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In questo 2020 ricco di eventi catastrofici, la morte di Hana Kimura è stato senza dubbio uno di quelli più inaspettati. La giovane wrestler si è infatti tolta la vita alla fine di maggio dopo essere stata travolta da una valanga di messaggi di odio nei suoi canali social. Questo attacco di cyberbullismo è iniziato dopo la partecipazione della ragazza al reality show Terrace House, in cui un diverbio tra la ragazza e Kai Kobayashi ha dato il via ad una vera e propria ondata di odio nei confronti della wrestler.
A sette mesi dalla morte della ragazza, e grazie alle richieste di sua madre Kyoko di poter dare un nome a coloro che hanno spinto Hana al suicidio, il dipartimento di polizia di Tokyo ha aperto un procedimento penale nei confronti di uno degli autori dei tantissimi messaggi di odio ricevuti dalla wrestler. Si tratta di un ragazzo di Osaka che avrebbe scritto cinque differenti messaggi sull’account Twitter della ragazza, per poi ammettere le sue colpe e scusarsi nel mese di luglio rivelando come le conseguenze delle sue azioni saranno qualcosa che si porterà dietro per sempre.
Ma si tratta solamente della punta dell’iceberg. Gli investigatori hanno infatti trovato oltre 140 istanze di cyberbullismo salvate nel telefono di Hana. Al momento la polizia di Tokyo sta investigando su oltre 300 messaggi di odio ricevuti dalla ragazza, lasciati sui suoi diversi account social da oltre duecento profili differenti. La battaglia di Kyoko Kimura per ricevere giustizia per la morte prematura di sua figlia è solamente all’inizio, ma il fatto che sia stato aperto un procedimento penale a riguardo fa ben sperare che presto si possa mettere la parola fine su questa tragica vicenda.
Fonte: Kyodo News via SoraNews 24
