Fra le nazioni del continente di Zemuria si erge il prestigioso Impero di Erebonia, che ha rivendicato il proprio dominio tramite la potenza militare. Tuttavia al suo interno, dal punto di vista politico, vi è un perenne conflitto fra la classe nobiliare e i comuni cittadini. Le fazioni nobile e riformista non sono mai state troppo gentili l’una con l’altra nel corso degli anni e le tensioni fra le due parti sono destinate a sfociare in qualcosa di ben più grave se non scenderanno presto a compromessi.
Rean Schwarzer, come ogni altro membro della nazione imperiale, non è estraneo a questi crescenti conflitti: la divisione fra classe nobiliare e comune è scolpita nel cuore di ciascun ereboniano sin dai tempi antichi e lo stesso accade nell’educazione scolastica. In procinto di cominciare una nuova vita presso la Thors Military Academy, tuttavia, si accorge che la sua uniforme cremisi è diversa da quella degli altri studenti che si trovano sul suo stesso treno: verdi per i cittadini comune e bianche per la classe nobiliare. Di lì a poco scoprirà di far parte dell’esclusiva Class VII, istituita per la prima volta a partire da quest’anno: un gruppo di cadetti le cui doti in battaglia saranno più importanti del loro ruolo nella società. Nove giovani studenti, ciascuno con la propria storia e le proprie abilità, si ritroveranno coinvolti in questioni politiche che cambieranno l’Impero e i suoi cittadini.
Una delle più longeve e più amate serie RPG del Giappone è certamente Eiyū Densetsu, nota in Occidente col nome di The Legend of Heroes. Nell’ormai lontano 2013, gli sviluppatori di Nihon Falcom hanno inaugurato una nuova porzione di storia con la saga di Trails of Cold Steel, nota in patria come Sen no Kiseki e da poco conclusasi col quarto capitolo, ancora inedito dalle nostre parti. Dopo l’esordio su PlayStation 3 e PlayStation Vita e il suo porting su PC avvenuto nell’agosto del 2017, è tempo per Trails of Cold Steel di approdare anche su PlayStation 4, l’attuale ammiraglia di casa Sony, con una versione contenente tutti i contenuti rilasciati in precedenza per le altre piattaforme e una serie di migliorie di cui vi andremo a parlare di seguito.
- Titolo: The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel
- Piattaforma: PlayStation 4
- Versione analizzata: PlayStation 4 (PAL / EU)
- Genere: JRPG
- Giocatori: 1
- Software house: XSEED Games, Marvelous!
- Sviluppatore: Nihon Falcom
- Lingua: Inglese (testi), Giapponese (testi e doppiaggio)
- Data di uscita: 29 marzo 2019
- Disponibilità: retail, digital delivery
- DLC: comprende tutti i DLC delle versioni PS4 e PS Vita
- Note: disponibile nella Decisive Edition con steelbook, una moneta da collezione Mitra e una selezione della OST su CD (21 tracce)
Dopo quello che potremmo considerare un “flash-forward” in un punto più avanzato della storia del gioco, torneremo al principio delle vicende di The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel. Il giovane Rean Schwarzer, diciassette anni, si trova sul vagone che lo porterà nella città di Trista, sede della prestigiosa Thors Military Academy, nella quale è stato accettato e che a partire da quel giorno si ritroverà a frequentare. Imbattendosi in quella che diverrà la sua prima compagna di classe, si accorgerà del fatto che le loro uniformi sono piuttosto diverse da quelle viste indosso agli altri studenti e, una volta terminata la cerimonia di apertura dell’anno scolastico, le sue domande riceveranno la risposta che meritano: le giacche rosse sono per i membri di élite selezionati per la nuova Class VII — che, in barba a qualsiasi pregiudizio, mischia nobili e cittadini comuni, uniti solo dalle abilità tattiche e combattive. Sarà così che Rean e gli altri otto studenti si ritroveranno, loro malgrado, ad affrontare un test d’ingresso che avverrà all’interno di un vero e proprio dungeon nascosto nell’edificio più vecchio dell’istituto scolastico.
Classe di ferro
La struttura di The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel è quella del classico RPG di stampo giapponese, con sessioni di esplorazione all’interno di mappe cittadine, e dungeon e combattimenti a turni dall’impostazione classica. Il ricchissimo cast del titolo Falcom ci mette a disposizione ben nove personaggi per il nostro party — tutti i membri della Class VII, a cui si aggiungeranno alcuni ospiti che ci aiuteranno in alcuni frangenti per esigenze di trama, come l’istruttrice Sara, che utilizzeremo anche nelle primissime fasi. Ognuno dei personaggi sarà caratterizzato da un’arma differente, ma tutti potranno essere personalizzati grazie all’utilizzo dei quarzi che andremo a incastonare nei loro ARCUS, avveniristici dispositivi che permetteranno la crescita delle loro doti in combattimento.
Il nostro party sarà composto al massimo da quattro personaggi e il sistema a turni ci permetterà di eseguire una sola azione alla volta, movimento compreso. Oltre al classico attacco, potremo eseguire le “Arti” (veri e propri incantesimi) e le “Craft” (ovvero ulteriori abilità speciali) e ciascuna andrà a consumare rispettivamente EP (corrispondenti ai punti magia) e CP. A seconda delle azioni che eseguiremo in battaglia, inoltre, potremo incrementare il moltiplicatore che potrà garantirci una lauta somma di punti esperienza al termine della battaglia, facilitando non poco il grinding richiesto per avanzare nel gioco. I nemici, visibili sulla mappa nel corso dell’esplorazione nei dungeon e fuori dalle città, potranno essere storditi prima dell’inizio della battaglia con il classico attacco, che ci garantirà un vantaggio nei turni e dei danni aggiuntivi; tuttavia, ciascuno dei nemici sarà vulnerabile solo ad alcune tipologie di armi, per questo motivo dovremo spesso variare il leader del party nel corso dell’esplorazione, tramite la pressione del tasto L1, tenendo bene a mente quali membri della Class VII sono efficaci contro determinati nemici. Ad arricchire ulteriormente un battle system divertente da utilizzare e già di per sé profondo troviamo anche il sistema di “Link” che ci permetterà di sfruttare i legami che incatenano i vari personaggi per eseguire azioni combinate sul campo di battaglia.
La hub principale sarà costituita dall’accademia e dalla città di Trista, nel corso della quale trascorreremo la vita quotidiana di Rean e compagni, un po’ come accade nella serie di Persona, decidendo come e con chi spendere il nostro tempo libero per rafforzare i legami che ci porteranno a migliorare i Link in battaglia. All’interno della cittadina potremo affrontare missioni e subquest che ci consentiranno di avanzare nella storia e di approfondire ulteriori aspetti della trama e di tutto il nutrito cast di personaggi giocabili e non.
Acciaio tirato a lucido
Nonostante sia stato migliorato il più possibile per questa sua ultima incarnazione, Trails of Cold Steel tradisce purtroppo la sua natura di titolo per console portatile. I modelli poligonali dei personaggi e degli ambienti sono essenziali e dall’aspetto piuttosto arretrato, così come le animazioni legnose che, a volte, fanno sembrare l’intero cast un teatro di burattini. Per ovviare il problema, Falcom è riuscita a far girare il titolo ad una risoluzione che arriva fino ai 4K, migliorando le texture dei personaggi e rendendole in alta risoluzione, garantendo un frame rate bloccato sui 60 fotogrammi al secondo — risolvendo così uno dei maggiori problemi della sua controparte originale, la mancanza di fluidità. Purtroppo, dalla versione PS Vita, il Cold Steel per PlayStation 4 eredita la presenza di fastidiose bande nere posizionate sopra e sotto la schermata di gioco, che restringeranno un po’ la nostra visuale e spesso e volentieri finiranno col “tagliare” le finestre di dialogo poste sulle teste dei personaggi interagenti, piuttosto fastidiose se giocate su un monitor o un televisore dalle dimensioni ridotte e un po’ meno vistose sugli schermi più grandi.
Tra le nuove caratteristiche della versione “Kai” (così come è conosciuta in Giappone) troviamo la modalità Turbo, attivata di default a gioco avviato e disattivabile in qualsiasi momento tramite la pressione del tasto L2. Questa funzione raddoppia la velocità del gioco sia nelle fasi di gameplay vero e proprio che nelle sequenze di dialogo, consentendoci di rendere le battaglie volte alla raccolta di esperienza più rapide e agevoli e l’esplorazione dei dungeon decisamente meno tediosa. Tuttavia, l’effetto Benny Hill Show già visto nella versione “THE ZODIAC AGE” di FINAL FANTASY XII, rovina un po’ l’atmosfera del gioco, velocizzando le animazioni durante i filmati e costringendoci in qualche modo a vivere il titolo con un maggiore distacco. Vi consiglio di attivare il Turbo solo se avete già giocato il gioco (anche se non nella sua interezza) in passato, durante le battaglie volte alla raccolta di esperienza o se siete al vostro secondo playthrough.
La versione PlayStation 4 del titolo include tutti i DLC rilasciati in precedenza su PS3 e PS Vita, nonché una funzione che ci permetterà, tramite PlayStation Network, di importare i nostri vecchi salvataggi e di proseguire il gioco in questa nuova incarnazione. Come nel caso della versione approdata su Steam, anche l’edizione PS4 pubblicata da Marvelous Europe riceve una versione aggiornata della traccia audio contenente il doppiaggio inglese, che include oltre 5.000 linee di dialogo inedite non presenti nell’originale, nonché l’esclusiva traccia audio nipponica assente nel titolo approdato da noi nel 2016; tuttavia, c’è da dire che quest’ultima è la stessa rilasciata in Giappone al lancio originale e che, purtroppo, non contiene i dialoghi doppiati appositamente per la versione Steam in inglese.
A chi consigliamo The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel?
La versione PlayStation 4 di The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel è consigliata prima di tutto ai giocatori che non hanno avuto occasione di mettere le mani su questo titolo nelle sue precedenti incarnazioni. Chi non ha mai avuto un approccio con la saga prima d’ora potrà considerare le vicende di Rean come un punto d’inizio, per poi decidere di recuperare (senza non poche difficoltà) i due sequel in dirittura d’arrivo sulla medesima piattaforma. Chi ha già passato una mole notevole di ore sulle versioni PS3, PS Vita o PC, tuttavia, non troverà alcuna novità che potrebbe spingerlo ad acquistarlo e rigiocarlo. Chi non ha una piena conoscenza dell’idioma inglese, inoltre, potrebbe incontrare non poche difficoltà nella comprensione della trama e degli immensi dialoghi.
- È ancora un ottimo JRPG
- Finalmente la fluidità che merita
- La modalità Turbo consente un grinding più agevole
- Oltre 5.000 linee di doppiaggio inedite…
- …Ma solo per la traccia audio inglese
- Le fastidiose bande nere
- L’inquadratura poteva essere migliorata
- Poche novità rispetto alle versioni precedenti
- Discutibile la scelta di vendere I e II separatamente
The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel
L’occasione perfetta per ripartire con la saga
Anche a distanza di anni dal suo esordio in patria e pur essendo un titolo decisamente datato dal punto di vista tecnico, The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel si rivela una delle migliori esperienze a nostra disposizione se il nostro intento è quello di gettarci a capofitto in un gioco di ruolo giapponese dai canoni classici, con una trama appassionate e ricca di colpi di scena arricchita da un sistema di combattimento a turni semplice e allo stesso tempo stratificato. Il prezzo non troppo alto di questa versione PlayStation 4 è un ottimo incentivo per tutti coloro che non hanno mai avuto modo di iniziare questa saga su PC o sulle console della generazione precedente, tuttavia avrei preferito vedere in un’unica soluzione entrambi i titoli distribuiti da Marvelous Europe in vista dell’arrivo del terzo capitolo, pubblicato invece da NIS America. Una raccolta contenente Trails of Cold Steel e Trails of Cold Steel II ad un prezzo accessibile e con tutti i miglioramenti di cui vi abbiamo parlato in questa recensione avrebbe certamente garantito un punteggio più alto alla fine di questa recensione. Vi diamo appuntamento, quindi, alla recensione del secondo episodio, che vedrà la luce nel nostro paese nei prossimi mesi.