Sviluppato in concomitanza con il primo episodio della serie, ONIMUSHA 2: Samurai’s Destiny è stato uno dei videogiochi action adventure più venduti in Giappone nei primi anni 2000, con oltre 1,9 milioni di copie distribuite in tutto il mondo secondo un’indagine risalente al 2008. La serie da allora è stata afflitta da differenti alti e basi, complici anche alcuni spin-off non propriamente brillanti, ma a più di vent’anni dalla sua prima pubblicazione, CAPCOM ha finalmente deciso di offrire ai giocatori la possibilità di rivestire ancora una volta i panni di Jūbei Yagyū, attraverso un’intrigante remaster dell’opera, che va a posizionarsi accanto a quella di Onimusha: Warlords pubblicata nel 2019.
In uscita il prossimo 23 maggio su PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC, abbiamo avuto occasione di provare il titolo in anteprima e, in attesa della recensione completa, vi parleremo di tutto ciò che il titolo ci ha potuto offrire nelle primissime ore di gioco, esprimendo già qualche nostra prima impressione. Prima di proseguire vi avvertiamo che non saranno in alcun modo presenti spoiler di trama, ad eccezione di una breve sinossi, così da non rovinare la futura esperienza a quei giocatori che non hanno potuto ancora mettere mano sulla versione originale. Buona lettura.
Sono passati diversi anni dalla morte del demone Fortinbras, e Nobunaga Oda continua imperterrito la sua campagna per unire il Giappone spazzando via qualsiasi minaccia al suo potere. Tra i villaggi presi di mira c’è il villaggio del clan Yagyū. L’unico sopravvissuto del clan, Jūbei Yagyū, via al momento dell’attacco, trova il proprio villaggio distrutto, giurando vendetta nei confronti di chiunque sia capace di simili atrocità. Qui vi incontra una donna di nome Takajo che, oltre a illustrare al protagonista le reali motivazioni di Nobunaga, scatena su di esso i propri poteri Oni, affidandogli il compito di recuperare le cinque sfere che sono state create per proteggere gli umani dai demoni. Jūbei si imbarca quindi in una disperata e mortale ricerca per trovare le sfere e sconfiggere finalmente Nobunaga Oda…
ONIMUSHA 2: Samurai’s Destiny presenta un gameplay che ad oggi si potrebbe definire persino “distintivo” per i giochi survival horror pubblicati da CAPCOM, in particolare per via dei suoi parallelismi con la serie Resident Evil, con somiglianze che includono una telecamera ad inquadrature fisse, l’uso di erbe e medicine per ripristinare la salute, inclusione di enigmi che devono essere risolti per progredire, e continuo respawn dei nemici. I demoni infestano difatti la maggior parte delle aree e attaccheranno e inseguiranno Jūbei per l’intera area di gioco. All’inizio l’unico mezzo di difesa a nostra disposizione sarà la katana del nostro protagonista, ma con l’avanzare del gioco potremo ottenere la capacità di assorbire le anime dei demoni sconfitti per trarne un personale vantaggio. Questo potere, pressoché simile a quello del guanto di Samanosuke in Onimusha: Warlords, permette a Jūbei di attirare qualunque tipologia di anima presente nei dintorni, a condizione che sia abbastanza vicino. Le anime demoni si differenziano per il colore della sfera: il tipo più comune, le sfere rosse, agiscono come punti esperienza che possono essere spesi per migliorare le armi e le armature di Jūbei; le sfere gialle ripristineranno la salute del nostro personaggio, mentre le sfere blu ricaricheranno le abilità speciali. La varietà più rara è invece la sfera viola, che differisce dalle altre in quanto meno frequentemente e di dimensioni molto più generose.
Quando Jūbei assorbe cinque sfere viola si trasforma temporaneamente in un “Onimusha”, aumentando i suoi danni da attacco e diventando invincibile. La trasformazione svanisce dopo pochi secondi, esaurendo le anime viola raccolte. Sebbene i personaggi secondari di Samurai’s Destiny siano limitati a una singola arma, Jūbei raccoglie un vasto assortimento di armi a corto e lungo raggio durante il proprio viaggio, tra cui persino un arco e un moschetto. Ognuno dei personaggi può schivare e bloccare gli attacchi in arrivo, ma al fine di scoraggiare un gameplay caotico il giocatore viene ricompensato per dinamiche più riflessive e pazienti, soprattutto attraverso i letali colpi “Issen”. Questi si verificano quando il giocatore avvia un attacco nel momento esatto in cui un nemico sta per lanciarsi verso di noi, e un lampo luminoso appare per lasciarci intuire che il colpo è andato a buon fine, sconfiggendo l’avversario all’istante.
ONIMUSHA 2 presenta una città mineraria d’oro chiamata Imasho che è totalmente priva di incontri nemici. L’opera sfrutta la cittadine per introdurre diversi elementi RPG all’interno della serie, come l’opzione per migliorare attacco, difesa e velocità di Jūbei, aggiornando la sua attrezzatura. In secondo luogo, nelle aree che circondano Imasho, i demoni sconfitti spesso lasciano dietro di sé mucchi d’oro che possono essere spesi in regali per altri personaggi. Jūbei può infatti acquistare merci dai diversi mercanti per darle a uno qualsiasi dei personaggi secondari. Il regalo di Jūbei determinerà quale guerriero lo aiuterà man mano che il gioco progredisce. Come nel gioco precedente, il protagonista è nuovamente in grado di usare la magia brandendo armi basate sugli elementi. La prima che otterremo è la Buraitou, una lama in grado di incanalare il potere dei fulmini, ma nel corso del gioco potremo acquisire armi con proprietà diverse, come Hyoujin-yari, la lancia di ghiaccio. Quando brandisca queste armi, Jubei può eseguire un attacco elementare unico, in grado di uccidere la maggior parte dei demoni con un solo utilizzo.
Le novità di questa nuova versione includono una nuova difficoltà chiamata modalità “Inferno”, dove il nostro eroe verrà sconfitto dopo un colpo da un nemico. Per aiutare i giocatori però, la modalità Onimusha di Jūbei non sarà più influenzata da un uso automatico, ma bensì disporrà di un attivazione manuale, così da poter essere sfruttata molto più strategicamente. Altra aggiunta importante riguarda il cambio di armi in tempo reale, senza più la necessità di selezione attraverso il menu di gioco, e ereditata direttamente dall’ultima riedizione di Onimusha: Warlords Remaster. A differenza di quest’ultimo però i filmati possono essere finalmente saltati sin dalla prima riproduzione, oltre a presentare una funzione di salvataggio automatico per facilitare la continuazione dai diversi checkpoint.
Il titolo per il momento ci sta sorprendendo, ma per il nostro giudizio definitivo su ONIMUSHA 2: Samurai’s Destiny toccherà attendere ancora un po’ di tempo. Come già ribadito la data di uscita del titolo è fissata per il prossimo 23 maggio, su PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC. Come bonus speciale, i giocatori che preordineranno il gioco o acquisteranno in anticipo il bundle “Onimusha 1 + 2 Pack” riceveranno “Onimusha 2: Orchestra Album Selection Pack”, mentre coloro che possiedono dati di salvataggio appartenenti a Onimusha: Warlords del 2019 potranno sbloccare una skin speciale per Jūbei ispirata a Samanosuke, protagonista del gioco originale.
Character Samanosuke Akechi by © Fu Long Production, Guest Creator: Takeshi Kaneshiro