RESIDENT EVIL VILLAGE: la nostra esperienza con la demo MAIDEN

RESIDENT EVIL VILLAGE uscirà il prossimo 7 maggio, ma una demo “MAIDEN” è già disponibile su PlayStation 5. L’abbiamo giocata in diretta con voi su Twitch e questo è il nostro racconto.

RESIDENT EVIL VILLAGE: la nostra esperienza con la demo MAIDEN

Erano le ore 23 di giovedì 21 gennaio di questo freddo inizio di 2021. Avevo deciso di prendermi una pausa dalle dirette quotidiane su Twitch che si protraggono fino a notte inoltrata ormai da un paio di mesi, quasi senza sosta. Proprio quella sera CAPCOM aveva programmato una diretta streaming per presentare il più recente esponente della saga di BIOHAZARD, il RESIDENT EVIL Showcase. Come ci si aspettava, il publisher ha annunciato una data di uscita dell’ottavo episodio, 7 maggio, ha rivelato una modalità multiplayer venduta assieme a VILLAGE e rivelato l’arrivo sulle console di ormai vecchia generazione. Ma oltre alla data, la notizia più importante è stata quella dell’arrivo immediato di una demo del gioco su PlayStation 5, chiamata “MAIDEN”.

RESIDENT EVIL VILLAGE, Maiden Demo

Da quel momento in avanti il PlayStation Store è andato giù. Ho provato, riprovato innumerevoli volte, su quello italiano, su quello americano. Le poche volte che ci si riusciva a connettere tramite browser o tramite console non c’era verso di trovare la demo da nessuna parte. La demo non era ancora disponibile, ma le innumerevoli richieste avevano già messo a dura prova i server di Sony. A un certo punto, eccola. MAIDEN era lì, aspettando solo di essere immagazzinata sulla mia console. Scarico, apro la coda di download, prendo una decisione: andiamo in live. Ora, a mezzanotte. Giochiamo a RESIDENT EVIL VILLAGE. Francesca, che ormai presenzia a quasi tutte le mie live su Twitch, era già imbustata sotto le coperte, pregandomi di non attivare la webcam per la diretta. Forse un po’ per timore, forse semplicemente perché moriva di sonno.

Avvio la demo, avvio la diretta. Scelte le impostazioni mi ritrovo all’interno del gioco, steso (stesa) per terra in uno scantinato fatiscente, dentro una cella chiusa ermeticamente. O quasi. Decido di prendermi tutta la calma del mondo, il che mi porterà a far durare la demo una mezz’oretta quando probabilmente sarebbero bastati dieci minuti. Mi guardo attorno, esamino ogni dettaglio. Prendo un foglietto, una nota sulla quale trovo degli avvertimenti, delle istruzioni per la fuga. In sostanza, il gioco stesso mi anticipa tutto ciò che dovrò fare d’ora in avanti, sino ai crediti della versione di prova. Quanto basta a creare ansia, specie con quella frase che mi avverte di stare attento a non farmi scoprire una volta superata la scala. Mi metto carponi, attraverso il tunnel scavato sotto un tavolino che mi porta nel corridoio delle segrete. Esamino le celle, alcune sono chiuse, alcune senza punti di interesse. Dal soffitto penzolano cadaveri in stato avanzato di putrefazione, c’è sangue ovunque, c’è un’orrenda sostanza nera. E sono sicuro che se potessi sentirne gli odori, probabilmente mi verrebbe da vomitare.

Esploro, interagisco con tutto quello con cui si può interagire, fino a che non sento un rumore sospetto. Torno sui miei passi e noto che il cadavere di una donna vestita da umile domestica, dapprima seduto con la schiena appoggiata, ora riversa a faccia in giù, con un paio di tronchesi conficcata nella schiena, e tanto sangue. Senza esitare strappo l’arma del delitto dalle sue carni e la porto con me: mi tornerà utile per tagliare i due catenacci che sigillano le altrettante celle dove forse troverò la mia via di fuga. In una di esse trovo un cadavere mutilato appeso al soffitto, con il quale mi diletto per qualche istante facendolo dondolare. Nell’altra trovo un altro cadavere mutilato e appeso al soffitto, ai suoi piedi due tinozze piene di sangue. Posso interagire con una di esse, e all’interno ci trovo un grimaldello. Un classico. Mi dirigo verso l’uscita delle segrete, utilizzo il grimaldello su una cassetta e abbasso la leva al suo interno: la porta si apre. Mi ritrovo in una stanza illuminata, le pareti decorate da vistosi altorilievi, seguo le istruzioni dirigendomi verso la luce. Il corridoio si apre in una specie di cantina, una tavola imbandita e piatti ripieni di quelle che sembrano viscere insanguinate. Un po’ come quella della famiglia Baker.

RESIDENT EVIL VILLAGE

Mi chino, apro le ante socchiuse di un mobile da dove proviene un filo di luce e mi trovo in un altro tunnel scavato nei mattoni. Nella stanza dove sbuco c’è una candela, che mi indica il punto in cui trovo un mattone sporgente: lo premo. Alla mia sinistra si apre un passaggio con delle scale che vanno verso l’alto, e vado avanti. Trovo un altro messaggio, un diario. Tre pagine in cui una delle domestiche descrive il terrore in cui vive assieme alle sue colleghe, in un castello abitato da sole donne. Una delle cameriere è stata brutalmente assassinata per un errore da una certa Daniela, apparentemente una delle tre figlie di Lady Dimitrescu, la gigantessa che abbiamo imparato a conoscere nei trailer. Tra le altre cose, pare che le abitanti del castello siano spaventate dalla luce del sole. Facendo due più due, capisco presto che ci troviamo di fronte a una famiglia di vampiri.

Quella che sembrava essere la stanza delle domestiche si apre in una stanza decorata e ammobiliata come la classica casa della nonna. Qui capisco di dover cominciare a far silenzio, a stare attento a qualsiasi movimento. Inizio a sentire dei rumori. C’è un armadio pieno di vestiti bianchi, come abiti da sposa. Mi trovo nel castello vero e proprio, e quello forse era l’armadio delle sue abitanti. Intravedo una donna in abito bianco, dalla fessura di una porta, lei è qui. I corridoi del castello sono lugubri, inquietanti, molto più delle segrete. I suoi abitanti potrebbero celarsi in qualsiasi angolo, sono teso, nonostante sappia già di non poter combattere. La mia unica arma è la fuga, ma so bene quanto la demo sia guidata da binari invisibili e riesco solo a immaginare quale sarà il destino dell’inserviente. Mi affaccio da uno dei balconcini del primo piano, do un’occhiata all’atrio. Sembra quasi la magione del primo Resident Evil, forse un omaggio ricercato.

RESIDENT EVIL VILLAGE demo MAIDEN

Avanzo e mi ritrovo davanti a una porta decorata con la statua di quella che sembra una madonna, accompagnata da tre bambini. Le manca uno dei vistosi occhi scarlatti, la chiave che mi servirà per aprirla. Una sinistra voce ride, minacciandomi. Esploro ancora, scendo le scale, mi ritrovo in un atrio. Cerco in alcuni cassetti, senza trovare nulla. Noto un altro foglio di carta: è una lista di nomi femminili di candidate e scartate. Solo tre nomi hanno passato le “selezioni” e sono sicuro che non si tratti di un concorso di bellezza. All’interno del camino ci sono degli abiti identici a quelli della domestica uccisa con le tronchesi, identici ai nostri.

Nei paraggi c’è un servizio da tè, sollevo una tazza. È sporca, è stata utilizzata da poco. C’è il segno di due immense labbra rosse e sono sicuro che si tratti di quelle della padrona di casa. Dentro ci sono tracce di quello che sembrerebbe sangue. L’ansia inizia a salire. La grande porta può essere aperta, la stanza è buia, illuminata solo dalla luna. C’è freddo e neve fuori, la porta per scappare è chiusa. Sulla tavola apparecchiata trovo un calice appariscente, lo esamino e ci trovo un anello con un occhio incastonato. So già a cosa mi servirà e torno sui miei passi. Ricavo l’occhio da inserire sulla porta con la donna, la apro ed esploro la stanza, piena di bottiglie di vino e di una nota sulla produzione dello stesso. Si parla di Alcina Dimitrescu e del suo leggendario Sanguis Virginis. Inizio a collegare gli indizi. In uno dei mobili trovo una chiave. So già cosa apre.

Fuggo giù per le scale e sento una frase. “Ti sto guardando.
E poi: “Non resisto fino a cena.

Daniela, RESIDENT EVIL VILLAGE

Mi scappa un’imprecazione quando vedo materializzarsi davanti a me una figura minacciosa, mi sbarra la strada e si dirige velocemente alla mia gola. La vampira mi morde e sembra intenzionata a farmi fuori, ma fortunatamente riesco a scappare, oltrepassando la porta principale. È il momento di usare la chiave del cortile. Nemmeno il tempo di aprire la porta successiva che sento urlare Francesca alle mie spalle. La signora Dimitrescu è lì, di fronte a me, spalanca l’uscio prima ancora che potessi aprirlo io e si staglia minacciosa. “Ci incontriamo, finalmente.

Mi afferra e sfodera dei lunghissimi artigli dalle dita con i quali mi trapassa il volto. È buio. La demo di RESIDENT EVIL VILLAGE si conclude così, con un prevedibile finale nel quale un’altra, povera domestica viene fatta fuori dalla proprietaria del castello. In attesa di poterlo esplorare in lungo e in largo nei panni di Ethan, mi appresto a giocarla nuovamente per gli spettatori appena arrivati.

L’esperienza affrontata è davvero molto simile a quella di RESIDENT EVIL 7, le stesse meccaniche di gameplay e un motore grafico aggiornato alla next-gen. Basteranno a rendere un capolavoro questo ottavo capitolo? Non ci resta che attendere il prossimo 7 maggio. Di seguito potete rivivere la mia goffa esperienza che si è svolta in diretta su Twitch la scorsa notte, tra battute poco felici e mancato senso dell’orientamento.

RESIDENT EVIL VILLAGE: MAIDEN Demo Gameplay


Abbiamo scattato tante foto durante il nostro playthrough. Date uno sguardo all’album fotografico che trovate di seguito.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.

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