I 10 migliori shonen manga degli ultimi anni targati Shueisha

Diciamocelo, il manga shonen, generalmente quello di genere action, è entrato nelle case di tutti noi sin da quando eravamo ragazzini, un vero e proprio fenomeno di culto che ha conquistato i cuori di milioni di ragazzini. E continua a farlo. Tra tutte le riviste che in Giappone si occupano di letteratura shonen (ovvero storie per ragazzi) una su tutte ha sicuramente conquistato una buona fetta di mercato. Sto parlando di Shonen Jump, la celebre rivista di casa Shueisha che ha pubblicato negli anni tra i fumetti più venduti del Giappone: da Hokuto No Ken, a Saint Seiya, fino ad arrivare a Dragon Ball, One Piece e Naruto (giusto per citarne alcuni).

La capacità della casa editrice giapponese è sempre stata quella di riuscire a selezionare sia titoli all’avanguardia, che titoli capaci di seguire i trend più in voga, permettendo di rispondere alle più varie esigenze del loro giovane pubblico. I mondi fantastici di Shueisha, i personaggi iconici destinati a conquistare il nostro immaginario, l’originalità dei concept e un forte focus sulla componente emotiva (grazie anche a una narrativa character driven) hanno sempre permesso alla casa di sfornare di decennio in decennio successi destinati a rimanere nell’Olimpo dei manga. Negli anni la rivista continua dunque a farsi sentire, ad influenzare il mercato e conquistare le masse.

In questo articolo tratteremo dunque 10 titoli targati Shueisha (che potete tranquillamente trovare gratuitamente sull’applicazione Manga Plus) che meritano, a parer mio, una lettura attenta.

Jujutsu Kaisen

Partiamo subito con uno dei best seller di Shueisha, un manga che ha avuto una risonanza enorme in tutto il mondo, grazie anche all’ottimo prodotto anime che Studio MAPPA è riuscito a realizzare. Jujutsu Kaisen è un manga che butta nel calderone diverse caratteristiche vincenti dei precedenti best seller di Shueisha. Il design dei personaggi ricorda molto Naruto, il power design invece è liberamente ispirato al nen di Hunter x Hunter, infine il ritmo e lo stile narrativo di impatto ricordano moltissimo Bleach.

La storia narra di un ragazzo, Yuji, dotato di un fisico dalle prestazioni sovrumane. Yuji vive in un mondo in cui i sentimenti negativi degli umani sono capaci di creare maledizioni devastanti, a far fronte a questo pericolo gli stregoni sviluppano tecniche e strategie di combattimento per esorcizzarle e portare dunque equilibrio nella società. Un giorno Yuji, messo alle strette da una maledizione gigante, assorbe una reliquia maledetta che gli dona un potere enorme, un potere che nasconde una vera e propria dannazione. In seguito sarà grazie a Gojo, stregone d’élite, che Yuji entrerà a far parte del mondo degli stregoni.

Kagurabachi

Il fenomeno del momento. Sono usciti pochi capitoli ed è già uno dei manga più letti sull’applicazione di Manga Plus. La serie rivelazione dell’anno, non particolarmente originale, ma dotata di un taglio cinematografico estremamente efficace e una regia d’azione pazzesca. Una revenge story in cui katane, magie e combattimenti all’ultimo sangue sono all’ordine del giorno.

La storia narra di Chihiro Rokuhira, figlio di un noto fabbro in grado di forgiare spade uniche, cerca una sanguinosa vendetta contro una banda di stregoni tramite l’aiuto di una spada con poteri magici, forgiata da suo padre prima di venire assassinato. Una storia semplice quanto efficace, provare a leggere per credere!

My Hero Academia

My Hero Academia è forse il manga più vecchio di questa lista. Fece il suo debutto nel 2014 su rivista ed ebbe da subito una grandissima risonanza in occidente, specialmente negli Stati Uniti, la patria del fumetto supereroistico. My Hero Academia rappresenta a mio avviso il battle shonen definitivo, un’opera leggera, con un tono semplice adatto anche alle tenere età, ma non per questo assente di profondità di scrittura. I personaggi sono letteralmente vivi, il world building emerge con complessità ma è sempre ben intellegibile e il livello degli artwork, beh, sfogliate uno degli ultimi 20 capitoli per capire quanto sia mostruosa la penna di Horikoshi.

My Hero Academia è la storia di un sogno, il sogno di chi nasce senza talento. Izuku Midoriya vive in un mondo in cui tutti o quasi nascono con dei super poteri. In questo mondo, Deku è uno dei pochissimi privi di qualsiasi abilità speciale. Il suo sogno è quello di diventare un eroe, un sogno che lo fa muovere sempre verso chi ha bisogno, anche se questo vuol dire rischiare la propria vita. Sarà proprio grazie a questa immensa motivazione, a questo suo istinto di protezione, che Izuku detto Deku (che in giapponese vuole dire “buono a nulla”) si farà notare da nientemeno che All Might, il supereroe numero uno del Giappone. All Might lo prenderà sotto la sua ala per addestrarlo e farlo diventare il più forte tra gli eroi.

Sakamoto Days

Prendete Saitama, aggiungetegli qualche chilo, stampategli un paio di baffi, due occhiali tondi tondi e mettetelo a gestire un piccolo alimentari giapponese. Il risultato? Taro Sakamoto. Sakamoto Days è un titolo dai toni ironici e demenziali, caratterizzato però da un tratto estremamente dinamico e una regia d’azione davvero sopraffina. La demenzialità e l’azione che si sovrappongono e si scambiano continuamente sono la caratteristica che più salta all’occhio di questo titolo.

Taro Sakamoto è un ex sicario conosciuto da tutti per il suo incredibile talento nell’arte dell’assassinio. A dispetto del suo essere sciatto e trasandato, possiede doti fisiche eccezionali, un’intelligenza sopraffina ed è temuto da chiunque entra a far parte di quel mondo. Nonostante si sia ritirato, abbia fatto una famiglia e abbia aperto un piccolo alimentari dove lavora, Sakamoto sembra però non riuscire a lasciarsi il passato alle spalle. Vecchi amici e nemici spuntano fuori da ogni dove, qualcuno mette taglie sulla sua testa, così Taro è costretto a rispolverare le sue tecniche per proteggere la sua famiglia a tutti costi. Una sola regola si prefissa: niente più uccisioni, neanche una.

DanDaDan

C’è chi crede negli alieni e chi nei fantasmi. E se tutti quanti avessero ragione? DanDaDan, l’opera visionaria di Yokinobu Tatsu, cerca di fondere due classi di superstizioni diverse, creando un’opera davvero interessante in cui alieni, yokai, problemi adolescenziali e combattimenti all’ultimo respiro si intrecciano e si susseguono con un ritmo incalzante e divertente. DanDaDan rappresenta infatti una di quelle opere in cui puoi trovare quasi tutto, risate, pianti, adrenalina e anche un pizzico di orrore!

Momo Ayase è una liceale convinta che gli spiriti esistano; il suo compagno di scuola Ken Takakura crede invece nell’esistenza degli extraterrestri. Durante il loro primo incontro i due si confidano così le rispettive ossessioni sovrannaturali ma nessuno crede all’altro, perciò decidono di fare una scommessa: Momo andrà a visitare un ospedale abbandonato, luogo dove dovrebbero apparire degli alieni, mentre Ken andrà a visitare una vecchia galleria infestata. Raggiunti i due luoghi designati, i ragazzi scopriranno che entrambi avevano ragione, da quel momento saranno invischiati in una disputa di proporzioni planetarie tra le fazioni dell’occulto.

Gokurakugai

Gokurakugai è un manga come tanti altri, ma possiede un’identità grafica davvero di impatto e una regia davvero eccezionale. Il classico esempio di come sia più importante concentrarsi sul narrare bene piuttosto che avere un’idea estremamente originale. Dinamico, accattivante e personaggi ben caratterizzanti realizzano con pochi elementi un’opera che cattura. Leggere per credere!

Gokurakugai un luminoso e vivace quartiere operaio con un lato oscuro nascosto. In questa zona senza ordine, Tao e Alma lavorano come risolutori di problemi su commissione. I loro casi riguardano problemi di ogni tipo, e quando dico di ogni tipo intendo davvero di ogni tipo. Tao e Alma infatti sfruttano questo lavoro come una sorta di copertura, la loro specialità infatti consiste nell’affrontare gli spiriti maligni che vivono nell’ombra, i cosiddetti maga, che infestano le strade della città.

Jiangshi X

Immaginate ora di essere trasportati nell’antica Cina, in un monastero taoista. In questo mondo i monaci Daoshi allenano le loro tecniche marziali per far fronte alla piaga dei Jiangshi, una sorta di vampiri/zombi, estremamente feroci e violenti. Compito di questi monaci è quindi quello di apprendere la manipolazione dell’energia spirituale e imparare così a esorcizzare e rendere innocui questi mostri. Un fumetto la cui impostazione grafica ricorda molto il primo Naruto, con un interessante riferimento alla cultura tradizionale taoista e combattimenti ben coreografati, di impatto.

Ogni mille anni l’equilibro dei sacri pesci dello Yin e dello Yang viene meno e in quel momento il pesce dell’oscurità divora quello della luce fino a che non rimane che un singolo barlume di luce. In questa atmosfera di incertezza tre giovani aspiranti Daoshi emergono per le loro doti: Xiahou, il protagonista, è un ragazzo dal carattere mite dedito agli allenamenti e alle arti marziali; Chaoyun invece è impulsivo e testardo; infine Jiuli, il timido studioso che possiede un sacco di conoscenze sul mondo dell’occulto. I tre ragazzi dovranno fin da subito affrontare una catastrofe immane e dovranno farcela solamente con le loro forze. Tra combattimenti mortali e formule magiche impareranno a prendersi le loro responsabilità e a combattere per proteggere i deboli.

Ice Head Gill

Si sa molto poco dell’autore di questo manga, solo che è stato assistente di Gen Osuka per la realizzazione di Doron Dororon. Siamo su un tipo di narrazione un pelo diversa, che porta il focus sull’avventura, sull’esplorazione e i misteri di un mondo vichingo popolato da mostri pericolosissimi. Ice Head Gill ha una narrazione estremamente leggera, un design molto semplice e cartoonesco, eppure funziona alla perfezione. Tutto è ponderato per una lettura poco impegnativa ma piacevole.

Nel manga si narra la storia del piccolo Gill, un giovane braccato a causa di un crimine che ha commesso il padre anni prima. Gil porta sempre dietro con se una ascia da battaglia, nel cui uso è un vero prodigio. Arrivato su un’isola, decide di fermarsi a vivere lì un paio di anni, per poi ripartire alla volta del mondo alla scoperta della verità sul padre. Un viaggio in un mondo fantastico, popolato da minacciosi mostri e un piccolo guerriero innocente nell’aspetto quanto pericoloso quando impugna un’ascia.

Chainsaw Man

Eccoci qui arrivati a uno dei capolavori degli ultimi vent’anni. Può piacere o non piacere, ma Fujimoto, con quest’opera, ha letteralmente cambiato rivoluzionato il battle manga per ragazzi. Il suo è un approccio molto diverso alla narrazione, la narrazione psicologica è portata all’estremo grazie personaggi sociopatici e altamente disturbati, gli artwork sono uno spettacolo stilistico e il tutto è narrato in un’atmosfera sospesa, tra il demenziale, il gore e il drammatico. Preparatevi a esaltarvi, piangere e arrabbiarvi.

Denji è un ragazzo molto povero che vive in una baracca e caccia i demoni per guadagnarsi da vivere. La sua è una vita molto semplice, assieme al suo diavoletto motosega da compagnia di nome Pochita trascorre i suoi giorni sognando una vita normale: due pasti al giorno, una casetta e una ragazza con cui condividere il quotidiano. La vita di Denji cambia un giorno quando, durante il combattimento contro un demone molto potente, perde la vita. In quel momento Pochita si sostituisce al cuore di Denji facendolo rivivere come Chainsaw Man, mezzo uomo e mezzo diavolo, assetato di sangue e di giustizia. Sempre desideroso però di una vita all’ordine del giorno.

Me and Roboco

Eccoci arrivati invece al titolo meno impegnato ma non per questo meno meritevole di essere letto. Me and Roboco è un gag manga che punta tutto sul citazionismo ai grandi titoli Jump. I disegni e il paneling sono molto semplici, non hanno grandi sperimentazioni, il focus è infatti tutto sull’intreccio e sulle gag.

In un futuro prossimo, ogni famiglia possiede una cameriera robot che compie tutte le faccende di casa. Bondo sembra essere l’unico a non averla, per questo è parecchio invidioso dei suoi amici. Un giorno la madre di Bondo decide di comprarne una a basso costo. Il risultato? Roboco non è carina come le altre, è corpulenta e un disastro nelle faccende di casa, ma possiede abilità sovrumane. E’ dotata di una forza fisica incredibile, può volare, lanciare onde di energia, insomma, riesce a fare tutto quello che farebbe un protagonista di un battle shonen. Così Roboco e Bondo iniziano una serie di avventure infinite, anche grazie alle abilità di Roboco che riescono a preservare il ragazzo da grandi pericoli.

Quali sono i vostri shonen manga preferiti usciti negli ultimi anni? Fatecelo sapere nei commenti!