SWORD ART ONLINE: Hollow Realization Deluxe Edition – Recensione

Mettete da parte la vita reale e partite con noi alla scoperta di Sword Art: Origin in SWORD ART ONLINE: Hollow Realization Deluxe Edition

Sword Art Online - Hollow Realization Deluxe Edition recensione

Sword Art Online - Hollow Realization Deluxe Edition box artSono di nuovo su Aincrad — È questo l’inquietante messaggio che riceve Kirito non appena entrato in Sword Art: Origin, un nuovo gioco in realtà virtuale creato sulle ceneri di Sword Art Online, a cui lui e i suoi amici (amiche per lo più) si apprestano a partecipare come Beta Tester. Peccato che il nuovo mondo di gioco si chiami Airground, e che quindi il messaggio sia un chiaro riferimento all’incubo vissuto dai nostri eroi qualche anno prima. A questo mistero sembra essere collegato quello di Premiere, giovane NPC con una missione poco chiara, e quello di alcuni giocatori impazziti a causa di alcune droghe virtuali. Riusciremo a destreggiarci tra i vari scenari di Airground e a svelare questa selva di misteri, riuscendo nel mentre ad ampliare fino all’inverosimile in già nutrito gruppo di “amichette” di Kirito?

Eccoci quindi di nuovo a raccontarvi di SWORD ART ONLINE: Hollow Realization, stavolta nella sua nuova iterazione Deluxe Edition per Nintendo Switch. Ricorderete che avevamo trovato parecchi difetti nel gioco pubblicato da BANDAI NAMCO Entertainment nel 2016, e oggi cercheremo insieme di capire se il titolo, messo a nuovo per la console di casa a Kyoto, ne ha risolto qualcuno. Link… Start!

  • Titolo: SWORD ART ONLINE: Hollow Realization Deluxe Edition
  • Piattaforma: Nintendo Switch
  • Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
  • Genere: Action RPG
  • Giocatori: 1-8 (multiplayer online)
  • Software house: BANDAI NAMCO Entertainment
  • Sviluppatore: AQURIA
  • Lingua: Italiano (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 24 maggio 2019
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: Contiene le espansioni, gli aggiornamenti e i DLC rilasciati nel tempo per versione PS4 e PS Vita

La prima cosa da sapere, se vi state approcciando per la prima volta ai giochi di Sword Art Online, è che la trama di fondo non segue le vicende dell’anime. Facciamo quindi un rapido riassunto, prima di immergerci in Hollow Realization. In Hollow Fragment, dopo aver sconfitto Heahtcliff al settantacinquesimo piano di Aincrad, Kirito e gli altri non riescono a fuggire da SAO come nella serie animata, ma si ritrovano ancora bloccati nel castello volante. Il nostro protagonista si ritroverà infatti bloccato nella Hollow Area, una zona che contiene le versioni artificiali dei giocatori di SAO, dove incontrerà Philia, che inizialmente lo attaccherà, ma che poi diventerà una sua buona amica. Uscito da questa zona, Kirito arriverà al settantaseiesimo piano, capendo di dover continuare fino al centesimo per concludere davvero il gioco. Qui rincontrerà Asuna e gli altri, oltre a fare la conoscenza di Strea (una AI come Yui) e di Sinon (che nella storia originale invece apparirà successivamente in Gun Gale Online) e a ritrovare sua cugina, entrata in SAO dopo gli altri nel tentativo di salvare Kirito, nell’avatar di Leafa (che nell’anime troveremo invece in ALO). Dopo aver aiutato Philia a sconfiggere il suo nemico personale, PoH, un Player Killer, dopo aver sconfitto nuovamente Heathcliff, che evidentemente non muore mai abbastanza, dopo aver incontrato e battuto Yuuki (protagonista dell’arco Mother’s Rosario nella storia originale), i nostri eroi potranno finalmente tornare alla loro vita quotidiana fuori dalla realtà virtuale.

In Lost Song ritroveremo tutti i personaggi del primo gioco, e per la gioia degli amanti dell’anime, Yuuki, più viva che mai, si unirà al nostro team. Con le lacrime agli occhi, cominceremo questa nuova avventura, stavolta ambientata in ALfheim Online. Ovviamente stavolta non ci sarà neanche un accenno alla trama originale, e seguiremo la battaglia di Kirito e dei suoi amici contro la gilda capitanata da Seven, una idol che nella vita reale è nota come Dottoressa Rainbow e che conduce ricerche sulla realtà virtuale. Dopo delle divergenze di opinioni col nostro protagonista su un progetto portato avanti dalla ragazza chiamato Coscienza del Cloud, quest’ultima viene sconfitta, e diventa (come ormai da copione) amica dello Spadaccino Nero. Adesso abbiamo a disposizione tutte le informazioni che ci servono per entrare in Hollow Realization.

Il gioco segue le vicende del gruppo di Kirito, che quindi comprenderà, oltre ai soliti Asuna, Klein, Agil, Silica, Lisbeth e Yui, anche Sinon, Leafa, Philia, Strea e Yuuki. Insomma, un party di tutto rispetto. I nostri amici saranno, grazie all’intervento di Seven, inseriti nel Beta Testing di un nuovo MMO, Sword Art: Origin. Oltre che nel nome, il nuovo gioco si inspira massivamente al vecchio SAO, variando però nelle cose essenziali: nonostante la somiglianza, i luoghi variano leggermente (nella Città dell’Inizio per esempio, ci saranno nuovi negozi) e il nuovo mondo, denominato Ainground, non sarà sviluppato in verticale come Aincrad, ma in orizzontale. Inoltre, ovviamente, sarà possibile disconnettersi, così come non morire anche nella vita reale al primo Game Over. Cose da niente, insomma. Non appena entrato nel gioco però, a Kirito (o qualunque nome usiate per il vostro avatar, che può essere modificato, come vedremo in seguito) arriverà un messaggio anonimo, con scritto “Sono di nuovo su Aincrad”. Ancora stralunati per questa interazione sconosciuta, incontreremo una bambina NPC, un personaggio parecchio strano, che sembra in preda ad un’amnesia. Ovviamente gli NPC non soffrono di malattie del genere, e con l’aiuto di Yui scopriremo che Premiere (questo il nome che Asuna e le altre decideranno di darle) ha i campi riservati al suo codice pieni di zero. Una tavola bianca, insomma. Con l’altruismo che abbiamo imparato ad associare ai nostri protagonisti, Kirito e gli altri si affezioneranno alla bambina e decideranno di aiutarla a scoprire qual è il suo ruolo nel gioco, trovandosi ovviamente in situazioni quantomeno spinose.

Tales of Sword Art Online

Il gameplay di battaglia del gioco, al quale veniamo subito iniziati tramite un tutorial, si rivela essere una versione più scorrevole e frenetica di quello che è possibile trovare in titoli come, ad esempio, i più recenti Tales of. Avremo una serie di abilità, diverse per ogni arma e sbloccabili tramite un semplice pannello a punti, ottenibili durante i combattimenti, e potremo utilizzarle con un’intuitiva combinazione di tasti e un consumo di PR.

Per il resto, attacchi semplici in combo, parate e schivate saranno le nostre possibilità di scelta per ciò che riguarda il combattimento in singolo. Avendo però un party da qiattro giocatori in totale, potremo combinarci con i nostri compagni per utilizzare attacchi devastanti, in grado di facilitare di moltissimo le nostre lotte. Oltre, infatti, ad ordinargli di curarsi, di stare attenti agli attacchi avversari e di colpire il nemico che stiamo mirando noi, potremo utilizzare due combinazioni particolari: lo Switch (non lanceremo la console sui nemici, tranquilli), con il quale possiamo scambiarci con un compagno durante l’attacco e rendere il nemico colpito vulnerabile a danni ingenti, e l’attacco combinato, con cui tutti e quattro i personaggi attaccheranno in serie il nemico con un’abilità, così da atterrarlo al termine del quarto attacco. Utilizzare in sequenza Switch e attacco combinato coi giusti tempi, ovviamente, farà un danno sproporzionato. Unica pecca è il non poter utilizzare gli altri personaggi in maniera diretta. Nonostante questo, le intelligenze artificiali dei compagni nel 90% dei casi sono abbastanza evolute da reagire bene alle situazioni in cui si trovano senza interventi umani, e nel caso in cui non dovesse bastarci, è stato implementato un meccanismo di “complimenti”, con il quale, appunto complimentandoci col partner dopo l’uso di un’abilità, gli faremo utilizzare più spesso quella stessa mossa.

Fuori dalla battaglia, potremo dividere il nostro tempo tra esplorazione (di cui parleremo nel prossimo paragrafo) e giri in città, in cui oltre a comprare e rafforzare gli equipaggiamenti, potremo fare amicizia con un numero di personaggi altissimo. Il problema? Le vostre interazioni con ognuno di loro, dal primo all’ultimo, anche con i protagonisti, sembreranno uscite dal peggior The Sims concepibile. Avvicinandosi ad un qualunque personaggio infatti, potrete avviare una conversazione in cui lui o lei vi saluterà con una qualunque frase fatta, ve ne dirà un’altra per introdurre l’argomento di conversazione, conversazione che non verrà ovviamente completata, e dopo un commiato, sarà conclusa.

Mi rendo conto sia abbastanza astratto, detto così, quindi riporterò un esempio: “Che si dice? Avevo del tempo dopo la missione, allora ho cercato un posto per un gruppo… Se dovessi riassumere in una sola parola… Bah? Già, la prossima volta farò un lavoro migliore!” Al termine della conversazione, vi verrà notificato, tramite delle note musicali che escono dalla testa dell’interlocutore, che avete aumentato il vostro livello di conoscenza con lui. Raggiunto il rango 3, potrete invitarlo ad entrare nel vostro party, e aumentandolo ancora, potrete finalmente… cambiargli l’equipaggiamento. Niente di complicato, penserete. Ma viste le conversazioni senza capo né coda, e l’innalzamento minimo nel livello di conoscenza ad ogni interazione, vi sarà umanamente impossibile compiere queste azioni reiterate senza annoiarvi a morte. Lo stesso potrà dirsi del entrare in rapporti più intimi con alcuni personaggi.

Ci sarà infatti la possibilità di invitare i personaggi nella propria camera per conversare più teneramente, di prenderli in braccio e di tenerli per mano. Tutto molto bello, ma onestamente poco stimolante. Per fortuna, tutte queste azioni non sono necessarie per l’avanzamento nel gioco, quindi, a voi la scelta. Oltre a questo, il procedere nella storia sarà scandito da scenette stile visual novel tra i vari protagonisti, spesso simpatiche ed interessanti, ma davvero troppo lunghe. Più di una volta mi sono scoperto annoiato, nonostante mi piaccia la serie e tutto ciò che ci gira intorno.

Oltre alla modalità in single player, potremo anche unire le forze con amici online per svolgere altre missioni, fino ad un totale di 8 giocatori (due a console), nelle modalità PvP e Multigiocatore.

It’s a wonderful, wonderful world

La parte esplorativa del gioco ci porterà in vari dungeon, sia chiusi che all’aperto, per risolvere sfide di vario genere: oltre alle diverse missioni della trama principale, ci sarà richiesto, da comode bacheche poste in varie parti del gioco, di raccogliere oggetti e materiali o di sconfiggere un determinato numero di mostri. Insomma, missioncine senza arte né parte, ma utili a farci guadagnare denaro ed esperienza. Le stesse ci saranno assegnate anche da vari personaggi che girano nella Città dell’Inizio: dopo averli incontrati e aver combattuto contro i loro stessi mostri durante la fase esplorativa di qualche dungeon, ci invieranno dei messaggi dicendo di volerci incontrare in città. A quel punto, ci assegneranno delle missioni dello stesso tipo di quelle della bacheca, e una volta completate, dovremo fare rapporto a loro. Oltre al normale premio, in questo caso otterremo un notevole incremento del livello di conoscenza coi personaggi in questione, e basteranno un paio di missioni completate per raggiungere il rango 3 e ottenere una richiesta d’amicizia, con la conseguente possibilità di invitare i suddetti player nel party.

Sia i paesaggi, diurni e notturni, che i mostri che incontreremo si riveleranno essere interessanti a livello visivo, nonostante la qualità grafica del gioco non sia questo granché. Purtroppo, i dungeon peccano di monotonia. I vari spazi in cui ci muoveremo durante l’esplorazione infatti sono davvero enormi, spesso fin troppo, ma le rocce, gli angoli e la disposizione di alcuni scenari sembrano ripetersi più volte. Mi è in effetti è capitato più volte, durante il gioco, di ritrovarmi in zone nuove con la certezza di esserci già stato, notando poi come unica differenza alcuni mostri o forzieri. Allo stesso modo i mostri presentano delle problematiche, per quanto visivamente godibili, a causa della scarsissima intelligenza artificiale: devi, per esempio, necessariamente toccarli per far sì che ti vedano; puoi praticamente passare davanti ai loro occhi senza che diano cenno di essersi accorti di te (per quanto comodo, è sicuramente poco “realistico”). Ultimo ma non meno importante tra i problemi grafici, la compenetrazione degli oggetti tra loro, così come tra i personaggi, è degna di un gioco dello scorso secolo. Già nella schermata di creazione del protagonista (funzionalità interessante, potendo cambiare nome ed aspetto fisico) notiamo come, se scegliamo un taglio di capelli lungo, essi attraversano i vestiti come se non esistessero. Stessa cosa accade durante le conversazioni coi personaggi, o durante le battaglie coi mostri.

Anno 2026. I server di Sword Art Online vengono riportati a nuova vita per l’arrivo di un nuovo VRMMORPG che prende il nome di Sword Art: Origin. Ritrovandosi in un mondo così familiare, il giovane Kirito farà la conoscenza di Premiere, un misterioso NPC di sesso femminile di cui dovrà scoprire le vicissitudini, accorgendosi di quanto questo nuovo gioco sia estremamente diverso da quello dal quale riuscì a fuggire alcuni anni prima.

SWORD ART ONLINE: Hollow Realization Deluxe Edition include, oltre al gioco base, anche tutti i DLC precedentemente rilasciati sulle altre piattaforme.

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Can I go to the toilet, please?

Tra gli alti e i bassi, direi che il gioco è andato abbastanza liscio, per le prime ore di gioco. Bello il gameplay, belli gli scenari, belli i mostri, meno belle altre cose, insomma, tutto tranquillo. Dopo un po’ però, ho cominciato a notare vari piccoli errori, che nonostante non rovinino di certo il gioco, infastidiscono non poco. La prima cosa che possiamo notare è sicuramente il fatto che gli sviluppatori hanno deciso (chissà se coscientemente o meno) di impostare come tasto di conferma nei menù la B e non la A. Ammetto di essermi confuso non poche volte, e di essermi sentito abbastanza impedito. Andando avanti, ho deciso, per completezza, di tentare di giocare il titolo per qualche minuto anche coi sottotitoli in lingua inglese. Immaginate la mia sorpresa nel constatare che non è possibile cambiare la lingua dopo il primo avvio del gioco. D’altra parte, gli screen utilizzati nei tutorial sono finalmente in italiano, diversamente dalla versione precedente in cui erano in inglese. Molto utile. Ancora, notiamo con sgomento la mancanza dell’antialiasing, nonostante dia una certa soddisfazione vedere Kirito pixellato… un po’ come quando giocavi i vecchi Tomb Raider, ma senza il sedere pixellato di Lara Croft. Stessa storia per i tempi di caricamento, davvero troppo lunghi (lunghissimi in modalità portatile e leggermente più corti in dock) per un gioco che per metà è composto da spostamenti tra zone diverse e attese tra un dialogo e l’altro. Dopo questa serie di critiche però, va spezzata una lancia a favore del comparto sonoro. Azzeccatissimi i motivetti sia in modalità esplorazione, sia in battaglia, sia in città, coinvolgenti e mai fastidiosi.

A chi consigliamo SWORD ART ONLINE: Hollow Realization Deluxe Edition?

Se avete letto fin qui, spero sia chiaro che il gioco, alla fine dei conti, mi è piaciuto. Mi sono divertito a menare le mani contro i mostri, a livellare, a scoprire nuovi scenari e a seguire le vicende di Kirito e compagne. Mi sono lamentato per tutta la durata del gioco, questo sì, ma ehi, che ci si può fare? Nonostante il gioco vada a 30 fps su Nintendo Switch (andava a 60 su PlayStation 4), la Deluxe Edition è sicuramente un ottimo modo per continuare l’avventura dei nostri amici videogiocatori, e anche se non avete giocato i precedenti titoli, una breve lettura alle trame vi basterà per potervi godere appieno questo. Insomma, consigliamo questo gioco a chiunque abbia voglia di qualcosa di poco impegnativo, ma ci si voglia mettere per più di dieci minuti al giorno, essendo un’opera che va per le lunghe. Per il resto, il titolo ha sicuramente qualche difetto, che sicuramente non mineranno più di tanto la vostra esperienza di gioco, ma che vi faranno chiedere più di una volta (anche più di dieci) perché diavolo non siano stati corretti.

  • Trama avvincente
  • Parecchie ore di gioco
  • Buon comparto sonoro
  • Sistema di combattimento immediato e divertente
  • Presenza di tutti gli aggiornamenti e i DLC

  • A volte noioso nelle parti di esplorazione e non di storia
  • Missioni secondarie tutte uguali
  • Scenari enormi, ma spesso fatti con lo stampino
SWORD ART ONLINE: Hollow Realization Deluxe Edition
3

Un convincente esordio della saga su Switch

Personalmente, combatto da anni battaglie contro gli altri amanti della cultura giapponese sull’argomento Sword Art Online. Ho adorato la serie animata, sopratutto l’ultima stagione, Alicization. Altri, nei commenti all’anime, sono stati meno gentili. Ma persevero nella mia opinione, e SWORD ART ONLINE: Hollow Realization Deluxe Edition sicuramente getta acqua al mio mulino. È un buon titolo, non solo per gli appassionati, ma per chiunque voglia un gioco senza dover ragionare particolarmente sulla strategia da adottare per ogni combattimento, ma avendo comunque una trama ben pensata. Insomma, è un’opera divertente, che completa di DLC e aggiornamenti vi terrà incollati allo schermo per parecchie ore, nonostante i difetti.

Dai fantasy agli anime, dai manga ai videogiochi, cerca ancora un equilibrio tra storie fantastiche e dura realtà… preferendo su tutto un piatto di lasagne.

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