Emio – L’uomo che sorride: Famicom Detective Club – Recensione

Emio – L'uomo che sorride: Famicom Detective Club riporta l'orrore anni 80 sugli schermi delle nostre Nintendo Switch. Pronti a risolvere un nuovo caso?

Emio – L'uomo che sorride: Famicom Detective Club – Recensione

Pubblicato lo scorso 29 agosto, Emio – L’uomo che sorride è il ritorno dopo più di trent’anni del famosissimo Famicom Detective Club, un’antologia di titoli d’avventura sviluppata e pubblicata da Nintendo per il Family Computer Disk System. Nata come duologia, il primo capitolo, The Missing Heir, è stato pubblicato nel 1988, seguito da un prequel pubblicato l’anno successivo intitolato The Girl Who Stands Behind. In entrambi i titoli il giocatore assume il ruolo di un giovane detective, impegnato a risolvere oscuri omicidi ambientati nella campagna giapponese. La duologia è stata inoltre il primo progetto di scrittura per Yoshio Sakamoto, prima che trovasse maggiore successo e riconoscimento con la saga di Metroid. I giochi sono stati ispirati dal titolo d’avventura del 1983 di Enix The Portopia Serial Murder Case, dai film horror del regista italiano Dario Argento e dai romanzi polizieschi dello scrittore giapponese Seishi Yokomizo. Entrambi i giochi sono stati pubblicati solo in Giappone, ricevendo un’accoglienza perlopiù positiva dalla critica.

Nintendo ha poi rivisitato la serie sul Super Famicom con un remake di The Girl Who Stands Behind e una trasmissione episodica su Satellaview con una nuova storia, BS Tantei Club: Yuki ni Kieta Kako. Nel 2021 la compagnia ha poi rilasciato due remake, rispettivamente di The Missing Heir e The Girl Who Stands Behind per Nintendo Switch, sviluppati da MAGES. I remake vennero finalmente localizzati e rilasciati al di fuori del Giappone, ma misero in mostra come i prodotti fossero indirizzati a un pubblico adulto rispetto il classico target di Nintendo. Ora che è finalmente possibile mettere mano sull’ultimo e inedito capitolo dell’antologia siamo pronti a scoprire con voi se il Famicom Detective Club sia ancora un universo in grado di offrire storie difficilmente replicabili con altri media. Buona lettura.

Emio – L'uomo che sorride: Famicom Detective Club – Recensione

  • Titolo: Emio – L’uomo che sorride: Famicom Detective Club
  • Piattaforma: Nintendo Switch
  • Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
  • Genere: Avventura 
  • Giocatori:
  • Publisher: Nintendo
  • Sviluppatore: 5pb., Nintendo Entertainment Planning & Development
  • Lingua: Italiano (testi), Inglese e Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 29 agosto 2024
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: non annunciati
  • Note: disponibile una demo gratuita sullo store dedicato

Abbiamo recensito Emio – L’uomo che sorride: Famicom Detective Club con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da Nintendo Italia.

Eisuke Sasaki, uno studente delle medie, viene ritrovato senza vita e con indosso un sacchetto di carta, con una faccia sorridente, posto sul volto. Questo dettaglio sembrerebbe riaprire una vecchia ferita mai risanata, collegando il caso con una serie di omicidi irrisolti avvenuti diciotto anni prima, nonché con la leggenda metropolitana di Emio, conosciuto anche come “L’uomo che sorride”, un serial killer che regalerebbe alle sue vittime un “sorriso eterno”. Nei panni di un investigatore dell’agenzia investigativa Utsugi, il giocatore riceve l’incarico di indagare sugli eventi che hanno causato la morte di Eisuke Sasaki, esaminando tutti gli indizi e le testimonianze raccolte per far emergere potenziali collegamenti con eventi del passato…

Emio – L'uomo che sorride: Famicom Detective Club – Recensione

Il ritorno del Famicom Detective Club

Il titolo a primo acchito potrebbe ingannare il giocatore lasciandogli credere che si tratti di una semplice visual novel, ma non è proprio così. Infatti, invece di limitarci a “sfogliare” le diverse caselle di testo presenti per l’intera durata dell’opera, dovremo interagire con gli ambienti, analizzare gli indizi e tenere d’occhio il nostro taccuino in modo da non dimenticare nomi o informazioni rilevanti per l’indagine. Emulando le classiche caratteristiche delle passate avventure grafiche, Emio risulta maggiormente coinvolgente per il giocatore rispetto le altre formule ludiche, portando però con sé anche delle piccole frustrazioni quando si tratta di progredire. Eviteremo, per ovvie ragioni, qualsivoglia riferimento alla trama di gioco, soffermandoci sulle informazioni acquisibili i primi minuti di gameplay durante il prologo. Emio – L’uomo che sorride inizia con un giovane studente trovato morto, e gli unici veri indizi su cosa sia successo sono il sacchetto di carta con la faccina sorridente sulla sua testa, e alcune somiglianze con un caso che non è mai stato risolto diciotto anni fa.

Potremo sin dalle prime battute dare un nome al nostro protagonista, un membro dell’agenzia investigativa Utsugi, con il compito di aiutare la polizia a scoprire i misteri di questo nuovo caso. Per sua stessa natura, Emio porterà il giocatore a porsi moltissime domande per l’intera esperienza di gioco, ma possiamo assicurarvi che tutte troveranno una risposta soddisfacente, assorbendovi completamente dall’inizio alla fine, e riducendo allo zero ogni tipo di momento morto. Il lavoro svolto sulla trama di gioco è encomiabile, e per quanto potrete sforzarvi di anticipare qualche passo di gioco attraverso le vostre congetture, i diversi colpi di scena vi riporteranno sempre con i piedi per terra e con la voglia di avanzare almeno per un altro capitolo.

Emio – L'uomo che sorride: Famicom Detective Club – RecensioneIl gameplay di gioco ci porterà a esplorare minuziosamente le aree circostanti, invitandoci a parlare con le numerose persone incontrate durante le indagini sul nostro caso. La maggior parte delle volte ci verranno offerte le scelte di “chiamare/coinvolgere“, “chiedere/ascoltare“, “guardare/esaminare” o semplicemente “pensare“. In sostanza, a volte, diventa una leggera guerra di logoramento per far progredire la storia. Dovremo tornare ripetutamente da un NPC per chiedere/ascoltare e ottenere la stessa battuta finché non avremo cliccato ad esempio su “pensa“, portando il nostro protagonista a rimuginare sugli eventi appena trascorsi e fornirci un suggerimento per tornare sui nostri passi e interagire nuovamente con qualcuno. A volte si ha la sensazione di essere arrivati a un vicolo cieco, ma il gameplay di gioco porta il giocatore ad analizzare la situazione, accorgendoci magari che non avevamo notato prima qualche dettaglio presente sullo sfondo tramite il comando “guardare“, o semplicemente non avevamo ancora esaurito tutte le opzioni di dialogo a nostra disposizione. In più di un’occasione ci siamo ritrovati a dover “guardare” il viso di qualcuno e notare un leggero cambiamento nel suo atteggiamento o comportamento pur di poter avanzare con la trama di gioco.

Verso la fine di ogni capitolo ci verrà chiesto di riassumere gli eventi alla nostra partner dell’agenzia investigativa Utsugi, Ayumi Tachibana. Queste sezioni sono, ancora una volta, più coinvolgenti del previsto, poiché non solo dovremo scegliere le risposte corrette dal nostro taccuino per riassumere correttamente gli eventi principali del caso, ma a volte dovremo persino inserire porzioni di testo per rispondere alle varie domande. Nel gioco non sembra esser presente alcun vero e proprio “game over” in questi frangenti, ma solo qualche battuta di Ayumi che ci ricorderà semplicemente come la nostra risposta non fosse del tutto corretta, ma è pur sempre un buon modo per mantenere i giocatori coinvolti e in allerta. Parlando ancora di Ayumi, questa risulta giocabile anche all’interno di Emio – L’uomo che sorride, offrendo la possibilità di approfondire ulteriormente la storia indagando su aree e persone a cui il protagonista non avrebbe realmente accesso. La presenza di Ayumi funge anche da ottimo collante tra la nuova e le vecchie avventure che la vedono protagonista, ponendo l’ultimo Famicom Detective Club come reale sequel delle precedenti avventure.

Lascia che io metta un sorriso su quel volto…

Tecnicamente parlando Emio – L’uomo che sorride riesce a stupire il giocatore tanto quanto con la sua trama. Prima nota a favore è sicuramente la localizzazione italiana (che oggi giorno non può più essere vista come una presenza “scontata”) e il suo doppiaggio, capace di innalzare le figure dei singoli personaggi che ci accompagneranno in ogni istante dell’avventura. Degno di lode anche il comparto visivo, presentando un mondo di gioco oscuro, ma caratterizzato da palette cromatiche vivaci, enfatizzate anche dalla presenza di numerosi dettagli presenti sullo sfondo di gioco e sui protagonisti stessi. Le brevi scene animate alimentano poi l’immersione del giocatore all’interno del contesto narrativo, portandolo a vivere un’avventura a metà tra l’interattivo e il solo visivo.

Emio – L'uomo che sorride: Famicom Detective Club – Recensione

Nonostante non sia a pieno regime una visual novel, giocare a Emio ricorda la lettura di un best-seller, con quella forte sensazione di non riuscire a staccarsene finché non si termina “ancora un capitolo”. Questo però non deve preoccupare chi ha poco tempo da dedicare oggi giorno al proprio hobby videoludico, offendo un salvataggio manuale usufruibile in qualsiasi momento del gioco. Data l’eredità che porta sulle spalle non mancheranno anche momenti più oscuri e inquietanti, ma che purtroppo si accumulano eccessivamente solo nei momenti finali della storia.

In Emio – L’uomo che sorride: Famicom Detective Club, uno studente è stato trovato morto in modo agghiacciante, con la testa coperta da un sacchetto di carta su cui è disegnata una inquietante faccia sorridente. Questo volto angosciante ha una somiglianza sorprendente con un indizio presente in una serie di omicidi irrisolti, avvenuti 18 anni prima, così come Emio (l’uomo che sorride), un assassino di leggende metropolitane che si dice regali alle sue vittime “un sorriso eterno”.Acquista Emio – L’uomo che sorride: Famicom Detective Club su Amazon seguendo questo link e support Akiba Gamers!

A chi consigliamo Emio – L’uomo che sorride: Famicom Detective Club?

Emio – L’uomo che sorride: Famicom Detective Club è consigliato a tutti color che hanno amato i primissimi capitoli dell’omonima antologia Famicom Detective Club, nonché agli amanti delle avventure grafiche punta e clicca. Consigliato anche a tutti coloro che sono alla ricerca di una storia che li tenga col fiato sospeso e incollati allo schermo, data anche la semplicità di fruizione dell’opera e la possibilità di giocarla completamente in portatilità ovunque si voglia.

  • Stile artistico unico, dall’aspetto grafico alla colonna sonora
  • Meccaniche d’indagine accessibili a tutti
  • Trama che ammalia il giocatore per l’intera avventura…

  • …Ma in alcuni frangenti dover capire come avanzare può risultare frustrante
  • Frangenti oscuri e horror mal dilazionati nell’avventura
  • Giocare con poca attenzione non penalizza mai veramente il giocatore
Emio – L'uomo che sorride: Famicom Detective Club
4.3

Un nuovo standard per le avventure grafiche di nuova generazione

Emio – L’uomo che sorride riporta in auge il mondo del Famicom Detective Club, ricordando a tutti i giocatori come la semplicità e un’eccellente storia possano essere la chiave per un prodotto di qualità. La trama che ci viene presentata non si distoglie di molto dagli incipit che possiamo incontrare in diversi media a tinte noir presenti oggi sul mercato, ma la sua unione con un gameplay semplice e stuzzicante aiutano l’opera a differenziarsi da quanto visto finora. Il dover capire come proseguire tra le interazioni con lo sfondo e i nostri interlocutori è sicuramente un’arma a doppio taglio, lasciando che il giocatore si senta anche frustrato in alcuni frangenti. L’aver voluto rilegare e fasi più oscure all’epilogo dell’avventura a volte potrà lasciare il giocatore disorientato, ma il meraviglioso comparto artistico e tecnico risollevano la situazione, rendendola un’avventura bella da vivere quanto solo da guardare. L’assenza di un reale game over potrebbe portare diversi giocatori ad affrontare l’esperienza con superficialità, ma permette anche una maggiore inclusività verso quei giocatori che desiderano solo rilassarsi dopo una lunga giornata di stress. Potrebbero essere passati trentacinqye anni dall’ultimo titolo della serie, ma Emio dimostra che il team dietro di esso non ha certamente perso il suo tocco. Un titolo da recuperare.

Amante dei videogiochi fin dalla tenera età, ama perdersi nella scrittura ascoltando le OST di FINAL FANTASY e KINGDOM HEARTS. Convinto fieramente che la bellezza di un equip sia più importante delle sue statistiche, è sempre alla ricerca di nuovi oggetti da aggiungere alla sua collezione videoludica.

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