Gli anime originali sono sempre più una rarità di questi tempi. Con tale aggettivo non intendiamo quelli che propongono un contenuto mai visto prima – originale, per l’appunto – ma, come ormai si usa nel gergo, quelle serie animate che non sono tratte da opere preesistenti come manga, light novel, videogiochi e così via. Investire in una storia nuova, che non può contare su una base già consolidata di appassionati, è sempre un rischio per i produttori, ed è per questo motivo che personalmente tendo sempre a guardare con interesse i pochissimi anime originali presenti in ogni stagione. Specialmente se, come nel caso di Deca-Dence, hanno al timone personalità di spicco del mondo dell’animazione giapponese come Yuzuru Tachikawa, regista degli ottimi Death Parade e Mob Psycho 100 (entrambe le stagioni).
Nel mio articolo di prime impressioni, ho definito la serie come uno dei must-watch della passata stagione estiva per via del suo esordio spiazzante, sottintendendo chiaramente la possibilità che il risultato finale avrebbe potuto non essere all’altezza delle aspettative, trattandosi di una trasmissione ancora in corso. Giunti al termine dei 12 episodi, possiamo parlare di una scommessa vinta per Tachikawa e lo studio NUT? Proseguite nella recensione di Deca-Dence per scoprirlo.
- Titolo originale: DECA-DENCE
- Titolo inglese: Deca-Dence
- Uscita giapponese: 8 luglio 2020
- Uscita italiana: 10 luglio 2020 (simulcast)
- Piattaforma: VVVVID
- Genere: azione, combattimento, fantascienza
- Numero di episodi: 12
- Stagioni: 1
- Durata: 24 minuti
- Studio di animazione: NUT
- Lingua: giapponese (doppiaggio), italiano (sottotitoli)
Abbiamo recensito Deca-Dence tramite la piattaforma streaming VVVVID.
Io ballo la Deca-Dance
Per coloro che non hanno letto l’articolo precedente, Deca-Dence è un anime televisivo di 12 episodi trasmesso quest’anno in Giappone durante il periodo estivo, e disponibile in streaming su VVVVID sottotitolato in italiano. La serie è prodotta da NUT – lo studio a cui dobbiamo gli adattamenti della light novel Saga of Tanya the Evil – e vede come regista il già menzionato Yuzuru Tachikawa, assieme all’infaticabile sceneggiatore Hiroshi Seko e Masahiro Tokuda alle musiche.
Ci troviamo in un futuro lontano dove l’umanità, portata sull’orlo dell’estinzione da misteriosi mostri di nome Gadoll, è costretta a vivere all’interno di una gigantesca fortezza mobile chiamata Deca-Dence. Al suo interno, la società è suddivisa in due classi: i Gear, ovvero i guerrieri impegnati quotidianamente a respingere gli assalti dei Gadoll, e i Tanker, i non combattenti che svolgono tutte le attività necessarie per il bene comune. La protagonista Natsume è un Tanker vivace e sognatore che vorrebbe diventare un Gear, ma finisce con l’essere assegnata alla pulizia della corazza esterna del Deca-Dence. Qui fa la conoscenza del suo capo, il burbero Kaburagi, con il quale instaurerà un rapporto destinato a sconvolgere il mondo per come l’hanno sempre conosciuto.
Deca-Dence ha suscitato un discreto clamore agli inizi della sua trasmissione, attirando l’attenzione degli appassionati e degli esperti del settore per via di un notevole colpo di scena nel secondo episodio che ha cambiato completamente le carte in tavola, donando una nuova prospettiva a un’opera che di primo acchito era stata da tutti etichettata come l’ennesimo clone dell’anime L’Attacco dei Giganti. Nonostante tale svolta avvenga relativamente presto all’interno della serie, anche in questa sede preferiamo non farvi alcun tipo di spoiler in merito, in quanto gran parte dell’appetibilità di Deca-Dence è legata anche alla sensazione spiazzante provata da numerosi spettatori durante il simulcast.
L’unico aneddoto gustoso che possiamo rivelarvi è che, come confermato dal regista stesso in un’intervista, l’ispirazione per questo progetto è stata il film Ralph Spaccatutto. Sì, avete letto bene. A posteriori, possiamo effettivamente confermare che Deca-Dence richiama in maniera abbastanza evidente la pellicola in CGI degli studi d’animazione Disney, ambientata nel mondo dei videogiochi.
Bene ma non benissimo
Sono bastati questi ingredienti per rendere Deca-Dence un anime meritevole d’attenzione? La risposta è sì, ma con qualche riserva. Nel corso dei suoi 12 episodi la serie racconta una storia molto godibile, con qualche trovata interessante e che intrattiene grazie alle ottime scene d’azione e alla sua coppia di protagonisti. Kaburagi e Natsume sono senza dubbio il vero punto di forza della produzione e, seppur stereotipati – lui disilluso e cinico, lei all’opposto solare e determinata – riescono a reggere tutti gli sviluppi della serie sulle loro spalle. Grazie a una caratterizzazione semplice ma efficace, vi affezionerete presto a entrambi e vi ritroverete a tifare per loro nel corso delle puntate.
Purtroppo, all’atto pratico, le grandi potenzialità offerte dal cambio di registro avvenuto nei primi episodi non vengono sfruttate appieno, e risultano penalizzate dalla durata ridotta e da una scrittura poco ispirata e frettolosa nella seconda parte. Dopo una prima metà piuttosto buona, che risulta coinvolgente e intrigante grazie ad alcune scene di grande impatto, Deca-Dence vira su binari abbastanza prevedibili e la narrazione diventa più veloce, non permettendo così di approfondire i numerosi spunti interessanti del setting che, con più episodi a disposizione, avrebbero permesso alla serie di raggiungere vette più elevate. Il colpo di grazia a tutte le ambizioni è il finale, scontato e poco coraggioso. Anche il cast di comprimari non riesce a lasciare il segno.
Il comparto tecnico subisce un andamento simile. I disegni e le animazioni nei primi episodi sono ottimi e a beneficiarne sono ovviamente le sequenze di combattimento, ben dirette e coreografate, ma andando avanti abbiamo notato un peggioramento dei valori produttivi che ha compromesso, pur non gravemente, la qualità della serie. Non ha aiutato il ricorso in maniera massiccia alla CGI, fin troppo al risparmio soprattutto negli ultimi episodi. Va molto meglio con il comparto artistico. I colori e il design di mostri, personaggi e ambientazioni hanno reso Deca-Dence uno degli anime visivamente più interessanti della passata stagione.
A chi consigliamo Deca-Dence?
Deca-Dence è senza dubbio consigliato agli amanti degli anime di azione e di combattimento e a tutti coloro che sono alla ricerca di una serie che non propone i soliti stereotipi – soprattutto estetici – di cui l’animazione giapponese televisiva contemporanea è ormai satura, nonostante l’ultima fatica di Yuzuru Tachikawa finisca per aderire a molti di essi nel prosieguo della storia. Deca-Dence si rivolge anche a un pubblico più esigente per via dei numerosi spunti interessanti proposti dall’ambientazione, seppur poco approfonditi, mentre se siete alla ricerca dell’ennesimo clone de L’Attacco dei Giganti fareste meglio a guardare altrove, perché questa serie è molto di più.
- Ottima coppia di protagonisti
- Grafica e animazioni di buon livello
- Storia che non è affatto quello che sembra…
- …E questo potrebbe lasciarvi spiazzati
- Finale prevedibile e affrettato
- Troppa CGI scialba in molte sequenze
DECA-DENCE
Un anime imperfetto ma meritevole
Deca-Dence è dunque una scommessa vinta da parte di Yuzuru Tachikawa e dello studio NUT, ma solo parzialmente. L’anime propone un’interessante variazione del tema, ormai abusato, dell’umanità sull’orlo dell’estinzione per colpa di una minaccia inarrestabile, donandogli una prospettiva inedita che risulta interessante e godibile grazie soprattutto all’ottima coppia di protagonisti, a cui vi affezionerete subito. Purtroppo però, la durata ridotta e una scrittura meno ispirata nella seconda metà azzoppano tutte le ambizioni della serie, che termina con un finale abbastanza scontato e frettoloso. Deca-Dence è un anime molto piacevole, il che non è poco di questi tempi, ma nulla più.
White Dragon
Non capisco perchè il mio commento non sia passato, dato che non ho offeso nè minacciato nessuno e non era nemmeno uno spam, quindi mi auguro che stavolta venga pubblicato.
Comunque… Nonostante lo spiazzante plot twist del secondo episodio, questa serie non mi ha coinvolto per niente, i personaggi sono stereotipati e la storia non mi ha catturato. Ed è un peccato, dati i nomi illustri che ci sono dietro.
Alessandro Semeraro
È stato pubblicato, ma hai commentato un altro articolo: https://www.akibagamers.it/24-11-2020/search-and-destroy-di-atsushi-kaneko-arriva-in-italia-in-un-box-da-collezione/
White Dragon
Stranissimo, dato che non solo quella news non si trova in “Recensioni”, ma non avendo interesse nell’argomento non l’ho neanche mai aperta… O.o Vabbè, grazie per il chiarimento!