Ormai è assodato. I videogiochi, che siano piccole produzioni indipendenti o tripla A realizzati con budget che ormai superano quelli dei kolossal hollywoodiani, sono una fusione di differenti competenze e rami artistici che genera un risultato che va ben oltre la somma delle singole parti, e che se fatti come si deve trasformano una “semplice” esperienza interattiva in una magia capace di tenerci incollati a uno schermo per ore e ore. In questa poderosa alchimia che non finisce (e non finirà) mai di stupirmi, un ingrediente spesso sottovalutato, ma a mio parere fondamentale – anzi, imprescindibile – è rappresentato dalle musiche. Una buona colonna sonora è ciò che spesso fa la differenza fra un gioco nella media e uno eccellente, un postulato valido in egual misura per i prodotti più incentrati sulla narrativa e per quelli basati sul puro gameplay, dove il pezzo giusto al momento giusto può contribuire moltissimo ad aumentare il coinvolgimento del giocatore.
Per questo motivo oggi su Akiba Gamers vi presentiamo le dieci colonne sonore più belle della generazione videoludica che sta per concludersi, in una lista che include lavori imprescindibili così come qualche scelta personale del sottoscritto, e che prende in considerazione i videogiochi usciti dalla fine del 2013 (quando PlayStation 4 e Xbox One sono entrate in commercio) fino a oggi, ovviamente solo quelli provenienti dal Giappone! Certo, la generazione deve ancora terminare a tutti gli effetti e fra i giochi in arrivo nelle prossime settimane potrebbero nascondersi nuove fantastiche colonne sonore, così come sono sicuro di aver escluso da questa selezione numerose opere meritevoli, ma ritengo che questi dieci titoli rappresentino al meglio l’evoluzione delle musiche nei videogiochi giapponesi degli ultimi anni. Siete pronti dunque? Cominciamo!
NieR: Automata
Se la lista in questione fosse una vera classifica, in ordine crescente di posizione, la colonna sonora del titolo in questione si troverebbe senza dubbio nei piani alti. Non avendo questo vincolo, ho preferito iniziare l’articolo con NieR: Automata per far capire subito ai lettori meno familiari con l’argomento l’incredibile livello raggiunto dalle musiche dei videogiochi in questo periodo. La colonna sonora dell’ultima fatica per console e PC di Yoko Taro, composta da vari artisti fra i quali spicca il genio assoluto di Keiichi Okabe (già autore delle musiche del primo Nier), è una pietra miliare della storia del medium. Non tanto per la qualità dei singoli brani, comunque altissima, ma piuttosto per come questi vengono utilizzati nel corso della storia. La transizione delle melodie da un’area di gioco all’altra è talmente fluida e naturale da essere indistinguibile, e ciascun pezzo contribuisce in maniera impeccabile alla caratterizzazione straniante e surreale del mondo ideato da uno dei più folli game director nipponici. L’apice indiscusso di questo colossale lavoro è il brano The Weight of the World, ascoltabile durante il vero finale del gioco, una magistrale composizione che chiude il viaggio emozionante compiuto fino a quel momento dal giocatore.
Persona 5 Royal
Non contento di quanto fatto nel paragrafo precedente, proseguo la mia presentazione anticlimatica e vi parlo di un altro esponente imprescindibile delle musiche dei videogiochi negli ultimi anni. La colonna sonora di Persona 5 – ulteriormente espansa nella sua versione aggiornata e definitiva Persona 5 Royal – è l’ennesimo centro del compositore veterano Shoji Meguro, nome legato indissolubilmente alle produzioni ATLUS. Una sinfonia di suggestioni e melodie fra le più memorabili della storia videoludica, eccellente nel capitolo originale e capace di raggiungere vette ancora più elevate grazie ai nuovi brani introdotti dalla versione Royal. Come ho già avuto modo di far notare nell’articolo dedicato alle ragioni dell’incredibile successo di Persona 5, uno dei punti di forza dell’OST è quello di proporre composizioni che mantengono tutta la loro potenza e validità anche al di fuori dell’esperienza di gioco, ascoltate a parte, come se fossero tutte potenziali hit da classifica. Proprio per questo motivo, la colonna sonora di Persona 5 Royal è la mia preferita, fra quelle delle produzioni giapponesi, nella generazione videoludica che sta per concludersi.
Yakuza 0
Potevamo noi di Akiba Gamers non inserire almeno un capitolo di Yakuza anche in questa selezione? Domanda retorica: ovviamente no! L’esplosiva colonna sonora di Yakuza 0, prequel dell’intera saga incentrato sulle vicende di Kazuma Kiryu e Majima Goro, da molti ritenuto il miglior esponente della serie, è uno degli accompagnamenti musicali più riusciti della generazione. Composta e realizzata da numerosi artisti, fra cui il veterano Hidenori Shoji, la soundtrack di Yakuza 0 vede al suo interno alcuni dei brani più famosi del franchise ideato dal mitico Toshihiro Nagoshi, come per esempio i celeberrimi Baka Mitai e Friday Night, due pezzi talmente apprezzati da essere diventati in breve tempo dei divertentissimi meme. Già solo per questi due, Yakuza 0 si merita di diritto un posto in questa classifica.
FINAL FANTASY VII REMAKE
Lo confesso, fino all’ultimo sono rimasto indeciso sul prendere in considerazione o meno le musiche di remake, remaster, riedizioni e revattelappesca usciti in questa generazione. Dopo averci pensato bene, tuttavia, ho capito che non potevo escludere assolutamente dalla lista la colonna sonora di FINAL FANTASY VII REMAKE, che pur non rappresentando un’assoluta novità si mangia senza sé e senza ma quelle di tutti gli altri titoli Square Enix di rilievo degli ultimi anni, come FINAL FANTASY XV e KINGDOM HEARTS III. L’imponente campionario di musiche di uno dei migliori remake videoludici di sempre, tale da occupare ben 7 dischi nella sua versione fisica, non solo tira a lucido il magistrale accompagnamento del titolo originale – una pietra miliare del medium – ma lo reinterpreta senza sbavature adattandolo ai nostri tempi. Il tutto senza intaccare il fascino e la potenza di uno dei (tanti) capolavori del genio musicale che risponde al nome di Nobuo Uematsu, vero e proprio Beethoven videoludico, il cui talento può così essere scoperto anche dalle nuove generazioni.
Xenoblade Chronicles Definitive Edition
Per la colonna sonora di Xenoblade Chronicles Definitive Edition, riproposizione con numerosi miglioramenti e aggiunte su Switch dell’omonimo capitolo uscito nel lontano 2010 su Nintendo Wii, vale lo stesso discorso fatto per FINAL FANTASY VII REMAKE, nonostante la minor distanza temporale tra le due versioni. Senza nulla togliere alle eccellenti musiche di Xenoblade Chronicles 2 e del suo prequel/espansione Torna: The Golden Country, quelle del capitolo originale rimangono decisamente una spanna sopra, e nella Definitive Edition, allo stesso modo del comparto grafico, godono di un’operazione di remaster che dona nuova linfa vitale a una delle migliori colonne sonore di sempre per un JRPG. Composti da un supergruppo di esperti del settore – Yoko Shimomura, ACE+, Manami Kiyota, Yasunori Mitsuda – i brani del gioco sono un vero trionfo di maestosità, adrenalina e soprattutto emozioni. Sfido chiunque a rimanere indifferenti mentre si ascoltano pezzi come Gaur Plain e You Will Know Our Names.
DEATH STRANDING
Esattamente come per NieR: Automata, anche la colonna sonora di DEATH STRANDING, l’ultima coraggiosa, originale e un po’ incompresa opera del noto game director Hideo Kojima, si fonde direttamente con l’esperienza di gioco, creando un unicum totalizzante, piuttosto che risultarne un semplice accompagnamento. Le musiche del bravissimo compositore svedese Ludvig Forssell, già collaboratore di Kojima in METAL GEAR SOLID V: Ground Zeroes e METAL GEAR SOLID V: The Phantom Pain, unite ai brani di ospiti di rilievo come il gruppo islandese Low Roar, scandiscono le (apparentemente) interminabili passeggiate del protagonista Sam in un mondo post-apocalittico mai così vuoto e al tempo stesso affascinante, enfatizzando le atmosfere e i temi proposti. Ma soprattutto, quella di DEATH STRANDING è una colonna sonora che gioca magistralmente con i silenzi e le pause, e che colpisce nel profondo il giocatore quando meno se lo aspetta grazie a momenti dall’elevato spessore drammatico.
OCTOPATH TRAVELER
Altro giro, altro JRPG. Il genere dopotutto si presta benissimo alla realizzazione e all’inserimento di colonne sonore di altissimo livello, che hanno il non facile compito di accompagnare la lunga avventura del giocatore in mondi fantastici pieni di personaggi ed eventi indimenticabili. Quella di OCTOPATH TRAVELER, la scommessa vinta da SQUARE ENIX per la riproposizione di un JRPG alla vecchia maniera ma con game design moderno, non fa eccezione e non sfigura in alcun modo se paragonata ai titoli del medesimo genere sopra menzionati. Gli sviluppatori hanno fatto bene ad affidare i lavori al giovane compositore Yasunori Nishiki, che qui si supera dando vita a melodie fiabesche di rara potenza e intensità, una festa di suoni ed emozioni che merita un posto fra le dieci migliori soundtrack della generazione.
Super Mario Odyssey
Sebbene il mio giudizio sia inevitabilmente influenzato dalla maggior consapevolezza del medium videoludico da me raggiunta nell’attuale generazione – non ho avuto infatti ancora modo di rigiocare i vecchi Mario in 3D, e non penso lo farò con la collection Super Mario 3D All-Stars – reputo Super Mario Odyssey il miglior capitolo in tre dimensioni basato sulle avventure del celeberrimo idraulico paffuto di casa Nintendo. Potete essere d’accordo con me come no, ma una cosa su cui ci sono pochi dubbi è che la colonna sonora di Super Mario Odyssey è semplicemente incredibile. Una raccolta eclettica che propone una notevole varietà di generi e stili musicali, che si adattano alla perfezione ai numerosi mondi esplorabili nel corso dell’avventura principale. Composta dai giovani Naoto Kubo e Shiho Fujii, sotto la supervisione del sempreverde Koji Kondo, l’OST del gioco è anche la prima nella storia del personaggio a proporre un tema principale cantato, quel Jump Up, Super Star! che tanto successo ha riscosso anche al di fuori della cerchia di appassionati.
Ys VIII: Lacrimosa of DANA
È arrivato il momento della prima delle due selezioni più personali del sottoscritto per questa lista. Chi mi conosce bene sa che adoro i videogiochi del piccolo ma virtuoso sviluppatore giapponese Nihon Falcom, in particolare le sue serie di punta Ys e The Legend of Heroes, e se c’è un aspetto in cui i lavori di questa azienda hanno sempre brillato, quello è senza alcun dubbio l’apparato musicale. Personalmente non ho mai incontrato un titolo di Falcom che non avesse una colonna sonora di altissimo livello, perciò sentivo il bisogno di includerne almeno uno in questo articolo. La generazione che stiamo per lasciarci alle spalle ha visto l’arrivo di numerosi videogiochi di Falcom con musiche eccellenti, ma dopo averci pensato per bene la mia scelta alla fine è ricaduta su Ys VIII: Lacrimosa of DANA. L’ultimo esponente in ordine di uscita della storica serie di action-JRPG, in attesa del nuovo capitolo Ys IX: Monstrum Nox in arrivo su PlayStation 4 il prossimo 5 febbraio 2021, continua la tradizione del franchise proponendo brani d’accompagnamento che enfatizzano l’avventura, il mistero e i combattimenti adrenalinici presenti nel titolo, con un’ottima varietà di generi e composizioni. Con Ys VIII: Lacrimosa of DANA il celeberrimo Falcom Sound Team jdk, dove spiccano nomi come Hayato Sonoda, Takahiro Unisuga e Yukihiro Jindo, ci regala uno dei migliori lavori della sua lunga e gloriosa carriera.
Utawarerumono: Mask of Deception & Mask of Truth
Concludo l’articolo con la sorpresa inaspettata. Quella di Utawarerumono è una saga di visual novel ibridate a combattimenti strategici a turni decisamente sottovalutata e poco conosciuta, ma che adesso tutti i giocatori possono riscoprire grazie alla pubblicazione su PlayStation 4 – nei prossimi mesi anche su PC – del remake del primo capitolo Utawarerumono: Prelude to the Fallen. Non è di questo però che vi parlo adesso, bensì dei due seguiti Utawarerumono: Mask of Deception e Utawarerumono: Mask of Truth giunti in Occidente nel 2017 grazie alla localizzazione di ATLUS. Cito entrambi i titoli poiché rappresentano a tutti gli effetti un unico racconto diviso in due parti. In primis perché Mask of Truth è un seguito diretto che conclude magistralmente la storia di Mask of Deception, ricollegandosi anche agli eventi e al background del primo capitolo, ma soprattutto perché condividono la medesima, straordinaria colonna sonora. Composta per la maggior parte da nomi storici dello sviluppatore AQUAPLUS come Junya Matsuoka e Michio Kinugasa – nome d’arte di Susumu Mameda venuto a mancare qualche settimana fa – la soundtrack dei due pezzi conclusivi della trilogia è un trionfo di tamburi, archi, flauti e altri strumenti che accompagnano alla perfezione l’epico racconto di guerra, amicizia, amore e identità in essi contenuto.
Quali sono le vostre colonne preferite provenienti dai videogiochi di matrice nipponica? Fatecelo sapere nei commenti!