Una fotografia e nient’altro: in un battito di mani il “Time Photo Studio” di Cheng Xiaoshi e Lu Guang è pronto a viaggiare nel tempo. Nessun cliente sa in che modo ciò accada, mistero nascosto anche alla giovane proprietaria Quiao Ling, eppure in molti si rivolgono a questa agenzia per risolvere problemi all’apparenza irrisolvibili. Che sia per motivi di cuore o difficoltà lavorative, Cheng Xhiaoshi può trascorrere, a partire dall’istante racchiuso nella diapositiva, dodici ore nel corpo della persona fotografata, mezza giornata nella quale sarà guidato dallo sguardo dell’amico Lu Guang, spettatore attento e attivo del viaggio. E se dapprima non alterare il passato in maniera decisiva sembrerà abbastanza semplice, commissione dopo commissione subentreranno le prime difficoltà. Emozioni, amori, omicidi e drammi: impossibile restare indifferenti a quanto è terribilmente accaduto, ma giocare con i fili del tempo è un passatempo che si paga a carissimo prezzo.
Così si presenta Link Click, produzione originale ad opera di Studio LAN, capace di rielaborare un tema celeberrimo quale i viaggi nel tempo. Non siamo però di fronte a un comune anime, bensì a un donghua, una serie animata di origine cinese, come testimoniano animazioni e doppiaggio. Disponibile in terra d’oriente da oltre un anno, Link Click è entrato sorprendentemente a far parte del catalogo italiano di Crynchyroll Premium nel mese di ottobre, arricchendo così un’offerta molto valida e variegata.
- Titolo originale: Shiguang Dailiren Fan Wai Pian: Biwu Zhaoqin
- Titolo inglese: Link Click
- Uscita cinese: 30 aprile 2021
- Uscita italiana: 8 ottobre 2022
- Piattaforma: Crunchyroll
- Genere: fantastico, soprannaturale, drammatico, slice of life
- Numero di episodi: 11+1
- Durata: 24 minuti
- Studio di animazione: Studio LAN
- Adattato da: opera originale
- Lingua: cinese (doppiaggio), italiano (sottotitoli)
Abbiamo recensito Link Click tramite piattaforma streaming Crunchyroll.
Come lo yin e lo yang
Bianco e nero, luci e tenebre, confusione e chiarezza: il taijitu, rappresentazione del concetto di yin e yang, è molto probabilmente il più celebre e riconoscibile simbolo della cultura cinese in occidente. Non una banale divisione tra bene e male, bensì due opposte polarità energetiche. E come lo yin dipende dallo yang, Cheng Xiaoshi è indissolubilmente legato a Lu Guang per poter viaggiare attraverso il tempo, tra corpi non propri ed un turbinio di emozioni. Forse non è un caso che i due protagonisti di Link Click si distinguano anche per il colore dei capelli, neri in un Cheng Xhiaoshi dal carattere impulsivo, bianchi per Lu Guang, ragazzo fermo e risoluto.
Al loro fianco appaiono, naturalmente, dei personaggi secondari, fondamentali per veicolare forti emozioni ed introdurre importanti svolte narrative; è il caso Quiao Ling, amica d’infanzia di Xhiaoshi, aiutante esterna all’intimo duo Xhiaoshi-Guang, quasi intermediaria tra studio fotografico e mondo esterno, nonché di tutti i clienti in cerca di supporto e aiuto. Il “Time Photo Studio” rappresenta infatti una possibile risoluzione a problemi materiali, ma soprattutto morali, o quanto meno un conforto: che si tratti di passato o di futuro, essi devono infatti rimanere inalterati. Il viaggio nel tempo è allora una ricerca di senso, di risposte.
Il viaggio del fruitore
In ogni anime, in ogni film, noi spettatori riviviamo i sentimenti dei nostri beniamini, rendiamo nostre le loro emozioni; allo stesso modo Xhiaoshi eredita non solo l’aspetto, ma anche l’animo dei propri assistiti, creando con essi un legame indissolubile. Ogni viaggio assume quindi un fortissimo valore emotivo, destinato a cambiare per sempre la sensibilità del giovane. Il dolore per la perdita dei cari di un cliente diventa il proprio dolore, l’immedesimazione è totale, credibile e sincera. Notevoli dunque le differenze rispetto al personaggio di Lu Guang, il quale ripercorre gli eventi in maniera puramente mentale: si rispetta così una distanza pressoché incolmabile con il passato, alla quale spetta l’arduo compito di fissare una meta, allontanandosi dal rischio di pericolosi fuori programma. Con un buon ritmo si alternano le diverse commissioni, cardine strutturale dell’opera: è proprio grazie ad esse che la trama si evolve, con un ritmo tanto calmo, quanto ricco di drammatici colpi di scena.
A condensare il tutto, due sequenze narrative principali. Nella prima parte, divisa a sua volta in brevi archi narrativi, il “Time Photo Studio” è alle prese con alcuni casi da risolvere, da un rapimento a un problema tra soci d’affari, affrontati in pochi episodi semplici e lineari. Il mosaico si ricompone nella seconda sezione narrativa, forte di un unico filone principale. Qui i riferimenti ai primi episodi appaiono chiari, nulla accade, o è accaduto, per caso, e ogni tassello si rivela fondamentale, inserendosi perfettamente tra gli altri. Una nube di mistero avvolge allora il destino dei protagonisti, accompagnandoci verso un finale travolgente e apertissimo.
Anime di Cina
Concedete a Link Click una manciata di secondi, tanto basterà per percepire una strana sensazione: il doppiaggio è in lingua cinese. Addio ai suoni gutturali tipici del giapponese, spazio a una lingua dolce, leggera e fluida. Varchiamo così le soglie di un nuovo mondo, esotico e ricco di misteri: il mondo dei donghua. Alcuni spettatori potrebbero rimanere spiazzati, ma nulla l’opera di Studio LAN ha da invidiare alle produzioni del Sol Levante.
Se infatti le animazioni potranno sembrare molto semplici e, a tratti, poco fluide, la conduzione artistica di Tenji Takumi, già art director del film campione d’incassi Your Name, conferisce a Link Click il titolo di piccolo capolavoro. Un character design essenziale ma ricco di personalità esalta poi le caratteristiche dei personaggi, mentre la colonna sonora enfatizza con successo i momenti più drammatici dell’opera, grazie a un saggissimo utilizzo di archi e pianoforte. Iconica infine l’opening, in lingua inglese, della band JAWS, Dive Back In Time, che tanto bene si sposa, per contrasto, a OverThink, ending firmata dal rapper cinese Fan Ka.
A chi consigliamo Link Click?
Chiunque sia alla ricerca di una ventata d’aria fresca accoglierà Link Click con favore. Il tema dei viaggi nel tempo non è certo nuovo all’animazione orientale, ma il donghua di Studio LAN dimostra chiaramente di avere una marcia in più. Se amate le storie drammatiche e siete pronti a un comparto tecnico e sonoro tanto inusuale quanto affascinante, le avventure di Cheng Xhiaoshi e Lu Guang vi rapiranno.
- Tema dei viaggi nel tempo affrontato in una produzione molto originale
- Trama avvincente con un forte impatto emotivo
- Colpi di scena eccellentemente orchestrati
- Colonna sonora coinvolgente e ingressi musicali sempre al momento giusto
- Personaggi dal carattere ben definito e character design efficace…
- …Ma animazioni non sempre al top
- Il doppiaggio cinese potrebbe spiazzare qualcuno
Link Click
Esotico e ipnotico
Link Click può essere riassunto in una sola parola: originalità. Per affrontare il tema dei viaggi nel tempo ci vuole coraggio, paradossi temporali e mediocrità parrebbero infatti rischi concreti, eppure Studio LAN non ha paura: decide così di rischiare. Scommessa vinta: il donghua del “Time Photo Studio” è infatti un’opera avvincente e convincente, diversa dal classico anime giapponese, merito di una conduzione artistica curata e di una trama accattivante. La lingua cinese accompagna un ottimo comparto sonoro, capace di enfatizzare saggiamente i climax narrativi con scelte musicali accorte e mai banali. Tecnicamente le animazioni non fanno gridare al miracolo, ma l’impatto visivo è tanto semplice quanto incisivo. Un solo difetto, quello di non finire. L’undicesimo ed ultimo episodio si chiude infatti con un clamoroso cliffhanger: l’attesa per la seconda stagione, annunciata per il 2023, è cominciata.