L’arrivo di Tokyo Xanadu eX+ su Nintendo Switch è una splendida occasione, per tanti giocatori. Sin dalla sua originale pubblicazione su PS Vita, nell’ormai lontanissimo 2015, l’RPG targato Nihon Falcom non ha mai riuscito a catturare più di tanto l’attenzione del grande pubblico, e non sempre per demeriti propri. Del resto, non è mai facile muoversi in maniera vincente in un settore pieno di concorrenza e “mostri sacri” con cui scontrarsi in continuazione, ragion per cui i progetti legati alla serie sono finiti, lentamente, nel dimenticatoio. Di conseguenza, l’arrivo di Tokyo Xanadu eX+ sull’ammiraglia di casa Nintendo è una mossa da non sottovalutare, sia per la compagnia di Kyoto sia e soprattutto per il titolo in questione.
Con l’arrivo della stagione estiva, che chiaramente risulta una spinta in più per la console Nintendo e la sua portabilità, e con un periodo potenzialmente più scarico di idee, questi porting può diventare un ottimo modo per riscoprire un prodotto forse eccessivamente passato in sordina o, egoisticamente parlando, un buon modo per poter passare tante ore in compagnia di un videogioco divertente e sufficientemente appagante. Lo scotto da pagare, però, è quello di scontrarsi con un prodotto che sbandiera senza troppi giri di parole tutti gli anni che si porta sulle spalle, sia a livello di gameplay sia a livello di struttura generale, ma se sarete disposti a chiudere un occhio, potreste riscoprire un RPG intrigante e sufficientemente divertente.
- Titolo: Tokyo Xanadu eX+
- Piattaforma: Nintendo Switch
- Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
- Genere: RPG
- Giocatori: 1
- Publisher: Nihon Falcom
- Sviluppatore: Aksys Games
- Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
- Data di uscita: 23 luglio 2024
- Disponibilità: retail, digital delivery
- DLC: include tutti i DLC rilasciati precedentemente
- Note: porting del titolo già disponibile su PlayStation 4
Abbiamo recensito Tokyo Xanadu eX+ con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da Reef Entertainment.
I demoni arrivano su Switch
Per chi non avesse mai giocato la versione base del gioco, è bene sottolineare che sul piano narrativo il titolo vive in maniera anche piuttosto evidente di forti influenze esterne, che hanno giocato un ruolo centrale nella genesi di una serie che, forse, ha pagato proprio il volersi “scontrare” con alcuni grandi nomi offrendo, in sostanza, qualcosa di simile ma con proporzioni e ambizioni meno marcate. La storia di Tokyo Xanadu eX+ ha come cardine la città di Tokyo, la cui pace e normalità è diventare soltanto uno sbiadito ricordo. In sottofondo, infatti, forze oscure e misteriose aleggiano intorno alla razza umana, col desiderio di spazzarla via e creare una nuova realtà. Seguendo in maniera anche evidente i dogmi narrativi di serie più famose come Shin Megami Tensei e Persona, Tokyo Xanadu eX+ trascina i giocatori in una realtà spezzata in due, divisa a metà tra il mondo reale e una misteriosa realtà alternativa, che fa da sfondo alle avventure dell’immancabile manipolo di eroi su cui pesa il destino del mondo.
Nel titolo di Nihon Falcom, infatti, strizzando ancora una volta l’occhio alle sopracitate serie videoludiche, ad avere le chiavi del destino della razza umana sono dei giovani, degli studenti, un gruppo di ragazzi che per motivi diversi hanno un legame con la misteriosa realtà alternativa e rappresentano, pertanto, l’unico barlume di salvezza per il mondo. Per quanto non brilli in termini di originalità, quello che manca veramente a tutto questo sistema è il carisma, il fascino e la qualità del lavoro svolto sul carachter design che, oggi come ieri, risulta sin troppo anonimo e privo di guizzi particolari. Non che ci aspettavamo nulla del genere da questo porting, ovviamente, anche perché non è mai stato contemplato un lavoro del genere, ma giocandoci nel 2024, dopo aver provato cose decisamente più interessanti, il tutto risalta ancor di più.
Il lato action della caccia
Il vero punto di “rottura” di Tokyo Xanadu eX+ è rappresentato dal sistema di combattimento. Il titolo di Nihon Falcom, infatti, si discosta pesantemente dalle altre serie che abbiamo citato, offrendo un sistema di combattimento action, molto simile a quello proposto dalla serie Ys, che prende palesemente le distanze dall’anima ruolistica dei Persona e della serie Shin Megami Tensei. Per sconfiggere le creature che pullulano per le strade della dimensione oscura Eclipse i giocatori hanno a disposizione uno stile di gioco che si basa su attacchi pesanti e veloci, schivate e parate, e dobbiamo ammettere che la formula, considerando anche le possibilità maggiori di Switch rispetto al materiale di riferimento, il sistema di combattimento risulta molto fresco, frenetico e sufficientemente appagante.
Il fatto, poi, che ogni membro del party possiede abilità, resistenze e punti di forza unici, è chiaro che il tutto diventa più stimolante, anche considerando la velocità e degli scontri e la struttura molto basilare dei comandi, rende i combattimenti molto rapidi e fluidi, e riescono a risultare una freccia a favore di un gioco che si basa comunque su una struttura ludica fondamentalmente derivativa e lineare. Anche Tokyo Xanadu, infatti, basa molto la sua esperienza sulla dicotomia tra il mondo reale e quello di Eclipse, con sessioni di gioco che si alternano a fasi di combattimento con quelle della vita “reale”. Il richiamo alle opere di ATLUS è davvero evidente. Ciononostante, il lavoro svolto in termini di storia rimane molto interessante e anche considerando gli anni sulle spalle, dobbiamo ammettere che la traversata della giovane Asuka e di tutti gli altri protagonisti del lavoro di Nihon Falcom risulta ancora intrigante e stimolante da seguire.
Come si comporta su Nintendo Switch?
Ma, a conti fatti, come funziona questo porting? La realtà dei fatti è un po’ agrodolce, anche se non avevamo tantissimi dubbi in merito. Sul piano dei contenuti, l’offerta di questa nuova edizione è complessivamente accettabile, mentre qualche incertezza di troppo l’abbiamo riscontrata sul fronte tecnico e audiovisivo. Partiamo dalle cose positive, e non possiamo non menzionare l’arrivo di un pacchetto contenente nuovi scenari, nuovi elementi di gameplay e qualche novità sul piano della narrazione e della localizzazione, cosa che potrebbe soddisfare sia i novizi della serie sia chi ha già passato in compagnia del coloratissimo RPG qualche ora anche nelle sue edizioni precedenti. Pur senza miracoli o rivoluzioni, crediamo comunque che lo sforzo fatto sia accettabile e lodabile, anche perché, trattandosi di un “semplice” porting è chiaro che si poteva fare ben poco sul piano dei contenuti.
Il discorso è diverso, invece, per quel che riguarda il comparto audiovisivo. Sia chiaro, il lavoro svolto dal team di sviluppo è funzionale e il salto tecnico si fa sentire, soprattutto in modalità handled, ma è anche altrettanto chiaro che questo porting rende veramente tanto, troppo evidenti gli anni e la natura che il gioco si porta dietro. Durante la navigazione, infatti, ci siamo scontrati troppo spesso con un menù poco invitante e intuitivo, legnoso e brutto da vedere, così come la qualità dei titoli e dei testi ci sono sembrati troppo spigolosi ed evidentemente ancorati a una concezione del tempo decisamente differente. Sotto questo aspetto, forse, Nihon Falcom poteva fare qualcosina in più, almeno per rendere la quality of life dei giocatori più piacevole, magari prendendo esempio dall’ottimo Vengeance che, senza stravolgere niente, è riuscito a rendere l’esperienza di gioco meno tediosa e più piacevole della sue versione originale. Per il resto, comunque, la stabilità generale e la fruizione sull’ibrida di Nintendo è tutto sommato piacevole, sia in modalità docked sia e soprattutto in portabilità, che dal nostro punto di vista rappresenta sicuramente il modo migliore per vivere l’esperienza di gioco.
Dieci anni fa, un terremoto colossale ha devastato Tokyo e ha cambiato le vite dei suoi abitanti per sempre. Da allora, la città è stata ricostruita; lentamente, la vita è tornata a un’apparente normalità.
Tuttavia, dietro il velo di questa metropoli appena ricostruita si cela un altro mondo, un mondo con un sinistro segreto. Il terremoto che aveva distrutto Tokyo un decennio prima, in realtà, era stato causato dall’emergere di un mondo-ombra misterioso e letale, noto come Eclipse.
Ora è il momento di intervenire per sconfiggere le legioni di Eclipse e assicurarsi che la pace venga protetta!
A chi consigliamo Tokyo Xanadu eX+ per Nintendo Switch?
Tokyo Xanadu eX+ è un RPG molto interessante, passato eccessivamente in sordina nella sua release originale e che potrebbe rivivere grazie a Nintendo Switch una nuova giovinezza. Le novità di questa versione sono limitate, ma potrebbero essere sufficienti per spingere i veterani a una nuova run e soprattutto potrebbero avvicinare alla serie tanti nuovi giocatori, a cui secondo noi l’opera di porting si rivolgere maggiormente.
- Sistema di combattimento veloce e immediato
- Una buona storia
- Perfetto da giocare in portabilità
- Permane l’assenza della localizzazione italiana
- Si sente tutto il peso degli anni
- Dungeon ed elementi ludici molto riciclati
- Parecchio derivativo nel concept
Tokyo Xanadu eX+
Un buon passatempo per l'estate
Tokyo Xanadu eX+ è un porting senza infamia e senza lode, ma comunque funziona. Se non avete mai incontrato la serie nella vostra vita, questo potrebbe essere il modo giusto per lasciarsi trasportare da un titolo dai ritmi frenetici e da una bella storia, con la consapevolezza però di essere di fronte a un progetto molto derivativo, ma non per questo privo di idee e trovate brillanti.