramite il giradischi vintage presente nell’ufficio.

Per la nostra prova abbiamo usato una PlayStation 4 Pro, che ha retto l’ottima resa grafica di un Dragon Engine ancora più pompato rispetto a quello visto in Yakuza 6: The Song of Life o Yakuza Kiwami 2 senza scricchiolare troppo, mantenendo 30 fps praticamente in qualsiasi situazione ci sia capitata; come unica nota negativa, mi è sembrato che nelle scene più concitate si ricorra troppo all’utilizzo di un motion blur parecchio aggressivo e non disattivabile dalle opzioni che mi ha dato un po’ fastidio, sicuramente facendo perdere un po’ di leggibilità alle sequenze d’azione.
JUDGMENT

Hard Boiled Kamurocho

JUDGMENT mi ha stupito molto, in positivo; sebbene si sia distaccato dal suo aniki di stampo criminale, condivide con lui abbastanza elementi da non farlo sembrare un prodotto completamente indipendente, rimescolando le carte in tavola e aggiungendo tantissime meccaniche di gioco che rendono le investigazioni davvero interessanti e con un potenziale enorme per diventare dei veri e propri rompicapi, con qualcosina da risolvere per quanto riguarda gli interrogatori, un po’ poco chiari. Chi vi scrive è stato forse uno dei pochi che ha amato alla follia L.A. Noire, e questa reimmaginazione in salsa giapponese per mia somma gioia me lo ricorda moltissimo, solo con molto più stile e calci volanti. Con un frame rate solido e una qualità grafica a tratti quasi fotorealistica, sebbene un po’ mascherata da un motion blur a volte eccessivo, l’ormai grossa quantità di minigiochi e passatempo a cui siamo stati abituati da questa saga coronano quello che ha tutte le premesse per diventare già un candidato ad uno dei migliori giochi dell’anno. Estate, ma quando arrivi? Non vedo l’ora di metterci le mani sopra.

Quello che segue è il nuovo trailer appena rilasciato da SEGA riguardante la localizzazione di JUDGMENT, che presenterà testi in italiano e audio giapponese e inglese.

Ossessionato da Le Bizzarre Avventure di JoJo e METAL GEAR, pensa che TRIGGER abbia salvato gli anime. Darebbe tutto pur di vedere un nuovo Trauma Center e il finale di Berserk; generalmente ti vuole bene, finché non gli parli di microtransazioni.

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