In passato, come dissero le profezie, i sette eroi salvarono il mondo dal Caos per poi scomparire nel nulla. Purtroppo però, non tutte le leggende sono veritiere. Scopriremo, infatti, al ritorno di uno di questi eroi, che essi in realtà non hanno fini propriamente nobili. A farne le spese saranno il Re Leon, padre del protagonista e Victor, il fratello pretendente al trono, decisamente più propenso al combattimento e a governare rispetto al nostro alter-ego, Gerard. Quando Avalon, capitale del regno di Varennes, verrà attaccata da Kzinssie, uno dei sette eroi che prenderà la vita di Victor, avrà inizio la nostra storia di vendetta, che durerà per centinaia di anni.
Romancing SaGa 2 è uno dei più belli JRPG della vecchia Squaresoft, ormai SQUARE ENIX, uscito ben 25 anni fa per Super Famicom e mai arrivato dalle nostre parti. Giunge in una veste rinnovata e con qualche add-on sulle nostre console casalinghe dopo esser passato per smartphone iOS e Android. Mi sono lanciato subito in carpiato per avere la possibilità di recensirlo, sia perché sono amante del retrogaming, sia perché trovo che il genere JRPG abbia dato il meglio proprio venti anni fa, e queste sono le mie impressioni sulla versione che ho potuto sviscerare per la mia valutazione, ovvero quella per Nintendo Switch.
- Titolo: Romancing SaGa 2
- Piattaforma: PlayStation 4, Nintendo Switch, PC, Xbox One, PlayStation Vita
- Genere: JRPG
- Giocatori: 1
- Software house: SQUARE ENIX
- Sviluppatore: SQUARE ENIX
- Lingua: Inglese (testi)
- Data di uscita: 15 dicembre 2017
- Disponibilità: digital delivery
- DLC: nessuno
- Note: versione migliorata del famoso RPG uscito nel 1993 per Super Famicom
Mio nonno sapeva fare l’hadoken
A differenza dei vari JRPG del ventennio elencato prima, Romancing SaGa 2 non brilla certamente per la trama. Ovvio, rimane sempre il punto focale del gioco, ma il modo in cui viene affrontata fa prevalere le quest secondarie rispetto a quella principale, facendoci focalizzare più sulle vicende dei territori che saranno inizialmente estranei al nostro impero. I personaggi poi non sono così ben caratterizzati, anche perché il titolo andrà avanti negli anni e passeremo le redini ai nostri discendenti, ma di questo parleremo dopo. Ogni personaggio potrà essere equipaggiato con varie armi e, durante la battaglia, potremo far salire la loro esperienza e specializzarci nell’utilizzo delle stesse. Una delle cose più interessanti, che abbiamo visto anche nel sequel spirituale per Nintendo 3DS, THE LEGEND of LEGACY, sarà la possibilità di apprendere delle abilità durante il combattimento e questa caratteristica potrebbe salvare le sorti della battaglia.
Inoltre, dalla nostra parte ci saranno varie disposizioni che aumenteranno il potere difensivo o offensivo del party o faranno concentrare gli attacchi su un determinato personaggio al posto di un altro: sarà nostra premura scegliere la formazione migliore prima di una battaglia. Immancabili gli oggetti curativi, mentre per quel che riguarda l’oro avremo una piccola somma a disposizione durante le esplorazioni, che potremo ricaricare nel nostro castello accedendo alle finanze dell’impero. Gli scontri inoltre inizieranno quando toccheremo o verremo toccati da un nemico durante le fasi esplorative, insomma ci sono quasi tutti gli elementi di un JRPG di stampo classico, ma andremo ora nel dettaglio ad elencare gli elementi esclusivi di cui questo esemplare può vantarsi.
Io sono Pdor, figlio di Kmer
Come già detto poc’anzi, tolti i protagonisti iniziali non avremo personaggi fissi, il tutto passerà ai nostri discendenti una volta completata una quest specifica o in caso di morte del nostro alter-ego. Infatti, in caso di sconfitta, i nostri personaggi moriranno e sarà un discendente di nostra scelta a ricoprire il ruolo di Re di Avalon, che ne erediterà tutte le caratteristiche combattive. Inoltre, se durante le battaglie un nostro guerriero finirà gli HP, gli sarà tolta un’unità di vita residua: quando questa arriverà allo zero dovremo dire addio per sempre a quel personaggio, quindi sarà meglio non affezionarsi troppo, anche per quel che riguarda la difficoltà dei combattimenti. Infatti in questo gioco, farmare nemici ne aumenterà esponenzialmente la difficoltà e quindi dovremo salvare e caricare la partita quasi ad ogni scontro, una cosa che potrebbe decisamente frustrare un giocatore abituato a ben altri giochi di ruolo giapponesi. Anche il sistema dei combattimenti casuali è tiranno, in una battaglia infatti potrebbero capitarvi due cacchette da polverizzare in due secondi oppure, improvvisamente, anche un nemico dal potere distruttivo maggiore del vostro che naturalmente ci ricompenserà con più Tech Point (l’esperienza in questo gioco) ma che probabilmente porterà via qualche punto vitale al nostro party. Sarà quindi opportuno completare le quest combattendo non eccessivamente, a meno che non siate masochisti per natura e vogliate ripetere le stesse esperienze avute su DARK SOULS in questo gioco.
Ciao poveri
Come re di Avalon, dovremo andare in giro per i territori e chiedere agli abitanti se hanno problemi con qualcosa. Gli stessi infatti ci daranno delle quest che saranno varie e permetteranno di unire e conquistare altri territori al nostro impero. Potremo poi investire fondi per ampliare alcune strutture della nostra capitale, oppure per creare dal fabbro armi di potenza superiori al normale, quindi sarà nostro dovere amministrare al meglio le casse del nostro impero. Capiterà inoltre che alcune speciali unità, una volta sconfitte o completata la quest richiesta, si uniscano alla nostra causa permettendo di avere un discendente o dei soldati che abbiano la classe che abbiamo sbloccato. Naturalmente ogni classe ha i suoi pro e i suoi contro, ma nulla potrà impedirci di creare un mago specializzato nel martello da guerra. Considerando che poi il nostro successore potrà ereditare i poteri di suo padre alla fine avremo a disposizione una sorta di semidio. Una delle bellezze particolari di questo gioco, oltre allo splendido comparto sonoro, è il fatto di poter vedere le varie sfaccettature di un impero: potremo vedere scenari lussuosi fiancheggiati da territori poveri e le ambientazioni, così come i dungeon, sono molto curate per essere un gioco che ha un quarto di secolo.
Quarto di secolo
Oltre alla grafica migliorata rispetto alla versione per Super Famicom, questa versione di Romancing SaGa 2 ci concede l’utilizzo di due nuove classi, un esclusivo dungeon dalla difficoltà estrema e la possibilità di iniziare un NEW GAME+ conservando gli oggetti e le skill che abbiamo trovato nella partita precedente. Il gioco ha una discreta longevità ma non posso dire che sia bello rigiocarlo nuovamente una volta finito, anche perché, nonostante il titolo ci consenta di effettuare parecchie scelte, non sono presenti finali alternativi. Ho giocato prevalentemente, come al solito, alla modalità portatile che la nuova console Nintendo mette a nostra disposizione con Switch, rimanendo piacevolmente soddisfatto — al contrario della versione da salotto, anche perché affrontare un gioco del genere su un 55 pollici piuttosto che su una TV a tubo catodico leva tutto il piacere rétro che rimane invece intatto nella versione portatile. Per quanto concerne i difetti, posso dire solamente che si tratta di un gioco che ha 25 anni, quindi criticarne l’estetica sarebbe come sparare alla croce rossa. La difficoltà alta che cerca di far evitare gli scontri al giocatore può essere un difetto per i divoratori di RPG abituati al farming selvaggio, che probabilmente rimarranno delusi una volta arrivati al combattimento con uno degli eroi, visto che la difficoltà cresce in base a come crescono i nostri personaggi.
A chi consigliamo Romancing SaGa 2?
Consiglio il gioco a chi non ha mai provato la saga di SaGa (bel gioco di parole) e a chi vuol fare un tuffo indietro nel tempo agli anni d’oro di Squaresoft. Gli amanti della bella grafica o chi è abituato al farming potrebbero non apprezzare questo titolo, ma le meccaniche innovative e il susseguirsi dei protagonisti potrebbero essere un buon incentivo per dargli una possibilità. Sfortunatamente, nonostante la riedizione, tocca accontentarsi di un adattamento disponibile unicamente in lingua inglese: chi è fermamente convinto che i titoli debbano essere tutti localizzati nel nostro idioma potrebbe rimanere deluso.
- Giocarlo in mobilità è davvero piacevole
- Il gioco era avanti rispetto ai predecessori già 25 anni fa
- Buona longevità
- Livello di difficoltà a volte frustante
- Trama debole rispetto ad altre produzioni Squaresoft
- Remake valido, ma le novità sono ben poche
Romancing SaGa 2
Un buon remake, ma si poteva fare di più
Il remake di Romancing SaGa 2 è decisamente un buon prodotto. Le novità inserite in questa conversione sono gradite ma, personalmente, era necessario qualcosa in più per far tornare alla ribalta un prodotto vecchio di venticinque anni. Certamente un JRPG particolare con alcune funzionalità decisamente accattivanti, ma che potrebbe non essere apprezzato da tutti. Speriamo che questa opportunità offerta da SQUARE ENIX funga da ariete per il nostro mercato e che possa farci arrivare altri titoloni mai usciti dal territorio giapponese.