Sul fondo del cielo – Recensione

La collana Osamushi Collection di J-POP Manga si arricchisce di una nuova antologia di Osamu Tezuka: Sul fondo del cielo. La nostra recensione

Sul fondo del cielo – Recensione

Tra il 1968 e il 1970, vengono pubblicati su rivista alcuni racconti brevi di Osamu Tezuka, in cui l’autore sperimentava con i generi e le tematiche per lui più interessanti. Queste storie sono raccolte nel volume Sul fondo del cielo, edito da J-POP Manga e inserito nella Osamushi Collection, la quale comprende numerose opere di Tezuka. Ogni nuova aggiunta a questa collana, va ad ampliare la quantità di opere disponibili del celebre mangaka, e oggi vi parliamo di questa sua antologia un po’ meno conosciuta.

Sul fondo del cielo – Recensione

  • Titolo originale: 空気の底 (Kuuki no Soko)
  • Titolo italiano: Sul fondo del cielo
  • Uscita giapponese: 1970
  • Uscita italiana: 2 agosto 2023
  • Numero di volumi: 1
  • Casa editrice: J-POP Manga
  • Genere: Seinen, Drama
  • Disegni: Osamu Tezuka
  • Storia: Osamu Tezuka
  • Formato: 15×21
  • Numero di pagine: 288

Abbiamo recensito Sul fondo del cielo tramite volume stampa fornitoci gratuitamente da J-POP Manga.

Semplice ma efficace

Nelle 14 storie di Sul fondo del cielo, abbiamo una gran varietà di temi trattati e ambientazioni: Tezuka passa da classici scenari western o fantascientifici a quelli più comuni, come la metropoli di Tokyo e i villaggi di periferia. Ciò va chiaramente a influenzare il tipo di trama che ci troveremo davanti, da una puramente fantastica a storie semi-biografiche, di cui alcune ispirate ad eventi accaduti direttamente al mangaka.

Elemento in comune con le varie storie, e su cui c’è maggior attenzione, è il dualismo dei personaggi di Tezuka: anche il più freddo dei criminali può compiere un gesto di affetto, così come un uomo innocente e generoso può rivelarsi in realtà falso e meschino; nelle appena trenta pagine dedicate ad ogni storia, abbiamo dei protagonisti ben diversi fra loro e intriganti anche nella loro semplicità.

Questa semplicità nei personaggi risulta ben gestita, mentre nella trama diviene sia un punto di forza che di debolezza: è decisamente interessante vedere la varietà di temi e ambientazioni con cui Tezuka sperimenta, nonché la sua abilità nel destreggiarsi tra i diversi generi per regalare al lettore storie tutte differenti, ma, purtroppo, ciò va a levare gran parte dell’impatto e della maturità dell’autore, che qui non viene mostrata al massimo del suo potenziale.

Sebbene le tematiche affrontate siano interessanti, Tezuka non arriva al livello di storytelling a cui si può essere abituati: dei diversi racconti di questa antologia, sono in realtà pochi quelli che rimangono ben impressi nella mente del lettore una volta finito il volume, mentre, la maggior parte, presenta una carica emotiva decisamente minore, probabilmente causata anche dallo scarso numero di pagine dedicate ad ogni storia. Nonostante ogni racconto abbia una solida premessa e dei personaggi interessanti, il tutto viene talvolta frettolosamente concluso, che sia con uno spiegone nelle ultime tavole o con un finale che da’ risposte a metà. Questo, purtroppo, causa anche scarso approfondimento (in determinati racconti) di quelli che sono i temi più cari a Tezuka, e che, di conseguenza, vengono affrontati in maniera un po’ superficiale.

Alti e bassi

Tra le varie tematiche trattate, abbiamo delle critiche sociali (più o meno velate) decisamente interessanti: oltre alla già citata dualità, abbiamo riferimenti e osservazioni sulla situazione politica e sociale del Giappone di quegli anni, che viene raccontata tramite dei personaggi corrotti o che seguono una propria agenda senza curarsi delle opinioni altrui; abbiamo anche commenti sul razzismo, sull’inquinamento o sull’amore più malato, il tutto narrato attraverso dei protagonisti moralmente grigi. Difatti, sebbene le trame di alcuni racconti siano poco approfondite, la presenza di tali protagonisti, più realistici e maturi, aiuta a rendere decisamente più stimolante la lettura.

Le storie che spiccano di più sono probabilmente quelle che affrontano questi temi ancora attuali, riuscendo a dare degli interessanti spunti di riflessione nei casi in cui diventano il punto focale dell’intera vicenda. Di contro, le storie di stampo western o fantascientifico, presentano ambientazioni dal background abbozzato e narrato talvolta tramite lunghe righe di testo o spiegoni che, a loro volta, vengono utilizzati anche per svelare determinati colpi di scena.

Sullo stile di disegno di Tezuka, c’è ben poco da dire che non sia già stato detto negli anni: semplice, pulito e riconoscibile, possiede un’espressività del tratto che ha fatto scuola e che tutt’ora mantiene il suo fascino, sia per il valore storico che per l’effettivo impatto visivo decisamente gradevole.

Parlando dell’edizione italiana, Sul fondo del cielo fa parte della già citata Osamushi Collection, collana di J-POP che comprende numerose opere di Tezuka, e vanta dunque un’attenzione particolare per quanto riguarda la qualità della carta e della rilegatura; a fronte della cura tecnica per il volume (di quasi 300 pagine), abbiamo dunque un prezzo abbastanza buono, senza contare che, il piacevole lato estetico dell’edizione, invoglia a recuperare altri volumi della collana per esporli in libreria.

Come di consueto nelle antologie, Osamu Tezuka sperimenta con il racconto breve i modi migliori per fondere i suoi generi preferiti (come fantascienza, thriller e western) con i messaggi e i temi a lui più cari. In queste storie, risalenti al 1968-1970 e contraddistinte da tematiche e atmosfere mature, la sua attenzione si concentra sul dualismo insito in ogni essere umano: come possiamo essere capaci di infinite crudeltà, di guerre e razzismo, e allo stesso tempo di gesti pieni di dolcezza e amore? Nel lontano passato come in un futuro robotico, le domande poste dal Dio del Manga rimangono vitali e importanti, tanto quanto questi racconti.

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A chi consigliamo Sul fondo del cielo?

Se siete appassionati di Tezuka e delle sue storie, sicuramente potrete essere interessati a recuperare anche Sul fondo del cielo per conoscere alcune delle sue storie brevi e sperimentali, permettendovi di ampliare la conoscenza sull’autore (o anche, banalmente, possedere tutte le sue opere per puro collezionismo). D’altro canto, se non avete letto proprio nessuna delle opere di Tezuka e non avete familiarità con il suo modo di narrare, mi sento di sconsigliare questa lettura come la prima in assoluto, in quanto non regge il confronto con le sue storie più mature e complete; nel caso di un primo approccio a Tezuka, è preferibile invece partire dai suoi manga più famosi e apprezzati, come ad esempio La storia dei Tre Adolf, Black Jack, o la Principessa Zaffiro (solo per citarne alcuni). Potrete comunque recuperare questa raccolta di storie in un secondo momento, una volta che vi sarete affezionati al mangaka.

  • Varietà di storie, generi e di personaggi trattati
  • Interessante per chi voglia approfondire Tezuka

  • Narrativa meno apprezzabile se non si conosce l’autore
  • Alcune storie dal potenziale poco sfruttato
Sul fondo del cielo
3.5

Una buona lettura per i fan di Tezuka

Per gli amanti di Tezuka, sarà interessante vedere il suo lato più sperimentale e ritrovare, in determinate storie, tracce di temi e messaggi che spesso riportava nelle sue opere più famose. Il tipo di narrazione, come intuibile, è più facile da apprezzare per coloro interessati alla riscoperta dei manga più vecchi. Vista la qualità (ad alti e bassi) delle varie storie, è sconsigliabile come primissima lettura in assoluto dell’autore, e in tal caso è meglio conoscerlo iniziando dalle sue opere più complete e mature. Sul fondo del cielo resta una lettura sicuramente piacevole in linea generale, ma le cui storie, dagli svolgimenti un po’ troppo approssimativi, rischiano di essere poco apprezzabili o non adatte a tutti i tipi di lettori.

Creatura notturna appassionata di animazione, fumetti e videogiochi, tende a evitare le persone ma otterrete la sua totale attenzione se vi sente parlare di Ero Guro. Acculturata di film grotteschi e documentari storici, è veramente esperta in cinema trash. Abilità speciale: saper raccontare la storia di Walt Disney a comando.

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