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Il GHIBLI MUSEUM è salvo grazie ai suoi fan e a una raccolta fondi. La struttura, situata nella città di Mitaka, nella zona a ovest di Tokyo, ha sofferto enormemente la mancanza di visitatori legata al persistere dell’emergenza sanitaria e, in due diversi momenti negli ultimi due anni è stata costretta a chiudere temporaneamente le sue porte: dal 25 febbraio a luglio 2020 con la prima grave ondata pandemica e, successivamente, dal 25 aprile ai primi di giugno di quest’anno.
Il museo, aperto nell’ottobre 2001, stava andando incontro ad un (apparentemente) inevitabile destino a causa del crollo degli introiti generati dagli ingressi dei fan provenienti da tutto il mondo. La situazione era talmente grave che, la città di Mitaka è stata costretta a lanciare, il 31 gennaio scorso, una campagna di raccolta fondi con un obiettivo minimo fissato a 10 milioni di Yen (circa 80.000 €) per salvare un luogo diventato ormai un’istituzione. La campagna si è rivelata essere un successo, e ha permesso al GHIBLI MUSEUM di incassare la cifra record di 21.912.735 di Yen (circa 170.000 €) in meno di 24 ore. Tutto questo è stato possibile grazie al sistema Furusato che permette ai cittadini di destinare volontariamente una parte delle proprie tasse al supporto della municipalità e opere di pubblico interesse. Ai contribuenti è stato chiesto di donare la cifra minima di 5.000 Yen (circa 38 €).
Grazie a 2.808 donatori, non solo il museo, ma la storia dell’animazione del paese del Sol Levante e di tutto il resto del mondo, è salva.
Fonte: Furusato via Anime News Network
