In Panzer Dragoon: Remake ci troviamo in un mondo apocalittico, dove i sopravvissuti combattono per le risorse rimaste, la terra e il controllo delle reliquie degli antichi. Gli antichi erano una civiltà tecnologicamente avanzata vissuta prima dell’apocalisse capaci di creare e utilizzare delle creature mostruose per scopi più bellici che pratici. Una volta giunta l’apocalisse, tuttavia, quasi tutto quello che riguardava gli antichi andò sepolto dalla sabbia e dai detriti. La fazione denominata “Impero” decise di utilizzare il potere bellico degli antichi per poter dominare il mondo con il pugno di ferro. Kyle Fluge, il nostro protagonista, durante una battuta di caccia si trova al centro di uno scontro tra due draghi, uno nero e uno blu, cavalcati da due rider. Quello ad avere la peggio è il rider del drago blu che dona i suoi ricordi a Kyle indicando che, per salvare il mondo, dovrà impedire al drago nero di arrivare a una misteriosa torre e attivare un antico meccanismo. Qui inizia l’avventura di Kyle e del suo nuovo drago blu, il Solo Wing. Questa è l’avventura di Panzer Dragoon.
Panzer Dragoon: Remake è, come dice il titolo, il remake in HD dell’omonimo titolo di SEGA (ad opera del team Forever Entertainment e sviluppato da Megapixel Studio) che ha fatto le fortune del Team Andromeda capace di creare venticinque anni fa uno spettacolare gioco per l’epoca, capace ancora di stupire dopo tutti questi anni. Prima di iniziare a parlare del titolo in questa recensione, voglio come al solito avvisarvi che sono un amante della saga, felice possessore di tutti i titoli ma soprattutto amante della piattaforma nel quale il gioco esordì e che reputo ancora la mia console di gioco preferita, ovvero il SEGA Saturn. Con molti capelli in meno mi appresto infatti a salire nuovamente sul Solo Wing e a narrarvi le mie opinioni sul titolo uscito in esclusiva temporale per Nintendo Switch.
- Titolo: Panzer Dragoon: Remake
- Piattaforma: Nintendo Switch
- Versione analizzata: Nintendo Switch (PAL)
- Genere: Rail Shooter
- Giocatori: 1
- Publisher: Forever Entertainment
- Sviluppatore: Megapixel Studio
- Lingua: Italiano (testi)
- Data di uscita: 26 marzo 2020
- Disponibilità: digital delivery
- DLC: nessuno
- Note: disponibile una versione retail su preorder da Limited Run Games
Abbiamo recensito Panzer Dragoon: Remake con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da Forever Entertainment.
Il gioco è bello quando dura poco
Prima di tutto voglio precisare una cosa importante, vera croce del titolo: il gioco dura e vi durerà poco, visto che viene da un tempo dove i giochi di tipologia arcade spopolavano e venivano proposti anche nelle console casalinghe. Panzer Dragoon: Remake è uno sparatutto dove, in sella al nostro drago, affronteremo un percorso prestabilito in stile shooter a scorrimento lungo sei livelli, alla fine dei quali dovremo sconfiggere un boss. La caratteristica principale e innovativa del prodotto al tempo che lo differenziava dagli altri era la possibilità di girare la visuale di 90° gradi per attaccare o difendersi dagli attacchi dei nemici, pronti ad attaccarci in ogni direzione invece che solo da davanti.
Avremo a disposizione due tipologie di fuoco per difenderci, il blaster di Kyle, veloce ma debole, oppure la possibilità di agganciare i nemici tenendo premuto il tasto di attacco e rilasciare i laser a ricerca di Solo Wing. Alcuni attacchi saranno più efficaci di altri contro determinati tipi di nemici e più utili a respingere certi tipi di attacchi (ad esempio missili o letali aculei) e quindi dovremo contare sulla nostra abilità di rotazione per distruggere quanti più nemici sullo schermo possibile e aumentare così la percentuale di nemici abbattuti, visualizzabile a fine livello con la schermata del punteggio. Sparare ai proiettili dei nemici non è l’unico modo di evitarne i colpi in quanto potremo anche utilizzare la tattica, spesso difficile e non molto funzionale, di provare a schivare il colpo virando verso la direzione opposta.
La mascella cade ancora dopo 25 anni
L’aspetto che ho sempre preferito maggiormente di Panzer Dragoon e del suo remake non è l’esperienza di gioco in sé, quanto l’universo dove si svolgono le vicende che andremo a rivivere. Già nel 1995 il gioco riusciva a far sognare il giocatore grazie alle sue particolari ambientazioni, che mescolavano tecnologie fantascientifiche e antichità, con numerosi mostri e creature fantastiche che ricordano in tantissimi frangenti lo stile di opere come Dune e di Jean Giraud (in arte Moebius) fino ad arrivare ai rimandi delle illustrazioni dei librogame della serie “Sorcery” (conosciuta in Italia come Sortilegio) di John Blanche.
Tante produzioni di successo hanno preso spunto dallo stile del mondo di Panzer Dragoon e, primo tra tutti, posso elencare gran parte del mondo della serie di MONSTER HUNTER (dove manca però la parte tecnologica). La trama viene poi narrata solamente attraverso delle cutscene, collocate prima dell’inizio di quasi ogni livello, fino ad arrivare ad un epico e degno finale.
Anche i draghi invecchiano
Il titolo purtroppo e a mio malgrado non è esente da difetti, anzi: il primo tra tutti, come anticipato, è sicuramente la longevità. Se questa cosa si poteva tralasciare nel 1995, dove vista la qualità generale del titolo era un fattore facile da perdonare (ma soprattutto erano tempi in cui giocavamo a titoli pressoché identici senza quasi mai stancarci), nel 2020 purtroppo questo è il più evidente dei problemi, il vero e proprio elefante nella stanza. Infatti sarà possibile portare a termine il gioco in meno di un’ora e le novità introdotte nel remake sono veramente pochissime.
Oltre alla traduzione dei testi in italiano e alla possibilità di selezionare un metodo di controllo del Solo Wing più moderno (che, incredibilmente, funziona peggio di quello originale) possiamo contare solamente sul restauro grafico, fortunatamente di buon livello. Purtroppo a causa del peccato mortale della brevità un altro punto dolente è il prezzo, ovvero quasi 25 euro tramite Nintendo eShop, che è davvero troppo alto per quanto offre il gioco, anche volendo pagare la “tassa nostalgia”. Sia in modalità portatile sia con Switch collegato alla TV potremo avere in certi frangenti dei cali di frame rate che sicuramente potevano essere corretti in quanto il gioco, nonostante sia veramente bello da vedere, non sforza sicuramente al massimo la console. È un peccato perché bastava davvero poco per rendere davvero felici i fan del titolo originale, come inserire una piccola enciclopedia, dei bozzetti, la storia della saga o delle interviste agli sviluppatori.
Più che altro, mi rammarica il fatto che alcuni non apprezzeranno per questo motivo la qualità del titolo, che rimane immutata anche dopo 25 anni, poco accessibile per via del prezzo non commisurato all’esperienza offerta. Dopo aver finito il remake la prima cosa che ho fatto è stato collegare alla TV il mio SEGA Saturn e giocare il titolo originale per notare le differenze e posso confermare che il lavoro di restauro è riuscito, ma dal gioco originale, per essere un remake, è cambiato davvero poco. Un altra cosa che mi ha fatto storcere il naso è stata il fatto che mi aspettassi musiche totalmente rimasterizzate, e mi sono invece ritrovato di fronte alle musiche originali (comunque stupende) con versioni riarrangiate che verranno aggiunte solamente in seguito con una patch.
A chi consigliamo Panzer Dragoon: Remake?
Consiglio questo remake solo a chi ha sognato davanti al suo SEGA Saturn e al gioco originale: dopo tanti anni cavalcare nuovamente Solo Wing farà riaffiorare un piacevole senso di déjà-vu. Chiunque cerchi un titolo longevo o una tipologia di gioco non puramente arcade farebbe meglio a girare al largo. In generale, il prezzo attuale è davvero troppo alto per quanto viene offerto al giocatore.
- Il ritorno di un bellissimo titolo dell’era Saturn
- Colonna sonora stupenda…
- …Nonostante sia la stessa di 25 anni fa
- Veramente troppo corto, senza alcun contenuto extra
- Prezzo eccessivo per un remake con pochissime novità
Panzer Dragoon: Remake
Ci ho messo più tempo a scaricarlo che a finirlo
Attendevo veramente con trepidazione questo Panzer Dragoon: Remake e, appena ho acceso Nintendo Switch, l’eccitazione purtroppo è andata via via scemando, perché mi sono accorto che oltre il restyling grafico, mi è rimasto solo il ricordo del bellissimo gioco del 1995, nulla di più. Sicuramente un titolo da portare a casa per i fan, ma decisamente non a questo prezzo. Vedremo in futuro come si comporterà il team per il remake di Zwei e se accoglierà il feedback di numerosi utenti che, come è giusto che sia, vogliono decisamente di più. Rimandato al prossimo appuntamento.
the_game_over_show
Quel “ci ho messo più tempo a scaricarlo che a finirlo” mi ha fatto morire dal ridere ma come darvi torto?
Per quanto io ami la serie e possiedo tutti i giochi storici per Saturn + Orta per Xbox questo remake poteva essere arricchito