DEADLY PREMONITION Origins – Recensione

DEADLY PREMONITION detiene il Guinness World Record come gioco survival horror più controverso di sempre: un fallimento per la stragrande maggioranza della critica, un titolo di nicchia e culto per una fanbase dedicata. Questa versione Switch risolverà i problemi che il gioco si porta dietro da nove anni?

DEADLY PREMONITION Origins – Recensione

DEADLY PREMONITION Origins - RecensioneL’agente Francis York Morgan, oppure solo York (in fondo lo chiamano tutti così), tanto brillante quanto eccentrico profiler dell’FBI, viene mandato nella remota cittadina di Greenvale per investigare su uno stranissimo omicidio compiuto in maniera quasi rituale: una donna è stata crocifissa su un albero, messa in posa come un angelo, e circondata da una strana edera rossa. Purtroppo, all’arrivo dell’agente in città, è chiaro fin da subito che le cose non andranno lisce come previsto: fra la reticenza dello sceriffo locale a lasciar indagare uno straniero, la stravagante popolazione locale con un passato ricco di segreti e il susseguirsi di strani eventi sovrannaturali, York, insieme al suo fidato amico immaginario Zach e ad un buon caffè premonitore, dovrà riuscire a risolvere un mistero che fin troppa gente vuole cercare di tenere sepolto e che affonda le sue radici nella storia stessa della città.

SWERY65, creatore di DEADLY PREMONITION e figura associata spesso per la stravaganza delle sue storie a personaggi del calibro di SUDA51, si è sempre tenuto vago parlando delle sue ispirazioni, ma la serie televisiva Twin Peaks del 1990 è sicuramente una di queste per quanto riguarda setting, intreccio, e persino personaggi. Il gioco, quasi a volersi rispecchiare nelle stranezze al suo interno, è uscito originariamente in Giappone su PS3 e Xbox 360 col nome di Red Seeds Profile, arrivando poi in Europa e Nord America come esclusiva per la console di Microsoft per quasi tre anni, caso più unico che raro per un titolo nipponico. Sempre nel 2013 approda su PC in una Director’s Cut che sistema in parte alcune sbavature grafiche e diversi particolari che gli utenti avevano lamentato per quanto riguardava i controlli e la telecamera spesso indisciplinata, oltre ad aggiungere un capitolo di storia. Questa versione approdata nove anni dopo sulla console ibrida di Nintendo, stando al creatore stesso, mantiene la storia originale senza aggiunte ma integra al suo interno tutti i bugfix e i miglioramenti ai controlli della versione PC. Purtroppo, il giudizio della critica non è mai stato clemente con DEADLY PREMONITION, sempre elogiato per la sua storia ma totalmente stroncato per quanto riguarda il comparto ludico vero e proprio. E quest’ultima versione tristemente non risolve nulla, e anzi fa addirittura qualche passo indietro.

  • Titolo: DEADLY PREMONITION Origins
  • Piattaforma: Nintendo Switch
  • Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
  • Genere: Survival Horror, Avventura
  • Giocatori: 1
  • Software house: Aksys Games, Numskull Games
  • Sviluppatore: TOYBOX Inc., Access Games
  • Lingua: Italiano (testi), Inglese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 9 settembre 2019
  • Disponibilità: retail (solo USA), digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: questa versione dovrebbe contenere i miglioramenti della Director’s Cut, ma non i capitoli di storia aggiuntivi

Abbiamo recensito DEADLY PREMONITION Origins con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da Aksys Games tramite Numskull Games.

Welcome to Greenvale

DEADLY PREMONITION Origins si propone come un titolo survival horror, ma in realtà è molto più di questo: abbandonando la linearità che contraddistingue il genere, preferisce invece lasciare libero il giocatore di seguire la strada che preferisce nella cittadina di Greenvale e nella foresta circostante: in maniera forse un po’ dissonante con il tono generale dell’opera, potremo infatti esplorare liberamente la città, seguire quest secondarie per i vari abitanti, e persino prenderci qualche giorno di vacanza per andare a pesca. In tutto questo il mondo intorno a noi è completamente simulato, in maniera simile a Shenmue gli abitanti avranno le loro routine, i negozi i loro orari di apertura e così via: anche per proseguire nella storia sarà necessario recarsi in vari punti del gioco durante gli orari fissati con altri NPC. Purtroppo, spostarsi in macchina è necessario vista la scala della città: davvero un’esperienza straziante a causa di controlli poco precisi, framerate ballerino e poca chiarezza della mappa per quanto riguarda la strada da prendere, resa più o meno sopportabile dai divertenti discorsi che York fa con Zach o con gli altri personaggi che lo accompagnano.

Venendo poi al survival horror vero e proprio, si fa un tuffo nel passato con uno schema di controlli reminescente dei primi RESIDENT EVIL: York potrà usare diverse armi corpo a corpo e da fuoco per difendersi da mostri simili a zombie, fatti di uno strano miasma viola, ma non potrà muoversi mentre spara e non potrà girarsi: una strana accelerazione dei Joy-Con e la modalità mira che si disattivava da sola nel mio caso ha reso più difficile del previsto riuscire ad uccidere velocemente molti nemici. Sono presenti inoltre tantissimi quick time event, specialmente in caso fallissimo a fuggire da certe situazioni spiacevoli: qui le probabilità di morire e dover ricominciare da capo aumentano esponenzialmente, visto il pochissimo tempo di reazione che ci viene dato e gli input che a volte non vengono nemmeno registrati. Per proseguire nelle indagini poi dovremo risolvere alcuni puzzle, mai troppo complessi, che spesso si limitano al combinare due cose insieme (ad esempio, prendere una scatola di fusibili da un generatore rotto, e portarla in un generatore funzionante) o al consegnare un particolare oggetto ad un personaggio secondario.

Lo hai visto anche tu, Zach?

Se DEADLY PREMONITION Origins non brilla dal lato del gameplay, risultando più un’accozzaglia di buone idee prese singolarmente, forse fuori dalla portata di uno studio dal budget così limitato, unite ad alcune scelte infelici e datate, la vera e unica punta di diamante è data dai personaggi e dalla colonna sonora: quest’ultima è davvero iconica e ci ha dato dei brani memorabili che sicuramente avrete già sentito da qualche parte non conoscendone l’origine. Questa colonna sonora spesso viene usata anche a scopo umoristico, con brani così poco adatti al contesto che sembrano messi apposta per far ridere il giocatore dell’assurdità del tutto: in certi versi si può dire che il gioco più che IT o Venerdì 13 vuole rievocare quel trash ritrovabile in pellicole come Scary Movie.

I personaggi assolutamente fuori di testa hanno interazioni molto divertenti fra di loro e il protagonista stesso, eccentrico e disadattato in quasi ogni contesto, è sicuramente una delle figure più carismatiche nel panorama videoludico giapponese. Purtroppo, questo non basta a redimere il gioco per le altre grandi lacune che presenta: con tanta buona volontà Origins può anche considerarsi una sorta di “so bad it’s so good”, buono per farsi una risata con gli amici, e in questo riesce benissimo, portando però chi lo gioca a chiedersi spesso, finite le risate dopo una cutscene: “Ma ne vale davvero la pena?”.

A damn bad coffee

Dal lato tecnico, DEADLY PREMONITION è sempre stato un mezzo disastro. Inizialmente venne concepito da SWERY come gioco per PlayStation 2, e questo si nota in maniera evidentissima non solo in certe texture, davvero a livello della sesta generazione, ma anche nello schema dei controlli, arcaico e poco maneggevole. Pur non essendo graficamente impressionante, il gioco ha sempre faticato a mantenere i 30 fotogrammi al secondo su console e su Switch questo viene accentuato ancora di più perchè il frame rate è sbloccato, ma questo significa che praticamente solo all’interno degli edifici riusciremo ad avere un’esperienza di gioco fluida: in tutte le altre situazioni preparatevi a vedere cali di fotogrammi brutti ed evidentissimi anche solo girando la visuale in due direzioni diverse, per non parlare delle sequenze alla guida dell’auto, più simili a delle presentazioni in PowerPoint che a un videogioco.

Impossibile non menzionare anche i grandi problemi con l’audio di gioco, mancante o distorto, che affliggono questa versione Switch, così gravi che hanno portato Swery stesso a scusarsi su Twitter con l’uscita di una patch urgente. Le cose ora sono migliorate, ma mancano ancora diversi effetti sonori alla guida e il missaggio audio è ancora poco accurato con certi dialoghi inudibili a causa della musica troppo forte anche andando ad aggiustare i settaggi nelle impostazioni.

A chi consigliamo DEADLY PREMONITION Origins?

Purtroppo questa versione Nintendo Switch, come ormai è chiaro a chiunque stia leggendo, ha mancato il bersaglio. Se il tentativo era quello di creare hype per un seguito, questo porting non è servito: la natura stessa del gioco ha creato una fanbase incredibilmente di nicchia ma molto dedicata in grado di passare oltre i tantissimi difetti del gioco, e questo gruppo era già parecchio trepidante per un seguito, mentre la stragrande maggioranza di chi vorrebbe essere introdotto al magico mondo di Francis York Morgan e compagni resterà deluso dal pessimo lavoro di porting fatto, con un prezzo di 29,99 € francamente indifendibile per un titolo che ben nove anni fa si era rivelato un mezzo flop.

DEADLY PREMONITION Origins - Recensione

  • Storia memorabile e ricca di colpi di scena
  • Personaggi unici e divertenti
  • Colonna sonora davvero iconica

  • Il sistema open world funziona solo a metà
  • Piagato da problemi tecnici e al comparto audio
  • Come base è stata presa la più vecchia versione Xbox
  • Combattimento così legnoso da diventare frustrante
DEADLY PREMONITION Origins
2.9

La strana doppia personalità di DEADLY PREMONITION

Da un lato abbiamo una storia fantastica e interessante, che non ha pretese di essere particolarmente simbolica e profonda come le opere di David Lynch, ma che ne ricattura discretamente atmosfera, gusto per l’assurdo ed estetica; dall’altro, un gioco che, se già all’uscita risultava macchinoso e datato, adesso fa proprio la figura del matusalemme fuori tempo massimo. Rendere il gioco un’esperienza open world con un mondo simulato è stata una scelta che, in fondo, non ha pagato. Esplorare la mappa di gioco farà stupire il giocatore per quanto accuratamente sia ben simulata la vita degli abitanti di Greenvale, ma ci farà anche ricordare che l’esperienza è piuttosto confusa: poter andare a pesca invece di indagare può essere considerata innovazione, ma nel mio caso mi ha solo fatto realizzare quanta zavorra inutile DEADLY PREMONITION si porti dietro da sempre. I tantissimi problemi tecnici e le reliquie di un’era passata, che potevamo trovare in titoli come RESIDENT EVIL 4, fermano quella che avrebbe potuto essere una gemma del survival horror, rilegando invece il lavoro di SWERY ad un gioco incredibilmente polarizzante: assolutamente di culto e poco accessibile, un titolo bipolare. La storia c’è, i personaggi anche, l’atmosfera pure. Purtroppo per poterne godere bisogna accettare veramente tanti, troppi compromessi.

Ossessionato da Le Bizzarre Avventure di JoJo e METAL GEAR, pensa che TRIGGER abbia salvato gli anime. Darebbe tutto pur di vedere un nuovo Trauma Center e il finale di Berserk; generalmente ti vuole bene, finché non gli parli di microtransazioni.

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