Agli albori dell’eternità quattro luci di speranza rischiararono il mondo. Attratti da questo chiarore, gli uomini vi costruirono attorno quattro Peristylium. Ognuno di questi rappresentava una fede, una comunità e un cammino da seguire. Da queste quattro nacquero, all’interno del mondo di Orience, quattro potenti nazioni, ognuna rappresentata da un’emblematica creatura mitologica: il Dominio di Rubrum e la sua Fenice vermiglia, l’Impero di Milites della Tigre bianca, il Regno di Concordia e il suo Drago azzurro e l’Alleanza di Lorica della Testuggine nera. Ognuna di queste nazioni custodiva un cristallo che conferì loro un elemento che contraddistingueva la propria fede: la magia, la tecnologia, il controllo dei draghi e la difesa assoluta. Queste quattro nazioni vivevano in pace da tempi immemori fino a quando, nell’anno 842, il Peristylium bianco di Milites violò il trattato di pace decidendo di invadere ogni altra regione del mondo, lanciando un’offensiva ai danni di Rubrum. A soccorso del Dominio della Fenice giunsero il potere del suo Cristallo e gli Esper, che affrontarono il temibile nemico che violò il Pax Codex, schierando uno dei temibili l’Cie dalla loro parte. La guerra prese così piede: il neutralizzatore di Milites inibì i poteri del cristallo vermiglio e, private dei loro poteri, le forze di Rubrum vennero rapidamente schiacciate. Gli unici in grado di cambiare il destino del mondo furono i quattordici membri della leggendaria Classe Zero, la cui magia fu immune alla violenta offensiva di Cid Aulstyne, il comandante supremo di Milites.
Quando nove e nove giungono al nove, sarà tumulto negli abissi della ragione. Sciolto il sigillo della genesi, una voce di tuono risuonerà. E tu capirai.
Originariamente noto con il nome di FINAL FANTASY Agito XIII, questo titolo originario di PlayStation Portable fu presentato da SQUARE ENIX come parte del progetto Fabula Nova Crystallis assieme al primo FINAL FANTASY XIII e a Versus XIII (trasformato anni dopo nel quindicesimo capitolo ufficiale), divenuto poi realtà nel 2011. Tuttavia, le enormi distanze da storie, ambientazioni e atmosfere del tredici hanno portato i produttori alla decisione di rendere Agito uno spin-off a sé stante, sebbene condivida ancora in parte la mitologia dell’universo di Fabula Nova, come per esempio i l’Cie, i loro stigma e la divinità Etro. Quattro anni di ritardo per la localizzazione di questo titolo sono da imputare, probabilmente, allo scarso successo di PSP in occidente, che ha spinto SQUARE ENIX a pensare a un porting in alta definizione per le console casalinghe di nuova generazione, PlayStation 4 e Xbox One. È proprio su queste che FINAL FANTASY TYPE-0 giunge finalmente a noi, tradotto in lingua italiana e con un doppio audio inglese e giapponese. Ma sarà riuscito il Chocobo-team a trasformare un titolo pensato per console portatili nel degno apripista di una celebre saga sulle console di ottava generazione? Non ci resta che scoprirlo assieme.
- Titolo: FINAL FANTASY TYPE-0 HD
- Piattaforma: PlayStation 4, Xbox One
- Genere: Action RPG
- Giocatori: 1
- Software house: SQUARE ENIX
- Sviluppatore: SQUARE ENIX
- Lingua: Italiano (testi), Inglese o Giapponese (doppiaggio)
- Data di uscita: 20 marzo 2015
- Disponibilità: retail, digital delivery
- DLC: nessuno
- Note: disponibile in quattro differenti edizioni limitate; la prima tiratura di copie include la demo FINAL FANTASY XV EPISODE DUSCAE
Dopo uno spettacolare filmato introduttivo in CG che non saremo minimamente tentati di saltare la prima volta che inseriremo il disco di gioco nella nostra console, FINAL FANTASY TYPE-0 HD ci metterà di fronte a un menu principale composto dalle classiche voci Nuovo gioco, Carica e Opzioni, ma anche di fronte a due sezioni Missioni e Archivio, il cui funzionamento ci sarà chiaro una volta iniziata la storia e salvati i nostri progressi, per ripercorrere le missioni già affrontate oppure per consultare un’enciclopedia relativa a personaggi, nemici, invocazioni, location e molto altro.
Cominciando una nuova partita con uno dei tre livelli di difficoltà disponibili inizialmente, assisteremo a una lunga sequenza, realizzata col motore grafico del gioco originale, che ci introdurrà alla trama principale e, in seguito, ai titoli di testa. Da qui ci accorgeremo di quanto il comparto tecnico di questo porting, per quanto concerne le cutscene non interattive, sia rimasto pressoché invariato rispetto all’originale controparte per PSP che non ha mai varcato i confini del Giappone. Fortunatamente, una volta prese le redini di Ace e del suo gruppo potremo notare come, almeno il motore grafico del gioco vero e proprio, abbia subito un doveroso (ma non troppo rivoluzionario) lifting che possa in parte giustificare la sua natura di esclusiva per queste due console.
Magia contro tecnologia
Scordatevi pure di trovarvi di fronte al classico RPG a turni di stampo nipponico: FINAL FANTASY TYPE-0 HD si presenta in tutto e per tutto come un RPG d’azione che durante le sue missioni potrebbe, alla lontana, ricordarci il gameplay di DIRGE OF CERBERUS, spin-off del settimo capitolo della saga. Le prime battute di gioco ci consentiranno di affrontare una Missione introduttiva in cui controlleremo un team di tre soldati della Classe Zero formato da Ace, Nine e Queen, che si diramerà, nemico dopo nemico, in una serie di tutorial atti a farci prendere confidenza con comandi e funzionalità di base, tra cui la possibilità di cambiare in qualsiasi momento il personaggio controllato senza interruzioni nelle azioni di gioco.
Come già accennato poc’anzi, il gameplay di TYPE-0 è suddiviso in Missioni di storia o secondarie, ognuna contenenti veloci fasi esplorative e battaglie d’azione, in cui saremo chiamati ad agganciare i nemici mediante la pressione prolungata di uno dei tasti dorsali e a rispondere al fuoco con il semplice comando di attacco o con una delle abilità a nostra disposizione; Ace, per esempio, farà uso di un mazzo di carte incantato e di magie difensive e offensive. Questo apparentemente semplice battle system nasconde in realtà un livello più profondo, costutito da rapide schivate, tecniche speciali eseguibili mediante il consumo di PM, evocazioni, colpi critici attivabili con il giusto tempismo, distruzione di elementi ambientali come barriere o serbatoi, assorbimento di Phantoma (fonte energetica che scaturisce dai cadaveri dei nemici) e altro ancora.
Durante le battaglie ci ritroveremo ad affrontare i classici mostri o semplici soldati dell’esercito nemico che, con il giusto tempismo, potranno essere sottomessi con un solo colpo, oppure ancora leader che una volta sconfitti faranno fuggire o arrendere i tirapiedi rimasti. Molti degli incarichi di storia culmineranno con lo scontro con mini-boss più o meno potenti, come per esempio le armature Magitek, i tecnologici mecha di Milites in totale contrapposizione con i poteri magici della Classe Zero. Oltre alle semplici magie, in determinati frangenti, Ace e compagni potranno unire le proprie forze per evocare gli Esper, mitologiche creature a cui ogni FINAL FANTASY ci ha abituati, che controlleremo direttamente sul campo di battaglia come un qualsiasi altro personaggio, sacrificando la vita di uno dei nostri guerrieri. Odin, per esempio, con una certa percentuale di successo potrà riuscire ad abbattere persino un gigantesco boss con un unico attacco di Zantetsuken.
Al termine di ciascuna missione verremo ricompensati da una schermata di valutazione che terrà conto di parametri quali il tempo impiegato, le morti subite e i Phantoma ottenuti dai nemici, così come di mini-obiettivi che contano, per esempio, del numero di nemici abbattuti da un solo personaggio, e che ci garantiranno ricompense speciali come oggetti, denaro e quant’altro. Le missioni potranno essere rese più complicate previa accettazione (o meno) di O.S., ovvero ordini speciali: rifiutarli non avrà conseguenze negative nel giudizio finale, ma portarli a termine ci garantirà una serie di ricompense. Tuttavia, tali ordini a volte saranno davvero ardui e non sempre ci assicureranno la buona riuscita della missione.
Il Garden di Rubrum
Gli incarichi di storia di TYPE-0 HD sono collegati tra di loro da una sorta di vasta hub, totalmente esplorabile e con tutta una serie di attrattive a nostra disposizione. Si tratta della cosiddetta Akademeia, l’istituto che ha dato i natali alla Classe Zero, che ricorda un po’ alla lontana i Garden di FINAL FANTASY VIII, strutture scolastiche in cui semplici ragazzi venivano addestrati per divenire SeeD. Come nelle missioni, anche nell’Akademeia ci capiterà di imbatterci nei vestigi telematici, punti di salvataggio tramite cui potremo sviluppare il nostro team di guerrieri e decidere di cambiare il leader attualmente in uso: a volte ci verrà suggerito di farlo per poter prendere parte ad eventi speciali dell’Akademeia, ma questo dovremo intuirlo cogliendo indizi non sempre chiari che ci esorteranno a utilizzare un cadetto Agito piuttosto che un altro.
Oltre che in capitoli, questo atipico FINAL FANTASY sarà scandito dal fluire di giorni e di ore. Durante le nostre giornate all’accademia potremo girare liberamente, attivare gli eventi e parlare con chiunque ci capiti a tiro; il nostro tempo libero ammonterà a dodici ore in-game che, fortunatamente, non corrisponderanno in alcun modo allo scorrere del tempo nel mondo reale, dato che consumeremo due ore ogni qual volta compiremo specifiche azioni o interagiremo con NPC che sbloccheranno eventi. Al contrario, nei giorni indicati come operativi, saremo chiamati dal Comando centrale per svolgere le nostre mansioni di soldati. Nell’angolo in basso a destra dello schermo ci verrà indicato quanto tempo manca alla prossima missione: una volta scoccata l’ora, dovremo recarci nell’Aula Zero e parlare con il nostro insegnante Kurasame per le istruzioni sull’incarico del momento.
Al centro dell’atrio del Gard… ehm… dell’Akademeia, è presente un portale magico in grado di condurci in sei aree diverse: Dipartimento esoterico, Laboratorio marziale, Sala relax, Salone, Terrazza panoramica e Scuderia. All’interno di queste aree potremo accettare gli ordini speciali, allevare chocobini, acquistare armi ed equipaggiamenti o semplicemente incontrare NPC e altri protagonisti per interagire con loro e attivare nuovi eventi per far scorrere le nostre giornate. Alcune delle location scolastiche ci permetteranno, inoltre, di far salire più facilmente di livello i nostri personaggi: nell’Aula Zero, ad esempio, sarà possibile prendere parte alle lezioni del nostro insegnante e ricevere in cambio una nutrita quantità di punti esperienza o potenziamenti per le nostre magie, altrimenti, nell’Altocristallium, come spiegato più avanti, potremo potenziare le nostre magie o, in alternativa, potremo recarci nell’Arena per affrontare combattimenti simulati e Addestramenti segreti. Questi ultimi consisteranno in allenamenti individuali che ci permetteranno di far salire di livello il nostro personaggio, in base a quanto tempo decideremo di sospendere la nostra partita.
Fuoriclasse
I confini della nostra accademia non ci bastano? Niente paura: nel caso la porzione di storia lo permetta, potremo uscire dalle quattro mura scolastiche in cambio di sei ore del nostro tempo e girovagare per la mappa del mondo di Orience, a piedi o cavalcando un familiarissimo Chocobo (che, come in molti dei capitoli principali della saga, potranno essere letteralmente catturati mediante l’utilizzo dell’Erba Ghisal ma anche allevati nell’apposita struttura). All’interno della mappa del mondo potremo inoltre imbatterci in incontri casuali con nemici che ci elargiranno gentilmente punti esperienza, Guil e Phantoma in cambio di sonori schiaffi in faccia; le battaglie si svolgeranno allo stesso modo delle missioni, con il classico cambio di ambientazione che ci porterà in aree delimitate entro un certo raggio, in cui potremo muoverci liberamente e sconfiggere i nemici con i nostri guerrieri dal manto vermiglio. A volte, al termine di alcune di queste battaglie, ci verrà proposto di affrontare ulteriori nemici in successione: se accetteremo potremo dar vita a una catena che ci consentirà di salire di livello più facilmente, a patto di riuscire a battere avversari via via sempre più potenti. Solitamente, i Punti Vita dei personaggi rimasti ancora coscienti verranno ripristinati automaticamente dopo ogni battaglia ma, nel caso rimanessimo con pochi soldati al seguito, potremo far ritorno all’Akademeia dove la dottoressa Arecia, la cosiddetta Gran Madre della Classe Zero, potrà far tornare in vita i cadetti Agito caduti.
Per quanto concerne l’esplorazione in sé, sebbene apprezzi l’idea di poter cambiare inquadratura scegliendo fra due tipologie differenti di zoom, c’è da dire che le distese di Orience risultano alquanto povere in termini di dettagli: anche in questo caso si nota una certa discrepanza tra i curatissimi modelli poligonali dei protagonisti e, per esempio, quelli delle città presso cui dovremo recarci per avviare le missioni, formate da un esiguo numero di poligoni rivestiti da texture non propriamente in alta definizione.
Avanzando nella trama, infine, ci verrà proposto di affrontare delle vere e proprie battaglie di stampo strategico in tempo reale: dalle aree e città già sotto il nostro dominio potremo far avanzare delle truppe, contrassegnate ognuna da un elemento d’attacco che potremo mandare in prima linea verso i nostri obiettivi da conquistare; in questo frangente il leader del nostro party potrà muoversi liberamente sulla mappa e coadiuvare i soldati semplici e, una volta abbattute le barriere, entrare all’interno delle città, avviando una missione caratterizzata dal medesimo gameplay di quelle già illustrate prima. Una volta conquistate le città tramite le missioni, potremo recarci all’interno di una loro versione ridotta per interagire con gli NPC e attivare eventi o semplici sub-quest. Sebbene questa componente strategica aggiunga una notevole varietà nel gameplay, la sua realizzazione tecnica lascia alquanto a desiderare: le truppe alleate e quelle nemiche si muoveranno in maniera piuttosto ridicola, con animazioni al limite dell’essenziale e collisioni praticamente inesistenti; come se non bastasse, le città conquistate saranno davvero scarne in termini di contenuti, riducendosi a una sola area generalmente rettangolare in cui saranno presenti NPC con cui interagire per attivare nuove subquest (sfortunatamente, eseguibili solo una alla volta). Purtroppo l’eredità del motore grafico originale non ha evidentemente permesso un miglioramento anche da questo punto di vista, oppure il team di SQUARE ENIX non ha ritenuto essenziale migliorare questo aspetto del gioco per questa edizione HD.
Winning Fourteen
La particolarità di FINAL FANTASY TYPE-0 è certamente quella di mettere a disposizione dei giocatori un team formato da ben quattordici personaggi, tutti controllabili a piacimento e diversificati tra loro nelle abilità, nello stile di combattimento e negli eventi a cui sarà possibile assistere all’interno della scuola. I primi dodici, membri originali della Classe Zero, prendono in prestito il nome dal mazzo di carte francesi: Ace, Deuce, Cinque, Jack, King e così via. Questi dodici cadetti sono sotto la protezione della dottoressa Arecia, considerata una sorta di vera e propria madre, che li reputa speciali in quanto gli unici in grado di utilizzare la magia nonostante gli inibitori e raccogliere i misteriosi Phantoma. All’inizio della storia a loro si aggiungeranno due nuovi guerrieri, Makina e Rem i quali, nonostante facenti parte della Classe Zero, non conosceranno i segreti sulla vera natura dei compagni e che, assieme ad Ace, costituiranno il trittico dei veri protagonisti del gioco; gli altri guerrieri, infatti, fungeranno un po’ da comprimari, non incidendo in maniera sostanziale all’interno degli eventi di trama. L’avere un nutrito cast di protagonisti diventa quindi in parte un punto a sfavore per il semplice fatto che gli stessi non verranno approfonditi più di tanto, lasciando alla trama il tempo di occuparsi solo del conflitto che mette una contro l’altra le superpotenze di Orience.
Il party che potremo utilizzare sarà formato da solo tre degli aspiranti Agito della Classe Zero per volta che, come già ribadito, potremo scambiare a piacimento durante le missioni o le battaglie. Trovandoci nei pressi di un punto di salvataggio potremo decidere di cambiare formazione, mentre, durante le battaglie, potremo scegliere se sostituire un compagno caduto selezionando una delle riserve tramite l’ausilio del D-Pad del nostro controller. Potremo spaziare dal più classico utilizzatore di spade alla frusta, dall’arco alle pistole (con tanto di conteggio munizioni), ma anche a originalissime armi come un letale flauto traverso (che colpirà a suon di dolci melodie) e, naturalmente, il mazzo di carte del nostro biondo protagonista. La crescita dei nostri personaggi avverrà tramite il già citato vestigio, il quale ci permetterà di spendere i punti guadagnati durante le battaglie per insegnare ai nostri guerrieri abilità equipaggiabili. Sebbene il tutto risulti semplice e lineare, alla lunga potrebbe rivelarsi un processo ridondante in quanto ci ritroveremo a ripeterlo per tutti e quattordici i personaggi della nostra squadra. Le magie in loro possesso, d’altro canto, sono condivise fra l’intero gruppo e dovranno essere sviluppate sfruttando proprio i Phantoma catturati in battaglia nella struttura dell’Akademeia che prende il nome di Altocristallium. Mediante i Phantoma potremo agire sull’incantesimo scelto potenziandone parametri come efficacia, efficienza (il consumo di PM) e allestimento (il tempo di preparazione).
Durante le missioni, inoltre, potremo decidere se usufruire dell’aiuto di Rinforzi dall’Akademeia: se accetteremo, ausiliari di altre classi sostituiranno temporaneamente i membri di appoggio della formazione durante le missioni, occupando gli slot riservati agli altri due membri del nostro party, combattendo e morendo al posto loro. Tali loschi figuri verranno mostrati come delle sagome oscure (o, a piacimento, come normali NPC) indicati con nomi che richiamano quelli dei seiyuu giapponesi che hanno preso parte al cast o di membri dello staff degli sviluppatori. Naturalmente, facendoli combattere al nostro fianco, non faremo altro che rubare preziosi punti esperienza per i nostri guerrieri, dato che chiunque non partecipi alla battaglia non guadagnerà exp utile a salire di livello. Di positivo, tali aiuti potranno rivelarsi preziosi se non vorremo sprecare le vite dei membri della Classe Zero durante le missioni più difficili, consentendoci di lasciarli in vita fino, magari, al boss di fine capitolo. L’opzione dei rinforzi potrà essere agevolmente attivata o disattivata tramite il menu di configurazione.
Quando nove e nove giungono al nove
Parlando del suo aspetto puramente visivo, questo porting next-gen di FINAL FANTASY TYPE-0 non soddisfa al meglio delle aspettative. La sua natura portatile di vecchia generazione si nota fin troppo, specie nei filmati in CG, migliorati esclusivamente nella risoluzione e con l’aggiunta di filtri che nascondono solo in parte le imperfezioni, nonché nelle texture in bassa risoluzione per gli ambienti e i modelli poligonali dei personaggi secondari. Sebbene questi ultimi contino ancora di un livello di dettaglio decisamente scarno per console come Xbox One o PlayStation 4, lo stesso non possiamo dire per i personaggi della Classe Zero, i cui modelli poligonali e texture risultano sostanzialmente migliori, oserei dire completamente diversi rispetto alle controparti per PSP, specialmente per quanto concerne il livello di dettaglio dei rispettivi volti. Gli ambienti appaiono suggestivi se ammirati dalla giusta distanza, ma avvicinandoci noteremo un livello di texture tendenzialmente basso, spesso mascherato da effetti di luce, riflessi o sfocature piazzati ad arte.
A plasmare le atmosfere di ogni FINAL FANTASY che si rispetti, sebbene questo TYPE-0 sia a tutti gli effetti uno spin-off che poco ha a che vedere con le più classiche meccaniche che definiscono il genere JRPG, sono di sicuro le splendide musiche e i familiari effetti sonori, come le voci dei Moguri. Se la leggendaria fanfara di vittoria appena udibile al termine di ogni scontro contribuirà a ricrearne l’atmosfera, l’ostentato tema principale della saga (quello che solitamente è nella schermata del titolo, per intenderci) pare quasi voler a tutti i costi cercare di mantenere un legame con il ramo principale e, sebbene sia splendidamente riarrangiato, a mio parere risulta fin troppo utilizzato, quasi forzatamente. I solenni brani originali della colonna sonora non spiccano in termini di originalità, ma risultano orecchiabili e adatti alle atmosfere dinamiche delle missioni, assieme alle versioni riarrangiate di celebri melodie quali la marcia del Chocobo; il filmato introduttivo è accompagnato dal brano Zero dei rocker giapponesi BUMP OF CHICKEN, un pezzo che contribuirà ad alimentare l’atmosfera necessaria a tuffarsi con tutte le scarpe nella concitata azione di gioco fin dalle sue prime battute.
Per quanto concerne il doppiaggio, per mia immensa gioia SQUARE ENIX ha preso la giusta decisione di includere sia l’usuale doppiaggio americano di buon livello a cui noi italiani siamo abituati fin dai tempi di FINAL FANTASY X per PlayStation 2, sia l’originale giapponese, che prediligo di gran lunga per via della presenza di voci note quali l’immenso Hiroshi Kamiya su Makina e il familiare Yuki Kaji sul protagonista Ace. Peccato solo che il lip sync non sia stato ottimizzato per nessuna delle due opzioni, come invece accadeva in FINAL FANTASY XIII o nella demo stessa del XV.
A chi consigliamo FINAL FANTASY TYPE-0 HD?
FINAL FANTASY è una di quelle saghe che possono contare, anche nel nostro paese, di nutrite schiere di appassionati vecchi e nuovi. Tuttavia, questi si dividono in giocatori che amano e apprezzano in qualche modo qualsiasi cosa gli venga propinata dalla casa madre e menti più critiche che invece rimpiangono i bei vecchi tempi dei capitoli usciti su SNES e sulla prima PlayStation. Questo nuovo episodio, il primo ad approdare in Europa e nel resto del mondo su PS4 e XBOX, non è certo uno di quei capitoli che renderebbero felici questa seconda porzione di fan; è a tutti gli effetti un titolo d’azione, con certamente elementi che richiamano i bei vecchi tempi, ma con un sistema di sviluppo davvero essenziale e dei combattimenti completamente volti alla dinamicità, quasi privi di ogni apporto strategico. Se non siete spaventati dal voler provare qualcosa di diverso, che tuttavia porti sempre il nome e alcuni elementi caratteristici della saga di FINAL FANTASY, gettatevi pure a capofitto in questa avventura. Se al contrario non amate le innovazioni dissacranti, concedetevi un attimo di tempo per pensarci su.
- Include doppiaggio inglese e giapponese
- Quattordici personaggi utilizzabili
- Più accessibile della versione PSP
- Sistema di crescita semplice e lineare…
- …Forse un po’ troppo semplice
- Tecnicamente altalenante
- Cattiva gestione delle sub-quest
- Avrebbe potuto girare su console portatili e di vecchia generazione
- Assenza della componente multiplayer presente su PSP
FINAL FANTASY TYPE-0 HD
Un atteso Action RPG che convince, ma non stupisce
Guardiamo in faccia la realtà: FINAL FANTASY TYPE-0 HD è approdato su PlayStation 4 e Xbox One come esclusiva assoluta per il semplice motivo che manca ancora molto prima dell’uscita di FINAL FANTASY XV e SQUARE ENIX voleva a tutti i costi esordire con questa serie sulle nuove macchine il prima possibile. Un porting da PSP sarebbe potuto giungere senza problemi di sorta anche su PlayStation Vita o sulle console casalinghe della precedente generazione, magari con qualche dettaglio in meno nei modelli poligonali dei protagonisti, ma indubbiamente senza alcuna modifica rilevante in termini di gameplay. Non possiamo neppure affermare che TYPE-0 HD ottenga il meglio dalle potenzialità offerte dalle due console: grafica a parte, per esempio, su PS4 avrebbero potuto sfruttare gli speaker del DualShock 4 per le trasmissioni del COM (il comunicatore olocristallino militare di cui ogni membro della Classe Zero è fornito) per coinvolgere meglio il giocatore, ma l’idea non è stata nemmeno presa in considerazione. Nonostante ciò, TYPE-0 HD risulta essere un buon prodotto, ma non sarà di certo la killer application che gli appassionati di giochi di ruolo avrebbero potuto attendere per decidere di compiere il salto generazionale, come ci auguriamo potrà essere il quindicesimo capitolo. Non aspettatevi di dover raccogliere la mascella per un’incredibile livello di dettaglio, come non aspettatevi che l’immenso cast di personaggi sia narrativamente al passo con la trama; tuttavia, TYPE-0, nei suoi otto capitoli di storia e nel centinaio di ore necessario al completamento totale, saprà intrattenervi e regalarvi una buona dose di divertimento, a patto di possedere una delle due console a cui l’esclusiva è destinata.