Crazy Food Truck – Recensione

Abbiamo recensito Crazy Food Truck, il "road manga" in tre volumi di Rokurou Ogaki edito in Italia da J-POP Manga.

Crazy Food Truck – Recensione

Un furgoncino alla perenne ricerca di cibo e clienti, un cuoco misterioso e una ragazza dallo stomaco senza fondo. Questo è Crazy Food Truck, opera di tre volumi scritta e disegnata da Rokurou Ogaki, il cui furgoncino approda in Italia con la targa di J-POP Manga.

Un titolo che ha promesso azione e spettacolo sin dalle prime indiscrezioni, ma sarà riuscito a soddisfare le aspettative? scopritelo con la nostra recensione!

Crazy Food Truck – Recensione

  • Titolo originale: クレイジーフードトラック (Crazy Food Truck)
  • Titolo italiano: Crazy Food Truck
  • Uscita italiana: 24 aprile 2024
  • Uscita giapponese: 2020
  • Numero di volumi: 3
  • Casa editrice: J-POP Manga
  • Genere: Avventura, Comico, Drammatico
  • Disegni: Rokurou Ogaki
  • Storia: Rokurou Ogaki
  • Formato: Brossurato con sovraccopertina,  12,5 x 18 cm + cofanetto in cartoncino.
  • Numero di pagine: 196 pagine ogni volume, B/N con prime pagine a colori

Abbiamo recensito Crazy Food Truck tramite cofanetto contenente i tre volumi stampa fornitoci gratuitamente da J-POP Manga.

Gastronomia on the road

In un mondo post-apocalittico, dominato da sabbia e vecchi ruderi, c’è un Food Truck che persegue nel suo nobile scopo, quello di portare cibo di strada agli angoli più sperduti del mondo. A farlo è Gordon, un misterioso uomo di mezza età con l’indole da attaccabrighe che però adora cucinare e viaggiare. Durante una delle sue escursioni incontra Arisa, una ragazza che rinviene completamente nuda in un sacco a pelo nel bel mezzo del deserto: la bella addormentata non ricorda nulla del suo passato, ma se non altro è dotata di una forza e di un’appetito incredibile e i due fanno subito amicizia.

Gordon scoprirà però che Arisa si tira appresso non solo problemi legati al suo passato, ma anche una valanga di guai: si scopre sin da subito che è ricercata dalle forze armate, che però non stanno molto simpatiche nemmeno all’autista, il quale trova quindi un motivo in più per aiutarla. Quali segreti nascondono i due? Da dove nascono le loro capacità? E soprattutto, riusciranno a proseguire nel loro viaggio culinario? Mettetevi comodi e salite sul furgoncino di Gordon per scoprirlo!

L’impatto cinematografico prima di tutto

Diversamente dal solito intendo iniziare questa recensione dall’aspetto più discusso del manga, quello visivo: Rokurou Ogaki non ha un illustre passato, ma si era già notato nella pubblicazione di Shinobi no e per la trasposizione in formato manga di Akudama Drive (disegni). Certamente si distingue per lo stile grafico: il disegno è generalmente classico, poco mosso e delineato, con contorni netti e quasi da caricatura; i primi piani di Arisa o di Gordon vi ricorderanno le opere più moderne, anche se si denota una forse eccessiva sufficienza per gli sfondi alle loro spalle. Il discorso si fa più intrigante per le scene riguardanti il cibo, ove i dettagli abbondano e gli impiattamenti, complici le descrizioni, ti fanno venire anche un po’ fame.

Ma sono i momenti chiave che ci mostrano le capacità tecniche dell’autore, dove azione o tensione prendono vita in tavole quasi cinematografiche, con inquadrature epiche, cariche di pathos (insomma, piuttosto fighe) e visivamente piene, tra chiaroscuri e dettagli. Le esplosioni o i combattimenti rievocano aspetti che appartengono sia a film famosi (Mad Max) che animati (Ken il Guerriero), mischiando piacevolmente le citazioni alle emozioni più inedite, date dalla ricerca del cibo o dagli scenari presentati; giusto per dirne due, apprezzerete sicuramente l’atmosfera fornita dal tronco dell’albero cavo o dal torii nel deserto. Non basta però lo stile a sorreggere un manga, ed è qui che dobbiamo introdurre i punti critici dell’opera.

Pin-up, Panini e Pallottole

Crazy Food Truck è palesemente un titolo ricalcato sui road movie, quelli tutto viaggio, avventura, mascolinità e odore di benzina: offre quelle sensazioni dei film di motociclisti tutti Rock and Roll che guardavamo con ammirazione da piccoli (non per nulla Rokurou, che è un nome d’artista, è fa riferimento proprio alla celebre sigla musicale). Il fatto di trovarsi catapultati in un mondo allo sbando con un motivo tanto assurdo come quello di vendere panini è certamente una buona idea, ma la buona scrittura si ferma qui: il viaggio misterioso dei due ricercati procede con sviluppi banali e poca inventiva, che ne fanno un manga non solo leggero, ma forse proprio superficiale.

Qualcosina lo si poteva intuire dal primo volume: il fanservice basato sulla figura di Arisa, con la ragazza trovata nuda, è un diffuso cliché (un espediente per canalizzare l’attenzione dei lettori maschili più adoperato di quanto sembri); ma il fatto che le scenette, seppur mai volgari, continuino fino a risultare superflue e riempitive, è un indice di pochi contenuti. Forse con una maggiore attenzione alla narrazione la serie avrebbe potuto aspirare a qualcosa di simile a L’eroe è morto (del quale condivide alcune meccaniche, ma non la stessa verve), ma la rapida chiusura (per quanto dignitosa, lo scoprirete leggendo) ci lascia con molta carne al fuoco che non verrà mai venduta da questo Crazy Food Truck.

Quando il paninaro fallisce il mondo è alla fine

Parlando di tematiche, per quanto la narrazione sia spoglia come un film della serie Mercenari, qualcosa c’è. Innanzitutto c’è tutta la questione “fine del mondo”: le scene dove Gordon non vende alcun panino sono un’ottimo emblema di un pianeta Terra desolato e in perenne rovina. C’è poi un miscuglio di tematiche da seinen, che vanno da quelle esistenziali/amorose (con poche scene esplicite) a quelle più futuristiche, che tirano in ballo i sempre cari superuomini, sogni, e consapevolezze sulla vita. In questo contesto alla Elfen Lied, lasciato molto a cornice della storia, tanto da sembrare più una caricatura che un qualcosa di sofferto, si strutturano gli scontri tra fuggitivi e inseguitori, con i loro combattimenti a suon di botte, pallottole e cannonate.

Vi troverete di fronte a molte battute scontate, con sceneggiature che campano su una duplice dose di mosse fighe e di commedia, che vi lasceranno però senza nulla in mano; per non parlare delle storie brevi in cui si strutturano i volumi, come il pluri-sfruttato spezzone del duello introduttivo con il boss locale (Elemental Gerard, tanto per citarne uno). Insomma, al secondo volume mi sono ritrovato con le aspettative che avevo su quest’ opera già in larga parte disattese. Ma è con il terzo volume, il quale tuttavia non aggiunge nulla al pathos dei primi, che l’opera aggiunge quel minimo di originalità che rende Crazy Food Truck una lettura accettabile, con la particolare scelta conclusiva per i protagonisti e i coprotagonisti. Qualche emozione dunque c’è, così come un piacevole world-building, ma tanti misteri rimarranno irrisolti e il finale sicuramente lascerà molti scontenti.

Tra le dune di un mondo post-apocalittico, Gordon, il proprietario di un food truck, si ritrova quasi a investire Arisa, una ragazza che dorme nuda in mezzo al deserto. Per lei, dotata com’è di un appetito fuori dal comune, non sembra vero che il burbero chef, in seguito, le offra addirittura un passaggio sul suo camion-ristorante. Peccato che il nostro, portando con sé Arisa, non si sia caricato sulle spalle solo chi metterà a dura a prova la sua dispensa. La ragazza si porta dietro infatti, suo malgrado, un bagaglio che potrebbe rivelarsi per Gordon anche più pericoloso: una milizia armata che la insegue senza sosta!

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A chi consigliamo Crazy Food Truck?

Crazy Food Truck è un investimento significativo: tre volumi per una cifra di 22,5 euro, quindi una ragionamento anche economico ci sta. Se vi piacciono i film alla Easy Rider (perdonatemi il paragone eccessivo) e vi accontentate di seguire una viaggio con manciate di comedy e azione (anche tragiche) questo potrebbe essere un titolo che fa per voi. Allo stesso modo, se cercate un titolo adatto ad una pausa, da non prendere eccessivamente sul serio (e dove trovare una nuova waifu) fateci un pensiero. Per tutti gli altri casi, come scritto sopra, potreste trovare di meglio.

  • Tavole scenografiche quando serve
  • Lodevole idea iniziale

  • Scrittura troppo superficiale
  • Storie rapide e una chiusura altrettanto veloce
Crazy Food Truck
3

Panini di bella presenza, ma dal sapore mediocre

Sarò forse troppo severo nel giudizio, ma Crazy Food Truck è una di quelle opere che ti fanno tanto sognare per poi lasciarti con l’amaro in bocca: ottime premesse, personaggi inconsueti, una base originale e della sana azione da Road Movie che non guasta mai. L’autore, con le sue tavole cinematografiche potrebbe poi esaltare il tutto, peccato che manchi una sorta di regia in che guidi l’opera, portando una storia potenzialmente ottima a uscire di strada e perdersi in un copione che fa acqua da molte parti… e non solo quando trovano il tesoro del regno nel volume due. Insomma, un’opera tamarra e sopra le righe, con alcuni pregi, disegni in primis, ma anche tante imperfezioni, che la rendono una di quelle storie che vorresti sia aver letto che ignorato. Insomma, per quanto siano deliziosi i panini di Gordon, mancano decisamente di un adeguato condimento.

Scrittore per passione, dopo aver scoperto la pozione che preserva i capelli e l’anima, la usa su di sé per terminare il dottorato in ingegneria ambientale. Utilizzando la magia infusa nelle parole tenta da anni di convertire gli eretici alla cultura giapponese. Adora il metal, i videogiochi, manga e fumetti, l leggende celtiche, e tutto ciò che si può fare mangiando cioccolata all’ombra di una montagna.

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