La pandemia da COVID-19 ha richiesto a tantissimi paesi la chiusura delle proprie frontiere, in modo evitare ulteriori contagi provenienti dal mondo esterno e cercando di limitare e contenere il problema. Sebbene possa sembrare una scelta a grandi linee sensata, ha però avuto dei risvolti davvero negativi.
I cittadini stranieri che al momento della chiusura delle frontiere si trovavano in altri paesi, si sono ritrovati impossibilitati a rientrare in Giappone nonostante avessero la residenza, con famiglie, lavoro, o per studio. Insomma, tagliati praticamente fuori.
In estate però le cose sono iniziate a cambiare, e c’è stato un minimo di riapertura, ma solo per coloro che provenivano da un gruppo selezionato di paesi asiatici per motivi di lavoro. Adesso invece si inizia a parlare di una riapertura delle frontiere decisamente più generosa che dovrebbe avvenire a ottobre, destinata stavolta a tutto il mondo ma limitata a sole 1000 persone al giorno, e solo per motivi di lavoro o per rientrare finalmente a casa, come nel caso dei residenti stranieri.
Ci sarà quindi da aspettare per coloro che vorrebbero recarsi in Giappone per turismo, che al momento non è contemplato (né consigliabile) in quanto, come già anticipato in apertura, l’emergenza sanitaria non è ancora stata debellata e continua a registrare giorno dopo giorno contagi e morti.
Fonte: Asahi Shimbun via SoraNews24
White Dragon
Mi sembra una decisione giusta. Non è il momento di fare i turisti, men che meno in Oriente.