Me lo immagino vent’anni fa, Shu Takumi che entra negli studi di CAPCOM e propone un’avventura grafica con protagonista un avvocato alle prime armi. Appassionato di gialli, dai romanzi nipponici di Ranpo Edogawa fino alla letteratura occidentale di Arthur Conan Doyle e delle avventure di Perry Mason, Takumi ha ideato una serie che ha colpito cuore e animo degli appassionati di avventure grafiche. Il primo capitolo della saga di Ace Attorney è infatti datato 2001, uscito in Giappone su Game Boy Advance, e mai arrivato in questa sua veste nel nostro paese, dove ha esordito solo qualche anno dopo, nel 2006, su Nintendo DS.
Quando Nick “Phoenix” Wright giunse nel nostro paese, lo fece perfino in italiano, utilizzando perfino il microfono della console per potersi sgolare a forza di “Obiezione!”, “Un attimo!” e “Ecco!”.
Mi ricordo ancora dei viaggi in quarta liceo, mentre affrontavo per la prima volta i casi del sequel Ace Attorney: Justice for All (arrivato anche quello su DS nel 2007 da noi ma uscito in patria per GBA nel 2002) e ricevevo sguardi indiscreti mentre affrontavo Franziska Von Karma all’ultima obiezione. Ma l’utilizzo del microfono era il bello dei quattro capitoli per Nintendo DS, l’aggiunta che, oltre al touch screen per analizzare le prove, fece conoscere il titolo tra gli appassionati del genere.
Ace Attorney ti portava in tribunale, con tutte le esagerazioni del caso, dai procuratori fin troppo sui generis, alle battute del subconscio di Phoenix, fino ai poteri paranormali di Maya e Pearl passando per la parata di fenomeni da baraccone che popolavano il banco dei testimoni. Il segreto del successo della serie, sta proprio lì: nel cast, nei casi e nelle musiche.
I continui colpi di scena, i ribaltamenti dei processi, gli scambi al vetriolo e le uscite di scena più disparate, sono gli ingredienti di una serie che non ha ricevuto le attenzioni che meritava, e che fino al 2008, ha cercato di arrivare anche a un pubblico non fluente nella lingua inglese.
Purtroppo i dati di vendita nel nostro paese non giustificavano una traduzione completa di così tante linee di dialogo. Nintendo DS era sì, diffusa, ma al contempo il software non veniva acquistato a causa di sistemi che bypassavano la protezione della console, schedine in cui si potevano riversare fiumi di videogiochi senza spendere un euro. E, vittima inconsapevole di questo, fu proprio la traduzione dei futuri Ace Attorney. Ora a denti stretti vi dico che, fossi stato in CAPCOM, avrei sinceramente fatto lo stesso.
Finita l’epoca DS con due spin-off dedicati a Miles Edgeworth (di cui uno solo arrivato da noi), lo studio si prese una pausa dalla serie, fino a quando nel 2013 debuttò Ace Attorney: Dual Destinies, il tanto atteso quinto capitolo, con una nuova protagonista femminile che avrebbe accompagnato sia Apollo Justice che un redivivo Nick dietro al banco della difesa. Oltre a non essere in italiano, Dual Destinies arrivò nel nostro paese solamente in digitale, e così faranno tutti gli altri capitoli da quel momento in poi. Un modo al risparmio per CAPCOM, per “punire” un paese che aveva preferito non supportare un prodotto di qualità. I frutti di questa scelta li paghiamo ancora oggi, dato che The Great Ace Attorney nel nostro paese sarà disponibile solamente in formato digitale (e ovviamente solamente in inglese come vi anticipavo nell’anteprima).
L’unica eccezione fu Il professor Layton vs Phoenix Wright: Ace Attorney, nel 2014, pubblicato da Nintendo per Nintendo 3DS, vedeva la collaborazione tra le due icone di CAPCOM e LEVEL-5. Il gioco fonde i gameplay delle due serie e fornisce anche un assaggio di quello che potrete aspettarvi nei due capitoli in uscita il 27 luglio. Questo perché il primo The Great Ace Attorney è datato proprio 2015 in patria, e faceva tesoro di quanto fatto con la collaborazione con Layton. Il gioco è completamente in italiano, ma è l’ultima iterazione nel nostro idioma che abbiamo di Phoenix. Nel 2016, il sesto e ultimo capitolo (per ora) della serie principale, Spirit of Justice. Nell’attesa che Shu Takumi annunci finalmente un settimo episodio, la serie ha vissuto una seconda giovinezza con la collection dei primi tre episodi. Talmente una nuova giovinezza, che Phoenix Wright: Ace Attorney Trilogy (2019), è entrato nella classifica dei titoli CAPCOM che hanno raggiunto un milione di copie vendute.
La prossima collection invece, ormai lo sapete, riguarderà due capitoli inediti in occidente. Dati ormai per dispersi, i due The Great Ace Attorney sono pronti a debuttare finalmente anche in un idioma comprensibile. Certo, in Italia solo in digitale e solo in inglese, ma meglio di un pugno sui denti o di una tazza di caffè bollente nel viso.
Sì ok, ma dove li trovo?
Questo speciale però non è solo un tuffo nel viale dei miei ricordi con Ace Attorney, ma anche una pratica e veloce guida sul come recuperare velocemente tutti i capitoli disponibili nel nostro paese, anche se The Great Ace Attorney Chronicles sarà un perfetto punto d’entrata per i nuovi giocatori (ma ne parleremo a tempo debito).
Innanzitutto, potete trovare tutti e sei i capitoli (Trilogy, Apollo Justce, Dual Destinies e Spirit of Justice) su Nintendo 3DS e App Store. Sui dispositivi iOS il costo è esiguo, e potete mettere le mani anche sul primo spin-off dedicato a Miles Edgeworth, lo storico rivale di Phoenix Wright. Su Nintendo 3DS, oltre i capitoli menzionati in digitale, potete far vostro il crossover con il Professor Layton, e al momento resta l’unica piattaforma sul quale è possibile giocarlo legalmente.
Su Nintendo Switch, PlayStation 4 e PC invece, potete al momento mettere le mani solamente sulla Trilogy contenente i primi tre capitoli (qui la nostra recensione), per poi gettarvi, dal 27 di luglio sui due episodi inediti. Al momento i piani per il futuro della serie sono ancora avvolti nel mistero, arriverà una seconda trilogia con gli altri tre capitoli? Sarà annunciato un settimo episodio per il ventennale della serie che si celebra proprio quest’anno?
Non ci è ancora dato saperlo, ma se Ryunosuke avrà il successo sperato con le sue avventure nel periodo Meiji, è molto probabile che il suo discendente Phoenix possa decidere di tornare dietro il banco della difesa.