Wonder Boy Anniversary Collection – Recensione

ININ Games ci fa fare un tuffo nel passato grazie a Wonder Boy Anniversary Collection, raccolta di capitoli classici del franchise in arrivo su console

Wonder Boy Anniversary Collection – Recensione

La saga di Wonder Boy, nata nel lontano 1986, ha accompagnato giovani videogiocatori nella loro crescita attraverso numerose riedizioni e capitoli pubblicati nel corso degli anni. Partendo dai cabinati delle sale giochi fino alle console delle nostre case, abbiamo aiutato il giovane Tom-Tom (ed eredi) a salvare il proprio mondo e il proprio amore decine di volte, cercando sempre di avvicinarci alla partita “perfetta”. Ora grazie al lavoro del team Bliss Brain, sei giochi capostipite della saga arrivano in un nuovo e unico bundle comprendente:

  • Wonder Boy, in versione: System 1, SG-1000, Sega Mark III, Master System, Game Gear (JP), Revenge of Drancon Game Gear (WORLD).
  • Wonder Boy in Monster Land, in versione: System 2 (JP), Sega Mark III, System 2 (WORLD), Master System.
  • Wonder Boy III: Monster Lair, in versione: System 16, Genesis.
  • Monster World II, in versione: Sega Mark III, Game Gear (JP), Master System (WORLD), Game Gear (WORLD).
  • Monster World III, in versione: Mega Drive, Genesis, Master System.
  • Monster World IV, in versione: Mega Drive, Genesis.

Attraverso le 21 versioni dei sei giochi di Wonder Boy abbiamo uno dei migliori adattamenti (o porting se tali vogliamo definirli) sul mercato dell’influente serie di SEGA. Ma sarà solo una ricca collection o anche una seconda vita per la saga di Wonder Boy? Scopritelo nella nostra recensione.

Wonder Boy Anniversary Collection – Recensione

  • Titolo: Wonder Boy Anniversary Collection
  • Piattaforma: PlayStation 5, PlayStation 4, Nintendo Switch
  • Versione analizzata: PlayStation 4 (EU)
  • Genere: Platform
  • Giocatori: 1-2
  • Publisher: ININ Games
  • Sviluppatore: Bliss Brain, Westone Bit Entertainment, Lizardcube, SEGA Enterprises Limited
  • Lingua: Italiano (testi menu), Giapponese o Inglese (testi in game)
  • Data di uscita: 26 gennaio
  • Disponibilità: digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: il titolo sarà disponibile anche in edizione fisica limitata grazie a Strictly Limited Games

Abbiamo recensito Wonder Boy Anniversary Collection con un codice PlayStation fornitoci gratuitamente da ININ Games.

Wonder Boy debutta ufficialmente nelle sale giochi nel 1986, raccontando la storia di Tom-Tom e la sua lunga (e difficile) avventura per liberare la sua ragazza dalle grinfie del temibile mostro Drancon. Da quel giorno in poi l’universo di Wonder Boy si espanse a macchia d’olio, tanto da arrivare a un totale di sette titoli originali, più remake, riedizioni e antologie. In questa Anniversary Collection troviamo tutti e sei i capitoli principali, ad esclusione di Monster Boy and the Cursed Kingdom, assente almeno per il momento.

Dalla preistoria con furore

Il primo capitolo della serie Wonder Boy è ambientato nella preistoria e ha una trama pretestuosa per farci partire in una corsa infinita tra le caverne: il giovane cavernicolo Tom-Tom deve salvare Tanya, la sua fidanzata rapita dal malvagio stregone Drancon. Armato solo del proprio coraggio e di un’ascia di selce, il protagonista parte per affrontare le molteplici incarnazioni di Drancon e tentare di salvare la sua amata.

Wonder Boy Anniversary Collection – Recensione

I livelli da affrontare sono dieci, ciascuno diviso in quattro round costituiti dalle stesse tipologie di territori che si ripetono continuamente: foresta, zona collinare, isole in mezzo all’oceano, caverne e caverne ghiacciate. Giocando si osserva che è possibile continuare la partita dopo la morte solo fino alla penultima area. Infatti, dal primo round dell’ultima area, il gioco non permette più di continuare indipendentemente dal numero di crediti a disposizione. Ciò fa sì che per arrivare alla fine il giocatore deve eseguire tutta l’ultima area con una sola partita ( o usando i “trucchi” di questa nuova edizione). Tom-Tom deve giungere sano e salvo al termine di ogni round, per poi poter affrontare una delle incarnazioni di Drancon che appare ogni volta con una differente testa di mostro o animale, la quale alla sua sconfitta cade e si trasforma in un oggetto magico. Non avremo tempo per pensare ad ogni mossa però, infatti nella parte superiore dello schermo è presente un indicatore che rappresenta la vitalità del protagonista che decresce con il passare del tempo. Per recuperare vitalità è necessario mangiare i frutti e i cibi che appaiono sullo schermo: quando la vitalità scende a zero, il protagonista perde una vita. Quindi non solo bisogna stare attenti a un’enorme varietà di trappole e ostacoli, ma anche tentare di terminare il round più velocemente possibile. L’approccio al gioco è un classico per gli arcade del periodo, dove per terminare il gioco era indispensabile memorizzare esattamente la disposizione di tutti i nemici e le trappole, la sequenza in cui i frutti appaiono e le azioni da eseguire per evitare i primi e raccogliere i secondi.

Sulla stessa impronta sono stati poi creati i vari sequel, ad eccezione di Monster World IV nel 1994, dove venne abbandonata del tutto la denominazione “Wonder Boy” (per via della nuova protagonista femminile Asha) e il titolo divenne unicamente un RPG a scorrimento. All’interno di questa Anniversary Collection, anche per entrare in maggiore confidenza con i vari titoli offerti, troviamo la voce “Galleria”, dove sarà possibile visualizzare bozzetti di gioco, immagini uniche, le mappe di ogni livello, i libretti ufficiali in dotazione per ogni edizione fisica, e persino i contenuti delle varie edizioni giapponesi, ora finalmente giocabili in unico grande titolo.

Wonder Boy Anniversary Collection – Recensione

Non sono trucchi, è il gioco che me lo permette!

Il primo Wonder Boy, diciamolo a cuore aperto, non si dimentica mai, e per la prima volta troviamo una collection capace di soddisfare le esigenze di qualsiasi generazione ci si approcci, ma partiamo con ordine. La schermata iniziale del titolo vi permette di selezionare il Wonder Boy al quale volete giocare, la piattaforma e versione che volete avviare e, dopo aver cambiato le varie opzioni secondo le vostre esigenze (sulle quali ci soffermeremo più avanti) vedrete partire la schermata iniziale del gioco selezionato. Potrete “inserire la monetina” nel caso stiate giocando una versione arcade o semplicemente premere Start se avete avviato una versione casalinga. La prima cosa che però inevitabilmente avvertirete, soprattutto per i più nostalgici come il sottoscritto, è la reale sensazione di giocare con quella determinata console del passato, ma con qualche piccolo vantaggio in più. Avrete infatti due assi nella manica (utili ai meno hardcore tra di voi): il salvataggio del gioco in qualsiasi punto e la modalità riavvolgi/avanti veloce. Con la prima potrete salvare il gioco in qualsiasi punto della mappa per poi riprendere quando rivorrete dopo aver chiuso. Con la seconda modalità potrete invece “tornare indietro nel tempo” tutte le volte che vorrete per evitare gli attacchi nemici in modo preventivo e scampare da un’eventuale morte. Ma la morte sarà davvero tale?

Il gioco vi viene in soccorso anche qui, soprattutto per la versione arcade dei vari titoli. Se infatti esaurirete tutte le vite vi verrà chiesto se volete continuare a giocare inserendo altro credito. Ovviamente questo sarebbe molto più dispendioso se ci trovassimo realmente davanti un cabinato, ma nel nostro caso (sulla versione PlayStation del titolo) non dovremo fare altro che premere L3 per inserire altri gettoni fino ad un massimo di nove, ottenendo così la possibilità di giocare all’infinito senza mai morire. I più esperti potranno invece avvalersi delle opzioni di gioco per aumentare a difficoltà, diminuire le vite di partenza o persino aumentare il numero di punti necessari per sbloccare vite extra. Insomma, che siate veterani delle sale giochi o semplici giocatori domenicali, non avete più alcuna scusa per provare Wonder Boy. A inficiare però pesantemente sull’esperienza troviamo la possibilità di giocare solo con testi in inglese o giapponese, portando il giocatore a skippare facilmente anche quei pochi testi presenti che cercano di raccontare le brevi trame del gioco. Questo lo si avverte soprattutto in Monster World IV, dove i numerosi dialoghi con i vari npc che cercano di caratterizzare il mondo di gioco sono tutti tradotti unicamente in inglese e giapponese, portando quindi il giocatore a non soffermarcisi più del dovuto.

Wonder Boy Anniversary Collection – Recensione

Il fascino degli 8 bit

Come da titolo, la prima cosa che ho pensato giocando il titolo è stata: “Ma quanto erano belli i giochi in 8 bit? Chissà se posso renderlo ancora più nostalgico…”, e in effetti sì, possiamo renderlo veramente un titolo appena uscito dagli anni ’90. Potremo infatti, attraverso il menu opzioni prima di avviare il titolo, cambiare: lo stile dello shader (facendolo apparire come un vecchio schermo CRT), il tipo di maschera visiva, l’intensità della maschera, l’intensità delle scanline, la nitidezza, la curvatura, la curva trini e gli angoli arrotondati. In pratica potremo crearci il nostro cabinato (o vecchio televisore) personalizzato in ogni dettaglio. A farci storcere leggermente il naso invece troviamo la mancata possibilità di modificare lo sfondo dietro lo schermo, com’è invece possibile fare con altri esponenti del genere tipo Castlevania Requiem. Questa scelta, per quanto non vada a influire in nessun modo sulla giocabilità del titolo, credo sia stata presa per andare incontro ad un’altra possibilità di personalizzazione: la grandezza dello schermo. Potremo infatti modificare a nostro piacimento la schermata per adattarla nel migliore dei modi al nostro televisore, andando anche a coprire completamente lo sfondo sotto schermo.

Wonder Boy Anniversary Collection – Recensione

Infine, se come me avete la tendenza a perdere completamente l’uso delle dita a furia di premere in continuazione sempre il solito (e scomodo) pulsante di attacco, le personalizzazioni verranno ancora una volta in nostro soccorso. Potremo infatti mappare a nostro completo piacere il pad con cui stiamo giocando, scegliendo quale tasto (o tasti) saranno assegnati a quella precisa funzione, scambiando ad esempio lo scomodo quadrato con il più funzionale R1 o R2.

I punti più dolenti, nel complesso, riguardano invece la fluidità fi gioco e i pochi accorgimenti su meccaniche introdotte per l’occasione. I titoli infatti (soprattutto il primo Wonder Boy) non risultano molto fluidi all’esecuzione, con qualche piccolo scatto quando si passa da un quadro all’altro, rompendo spesso l’immersione di gioco. L’altro leggero problema riguarda invece la modalità di riavvolgimento, dove (nonostante si possa calibrare la velocità con cui esso viene eseguito) questa non appaia sempre precisissima nell’interruzione e ripresa, portando il giocatore a dove riavvolgere diverse porzioni per evitare di soccombere nuovamente a un nemico a causa di una “ripartenza” non proprio ben calibrata. Inoltre, riavvolgendo anche solo per un istante, non avremo più la possibilità di tornare nella posizione precedente, magari, a causa di un ripensamento. Se quindi avete appena sconfitto un boss e per sbaglio riavvolgete, non sarà più possibile tornare alla posizione precedente, ma dovrete necessariamente riaffrontarlo.

A chi consigliamo Wonder Boy Anniversary Collection?

Wonder Boy Anniversary Collection è sicuramente un prodotto indirizzato principalmente ai fan di lunga data dell’iconico avventuriero, ma può essere un ottimo veicolo di recupero per tutti coloro che sono appassionati di giochi retro e vogliono approcciarsi per la prima volta al franchise.

  • Il miglior porting di Wonder Boy in circolazione
  • Sistema di personalizzazione profondo in ogni dettaglio
  • Il riavvolgimento veloce lo rende molto più accessibile rispetto al passato…

  • …Ma la difficoltà rimane pressoché invariata, creando anche frustrazione per chi poco avvezzo al genere
  • Lo stile visivo un po’ datato può influire pesantemente sull’esperienza complessiva
  • La localizzazione italiana riguarda solo i menu, non i giochi
Wonder Boy Anniversary Collection
3.5

Il miglior porting di Wonder Boy

Wonder Boy Anniversary Collection è un prodotto indirizzato maggiormente ai fan dell’opera, con tante piccole novità che lo rendono un titolo maggiormente alla portata di tutti. Abbiamo amato la possibilità di giocare per la prima volta anche le versioni giapponesi dei vari titoli, ma avremmo preferito ci fosse maggiore cura anche nelle trasposizioni delle prime opere, con una maggiore fluidità che non interrompesse il ritmo di gioco. Le opzioni di personalizzazione sono molteplici e lo rendono un’enorme perla per tutti coloro che vogliono sentirsi nostalgici durante un freddo pomeriggio invernale. La mancata localizzazione dei titoli lo rendono però un prodotto ancora fin troppo ancorato ai vecchi canoni del passato, non permettendogli di far conoscere a sufficienza l’universo che lo circonda al pubblico appassionato e non. Spero ancora in futuro remake delle prime opere, ma nel frattempo Wonder Boy Anniversary Collection è decisamente un gioco da non perdere per tutti gli appassionati della serie.

Amante dei videogiochi fin dalla tenera età, ama perdersi nella scrittura ascoltando le OST di FINAL FANTASY e KINGDOM HEARTS. Convinto fieramente che la bellezza di un equip sia più importante delle sue statistiche, è sempre alla ricerca di nuovi oggetti da aggiungere alla sua collezione videoludica.

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