Le cronache dell’acero e del ciliegio 2: La spada dei Sanada – Recensione

Non vedevamo l’ora di poter continuare a leggere e raccontarvi le avventure di Ichirō e dei suoi compagni. Finalmente, ora possiamo parlarvene!

Le cronache dell’acero e del ciliegio 2. La spada dei Sanada – Recensione

Le cronache dell’acero e del ciliegio: La spada dei Sanada è il secondo libro edito da L’Ippocampo edizioni, facente parte della tetralogia cominciata da Camille Monceaux e stavolta tradotto da Cinzia Poli. Se ben vi ricordate, nella recensione del primo volume della saga, avevamo espresso il forte desiderio di poter proseguire presto con l’immersione del continuo di questa avventura, non sapendo però quando sarebbe accaduto. Bene, in occasione del Salone del Libro di Torino è stato presentato dalla stessa autrice e il 12 maggio 2022 è sbarcato in tutte le librerie italiane al prezzo di 15,90 euro questo sequel attesissimo, dandoci una gran gioia e soprattutto la possibilità di parlarvene ancora!

Unica raccomandazione, prima di procedere alla lettura di questa analisi vi invito innanzitutto a leggere la recensione de La maschera del Nō ed evitare eventualmente la lettura di questa che stiamo per intraprendere, qualora non vogliate spoiler riguardanti il primo volume della saga. Se invece, avete letto già il primo libro, beh, procediamo!

Le cronache dell’acero e del ciliegio 2. La spada dei Sanada – Recensione

  • Titolo originale: Les chroniques de l’érable et du cerisier – Les Sabre des Sanada
  • Titolo italiano: Le cronache dell’acero e del ciliegio – La spada dei Sanada
  • Uscita originale: 26 agosto 2021
  • Uscita italiana: 12 maggio 2022
  • Numero di volumi: 1 di 4 (in corso)
  • Casa editrice: L’Ippocampo Edizioni
  • Genere: Narrativa storica
  • Autore: Camille Monceaux
  • Formato: 14 x 22 cm, b/n
  • Numero di pagine: 420

Abbiamo recensito Le cronache dell’acero e del ciliegio – La spada dei Sanada tramite volume stampa fornitoci da Ippocampo Edizioni.

“ Una spada fa nascere diecimila spade.”

Fuggito da Edo assieme al suo compagno più fidato ed un cavallo, Ichirō comincia il suo esilio durante il rigido inverno in cerca di un motivo per continuare a vivere, un nuovo scopo da perseguire. Oltre ad elaborare il lutto per la perdita della sua amata Hiinaime, ritrova finalmente la sua missione: il giovane ronin decide di riprendere la via della spada nonostante le sue disabilità e soprattutto di portare a termine ciò che aveva lasciato in sospeso prima di giungere ad Edo, cioè vendicare la morte del suo Maestro e restituire la spada di Muramasa al suo legittimo proprietario, il che porterà i due amici a varcare le porte della città di Ōsaka, ben diversa dai luoghi in cui i ragazzi avevano vissuto in precedenza. Qui, oltre a riprendere il suo percorso, scoprirà tanti nuovi tasselli della sua infanzia, avrà modo di conoscere meglio il suo passato e il passato del suo paese, trovando finalmente una ragione di esistenza e un ruolo nella società. Egli dovrà affrontare nuovamente tante difficoltà ma la domanda fondamentale è: riuscirà il destino di Ichirō a compiersi? Beh, questo lo lasciamo scoprire a voi!

“Abbiamo tutti più volti, giovanotto. È questa molteplicità a creare bellezza e la complessità dei rapporti umani, a rendere inafferrabile l’essenza di un individuo.”

Il volume, che si presenta nello stesso stile del primo dando continuità alla saga, stavolta si accende però in colori diversi, più decisi, sia nella copertina che sui tagli, offrendoci una stupenda fantasia a fiori in un rosso brillante, in riferimento a ciò che poi andremo a leggere all’interno. Sì, perché la scelta dei colori, della fantasia e l’illustrazione in copertina (almeno in questo caso) è ben studiata da Olivier Balez e personalmente molto apprezzata. Lo stile di narrazione della scrittrice si riconferma semplice, lineare, ma anche profondo e ricco di riflessioni, adatto sia ad un lettore alle prime armi che ad un lettore più esperto in cerca di stimoli.

La storia, a differenza del primo volume che è incentrato soprattutto sulla conoscenza del nostro protagonista e del suo percorso, sul teatro e sulla poesia, non si limita a narrarci solo ed esclusivamente delle vicende di Ichirō ma seguendo questo filone centrale, ci fa addentrare maggiormente nel vivo dell’ambientazione scelta dalla Monceaux. Difatti, come accennato anche nella recensione del volume precedente, l’autrice ha scelto un periodo storico ben specifico, vero protagonista della tetralogia e nella quale introduce a nostro parere molto bene i personaggi e inserisce molti elementi culturali del Giappone, facendo riferimento al periodo storico dello Shogunato di Tokugawa Ieyasu, ultimo governo feudale in terra nipponica. Ella riesce ad unire grazie a descrizioni precise e utilizzo di termini specifici (anche qui accompagnati da note esaustive) eventi storici e della civiltà di allora alla sua storia in maniera equilibrata, in un ritmo incalzante e vivace, affascinante, che non porterà il lettore a pensare di star studiando una noiosa lezione di Storia ma piuttosto di intraprendere un viaggio in epoca lontana, sia in senso temporale che spaziale.

Inoltre, viene dato molto spazio anche alla descrizione della moltitudine di personaggi la cui vita è intrecciata a quella di Ichirō e soprattutto approfondisce nel migliore dei modi i legami che si creano fra i personaggi, sia quelli introdotti in questo secondo volume, sia quelli che chi ha letto il primo ha avuto modo di conoscere, anzi, ne vedrà un’evoluzione consistente, data dalle circostanze, dagli eventi, ma soprattutto dai sentimenti sviluppati nel corso delle vicende.

La spada dei Sanada è il secondo tomo delle Cronache dell’acero e del ciliegio, l’ambiziosa tetralogia giapponese di Camille Monceaux, iniziata con La maschera del Nō. L’autrice riporta il giovane lettore in quest’epoca remota, affascinante quanto concitata. Ichirō è faticosamente riuscito a fuggire da Edo, ma è a pezzi: la scomparsa di Hiinahime lo ha devastato e ora si ritrova di nuovo a dover ripartire da zero. Trascorrerà l’inverno nascosto in un remoto tempio in compagnia di Shin, il suo inseparabile amico, ma nessuno può sfuggire troppo a lungo al proprio passato. Ichirō è sempre deciso a vendicare la morte del maestro che gli ha fatto da padre e al tempo stesso intende esaudire il suo ultimo desiderio: restituire cioè una misteriosa spada a un potente signore di Osaka. Per riuscirci Ichirō si unirà al clan dei Sanada e parteciperà alle sanguinose battaglie della guerra civile che sta dilaniando il Giappone. Nella fortezza eretta dagli avversari dello shogun per opporsi alla sua tirannia, sta per compirsi il destino del ragazzo.

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I tempi di narrazione sono studiati a regola d’arte, poiché essa è scorrevole, intensa, ti tiene incollato ore e ore a leggere, vorresti non finisse mai, anche perché a differenza del primo volume, che suscita emozioni di compassione e di sofferenza per le esperienze vissute da Ichirō (che permettono non solo di creare l’antefatto, ma anche al lettore di affezionarsi al protagonista, ad avere a cuore la sua vita), qui le sensazioni (le vibes) sono molto diverse. La speranza, la drammaticità delle situazioni e un obiettivo chiaro sono il cardine di tutta la narrazione e sono i sentimenti predominanti che ci hanno accompagnato per tutta la durata della lettura. Anche se un sentore fra tutti è stata il fulcro di tanto trasporto, un’immersione totale e profonda, quella serenità non completa, un presentimento continuo, come se qualcosa debba accadere da un momento all’altro, un’emozione pressante che ti porta a leggere il libro tutto d’un fiato, nel giro di poche ore, cosa che a noi piace particolarmente perché mantiene vivo l’interesse e lo fa perdurare nel tempo. E quando si arriva al culmine di questa “ansia” accumulata, ecco che tutto ciò che aspetti dall’inizio delle vicende si avvera nella maniera più inaspettata, in un tripudio di eventi culmine, senza farci mancare nessun colpo di scena.

Il personaggio di Ichirō, poi, dopo averlo conosciuto sì responsabile ma anche sperduto, disilluso nel primo libro, ormai è cresciuto, più conscio, equilibrato, consapevole, più forte e determinato nelle sue convinzioni, più uomo, tanto che a volte dimentichi che lui sia ancora un ragazzo di 15-16 anni circa e affronta in maniera totalmente diversa le avversità, nonostante non sia ancora del tutto completo, c’è ancora qualcosa da imparare o sulla quale lavorare e questo è dovuto anche al fatto che finalmente non è più solo ma sta imparando a costruire rapporti di fiducia e collaborazione con il resto del mondo, acquisendo nuovi valori e speranze, consapevolezza già intrapresa sui palchi del kabuki. Vediamo quindi in questo secondo volume un ulteriore sviluppo del personaggio, un’evoluzione sostanziale e naturale, soprattutto grazie ai legami con i suoi nuovi (e vecchi) compagni di avventura, che lo aiuteranno man mano ad abbassare quel muro difensivo che era stato costruito nel suo isolamento sulle montagne e dalla sua attitudine a comportarsi da gatto randagio e schivo, poco incline alla socialità e rassegnato ad una vita misera e senza un obiettivo specifico e di grande importanza, nonostante debba comunque sempre fare i conti con il suo passato e i suoi demoni, le sue debolezze e i suoi limiti. Ichirō impara a convivere con le sue paturnie, a trarne il meglio e non arrendersi al suo destino, a credere, sperare, ad avere fiducia in se stesso e soprattutto a non isolarsi nel suo dolore, ma a sfruttarlo per diventare una persona migliore.

“Esistono tante verità quanti sono gli esseri umani.”

  • Ritmo incalzante, coinvolgente
  • Svolte inaspettate e accattivanti
  • Relazioni fra personaggi approfondite e intense

  • Assenza di caporali nei dialoghi anche nel secondo volume
Le cronache dell’acero e del ciliegio: La spada dei Sanada
4.5

Una storia travolgente, emozionante e originale

Le cronache dell’acero e del ciliegio: La spada dei Sanada è la riconferma di una scrittrice brillante, che ha elaborato un progetto ben studiato e ben riuscito, se il primo volume era già molto promettente, questo secondo porta la saga ad avere tutta la nostra attenzione e a meritarsi tutto l’hype per il continuo (ancora non annunciato nei dettagli). Sicuramente, merita tanto e consigliamo a chi magari è scettico nel voler continuare la saga di non mollare proprio ora, siamo certi che il meglio debba ancora arrivare! Per essere un romanzo consigliato ad un pubblico dai 13 anni in su e su un argomento decisamente specifico, si presenta eclettico e adatto ad un vasto numero di lettori, sia che siano appassionati del genere e del mondo nipponico, sia che siano solo alla ricerca di un nuovo stimolo, una nuova avventura, emozioni forti e anche un po’ drammatiche. Le vicende, le descrizioni, i personaggi, i loro legami sono splendidamente bilanciati in un mix originale che non stufa, non stucca, ti trascina e coinvolge, sconvolge e sorprende.

Abile maestra nella nobile arte del curry rice, passa le sue giornate a divorare le pagine profumate dei libri di cui non si sazia mai, sognando luoghi e tempi lontani.

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