Dusk Diver – Recensione

Da Taiwan con furore arriva Dusk Diver, l’action RPG di Jera Game Studio rilasciato in Europa da PQube. Ecco la nostra recensione!

Dusk Diver – Recensione

Per gli esseri umani, gli Dei risiedono in un regno sacro conosciuto come Kunlun. Le Bestie del Caos sono invece nate nella Dimensione del Caos. Per gli umani, il regno degli dei e quello del caos sono distanti, ma familiari. Ximending, l’intersezione tra antico e moderno, dove storia e fashion si intrecciano. Pieno di vigore. Proprio per questo motivo, è in grado di attrarre sia Dei che Caos. Con il passare del tempo, e il convogliarsi di energie provenienti da mondi diversi, sono nati alcuni squarci dimensionali. Questi squarci hanno creato una connessione tra la Dimensione del Caos e il regno degli esseri umani, sfociando nel Kunlun. E per questo motivo, il Kunlun ha deciso di intervenire per porre rimedio a questo fenomeno. Ogni pomeriggio, dalle 17:00 alle 19:00, l’energia convogliata diventa caotica e violenta. Questo è il momento in cui Caos e mortali possono entrare nel Kunlun involontariamente. In questa landa, dove tutto viene attratto in modo inevitabile, è apparsa una ragazza. Questa ragazza cercherà di spezzare i legami tra le varie dimensioni e tesserà la storia delle sue avventure.

Facendo ottimo uso di quanto si può apprendere dai vari prodotti videoludici prodotti in Giappone, lo studio di sviluppo taiwanese Jera Game Studio dà vita a un action RPG dal sapore forse un po’ troppo hack ‘n’ slash: Dusk Diver. La sua intrigante natura è riuscita in poco tempo a farsi notare in lungo e in largo, tanto da attirare publisher di tutto il mondo e debuttare su larga scala su PlayStation 4, Nintendo Switch e PC.

Dusk Diver – Recensione

  • Titolo: Dusk Diver
  • Piattaforma: PlayStation 4, Nintendo Switch, PC / Steam
  • Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
  • Genere: Action RPG
  • Giocatori: 1
  • Publisher: PQube
  • Sviluppatore: Jera Game Studio
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese e Cinese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 25 ottobre 2019
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: disponibile una Day One Edition con artbook e spille da collezione

Abbiamo recensito Dusk Diver con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da PQube.

Sebbene non sia un prodotto nato nella patria del Sol Levante, questo Dusk Diver si ispira davvero molto ai classici prodotti di stampo nipponico, assomigliando davvero tanto (almeno come stile visivo) anche al MMO CLOSERS, altro prodotto che può facilmente esser scambiato per giapponese. E ammetto che è stato proprio questo particolare a farmi interessare a Dusk Diver, facendomi esclamare più volte la fatidica frase-meme I can’t believe it’s not japanese!

Mad World

La storia di Dusk Diver vede come protagonista principale la giovane studentessa Yang Yumo, una ragazza all’apparenza come tante altre, senza doti particolari, la cui vita verrà presto sconquassata da un bizzarro incidente. Durante un’uscita con la sua migliore amica Yusha, le due finiscono per essere involontariamente risucchiate in uno squarcio dimensionale che le catapulta in una strana dimensione, un luogo molto simile a quello in cui si trovavano originariamente ma, per molti aspetti, davvero diverso. Fortuna (o sfortuna) vuole che a salvare la nostra protagonista sia Leo, un omaccione dall’aria da gangster, che dopo essere entrato in contatto con lei si ritroverà prosciugato della propria forza, e proprio per questo motivo cambierà improvvisamente aspetto rivelando la sua vera natura di guardiano, una delle entità conosciute dagli esseri umani anche con l’appellativo di Dei.

La strana dimensione in cui ci ritroviamo è però satura di Bestie del Caos, creature malvagie che non si fanno alcuno scrupolo ad attaccare chiunque trovino sulla loro strada. Impossibilitato a combattere per via del suo nuovo aspetto, il guardiano Leo ci farà notare che invece Yumo è adesso in grado di affrontare questa minaccia proprio grazie al potere che lei ha assorbito. Dopo aver risolto la situazione, e soprattutto dopo aver portato in salvo la sua migliore amica, la nostra protagonista viene guidata all’interno di uno strano mini market gestito dal Boss, un’altra entità dalle strane sembianze, che accetta di risolvere la spiacevole situazione in cui lei e Leo si sono ritrovati. Per tenere sotto controllo i nostri poteri, il Boss ci offre un ciondolo super costosissimo, un oggetto che dovremo ripagare sia lavorando come commessa nel mini market che sconfiggendo le Bestie del Caos ogni volta che si presenteranno a creare scompiglio.

Ci ritroveremo così a controllare la giovane Yumo per le strade di Ximending, un centro vivace e colorato dalle tantissime persone che lo popolano. In modo molto simile a Tokyo Mirage Sessions ♯FE, tutti gli NPC che troveremo in questo posto saranno raffigurati come silhouette di colori diversi, rivelando la natura della persona solo quando ci troveremo nelle loro vicinanze… anche se continueranno a essere totalmente prive di volti. Insomma, un luogo popolato da tanti inquietanti Slenderman. La routine di gioco spazierà nell’esplorazione di questo centro e delle sue vie, dove ci ritroveremo non solo a visitare alcune bancarelle che faranno da venditori di oggetti utili per le nostre missioni, ma anche a cercare i vari squarci dimensionali e a lavorare presso il mini market che fungerà anche da quartier generale.

A spezzare la routine data dalla vita di tutti i giorni, nonostante il nostro nuovo compito che ci terrà impegnati per tutta la durata delle vacanze estive, ci penseranno le fasi in cui un nuovo squarcio dimensionale verrà avvistato, richiedendoci quindi di partire all’avventura al suo interno, sconfiggere le varie Bestie del Caos che lo infestano, e chiudere immediatamente questa breccia prima che qualcosa possa recare danno agli esseri umani. Entrare però non sarà semplice e immediato: ogni squarcio richiederà ai giocatori di possedere una quantità sempre maggiore di Dragon Vein Stone Shard, dei frammenti cubici che potremo trovare nascosti sia per le vie di Ximending che all’interno dei dungeon dello Youshanding. A mio avviso si tratta di una peculiarità poco intrigante, in quanto spesso e volentieri dovremo dare priorità alla ricerca di questi oggetti, veramente molto importanti per continuare la nostra avventura, e specialmente nelle prime fasi di gioco non sarà poi tanto raro dover affrontare più di una volta alcuni dungeon in quanto non saremo riusciti a trovarli al primo (e talvolta neanche al secondo) colpo.

I Guardiani di Kunlun

Dusk Diver è un titolo a grandi linee tranquillo, un classico action dai toni hack ‘n’slash a cui vengono affiancate meccaniche da RPG, come la possibilità di aumentare alcune delle statistiche della nostra protagonista e quelle dei guardiani in nostro possesso, sbloccando così anche nuove combinazioni di attacchi e tanto altro, e rilegando il classico sistema di level up a un qualcosa di decisamente più basilare come l’affinità con i vari guardiani o l’upgrade del ciondolo di cui siamo dotati. Anche la parte action è abbastanza semplice e intuitiva, e apprendere alla perfezione i comandi di gioco sarà del tutto naturale, tra evocazione dei guardiani, attacchi speciali, trasformazioni e attacchi finali, saranno giusto un paio le combinazioni di tasti da ricordarsi per poter scatenare le nostre tecniche più potenti.

Oltre a offrire una buona dose di divertimento attraverso le battaglie contro Bestie del Caos e classiche boss battle contro enormi e potenti creature, questo action RPG intrattiene anche nell’esplorazione stessa dei vari dungeon, dove oltre a cercare le stramaledettissime Dragon Vein Stone Shard saremo chiamati a risolvere alcuni enigmi ambientali che ci impediranno di proseguire il nostro cammino, come interruttori da dover premere, chiavi da trovare per sbloccare alcune barriere e altro ancora. Anche l’esplorazione della città saprà regalarci alcune fasi utili per spezzare la routine, proponendo svariate quest davvero facili da portare a termine e offerte dai colorati abitanti di Ximending, oltre che side-mission più variegate e dalla diversa utilità. Più per la precisione, parliamo di missioni extra che potrebbero farci ottenere dei particolari oggetti, o degli stage tematici per ciascuno dei guardiani che permetteranno di aumentare il livello di affinità con ciascuno di loro, sbloccando così delle nuove tecniche che saranno in grado di eseguire quando evocati.

In modo davvero carino, il gioco permette anche di cambiare i costumi dei suoi personaggi per regalare giusto un pizzico di personalizzazione, anche se sfortunatamente alcuni di questi vanno proprio a influire negativamente con la trasformazione della protagonista: se con il suo classico abito di default, dopo aver eseguito la trasformazione, la nostra eroina si mostra nella sua nuova forma temporanea con dei notevoli cambiamenti sia per quanto riguarda occhi e capelli che come abbigliamento, se andremo ad assegnarle uno dei vari abiti alternativi questa caratteristica verrà visivamente limitata, in quanto le uniche cose che cambieranno saranno solamente occhi e capelli, mentre i costumi purtroppo rimarranno quelli alternativi. A esser sincero, non mi è ben chiaro se questa sia stata una svista o se sia una cosa voluta. Se si trattasse di una cosa involontaria, sarebbe un classico problemino facilmente risolvibile tramite aggiornamento, ma se invece fosse voluto mi troverei a non condividere affatto questa scelta, in quanto credo fermamente che tolga enfasi alla trasformazione stessa.

Chaos Breaker

Di fianco a un titolo divertente e con meccaniche interessanti, offertoci da una compagnia di sviluppo minore, c’è un comparto grafico abbastanza al disotto delle possibilità di PlayStation 4, PC e Nintendo Switch. Certo, data la potenza minore di Switch, e soprattutto grazie alla possibilità di staccare dalla modalità TV e giocarlo in portatile, si riesce a fare meno caso ad alcuni dei problemucci visivi da cui il gioco è afflitto. A tutto questo c’è da affiancare anche alcuni sporadici cali di frame rate o rallentamenti vari, che minano l’esperienza offerta dal titolo. Un vero peccato.

Un plauso invece va al comparto sonoro, non solo per quanto riguarda l’enfasi che le musiche riescono a infondere nel giocatore durante le varie battaglie o in altre situazioni, ma anche per la presenza di un doppiaggio in lingua giapponese nonostante il gioco non lo sia.

In seguito a uno strano incidente, la vita della studentessa Yang Yumo cambierà in modo improvviso. Entrata in possesso di strani poteri, e in compagnia di potenti Guardiani, Yumo dovrà riuscire a risolvere alcuni problemi che finiscono per collegare il mondo degli esseri umani con una strana dimensione frequentata da creature davvero pericolose.

Sviluppato dalla compagnia taiwanese Jera Game Studio, PQube propone ai giocatori occidentali l’action RPG Dusk Diver, un’avventura dal sapore stile anime che saprà prendere per la gola tutti gli amanti dei titoli di stampi nipponico. Sebbene non lo sia.

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A chi consigliamo Dusk Diver?

Se riuscite a entrare nell’ottica di avere tra le mani un prodotto dal costo base davvero basso, e che di conseguenza sotto molti lati non può essere paragonato in alcun modo a prodotti più grossi, amate il genere action RPG e non sentite affatto il peso della piccola ripetitività tipica che spesso affligge i prodotti della stessa tipologia, allora riuscirete a divertirvi in compagnia di Dusk Diver. Se invece non riuscite proprio a entrare in quest’ottica, e vi aspettate un classico giocone sviluppato da una compagnia con tutte le possibilità per fare grandi cose, allora evitatelo.

  • Trama, concept e meccaniche davvero divertenti
  • Prezzo contenuto

  • Purtroppo non sfugge a qualche problema tecnico
  • Graficamente datato, nonostante si tratti di un prodotto low cost
Dusk Diver
3

RPG d’azione mediocre improntato sulla spettacolarità

Dusk Diver è esattamente quello che mi aspettavo, ovvero un prodotto che punta principalmente a divertire senza pretendere di essere il classico giocone da prezzo pieno, come tanti fanno, ma che poi talvolta non riescono affatto a mantenere le aspettative. È stato bello passare il tempo in compagnia di Yumo e dei vari guardiani all’interno di una storia degna di una classica serie animata nipponica, con momenti sia seri che spassosi, anche se purtroppo il tutto non è esente da qualche problemuccio, come un comparto grafico carino ma abbastanza al di sotto delle possibilità di tutte le piattaforme a cui è destinato, cosa che spinge quasi a preferire la versione Nintendo Switch su tutte (dato che in portatile magari si tende a notare meno magagne), e qualche calo di frame rate o rallentamento pesante che talvolta trasforma un gioco abbastanza veloce in uno slow motion. Per farla breve, si tratta di un prodotto che si merita la sufficienza sotto vari aspetti, ma per cui per ovvi motivi è davvero impossibile puntare a più di questo.

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.

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