Non è passato molto tempo da quando Nintendo ha finalmente sciolto le riserve e ha mostrato al grande pubblico Nintendo Switch, la console che raccoglierà il testimone di Wii U il prossimo marzo, svelandone l’aspetto e confermandone la tanto chiacchierata natura ibrida, già suggerita dai rumor e dai patent (più o meno verosimili) apparsi in rete negli ultimi mesi. Tuttavia, le risposte fornite da Nintendo nel video di circa tre minuti non sono state sufficienti a fugare molti dei dubbi che tormentavano i fan, anzi, l’assenza di dichiarazioni in merito alle specifiche ha sollevato nuovi interrogativi, alimentando la curiosità intorno alla nuova macchina. In attesa di avere altre informazioni direttamente da Kyoto, facciamo il punto su cosa sappiamo di Nintendo Switch e su cosa è stato lasciato alle nostre elucubrazioni.
Switch On!
Per chi non avesse visto il trailer di presentazione, Nintendo Switch è sostanzialmente una console casalinga, ma grazie a un controller componibile che può collegato al corpo della stessa è in grado di funzionare anche come portatile, permettendo al giocatore di dedicarsi ai medesimi titoli, contenuti su apposite cartucce, sia comodamente sul proprio divano, sia fuori casa, senza soluzione di continuità.
Modularità e versatilità sembrano essere gli obiettivi perseguiti da Nintendo, come dimostra la singolare struttura della console: il suo cuore è nell’unità rimovibile provvista di schermo, la quale potrà essere alloggiata nell’apposito dock deputato alla ricarica e all’invio del segnale video alla TV (mentre circolano ancora voci contrastanti sulla sua capacità o meno di migliorare le prestazioni della console), oppure potrà essere rimossa per essere trasportata nella sua configurazione portatile; essa è fornita di due slot laterali nei quali possono essere alloggiate le periferiche chiamate Joy-Con L e Joy-Con R, ciascuna provvista di uno stick analogico, di quattro pulsati e di due shoulder button, oltre al tasto + o –, al tasto Home e a un tasto le cui funzioni non sono ancora state ufficialmente svelate.
Queste due unità, se collegate all’apposito grip, costituiscono il controller di stampo classico da utilizzare nelle nostre sessioni di gioco casalinghe, se collegate al corpo della console le fanno assumere la sua configurazione portatile, ma possono addirittura essere usati singolarmente in via indipendente con quei di giochi che supportino il multiplayer locale. Chi invece volesse un controller nel senso più ortodosso del termine potrà acquistare il Nintendo Switch Pro Controller. Non sorprende l’assenza di retrocompatibilità con i dischi di gioco di Wii U, dato che, come è evidente, la console è priva di un lettore ottico, ma chi si aspettava che Switch potesse essere compatibile almeno con le cartucce per Nintendo 3DS purtroppo rimarrà deluso: Nintendo ha esplicitamente escluso anche questa possibilità. Gli amanti degli amiibo tuttavia possono tirare un sospiro di sollievo, dato che pare che le statuine NFC potranno interagire con Nintendo Switch.
Guardando la prossima console Nintendo si ha l’impressione di essere davanti a qualcosa di più di una semplice versione riveduta e corretta di Wii U, distinguendosi già in queste prime battute come una console con una propria personalità in tutto e per tutto figlia della filosofia Nintendo, evolversi senza stravolgersi, proseguire un cammino senza mai dimenticare da dove si era partiti facendo tesoro anche dalle scelte meno felici, e se l’annuncio di Wii U e il periodo a ridosso della sua uscita furono segnati dalla difficoltà di trasmettere la portata innovativa della console, sia per un marketing poco chiaro e incisivo, sia per il nome poco distintivo, Nintendo Switch pare invece essere riuscita a comunicare, con il semplice video di presentazione, la sua natura e il suo scopo, il che lascia presumere una più attenta gestione del marchio e delle informazioni nei mesi che seguiranno.
La scommessa di Nintendo
Ancora una volta, piuttosto che seguire il sentiero tracciato dalle sue competitor, Nintendo sta provando ad alzare l’asticella offrendo qualcosa di singolare, stravolgendo l’assioma della distinzione tra esperienza di gioco casalinga e portatile, in un mercato handheld fatto da consumatori sempre più distratti ormai quasi totalmente in mano a smartphone e device affini e in un mercato home console dove Sony e Microsoft fanno ormai la parte del leone. Nintendo Switch strizza l’occhio ai giocatori spesso on-the-go, a chi vuole avere la possibilità di giocare ovunque e a chi ama il multiplayer locale, e lo fa offrendo una piattaforma di gioco unica e versatile.
A questo punto, in assenza di maggiori dettagli sulle caratteristiche della console, è inevitabile soffermarsi su alcune possibili criticità: Nintendo Switch si ricarica quando viene riposta sulla sua docking station, questo è assodato, ma quanto durerà la sua batteria, e quanto quella dei Joy-Con? Quali saranno le connettività della console? Ma soprattutto, quanto sarà resistente? Lo schermo sembrerebbe essere particolarmente esposto a possibili graffi o a rotture accidentali, il che ha desta qualche preoccupazione, ma non abbiamo dubbi che l’aftermarket saprà rassicurare anche i giocatori più apprensivi con case e pellicole apposite.
Molti sembrano anche preoccuparsi delle eccessive dimensioni di Switch, timore non infondato, ma che tiene in poca considerazione come i tablet abbiano rivoluzionato il concetto di portabilità dei device negli ultimi anni. La vera sfida che aspetta Nintendo Switch, a mio avviso, sarà il doversi confrontarsi con la solidissima base installata sulla quale possono già contare Sony e Microsoft. Al netto della questione del supporto delle terze parti, che al momento pare stiano dando fiducia alla nuova macchina di Nintendo, PlayStation 4 e Xbox One non solo hanno già stregato milioni di utenti, ma si sono da poco rifatte il trucco lanciando sul mercato le loro versioni aggiornate, che in teoria dovrebbero convincere chi non è ancora passato alla current-gen o chi vuole macchine sempre più performanti a fare il grande salto; come se non bastasse le due concorrenti di Nintendo hanno davanti a loro il Black Friday e tutta la holiday season, periodo nel quale la loro base installata non potrà fare altro che aumentare. La major di Kyoto dunque si troverà verosimilmente sul mercato a marzo con un bacino d’utenza ancora più risicato, ed è quindi indispensabile che incocchi tutte le frecce al suo arco per convincere i possibili acquirenti che effettivamente Switch non solo può competere ad armi pari con le due major, ma che può fare di più e meglio della concorrenza. Basteranno la sua natura ibrida, le grandi esclusive Nintendo e la promessa di supporto delle terze parti a convincere i giocatori?