“La nuova action comedy che riscrive il genere delle Magical Girs”, così ci viene presentato Magilumiere Magical Girls Inc., nuovo titolo portato in Italia da J-POP Manga che questa volta va a estrarre dal cilindro il vincitore del Next Manga Award 2022. L’opera dell’emergente autrice Sekka Iwata sembra avere la strada spianata, grazie a buoni risultati nelle vendite e un anime cominciato lo scorso ottobre, ma sarà davvero un incantesimo perfetto? Andiamo a scoprire assieme per quale motivo questo manga è stato tanto acclamato e, soprattutto, se lo è stato meritatamente!
- Titolo originale: 株式会社マジルミエ (Kabushiki Gaisha MagiLumiere)
- Titolo italiano: Magilumiere Magical Girls Inc.
- Uscita italiana: 19 giugno 2024
- Uscita giapponese: 20 ottobre 2021
- Numero di volumi: 14, in corso
- Casa editrice: J-POP Manga
- Genere: Magia, Commedia, Azione
- Disegni: Yu Aoki
- Storia: Sekka Iwata
- Formato: Brossurato con sovraccoperta, 18 x 12,4 cm
- Numero di pagine: 196 pagine, B/N
Abbiamo recensito Magilumiere Magical Girls Inc. tramite volume stampa fornitoci gratuitamente da J-POP Manga.
La magia nel ventunesimo secolo
Magilumiere, come la maggior parte dei titoli che riguardano il genere delle “maghette”, viene ambientato a cavallo dell’epoca di chi scrive l’opero: il teatro è quindi quello dei giorni nostri, caratterizzato da città indaffarate, ritmi accelerati e tanta tecnologia. La storia inizia inquadrando le peripezie di Kana Sakuragi, una ragazza che come tante cerca lavoro in un mondo che schifa chi non ha esperienza o chiunque non dimostri sin da subito di avere la stoffa del dipendente dell’anno. Nonostante i molti rifiuti non si perde d’animo, ma anche l’ennesimo colloquio sta per finire con un due di picche; ecco però un evento misterioso le viene in soccorso: sul luogo si reca Koshigaya, una magical girl che lavora presso la startup “Magilumiere Inc.”. Grazie alle sue incredibili abilità mnemoniche (utili per riuscire a caricare i proiettili magici) Sakuragi si dimostra fondamentale per risolvere la situazione, finendo così per attirare l’attenzione dell’azienda della quale ha saputo usare le apparecchiature.
In questo mondo infatti le magie si lanciano con applicazioni e scope tecnologiche, la trasformazione avviene con una sequenza programmata, e i mostri (Kaii) si catturano con chiavette USB, quasi come in Ghostbusters. La startup le propone quindi un’impiego in un’ambiente familiare e dinamico, che pare offrirle tutto lo spazio necessario per crescere e imparare il mestiere di “Maghetta”. Sarà questa per Kana l’ennesima trappola di un mondo spietato e calcolatore (quello del lavoro) oppure gli originali membri della Magilumiere Inc. riusciranno a farla sentire parte del gruppo? Scopritelo leggendo questa semplice ma coinvolgente serie fatta di magi-tecnologia e tante allusioni alla vita vera.
Back in time, in my time, one more time
Se c’è una cosa che quelli della mia generazione hanno visto (seppur di riflesso) è stata l’evoluzione dal passato ai giorni nostri del genere majokko, che semplificando all’osso è quello che riguarda le “maghette”. Se la sua nascita si può attribuire alla non così famosa opera del mangaka Mitsuteru Yokoyama, Mahotsukai Sari (1966), giunta a noi nelle vesti animate di Sally la maga (TOEI Animation), questo topos si è sviluppato per noi italiani sulle note di anime del calibro di Magica Emi, L’incantevole Creamy, Doremì, Card Captor Sakura, Rayheart, Sugar Sugar Rune e dell’iconico Sailor Moon negli anni 90′. Anche ai giorni nostri questo genere sta sfornando alcuni titoli interessanti: dal ritorno delle Pretti Cure e del reboot di Tokyo Mew Mew, dal recentissimo The Magical Girl and the Evil Lieutenant Used to Be Archenemies, sino al discutibile (ma conosciutissimo) Le mie adorate Maghette.
Ed ecco che ora appare sul mercato Magilumiere, un titolo che trasforma il genere, trasformando la vocazione della maghetta non in un qualcosa di caduto dal cielo, da tenere nascosto a tutti amiche escluse, ma in un vero e proprio lavoro, dove sono la tecnologia e le competenze a permettere il lancio delle magie a sostenere la scopa che usano per volare sopra la città. “… Always up and down. All the time, I’m flying High”.
Serve un mago per trovare lavoro!
Il sempre caro tema delle maghette ritorna quindi con un nuovo magical dress, che si intrufola nella dura realtà, sostituendosi a giacca e cravatta. La prima cosa che noterete (soprattutto se avete da poco terminato l’università) è che Kana Sakuragi ricalca il neolaureato tipo, che di fronte a un’esperienza nulla, ma tanta buona volontà, trova esclusivamente porte in faccia e limitate possibilità. La società che vorrebbe il giovane di venti anni con dieci di questi di esperienza, la ragazza con capacità fuori dal comune con uno stipendio da stagista, o banalmente un automa è bene espressa in molte scene, che antepongono la ricerca della stabilità ai propri sogni. Tutta questa incertezza (e ingiustizia) si nasconde dietro a un velo magi-tecnologico, strascico di un’immaginazione quasi infantile che si contrappone a un mondo eccessivamente razionale, che non scommette più sul futuro, ma vuole tutto, subito e scontato al 50%.
In questo contesto si inserisce proprio la startup, con Koshigaya che al suo primo incontro le da fiducia, esclamando: “Potresti usare quella tua memoria fantastica per darmi una mano?”. Nei primi due volumi si parla anche di molto altro: l’esaltazione della bellezza esteriore e del marketing fato di appariscenza (Lily Aoi è un’esempio di professionalità in un mondo che molti considerano superficiale), la lotta ai pregiudizi, con il capo che si traveste da maghetta e ne va fiero, la contrapposizione tra tradizione e progresso e tanto altro. I personaggi, che non sono eccelsi dal punto di vista emotivo, se così si può dire, sono tuttavia affascinanti per il bagaglio che si portano appresso (dalla protagonista ordinaria con la memoria superlativa, al tecnico Nicoyma appassionato di trasformazioni, ai già citati Shigemoto che segue la sua passione fregandosene dei giudizi altrui e ad Aoi che fa compere con una serenità invidiabile. In tutto ciò Magical Girl crea un ambiente dinamico (cit.) fa quasi venire voglia di lavorare!
Charme ha effetto!
Il fascino dei personaggi è frutto anche dello stile del disegno di Yu Aoki, che ci mostra le sue abilità nel character design e nella limpidezza del tratto: tutti i personaggi del cast principale, dalle due protagoniste ai loro colleghi di settore, sono ricchi di dettagli e punti distintivi (come gli abiti di Shigemoto o i costumi utilizzati dalle magical girls), ma la cura si estende anche alle comparse, almeno per quanto riguarda le espressioni e le emozioni trasmesse; sotto questo punto di vista ricorda molto Komi can’t communicate. Ogni sguardo incanala al volo l’emozione, ogni linea del volto evidenzia come sta proseguendo il discorso (come nei colloqui o nelle situazioni tragicomiche dell’ufficio) e tutta questa chiarezza, fatta di linee semplici e neri mai opprimenti (ma piuttosto molte sfumature di grigi) offre piacevoli quadretti di vita quotidiana. Due difetti grafici (se proprio dobbiamo cercarli) si possono trovare nelle scene di intervento, ove a causa anche delle meccaniche non chiarissime con cui appaiono i mostri le tavole offrono informazioni discutibili, e nella scelta di lasciare tante vignette con gli sfondi bianchi, che comunque sono coerenti con lo stile dell’opera.
Terminiamo elogiando come per molti altri volumi la completezza che contraddistingue l’edizione J-POP, sempre curata come la versione giapponese, con sovraccoperte coloratissime (e le prime pagine del volume 1) e tanti dettagli aggiuntivi, da quelli sulla copertina agli inserti interni, alle strisce bonus finali.
Kana Sakuragi è una neolaureata che stenta a trovare un impiego. Un giorno, durante un colloquio di lavoro, rimane coinvolta in un evento soprannaturale in cui aiuta la magical girl Koshigaya, giunta sulla scena per risolvere la situazione… finendo così per venire assunta dalla startup “Magilumiere Inc.”… Inizia il manga sui problemi lavorativi delle magical girl.
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A chi consigliamo Magilumiere Magical Girls Inc.?
Magilumiere è un manga dalle ampie vedute, ma che forse paga qualcosa sull’argomento scelto: io stesso probabilmente non ne sarei stato così attratto senza l’ausilio del Free Comic Book Day. Non fatevi fuorviare dal tema magico, ma leggetelo pensando ad un volume per delicato, piacevole, umoristico (ma non una commedia) e interessante, che offre buona azione e una sequela di riferimenti alla vita reale. Azzardo un paragone forse eccessivo per certi versi, ma direi che chi ha apprezzato SPY x FAMILY o SHY potrebbe trovare invitante anche questo titolo. Per il prezzo indicato (6,50 €) vale sicuramente il vostro tempo.
- Tratto pulito e nitido
- Ottima rivisitazione del genere majokko
- Tante tematiche inerenti al mondo del lavoro
- Meno comico di quanto presentato
- Meccaniche dei combattimenti ancora poco chiare
Magilumiere Magical Girls Inc.
"Se una magia non esiste ce la creiamo!"
Con un anime già annunciato per l’autunno di quest’anno Magilumiere si presta ad essere uno dei titoli forti del 2024. Abbiamo qui un audace mix di magia e tecnologia che destruttura un genere che in passato era fatto principalmente di potere dell’amore e di vocazioni quasi divine, per crearne uno nuovo: un mondo più attuale, moderno, reale, dove salire su una scopa diventa un lavoro retribuito. La protagonista per certi versi anomala, le tematiche che sentirete vicine e un’ambientazione cittadina sono i punti di forza di questa magical comedy, con poca magia e poca comedy, ma tante sorprese! Tra apprendimento, team building, ambizione e discorsi spensierati l’opera nata dal connubio di Sekka Iwata e Yu Aoki sorprende e intrattiene più di quanto faccia intendere la copertina. Magilumiere compone una nuova magia fatta di speranze più vicine al pubblico del ventunesimo secolo, mantenendo tuttavia una componente romantica, fatta dei sogni di chi trascorreva i pomeriggi a guardare Sailor Moon.