Con Sony ormai diventata il baluardo delle censure, principalmente per quanto riguarda i giochi di provenienza nipponica, tocca a PC e Nintendo vestire i panni degli eroi capaci di regalare al mercato videoludico ancora qualche videogame più o meno piccante. Se su PC si può però contare anche su titoli decisamente più spinti come gli eroge, le console casalinghe non sono esattamente il luogo migliore e più adatto per ospitare questo particolare genere, per cui bisogna accontentarsi di qualcosa decisamente più contenuto, ma comunque interessante. Perché tutto questo papocchio di introduzione? Perché oggi vogliamo parlarvi di Moero Crystal H, un gioco che lascia davvero poco alla fantasia.
Tantissimo tempo fa, il mondo era un posto scuro e vuoto. Ma un giorno, la Dea vide tutto questo come un triste destino per l’universo, e decise di creare la terra e il paradiso. Allo stesso tempo creò anche due particolari oggetti: le mutandine di luce, capaci di comandare il cielo, e il reggiseno dell’oscurità, in grado di regnare sulla terra. Con questi due, la Dea era in grado ergersi al di sopra di tutto. La sua voglia di creare non finì lì, e diede vita ad Airea, un continente che fluttua nel cielo nonché dimora di creature conosciute come monster girl. Una volta raggiunta la pace, la Dea affidò le mutandine di luce agli esseri umani, mentre donò il reggiseno dell’oscurità alle monster girl. Le due razze dovranno collaborare per mantenere la pace, e gli oggetti che possiedono dovranno comandare all’unisono. Le mutandine di luce e il reggiseno dell’oscurità dovranno sempre lavorare come se fossero un’unica cosa, e non dovranno mai essere separati. Cosa potrebbe mai accadere se questo spiacevole scenario dovesse verificarsi?
- Titolo: Moero Crystal H
- Piattaforma: Nintendo Switch
- Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
- Genere: RPG, Dungeon Crawler
- Giocatori: 1
- Publisher: East Asia Soft
- Sviluppatore: Compile Heart, Idea Factory
- Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
- Data di uscita: 17 settembre 2020
- Disponibilità: digital delivery
- DLC: nessuno
- Note: include dal principio le monster girl DLC originariamente rilasciate per la versione PS Vita del gioco
Abbiamo recensito Moero Crystal H con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da East Asia Soft.
La serie Genkai Tokki è un’opera particolare quanto interessante, e sebbene in Giappone nel corso degli anni ha potuto godere di ben cinque titoli, in Occidente la situazione non è stata esattamente tutta rose e fiori. Monster Monpiece, apripista della serie, ha visto la luce anche nel nostro territorio su PS Vita e in seguito anche su PC, ma i titoli successivi all’epoca non hanno goduto di tale fortuna. Moe Chronicle, seconda iterazione della serie sempre per Vita, ha debuttato solo in versione asiatica con testi in inglese, ma dei capitoli successivi neanche l’ombra.
Fortunatamente le cose sono cambiate nel 2017 con un porting PC di Moero Chronicle, seguito nel 2019 da una versione Nintendo Switch in edizione Hyper. La strada per la serie sembra finalmente in discesa, e proprio da questo 17 settembre 2020, a un prezzo decisamente contenuto, anche il terzo capitolo della serie è finalmente riuscito a sfondare la barriera nipponica e giungere sulle nostre Switch.
Back in H-Action
Protagonista di questa avventura è Zenox, un giovane essere umano dalla storia un po’ travagliata: ha lasciato il luogo in cui abita per mettersi in cerca del padre, che per riuscire a mantenere la propria famiglia ha accettato un lavoro lontano da casa, facendo però perdere le sue tracce.
Durante il suo arrivo nella città in cui il padre dovrebbe lavorare, il protagonista si ritrova faccia a faccia con una stravagante creatura intenta a trafugare dal luogo sacro il reggiseno dell’oscurità, minando così la pace dell’intero mondo. Per sventare la minaccia, Zenox dovrà mettersi in marcia per riuscire a recuperare la preziosa refurtiva e fermare la distruzione totale, accompagnato dalla bellissima monster girl Luanna, incontrata proprio pochi minuti dopo il terribile furto, e Otton, una bizzarra e perversa creatura con la libido al massimo e capace di usare il potere delle mutandine di luce, oggetto necessario per trovare il reggiseno dell’oscurità scomparso. E non solo…
Dopotutto, se il mondo dovesse davvero finire adesso, il viaggio in cerca del padre si rivelerebbe del tutto inutile.
Inizia così una storia al limite tra il bizzarro e l’erotico, narrata attraverso una serie di dialoghi dal sapore visual novel, ovvero con finestre di testo e illustrazioni quasi interamente statiche dei personaggi (fatta eccezione degli occhi che si chiudono e nulla più). Nella parte narrata tutto quello che dovremo fare è leggere, senza preoccuparci di dover dare risposte varie o cose simili. Nulla di più facile no?
Per un pugno di mutandine
Il gameplay proposto da Moero Crystal H è in stile RPG dungeon crawler vecchio stampo, dove in un panorama videoludico che va sempre più incontro agli action RPG, quello che si vuole proporre all’interno di questo titolo sono esplorazione e combattimenti interamente in prima persona, con quest’ultimi che non vedranno la presenza dei modelli 3D dei personaggi durante gli attacchi. Tutto quello che ammireremo infatti su schermo durante le battaglie saranno i nostri avversari, sia mostri generici che monster girl, e gli effetti visivi o elementali delle azioni che intraprenderemo, tra cui attacchi o skill di supporto.
I dungeon da esplorare non saranno generati casualmente, come tanti esponenti del genere sono sempre più soliti fare, ma prestabiliti fin dall’inizio e non cambieranno mai forma indipendentemente da quante volte ci entreremo. E credetemi, ci entreremo fin troppe volte, quindi meglio così. Ciascuno di questi sarà composto da svariati piani più un livello extra-dimensionale dove gli incontri che effettueremo saranno decisamente più difficili rispetto alla difficoltà standard dello scenario, e in ognuno di questi troveremo una varietà di creature casuali abbastanza peculiari, il cui aspetto ricorda qualche parte intima o particolari legati al mondo erotico, e di tanto in tanto sarà possibile imbattersi anche in qualche monster girl, delle bellissime ragazze mostro di norma pacifiche, ma che per qualche strano motivo soggiogate da un potere oscuro, e gli unici a poterle risvegliare da questo incantesimo saremo noi, il fido Otton e il potere delle mutandine di luce.
Ed è proprio qui che il tutto prende una svolta che rende il prodotto una sorta di Pokémon in versione PEGI 16 (con scene di nudo, non integrale ovviamente). Durante le varie e particolari boss battle contro le tantissime monster girl proposte dal titolo, potremo scegliere se sconfiggerle semplicemente azzerando la loro barra HP o se dedicarci alla loro cattura, dettaglio che rende la battaglia decisamente meno diretta e a tratti più complicata. Ogni bellissima ragazza mostro che affronteremo avrà, oltre all’appena citata barra generale degli HP, anche alcune barre HP dei vari indumenti o accessori che stanno indossando, e se decideremo di attaccare questi non solo distruggeremo i vari vestiti lasciando la povera malcapitata letteralmente in intimo, ma addirittura verremo catapultati in un piccolo minigame. In questo, tutto quello che dovremo fare è toccare varie parti del corpo della ragazza di turno, e scovando i suoi tre punti deboli riusciremo a risvegliarla dal controllo mentale a cui era sottoposta, permettendo così che questa si unisca alla nostra causa e al nostro roster.
Sinceramente parlando, continuo a considerare questo piccolo minigioco una pecca, come già a suo tempo mi sono ritrovato a dire per Moero Chronicle Hyper. Parlando di toccare, ed essendo un prodotto originariamente nato su PS Vita, questa piccola porzione di gioco era stata ovviamente pensata per essere effettuata grazie allo schermo touch della console, che viene correttamente riproposta su Nintendo Switch in modalità portatile ma che, se giocata in modalità TV e usando i Joy-Con per controllare il cursore, risulta decisamente meno immediata e un po’ meno praticabile. Spesso e volentieri, in queste fasi, mi sono trovato più a mio agio a togliere velocemente la console dalla dock, affrontare questa piccola sezione di gioco in portatile su schermo touch, e poi inserirla nuovamente e continuare su televisore. È un piccolo escamotage, ma le monster girl che richiederanno di essere catturate con questo minigame sono tante, per cui eventualmente ci ritroveremo a togliere-rimettere-togliere-rimettere più e più volte. Abbastanza scomodo, ma a mali estremi…
Intimissimi
Le monster girl offerte all’interno del gioco sono tante, DAVVERO TANTE, anche se purtroppo non tutte sono dei volti nuovi. Molte di queste sono infatti le stesse che potevamo trovare anche Moero Chronicle, con poche new-entry e quasi tutte relegate al ruolo di monster girl principali.
Ciascuna di queste avrà due tratti principali, uno presente fin da subito e uno che si sbloccherà con l’aumentare del livello e dell’affinità, che garantiranno degli interessanti boost a varie statistiche se nel party avremo una o più ragazze mostro che soddisfano particolari requisiti. La parte interessante nella gestione delle varie monster girl è la possibilità di variare i loro indumenti intimi, che in questo gioco ha come la funzione di un job system con cui cambierà non solo il bilanciamento delle varie statistiche, ma anche il set di abilità che queste potranno sbloccare durante la crescita del personaggio e i level-up. Ognuna delle ragazze avrà a disposizione quattro set di intimo/job da poter cambiare che dovranno essere cercati e ottenuti nei vari dungeon, sia come drop dei mostri nemici, all’interno di forzieri o negli appositi punti di raccolta. Ed è esattamente questo a cui mi riferivo nel paragrafo in cui ho detto che nei vari dungeon entreremo fin troppe volte. Riuscire a sbloccarle tutte non sarà un’impresa da poco!
C’è quindi molta varietà nella creazione e gestione del proprio party, e una longevità interessante del prodotto in generale, che per quanto per alcuni dettagli sia molto diretto e lineare in quello che narra, di tempo da perdere all’interno degli scenari ce n’è anche troppo.
Il dungeon dentro ognuno di noi
Rispetto a Moero Chronicle Hyper, in Moero Crystal H troveremo tutt’altre meccaniche per la gestione delle tante monster girl, tra cui un piccolo e simpatico minigame shoot ’em up che ci richiederà di eliminare piccole creature e dissolvere i vestiti delle rispettive ragazze per trovare degli oggetti nascosti, con cui poi affrontare dungeon specifici per sbloccare interessanti meccaniche:
- Separate crystal: permette di dividere i set di intimo per offrire ancora più personalizzazione secondo le proprie esigenze (mettere il reggiseno di un set con le mutandine di un altro set permette di avere un determinato bilanciamento dei punti delle statistiche con abilità diverse);
- Heart Crystal: garantisce un decimo cuore per la meccanica di affinità personaggio, dove mediante doni o tempo passato insieme in battaglia accresceremo la nostra relazione con le varie ragazze;
- Skill Crystal: sblocca abilità nascoste delle rispettive monster girl.
Restano invece alcune delle meccaniche secondarie, le più iconiche, come lo scratch e il double scratch, utili per aumentare, anche se di poco, l’affinità con le varie ragazze mostro e ottenere qualche equipaggiamento unico, e la possibilità di sviluppare le varie stanze in cui queste dovranno soggiornare fino alla fine dell’avventura, dove una stanza migliore garantirà più benefit o più punti esperienza anche se non parteciperanno in battaglia direttamente e non saranno scelte come supporter.
Thread a needle
Trattandosi di un porting PS Vita, Moero Crystal H è un titolo che dà il meglio di sé con la configurazione portatile di Nintendo Switch, riproponendo il tutto come è nato in origine. Su TV mi ritrovo a ripetere le stesse parole che ho già usato in precedenza: in linea di massima ci troviamo davanti a un prodotto davvero interessante e ben realizzato, che non richiede un grandissimo sforzo grafico e quindi anche su grossi schermi, nel suo insieme, rende bene. Presenta però qualche elemento di secondo piano poco ottimizzato quando usata in docking, ovvero qualche pixel in bella vista di tanto in tanto, la mappa dei vari dungeon proposta in modo abbastanza sgranato, così come anche qualche piccolo elemento dei fondali che troveremo negli scenari e piccoli disegni sui muri o altro. Insomma, tutti dettagli praticamente invisibili in portatile ma che, una volta su grossi schermi, si nota ovviamente un po’.
Molto carino il comparto sonoro, nulla di particolarmente speciale o eclatante, ma fa il suo sporco lavoro, ovvero creare la giusta atmosfera sia dentro che fuori dai dungeon e durante i tantissimi combattimenti. Anche qui mi ritrovo però a rifare lo stesso discorso già detto in precedenza per le monster girl: sebbene sia passato un anno dalla mia recensione di Moero Chronicle Hyper, ammetto che qualche brano di Crystal H mi sa di già sentito.
A chi consigliamo Moero Crystal H?
Se avete conosciuto la serie con Moero Chronicle Hyper e avete adorato la sua essenza, e magari siete in carenza di qualche titolo console dal sapore piccante e con tematica ecchi, che ormai si vedono sempre meno da quando Sony ha tirato i remi in barca e abbracciato la via oscura delle censure, sicuramente apprezzerete anche questo Moero Crystal H, in quanto tutto quello proposto al suo interno è rimasto praticamente invariato. Sia pregi che difetti. Insomma, quasi un more of the same.
- L’angolo del falegname ringrazia. Un titolo così ogni tanto ci vuole
- Gestione migliorata e ampliata delle monster girl e i loro job
- Artwork dei personaggi bellissimi come al solito e waifu per tutti i gusti
- Poche monster girl nuove, le altre sono già viste
- Poche novità e cambiamenti in generale rispetto al suo predecessore
- I mini-game pensati per controlli touch continuano a essere poco pratici in modalità TV
Moero Crystal H
Un nuovo capitolo, ma solo in apparenza
Non ci speravo davvero, e invece East Asia Soft è riuscita in qualche modo a regalare ai fan occidentali un titolo di stampo ecchi di cui, oggi come oggi, se ne vedono sempre meno. Moero Crystal H magari può non essere l’esponente più originale della serie di cui fa parte, ponendosi quasi come una sorta di “espansione” di Moero Chronicle Hyper più che un capitolo vero e proprio. Il titolo però non fallisce nel suo compito, nel fare quello che ogni gioco dovrebbe riuscire a fare, ovvero divertire e far passare ore e ore in sua compagnia in modo divertente e spensierato. Coloro in cerca di novità e freschezza in questa serie potrebbero comunque storcere il naso davanti alle poche aggiunte, cambiamenti e novità, ma se hanno apprezzato il precedente titolo, concedetegli un bis e saprà sicuramente come conquistarvi anche stavolta. Detto questo, spero davvero di veder arrivare su Nintendo Switch anche gli altri due capitoli rimasti al momento solo in Giappone, con la speranza che almeno nei prossimi le novità si facciano vedere e sentire.
Nintycensura
Beh, direi che “sony baluardo delle censure nei giochi giapponesi” è invecchiato malissimo
https://mobile.twitter.com/gamuzumi/status/1566814080203214849