Sembra una giornata come tante ad Albanova. La vita scorre come al solito, se non fosse per il rumore di un camion che si sente in lontananza: un nuovo personaggio si è trasferito nel pacifico paesino, e siamo noi! Figli del capopalestra Norman ci siamo dovuti trasferire per seguire il lavoro di nostro padre. Dopo aver incontrato il primo amico nella nuova abitazione e dopo aver salvato il Prof. Birch dall’attacco di un Poochyena selvatico, quest’ultimo ci regalerà il nostro primo Pokémon e un Pokédex, sancendo così l’inizio di un’avventura nella regione di Hoenn. Ci aspetteranno tanti Pokémon da catturare, capipalestra agguerriti che non si lasceranno sconfiggere facilmente e dovremo salvare il mondo da una nuova minaccia. Siamo pronti per questo nuovo viaggio?
Ricordo che da bambino scoprii di Pokémon Rubino e Pokémon Zaffiro per puro caso: giravo per negozi in cerca di due versioni dei Pokémon che, col senno di poi, probabilmente avevo visto in sogno e nemmeno esistevano. Il negoziante mi chiese se cercavo le versioni Rubino e Zaffiro, e senza aspettare una mia risposta mi disse che la data di uscita era ancora lontana. Tornato a casa iniziai a informarmi su questi due giochi: più scoprivo, più mi interessavano e più saliva la voglia di averli. Dopo una lunga attesa arrivò finalmente l’atteso day one, e mi fiondai subito in negozio a comprare il gioco su avrei passato centinaia di ore (per poi perdere sfortunatamente il salvataggio, ma questa è un altra triste storia) e che sarebbe diventato uno dei miei preferiti della serie.
Ora, a distanza di undici anni dagli originali, il giorno dell’uscita dei due remake intitolati Pokémon Rubino Omega e Pokémon Zaffiro Alpha è vicinissimo. Riusciranno le due nuove versioni, forti delle innovazioni apportate alla saga nel corso degli anni, a rendere giustizia ai predecessori? Scopritelo leggendo la nostra recensione.
- Titolo: Pokémon Rubino Omega / Pokémon Zaffiro Alpha
- Piattaforma: Nintendo 3DS
- Genere: RPG
- Giocatori: 1-4 (multiplayer online e in locale)
- Software house: Nintendo, The Pokémon Company
- Sviluppatore: Game Freak
- Lingua: Italiano (testi)
- Data di uscita: 28 novembre 2014
- Disponibilità: retail, digital delivery
- Reperibilità: comune
- DLC: Pokémon esclusivi distribuiti tramite eventi speciali
- Note: lanciato anche in un’edizione limitata contenente una steelbook
Una volta acceso il Nintendo 3DS e avviato il gioco, noteremo subito qualcosa di strano: le scene iniziali con il Professor Birch sono perfettamente uguali a quelle delle versioni per Game Boy Advance, e non mi riferisco all’accuratezza con cui sono stati riprodotti nei remake. La schermata ha esattamente gli stessi sprite 2D e la stessa risoluzione delle precedenti versioni, fino a quando il protagonista non abbasserà quello che si rivela essere il PokéNav facendoci vedere l’interno del camion costruito con la nuova grafica 3D, spostando successivamente l’inquadratura verso l’esterno e fornendoci una visione globale degli ambienti circostanti; il tutto mentre il Prof. Birch proseguirà con la sua introduzione, suscitando in noi giocatori una sensazione di nostalgia e al contempo, tramite un confronto diretto, mostrandoci le innumerevoli migliorie tecniche apportate alla serie dopo tutti questi anni. Dal momento della nostra discesa dalla vettura partirà la nostra nuova avventura nella regione di Hoenn. Ma cosa rende questi remake così innovativi?
Bentornati a Hoenn!
Dal punto di vista della trama la serie di Pokémon non si è mai contraddistinta per la sua originalità: la solfa è sempre la stessa, con il nostro alter-ego che lascerà casa su richiesta del professore di turno che ci affiderà un Pokédex da completare, le tante medaglie da conquistare per poter accedere alla lega e il solito team nemico che in un modo o nell’altro cercherà di metterci i bastoni tra le ruote e da cui dovremo salvare il mondo. In Pokémon Versione Bianca e Versione Nera, così come nei loro sequel, abbiamo assistito a un buon miglioramento su questo fronte, per poi retrocedere nuovamente con le versioni X e Y in cui la narrazione sbrigativa faceva perdere molti punti a una trama che, nonostante tutto, aveva delle buone potenzialità. In Rubino Omega e Zaffiro Alpha la trama raccontata è praticamente la stessa delle versioni originali, con alcune leggere modifiche e supplementi che serviranno per adattarla al fattore megaevoluzioni e ai nuovissimi archeorisvegli che avrebbero meritato un’attenzione più focale di quella che gli è stata riservat0, facendole quasi sembrare delle novità secondarie.
Sebbene, in ogni caso, la trama sia molto simile a quella degli originali, le modalità con cui essa viene raccontata sono piuttosto diverse: la regia è stata gestita egregiamente e frequenti sono i filmati e i cambi di inquadratura che riescono a rendere più interessanti gli eventi che prima passavano quasi in secondo piano. D’altro canto, possiamo criticare il fatto che, in certi frangenti, alcuni comportamenti o discorsi dei cattivi di turno sembrano fin troppo infantili e diretti a un pubblico molto giovane, come anche sembrano esserlo gli aspetti dei nuovi design di certi personaggi, che risultano moto diversi dalle loro controparti su Game Boy Advance . Sarebbe stato sicuramente apprezzato un maggior impegno nella cura di questi piccoli dettagli che, seppur nelle sporadiche comparse, compromettono alcuni eventi del gioco. Da lodare è comunque l’impegno profuso nel ricostruire l’intero gioco rimanendo, il più delle volte, fedeli ai percorsi e città originali; stenterete comunque a riconoscere una particolare location del gioco che è stata completamente riprogettata, che non nominerò per non rovinarvi la sorpresa. Per vari percorsi, invece, riconoscerete a occhio le somiglianze con gli originali, che vi riporteranno alla mente vecchie situazioni di Rubino e Zaffiro, facendovi allo stesso tempo notare nell’immediato i miglioramenti apportati.
Una volta conclusa la trama principale, purtroppo, anche questo gioco offre un post-game abbastanza povero di contenuti. Chi si aspettava un ritorno del Parco Lotta, per ottenere magari la rivincita meritata grazie all’esperienza acquisita col passare degli anni, resterà a bocca asciutta; l’unica cosa di vagamente simile che vedremo sarà il ritorno della Villa Lotta sotto la forma di un’esatta replica di quella già vista in X e Y. Non ci si spiega il motivo di questa mancanza, che avrebbe potuto giovare moltissimo al gioco, rendendolo più duraturo. Nel post-game è inoltre presente un capitolo speciale chiamato Episodio Delta, che narrerà la storia completamente inedita di un asteroide che si sta dirigendo verso la Terra e che ha legami con alcuni eventi avvenuti ben 3.000 anni fa, a cui sembrano essere anche legati i misteri della megaevoluzione e le origini di Hoenn. La storia narrata si rivela molto accattivante, con un finale dai toni quasi epici, e dà una perfetta conclusione alla trama del gioco, suscitando però nell’insoddisfabile cuore del giocatore il desiderio che possa proseguire ancora.
Ti piace vincere facile?
Sul fronte delle meccaniche di gioco possiamo notare un lieve aumento della difficoltà rispetto al precedente capitolo, sempre tenendo a mente che, per poter godere appieno delle sfide proposte dal gioco, bisognerà sfruttare il meno possibile il Condivisore Exp. che anche qui mantiene la capacità di distribuire i punti esperienza a tutti i membri del party, e si ottiene tra l’altro nelle primissime fasi del gioco. Se sfruttato continuamente, si rischierà di ritrovarsi con una squadra di livello troppo alto rispetto agli avversari, rendendo vano qualsiasi tentativo della CPU di affrontarci ad armi pari. Un altro elemento modificato rispetto a X e Y è relativo ai tassi di cattura, ora sono stati riportati alla normalità, rendendo una piccola sfida anche lo scovare alcuni Pokémon selvatici: scordiamoci quindi di catturare i leggendari con una semplice PokéBall al primo tentativo. Ritornano in questo capitolo anche i Move Tutor (Insegnamosse, in italiano) e finalmente anche chi ha iniziato a giocare in competitivo di recente potrà insegnare ai propri mostri tascabili alcune tecniche fin’ora ottenibili solamente in Bianco, Nero e relativi sequel tramite i medesimi tutor che, per qualche strano motivo, erano spariti dalla circolazioni nelle più recenti versioni per Nintendo 3DS.
Ciliegina sulla torta: una bella topa in cosplay!
A proposito di ritorni, non si può non parlare delle Gare Pokémon, di ritorno in questi due remake. Per chi non le conoscesse, si tratta di particolari esibizioni in cui non sarà la forza a determinare il vincitore, ma la capacità di mettere in atto uno spettacolo degno di questo nome, utilizzando le mosse del Pokémon tramite cui sarà possibile ottenere svariati effetti. In queste competizioni sarà necessario usare la mossa giusta nella giusta tipologia di gara; esistono infatti svariati eventi e la mossa adatta, per esempio, in una gara di acume, non avrà gli stessi risultati in una di classe, costringendo il giocatore a pensare per bene quale Pokémon far partecipare e spingendolo a creare alcune build dedicate esclusivamente a tali competizioni. Le gare continuano a essere una piacevole alternativa ai normali scontri ed è da citare la presenza di un particolare Pikachu, chiamato Pikachu Cosplay, che ha la possibilità di indossare svariati costumi imparando obbligatoriamente una mossa specifica da ciascuno di essi; può essere utilizzato sia nelle gare (dove potrà dare il meglio in termini di risultati) che nelle lotte vere e proprie, ma resta comunque un’aggiunta fine a se stessa.
Alla Zubat-Caverna!
In Rubino Omega e Zaffiro Alpha tornano anche le Basi Segrete, ribattezzate per l’occasione Super-Basi Segrete, per indicare tutte le nuove funzionalità introdotte con esse. Oltre ai numerosi oggetti usati per personalizzarle, adesso sarà possibile condividerle tramite due modalità: utilizzando lo scambio di dati con via StreetPass o tramite la creazione e condivisione di un QR Code che gli altri utenti potranno scansionare per ottenere i dati della nostra base. In ciascuna di esse sarà inoltre presente una bandiera e, una volta trovata la base segreta di un altro giocatore, potremo gli potremo sottrarre (con il limite di una al giorno per base): più bandiere riusciremo a ottenere, più poteri otterranno i nostri amici segreti. Questi personaggi, proprietari delle altre basi visitate, possono essere reclutati, portati nella nostra base e, una volta al giorno, potranno essere sfidati, con la possibilità di sfruttare la loro particolare abilità che gli permette, per esempio di velocizzare la schiusa delle uova, aumentare il livello dei Pokémon o il loro grado di felicità, e così via. Sarà anche possibile aggiungere nella base determinati oggetti che modificano le condizioni della battaglia, facendo sottostare ad esse chiunque voglia affrontarci alle nostre regole. Con tutte queste possibilità a disposizione la personalizzazione delle basi diventa una vera e propria arte. Peccato solo che lo spazio a disposizione sia un po’ troppo piccolo, diventando un vero e proprio limite alla fantasia e alle possibilità di utilizzo.
Bisogna stare al passo, la tecnoloGGia avanza, sai…
Le basi segrete non sono le sole ad aver cambiato nome: anche il nostro fidato PokéNav cambia nome in Multi PokéNav, che adesso integra alcune nuove funzionalità. Il NaviSvago contiene tutto quello che era presente nello schermo inferiore in Pokémon X e Y, ovvero il Player Search Systeam, Il Super Allenamento Virtuale e il Poké Io&Te, ad esso sono affiancate alcune delle vecchie funzioni del PokéNav e alcune inedite come il NaviTalk, che funge da schermo televisivo in cui verranno riferiti da vari programmi tutti i risultati delle nostre interviste, sfide ed eventi, come avveniva con lo scambio dati nelle versioni originali. La funzionalità più intrigante del Multi PokéNav rimane comunque il NaviDex: durante le nostre esplorazioni spesso compariranno nell’erba alta alcuni Pokémon visibili a occhio nudo; tramite il NaviDex potremo scansionarli e ottenere informazioni sul loro conto quali livello, mosse peculiari, abilità e il potenziale nascosto. Più volte scansioneremo gli stessi Pokémon, maggiori informazioni ci verranno fornite dal NaviDex a loro riguardo, e più saranno le probabilità di ottenere Pokémon con abilità rare o con mosse particolari. Nella mappa del NaviDex inoltre vengono inoltre segnati per ogni zona i Pokémon che sarà possibile trovare e, una volta catturati tutti i Pokémon in una determinata area, apparirà in alto alla mappa una coroncina: questa funzionalità è un ulteriore incentivo che spingerà il giocatore a cercare di catturare più Pokémon possibili, ma come è facilmente prevedere dall’elevato numero degli stessi, probabilmente ancora in molti non riusciranno a completare il PokéDex, ma grazie a questa novità riusciranno ad andarci decisamente più vicini che in passato; a questo contribuisce inoltre l’Ipervolo, che darà la possibilità di solcare i cieli di Hoenn ammirando in tutta la sua bellezza la mappa di gioco in groppa al nostro Latios o Latias e di esplorare le cosidette zone miraggio: ne comparirà una per giorno, e ci consentiranno di catturare alcuni Pokémon leggendari delle versioni precedenti.
Per chi invece adora il gioco competitivo e aspetta con ansia nuove informazioni sulle modalità online del titolo, dobbiamo dirvi che tale comparto è rimasto completamente invariato rispetto a Pokémon X e Y, mostrando addirittura le stesse schermate. Sarebbe stata apprezzata qualche modalità online aggiuntiva che permettesse di strutturare in modo migliore gli scontri del punto lotta, ma purtroppo non è stato fatto svolto proprio alcun lavoro sotto questo punto di vista. Da citare la completa compatibilità fra Pokémon X e Y e Pokémon Rubino Omega e Zaffiro Alpha anche tramite il P.S.S., sempre a patto di non usare negli scontri mosse escluse dei due ultimi giochi o megaevoluzioni non presenti in X e Y.
Pokémon in quasi-tre dimensioni
A livello tecnico, per questi due remake possiamo dire le stesse cose già dette per Pokémon X e Y: la sostanza del motore di gioco non è cambiata, presentandoci lo stesso impatto grafico dei precedenti giochi e gli stessi difetti. Mentre il miglioramento visivo generale apportato da X e Y sia sicuramente di altissimo valore, i dungeon non brillano per la loro originalità o caratterizzazione, e il 3D stereoscopico viene sfruttato in rarissime occasioni e presenta ancora e molto frequentemente grossi problemi di frame rate, spingendo il più delle volte il giocatore a disattivarlo per godersi appieno le scene. Con l’avvento del 2DS sembra che il 3D da elemento fondamentale della console sia diventato un semplice accessorio visivo e Pokémon è la prova vivente di questo cambiamento.
Sul fronte sonoro, invece, le musiche sono state rimasterizzate, ma non sono state modificate drasticamente: i nuovi effetti sonori le rendono molto più orecchiabili rispetto al passato e molto più adatte alle varie occasioni; per chi ha già giocato ai due giochi originali sarà un piacere poter risentire tutte le melodie che hanno accompagnato le nostre avventure su Rubino e Zaffiro.
A chi consigliamo Pokémon Rubino Omega e Pokémon Zaffiro Alpha?
Questi due remake faranno sicuramente la gioia di chi ha già apprezzato gli originali e vuole cogliere l’occasione per reimmergersi nella bellissima regione di Hoenn che, sebbene sia stata totalmente rivisitata sul punto di vista grafico, mantiene comunque una struttura fedele all’originale per quanto riguarda i contenuti. Certo il post-game è un po’ scarno rispetto all’originale, però è un dettaglio su cui i fan potrebbero soprassedere; le novità, inoltre, non fanno altro che migliorare un gioco che già si attestava su ottimi livelli ai tempi del GBA. Anche chi si avvicina per la prima volta alla saga sicuramente si troverà davanti un degno gioco capace di catturare l’attenzione dall’inizio alla fine offrendo moltissime attività alternative, come la creazione di Basi Segrete o delle Gare Pokémon. Chi invece è alla ricerca di un gioco di Pokémon con meccaniche innovative farebbe bene a passare oltre, dato che i due giochi in esame non apportano migliorie significative sotto questo punto di vista.
- Le migliorie apportate non risultano mai troppo forzate
- Le Basi Segrete e le Gare Pokémon sono un’ottima alternativa ai classici scontri
- Difficoltà leggermente più bilanciata rispetto a X e Y
- L’Episodio Delta compensa in parte la mancanza di Smeraldo
- Trama interessante…
- …Ma a volte fin troppo indirizzata ad un pubblico di giovanissimi
- Post game abbastanza scarno di contenuti
- Motore grafico e 3D stereoscopico presentano ancora svariati problemi
- Too much wat… no, ok, scherzo.
Pokémon Rubino Omega e Zaffiro Alpha
La scelta non è "se" ...ma "quale" prendere!
Possiamo affermare con certezza che Pokémon Rubino Omega e Zaffiro Alpha sono due remake decisamente riusciti. Pur restando fedelissimi alle due versioni originali, aggiungono alcuni elementi scaturiti dal progresso della serie, riuscendo il più delle volte a integrarli perfettamente e senza troppe forzature in una trama che, anche se a tratti dedicata a un pubblico fin troppo giovane, riesce comunque a catturare l’interesse del giocatore dall’inizio alla fine. Le nuove Basi Segrete e il ritorno delle Gare Pokémon si rivelano delle perfette e durature attività da svolgere magari in un post-game che purtroppo si rivela nuovamente abbastanza scarno di contenuti e, a parte l’episodio speciale e il completamento del Pokédex, offre pochissime attività degne di nota. L’eliminazione del Parco Lotta a favore della Villa Lotta, completamente riciclata da Pokémon X e ,Y è stata una pessima scelta, sopratutto considerando che avrebbe potuto aggiungere una grande dose di varietà nel post-game. La serie di Pokémon mantiene comunque il suo fascino e la capacità, una volta portata a termine la trama principale, di riuscire a tenere incollati allo schermo tantissimi giocatori nonostante le poche attività disponibili, la dice lunga sulla sua costante qualità.