SYNDUALITY Echo of Ada – Recensione

Abbiamo provato la versione finale di SYNDUALITY Echo of Ada. Ecco il nostro giudizio sul titolo di BANDAI NAMCO Entertainment

SYNDUALITY Echo of Ada – Recensione

SYNDUALITY Echo of Ada è, purtroppo, una grandissima occasione mancata. Voglio partire subito da qui in questa mia recensione, perché, credo, che sia la cosa più giusta da dire per inquadrare una produzione nata sotto la proverbiale cattiva stella. Del resto, e lo sappiamo un po’ tutti, le premesse e le promesse della vigilia sembravano anche molto promettenti: mecha, mostri da distruggere e uno splendido mondo “rurale” tutto da vedere e da vivere. La realtà dei fatti, però, è ben diversa. Il titolo di BANDAI NAMCO Entertainment ha tante buone idee, è anche divertente sulle prime battute, ma col passare del tempo inciampa e crolla su stesso, senza troppi mezzi termini.

L’extraction-shooter di Game Studio è fin da subito troppo ripetitivo, povero di materiale veramente unico e che valga la pena di essere vissuto, anche a causa di scelte di game design poco sagge, che hanno in qualche modo anche sporcato le buone idee alla base della produzione. Se siete curiosi di scoprire il mio giudizio, ebbene, non vi resta che proseguire nella lettura della recensione.

SYNDUALITY Echo of Ada – Recensione

  • Titolo: SYNDUALITY Echo of Ada
  • Piattaforma:PlayStation 5, Xbox Series X|S, PC (Steam)
  • Versione analizzata: PlayStation 5 (EU)
  • Genere: Action
  • Giocatori: 1
  • Publisher: BANDAI NAMCO Entertainment
  • Sviluppatore: Game Studio
  • Lingua:  Italiano (testi), Giapponese o Inglese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 23 gennaio 2025
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: valuta di gioco, uniformi alternative
  • Note: franchise cross-mediale formato da questo gioco e dalla serie anime SYNDUALITY Noir

Abbiamo recensito SYNDUALITY Echo of Ada su PS5 con un codice fornitoci gratuitamente da BANDAI NAMCO.

Un mondo lontano lontano…

È l’anno 2222, e la Terra è devastata dalla catastrofe nota come Le Lacrime della Luna Nuova, una pioggia tossica che ha spazzato via quasi ogni cosa. Tuttavia, la razza umana è sopravvissuta. Passateci la citazione a quel grande capolavoro di Hokuto no Ken, ma devo anche ammettere che sono un po’ stufo di storie e tematiche sempre un po’ viste e riviste. In SYNDUALITY Echo of Ada, però, devo ammettere che il backogrund narrativo sembra essere costruito in maniera abbastanza intelligente e funzionale, e in qualche modo l’immaginario che ruota intorno alla storia è piuttosto coerente e credibile.

SYNDUALITY Echo of Ada – Recensione

Il problema più grande, però, è che dopo aver creato una buona infarinatura generale sulla storia e su tutti i suoi crismi, il gioco sembra quasi dimenticarsi di tutto, mettendo la trama e tutta la lore in generale sempre più in secondo piano, rendendo l’avventura ancor più anonima di quanto non sia già, a causa di un sistema di gioco veramente troppo scarno. Il malandato mondo di gioco è ancora pieno di risorse, in particolare i preziosissimi cristalli AO, che diventano rapidamente il fulcro quasi totale delle missioni del titolo di BANDAI NAMCO.

Un mecha è per sempre

Per andare alla ricerca dei preziosi cristalli, però, i Drifter, così come vengono definiti gli avatar del gioco (anche il nostro alter ego lo è, ovviamente), hanno a disposizione un prezioso e sgusciante mecha da battaglia, capace sia di attaccare sia di proteggere il proprio ospite. Le missioni, dunque, consistono sostanzialmente in questo: una volta salito a bordo del mecha si va in superficie, alla ricerca dei preziosi cristalli di cui vi parlavo poc’anzi. Ovviamente, però, il mondo è pieno di pericoli, tanto ambientali quanto a livello proprio di nemici sparsi per il mondo di gioco.

I mecha, infatti, hanno una sorta di timer per quanto riguarda l’usura, che varia anche in base alle condizioni atmosferiche, ragion per cui bisogna portare al termine le missioni nel minor tempo possibile. Per fortuna, comunque, il drifter è accompagnato in battaglia dal Magus, una sorta di IA che aiuta il giocatore a comprendere dove andare, cosa cercare e come massimizzare i tempi una volta in superficie. Tutto questo però diventa velocemente ripetitivo, anche per la scarsa presenza di elementi variabili veramente stimolanti, in grado di dare quel colpo di imprevedibilità a tutta la struttura di gioco.

Non tutti i Cradle Coffins vengono col buco

Come avrete già capito, la formula ludica del gioco, per quanto non del tutto da buttare e con qualche spunto interessante, diventa velocemente ripetitiva e banale. Le missioni sono praticamente tutte uguali, ossia delle semplici quest di recupero, molto lineari, in cui bisogna uccidere qualche nemico sporadico a caso e, soprattutto, tenere sotto controllo le condizioni del Coffins e dell’ambiente per capire quando è il momento di accelerare.

SYNDUALITY Echo of Ada – Recensione

In questo contesto, stonano anche i nemici principali del gioco, gli Ender, che sono rappresentati, appunto, in maniera molto anonima e non riescono mai a risultare veramente una minaccia vera e e propria, né sul piano “mentale” né su quello pratico, ossia quando effettivamente bisogna affrontarli sul campo di battaglia. In questo contesto si affaccia anche un altro degli aspetti più deludenti del gioco: il gunplay. Il sistema di shooting del gioco è veramente troppo elementare, non che sia un vero problema, ma considerando la natura del gioco e la varietà delle armi, beh, in quel caso diventa maggiormente un problema.

Un mondo splendido e spoglio

Anche sotto il profilo tecnico e artistico il gioco vive di una natura altalenante. Da un punto di vista tecnico, SYNDUALITY Echo of Ada è molto spoglio e privo di guizzi particolari, e denota una natura anche “superata” sul piano delle densità poligonale e strutturale, ma per fortuna sul piano artistico il discorso è ben diverso.

Il mondo di gioco, infatti, è molto affascinante, mixa perfettamente elementi come il verde, le costruzioni lussuose e rovinose macerie, rendendo il quadro generale decisamente affascinante e intrigante. Il problema enorme, ancora una volta, è proprio alla base del gioco in sé. Trattatosi d’un prodotto così lineare, infatti, anche l’esplorazione viene fortemente penalizzata, con tutto ciò che ne consegue anche e soprattutto sul mondo di gioco, che viene così messo un po’ in secondo piano. Per il resto, ho trovato molto anonimi anche i nemici, i mech e gli stessi Magus, tutti elementi che denotano una cerca pigrizia nella creazione di un titolo che avrebbe meritato forse un po’ di attenzioni.

SYNDUALITY Echo of Ada è ambientato nel 2222, anni dopo la distruzione quasi completa dell’umanità da parte di una misteriosa pioggia velenosa, le Lacrime della Luna Nuova, responsabile anche della creazione di orrende creature che danno ora la caccia alla popolazione. Per sopravvivere all’apocalisse, gli umani sono stati costretti a rifugiarsi in una città sotterranea.Vesti i panni di un Drifter e parti alla ricerca di una rara risorsa, i cristalli AO. Nel corso della tua missione dovrai collaborare con un’IA per sconfiggere le creature aliene note come Ender e sopravvivere ai pericoli della superficie.

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SYNDUALITY Echo of Ada – Recensione

A chi consigliamo SYNDUALITY Echo of Ada?

È difficile riuscire a trovare una collocazione per il gioco nel cuore dei fan. SYNDUALITY Echo of Ada, come già detto, è un titolo dal buon potenziale e dalle buone idee, ma che vengono sprecate quasi in toto, con buona pace dei fan della serie. Rimane un peccato, certo, ma probabilmente il gioco potrebbe comunque fare la gioia degli appassionati della serie e del genere in generale.

  • Mondo di gioco bello da vedere
  • Un immaginario interessante da cui attingere

  • Missioni noiose e ripetitive
  • Poca enfasi sui combattimenti
  • Nemici privi di mordente, sia a livello ludico che narrativo
SYNDUALITY Echo of Ada
3

Un'occasione mancata

SYNDUALITY Echo of Ada è un titolo dalle buone idee, ma che vengono sprecate sull’altare di una produzione troppo “pigra”. Questo è un peccato, perché la buona base di partenza c’era pure, ma il risultato complessivo non può definirsi soddisfacente, nemmeno per gli appassionati del genere. Peccato, perché gli appassionati della serie, e del genere, avrebbero meritato sicuramente un prodotto più rifinito e meno abbozzato, anche perché le aspettative generate in torno alla produzione erano decisamente più alte. Ci auguriamo, magari, che con il tempo il titolo possa essere rifinito per andare maggiormente in contro alle esigenze del pubblico.

Scrive di manga e videogiochi per comprare manga e videogiochi. Scrive, cucina, fa la pizza e nel tempo libero impasta. Necessita di più soldi, di più mani e di uno stomaco extra.

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