In seguito all’uscita di Alliance of Vengeance avvenuta in Italia lo scorso 16 ottobre, abbiamo deciso di farvi fare un balzo nel passato parlando dell’intera saga di Disgaea, una serie di RPG strategici (noti anche come SPRG) sviluppata da Nippon Ichi.
Nippon Ichi Software nasce nel lontano 1991, ma è a partire dal 1993 che inizia a lavorare sul suo primo titolo. Su quale sia la sua opera prima si dibatte da tempo, ma generalmente è “Jigsaw World” a occupare questo posto, un puzzle game per PlayStation rilasciato esclusivamente in Giappone. L’apertura al mercato occidentale è datata 2003, con la fondazione di NIS America, filiale dedita alla pubblicazione dei titoli anche nel mercato americano ed europeo. Nel 2012 Nippon Ichi Software è entrata di diritto nel Guinness World Record per la pubblicazione del maggior numero di titoli del genere SRPG. Nonostante I problemi finanziari degli ultimi anni ha recentemente dichiarato che la saga di Disgaea è ben lontana dal terminare, quindi il record sembra ancora al sicuro.
La linea temporale
La timeline di Disgaea, come spesso capita con serie così longeve e prolifiche, è estremamente contorta e, ciliegina sulla torta, non esiste una interpretazione ufficiale del collocamento temporale degli eventi nel loro complesso, né quelle prospettate dai fan sembrano essere risolutive, se non limitatamente ad alcuni capitoli; la situazione peggiora ulteriormente se ci si interroga sulla canonicità (o meno) di alcuni eventi e contenuti scaricabili. La serie fa dell’umorismo e del non prendersi troppo sul serio un marchio di fabbrica, ed è probabile che, soprattutto alla luce dei vari cross-over e delle comparsate di personaggi provenienti da altre serie, la ricerca di una linea temporale coerente sia un esercizio di futilità. Se la storia e l’universo di Disgaea vi affascinano e se siete giocatori attenti è possibile trovare diversi collegamenti tra i vari giochi, che ci aiutano a capire meglio le relazioni tra un titolo e l’altro. Come ultima nota, tenete presente che questa timeline non tiene conto delle differenze che si possono trovare nei vari port e remake, che, ancora una volta, aggiungono elementi di solo fanservice e non pretendono, in linea di massima, di avere un impatto sulla continuity.
Rhapsody: A Musical Adventure (1998, PlayStation – 2008, Nintendo DS)
Come primo capitolo della timeline dell’universo di Disgaea si può collocare Rhapsody: pare infatti che la protagonista del prossimo gioco in elenco sia una discendente dei personaggi di Rhapsody; inoltre la strega Marjoly è presente in Disgaea e Disgaea 2 (versione PSP) come personaggio bonus.
La Pucelle: Tactics (2002 PlayStation 2 – 2009, PSP)
La Pucelle: Tactics si è guadagnato il soprannome di Disgaea 0 da parte dei fan, e per buoni motivi. All’interno del gioco ci sono, per l’appunto, vari richiami all’universo della serie, ma il collegamento principale consiste nella protagonista Prier. Come da tradizione della saga, La Pucelle ha diversi finali, di cui uno “segreto”, pensato come un in-game joke, un piccolo scherzo: la protagonista infatti diventa un demone (per la precisione un Overlord, ovvero il demone più forte del suo universo, a capo di tutti gli altri) dopo aver ucciso troppi esseri malvagi. Prier ritornerà nella serie come personaggio bonus: non nella sua forma umana, bensì nella sua forma demoniaca! Questo finale “scherzoso” è quindi considerabile un finale “canonico” (con tutti gli appunti già fatti sull’utilizzo di questo termine), soprattutto se si considera che, nel remake uscito su PSP, viene ulteriormente ampliato e completamente rivisitato in una nuova chiave.
Disgaea: Hour of Darkness (2003 PlayStation 2 – 2006, PSP – 2008, Nintendo DS)
Il primo Disgaea in senso stretto. I personaggi di questo capitolo faranno varie apparizioni nei successivi giochi della serie, ma i loro rapporti saranno già sviluppati. Andando a ritroso, quindi, è facile trovare la sua posizione nelle vicende dell’universo di Disgaea.
Disgaea Infinite (2009 PSP)
Disgaea Infinite è una avventura testuale giapponese, una classica Visual Novel. Si può collocare temporalmente in qualsiasi punto tra il primo Disgaea e il secondo. Disgaea Infinite racconta le (dis)avventure di uno sfortunato Prinny al servizio di Laharl, disposto a fare qualsiasi cosa pur di evitare la punizione che gli spetta. I vari finali del gioco, con i loro riferimenti, ci permettono di collocarlo in questa posizione all’interno della timeline.
Makai Kingdom: Chronicles of the Sacred Tome (2005, PlayStation 2 – 2011, PSP)
Generalmente Makai Kingdom viene considerato come il Disgaea 1.5, e la motivazione principale risiede nel cast dei personaggi che ritroveremo in questo gioco.
Disgaea 2: Cursed Memories (2006, PlayStation 2 – 2009, PSP)
Disgaea 2 vede il ritorno di uno dei protagonisti del primo Disgaea (non vi diciamo chi), ma non nel ruolo di personaggio principale! Accompagnerà infatti l’eroe nella sua avventura, e le vicende, per come vengono narrate, rendono abbastanza semplice la sua collocazione in continuity.
Disgaea 3: Absence of Justice (2008, PlayStation 3 – 2011, PS Vita)
Il primo gioco della saga per PlayStation 3, se non si tiene conto di personaggi bonus e DLC, non ha una posizione specifica: l’assenza di particolari riferimenti ad altri elementi della serie lo rende un titolo a sé stante.
Disgaea D2: A Brighter Darkness (2013, PlayStation 3)
Disgaea D2 è molto difficile da porre all’interno della timeline: sicuramente è collocabile tra il primo Disgaea e il quarto, il problema però è: quando di preciso? Disgaea D2 è il primo titolo della serie ad essere un vero e proprio sequel, riprendendo dalle vicende di Disgaea: Hour of Darkness. Purtroppo senza ricorrere a fastidiosi spoiler è molto difficile spiegare la mia decisione di inserire Disgaea D2 a questo punto della linea temporale, diciamo solo che, visti gli sviluppi che ci sono stati in questo capitolo, forse il comportamento di un certo personaggio all’interno del secondo Disgaea sarebbe stato differente.
Disgaea 4: A Promise Unforgotten (2011, PlayStation 3 – 2014, PS Vita)
Disgaea 4, invece, è molto semplice da porre all’interno della timeline e il suo collocarsi alla fine degli eventi dell’universo di Disgaea è giustificata dal fatto che… diciamo che uno dei personaggi del passato che tornerà nel corso della storia (e non come personaggio segreto o bonus) sarà più sviluppato rispetto ad altre sue precedenti apparizioni.
Qui si conclude l’analisi della timeline; ho voluto omettere alcuni capitoli perché ritengo che personaggi bonus e cameo vari non abbiano nessun collegamento con l’universo di Disgaea. Prendete questa mia visione in maniera quasi del tutto personale: possiamo considerarla verosimile o del tutto campata in aria, possiamo persino pensare che i vari capitoli della storia di Disgaea siano tutti ambientati nello stesso momento, ma in universi paralleli. Solo Nippon Ichi può fare chiarezza sulla cosa.
I giochi che compongono la saga
Disgaea: Hour of Darkness
Rilasciato nel 2003 per PlayStation 2, Disgaea: Hour of Darkness è il primo titolo “ufficiale” della serie Disgaea. La storia si apre con un piccolo (non ditelo ad alta voce) demone, Laharl, che si sveglierà uscendo dalla sua tomba, misteriosamente aperta. Al suo cospetto ci sono diverse armi e utensili, nonché uno dei suoi servitori, Etna (il nome deriva dal nostro vulcano siciliano, questo riferimento sarà ancora più chiaro grazie a un altro personaggio). La super sexy ultra dotata servitrice di Laharl ci avviserà che il giovane principe è rimasto a dormire più di quanto desiderasse, e che suo padre, il re Krichevskoy, Overlord del Netherworld, il mondo su cui regnano i demoni, è morto. Laharl quindi deciderà di salire al trono, suo di diritto, e infliggere una severa lezione a chi contrasta la sua volontà.
Disgaea si presenta come il classico SPRG ma con una vena umoristica che spalleggia una trama profonda, con spunti di riflessione e colpi di scena. Introduce alcune nuove meccaniche nei titoli SPRG, permettendo ai personaggi di sollevare oggetti, nemici o compagni e lanciarli lontano, nonché i geo panels, oggetti che influenzano con vari bonus e malus diverse zone della mappa. La combinazione di queste due meccaniche conferisce al gioco uno spessore strategico degno di nota. Il gameplay però dà la possibilità di ignorare questi elementi strategici concentrandosi sul grinding, cioè l’accumulo di esperienza ed equipaggiamento utili a schiacciare con la forza bruta i propri nemici. Il grinding nella serie di Disgaea rappresenta un elemento chiave (forse troppo) e ci porta via centinaia di ore di gioco, ma con risultati noteveli, permettendoci di raggiungere livelli stratosferici che ci consentono di infliggere danni per miliardi di punti. Elementi come l’item world, che ci permetterà di “entrare” nel mondo di un oggetto e renderlo più potente, nonché la Dark Assembly, assemblea di demoni che tramite il voto ci concederà di ottenere svariati bonus e sbloccare nuove classi e personaggi, ricompensando il tempo impiegato a caccia di EXP.
Hour of Darkness, come tutti gli altri titoli della serie, ha svariati finali e incentiva la voglia di completarne nuovamente la storia, considerando anche che, una volta terminata, si può ricominciare mantenendo l’esperienza accumulata e gli equipaggiamenti ottenuti nelle precedenti sessioni. Il titolo ha goduto negli anni di due port, uno per PSP e uno per Nintendo DS, entrambi arricchiti da nuovi bonus e personaggi,e dall’interessante Etna Mode, una storia alternativa con protagonista la servitrice di Laharl. La versione per la handheld di Sony gode del sottotitolo, Afternoon of Darkness, mentre quella Nintendo DS si chiama semplicemente Disgaea DS.
Disgaea 2: Cursed Memories
Nel 2006 arriva il seguito del primo Disgaea che vede protagonista il giovane Adell, un guerriero che giura di sconfiggere Zenon, l’Overlord del suo mondo, in modo da spezzare una maledizione che sta tramutando tutti gli esseri umani in demoni. Qualcosa va storto, e finisce per partire in un viaggio alla ricerca di Zenon in compagnia di Rozalin, figlia del terribile Overlord. Disgaea 2 mantiene le caratteristiche che hanno reso celebre il primo capitolo introducendo delle nuove meccaniche per mantenere vivo l’interesse anche nei veterani del primo gioco.
Anche questo sequel gode di una conversione portatile, ma solo per PSP. Come i porting del primo, anche questo beneficia di nuovi bonus e modalità, ed sottotitolato Dark Hero Days.
Disgaea 3: Absence of Justice
PlayStation 3 vede arrivare e il suo primo Disgaea nel 2008. L’avventura è ambientata in uno strano Netherworld, una scuola per demoni, e vede come protagonista Mao, miglior studente di questa scuola e figlio dell’attuale Overlord. L’obiettivo di Mao è quello di uccidere il padre e diventare il miglior studente mai esistito. Questa accademia tuttavia, essendo una scuola per demoni, premia i comportamenti malvagi, mentre gli studenti che compiono buone azioni sono considerati delinquenti. Disgaea 3 inserisce due novità nelle già rodate meccaniche di gioco: le Evility e i Magichange.
Le Evility sono le abilità dei personaggi che, a differenza dei precedenti capitoli, si sbloccano acquistandole con dei punti dedicati, per poi essere equipaggiate. Il Magichange invece è un’abilità speciale dei mostri che, in combattimento, permette loro di trasformarsi in armi utilizzabili dai personaggi, conferendo a chi li impugna diversi bonus e nuove abilità speciali.
Anche questa volta il titolo gode di un port con diversi contenuti aggiuntivi, questa volta però è per PlayStation Vita, e sottotitolato Absence of Detention.
Disgaea 4: A Promise Unforgotten
Nel quarto titolo della saga, invece, troviamo protagonisti il vampiro Valvatorez e Fenrich, un lupo mannaro suo fedele servitore. Valvatorez gestisce una scuola per Prinny, demoni pinguini mascotte della serie, finché la storia non lo porterà a voler compiere un colpo di stato all’interno del suo Netherworld.
Disgaea 4 ripropone le nuove meccaniche di Disgaea 3, approfondendole e rinnovandole, ma la più grossa novità proviene dal comparto grafico. La serie per la prima volta gode di splendidi personaggi (gli sprite per essere precisi) in alta definizione, rendendo il gioco molto più appagante dal punto di vista estetico.
Anche questo quarto capitolo ha un port per PlayStation Vita, sottotitolato A Promise Revisited.
Disgaea D2: A Brighter Darkness
Come già accennato, in Disgaea D2 ritroviamo I protagonisti del primo Disgaea alla presa con nuove avventure: molti non riconosco Laharl come nuovo Overlord ed è quindi giunto il momento di far capire a queste teste dure come stanno le cose. Fa inoltre la comparsa uno strano, piccolo angelo di nome Sicily, che si proclama sorella di Laharl (Etna… Sicily… capito ora?) e punta al trono di Overlord.
Anche questa volta il gioco mantiene le meccaniche dei suoi predecessori, ma il Magichange viene eliminato per far posto alla possibilità per i personaggi di cavalcare i mostri nel party, conferendo ad entrambi nuovi bonus e abilità. Disgaea D2, a differenza dei predecessori, non può ancora contare su porting per altre console.
Disgaea è una serie complessa, che richiede una grande pazienza e passione per il grinding, ma che sa ricompensare i giocatori più accaniti con personaggi sopra le righe, grosse sorprese e un’universo complesso, palcoscenico di affascinanti storie.