BEASTARS è ormai noto per essere una di quelle opere atipiche, dotate di uno spirito anticonformista rispetto alle solite storie “omologate” a cui il Paese del Sol Levante ci ha abituato negli ultimi periodi. Ma la peculiarità di Beastars non risiede esclusivamente nel presentare un mondo alternativo completamente popolato da animali antropomorfi, ma nel mostrare come la realtà sociale possa essere talmente cruda e vivida nonostante la differente conformazione dimensionale. Questo non è un dato da sottovalutare: sono molti i seinen che si stanno imponendo negli ultimi anni, ma tutti riescono a toccare corde psicologiche della società senza sconfinare nella retorica? La stagione 2 dell’anime BEASTARS, tratto dal successo manga di Paru Itagaki, è ora disponibile su Netflix, con adattamento del doppiaggio in molte lingue, tra cui anche l’italiano.
- Titolo originale: BEASTARS
- Titolo italiano: BEASTARS
- Uscita giapponese: 7 gennaio 2021
- Uscita italiana: 15 luglio 2021
- Piattaforma: Netflix
- Genere: seinen, drammatico, action
- Numero di episodi: 12
- Durata: 23 minuti
- Studio di animazione: Orange Animation
- Adattato da: manga di Paru Itagaki
- Lingua: giapponese, italiano, francese, inglese, tedesco (doppiaggio e sottotitoli)
L’anime di Orange Animation si è fin dalla prima stagione distinto per la sua particolarità grafica, che contraddistingueva l’anime rispetto ad altri adattamenti per la sua peculiare scelta artistica fondata sull’animazione ibrida tra 2D e 3D. Ma, nel caso della prima stagione, non si è riusciti a toccare quei livelli di approfondimento narrativo e psicologico che al contrario nel manga sembravano più marcati, rimanendo un anime molto godibile ma senza un’introspezione intradiegetica necessaria per una storia di questo calibro. Discorso diverso per la seconda stagione, che presenta una serie di spunti di riflessione molto interessanti su cui è necessario soffermarsi.
Un mistero ancora da risolvere
La storia ripercorre le vicende lasciate in sospeso alla fine della prima stagione: Legoshi torna all’Istituto Cherryton dopo aver fronteggiato il clan Shishi-Gumi e aver salvato la coniglietta Haru dal mercato nero e aver trascorso con lei la notte in un hotel a luci rosse. Una volta ritornato a scuola, il lupo grigio ritrova un’apparente tranquillità quotidiana, tra amici, lezioni, club di teatro e un amore appena sbocciato, ma ombre del passato tornano a riaffiorare. Louis ha deciso di non tornare a scuola, dopo aver ucciso il capo della Shishi-Gumi ed essere diventato lui stesso il boss del clan mafioso; Legoshi vuole diventare più forte per poter proteggere Haru e tutti gli erbivori, e un nuovo mistero si aggira tra i corridoi della Cherryton e sembra essere collegato direttamente con la morte dell’alpaca Tem avvenuta un anno prima.
La storia della seconda stagione di BEASTARS presenta dei riferimenti psicologici e mistery molto più marcati rispetto alla prima, in cui era necessario confrontarsi con una presentazione dell’ambientazione, dei personaggi principali e delle premesse narrative. Questi dodici episodi, al contrario, si identificano come un proseguo direttamente affine a un’indagine profonda delle caratterizzazioni dei personaggi, delle loro volontà più recondite e dei loro istinti primordiali. E tutto ciò porta a una storia molto più avvincente e strutturata secondo canoni concettuali molto complessi e profondi. La storia subisce un’accelerazione diegetica esponenziale proporzionale alla costruzione delle dinamiche narrative: l’obiettivo di Legoshi è quello di individuare il colpevole della morte di Tem e dei ferimenti degli erbivori, ma al contempo decide di sottoporsi ad un allenamento intensivo con il panda Gohin per diventare più forte e controllare i suoi istinti da carnivoro, confluendoli in uno stato psicofisico in grado di fortificare il suo corpo e il suo spirito.
La concatenazione di causa ed effetto è determinata dagli sviluppi improvvisi che la vicenda assume, forse troppo repentini e prevedibili in alcuni punti, ma sicuramente compensati dall’evoluzione dei personaggi e delle loro azioni, che si dimostrano mutate in base ai percorsi personali che vengono mostrati parallelamente alla storia principale.
Più approfondimento psicologico
La storia dà molto risalto proprio alla psicologia dei personaggi, attraverso scelte strutturali come flashback o pensieri interiori, che accrescono l’interessamento nei confronti delle scelte individuali che poi si ripercuotono inevitabilmente negli sconvolgimenti di trama. Tutto è connesso da un filo invisibile che lega i protagonisti e fa confluire le loro azioni nella storia principale, manifestando come effettivamente siano i personaggi a guidare il concatenamento degli eventi e non il contrario.
La morale intrinseca di BEASTARS è poi sempre attuale e indelebile, costituendo il vero perno dell’opera e soprattutto l’oggetto d’interesse di tutta la storia: gli erbivori e i carnivori sono la rappresentazione di due forze della società speculari ma strutturalmente sbilanciate. Se trasponiamo questa concezione ideologica nella nostra società attuale potremmo ritrovare moltissime analogie che potrebbero essere oggetto di discussione e dibattito. La voglia di convivere con il più debole o il “diverso” è costantemente minacciata da istintualità di repulsione e discriminazione, e a volte ciò può portare a risvolti negativi. BEASTARS si presenta così come una cruda visione della realtà, dove gli animali antropomorfi non sembrano condividere gli ideali perbenisti propri dei protagonisti delle favole, bensì pregi e difetti propri di noi esseri umani.
Un’animazione ibrida efficace
La grafica dell’anime merita una particolare menzione: la scelta di utilizzare l’ibridazione tra animazione 2D e 3D è stata una costante dalla prima alla seconda stagione dell’anime, confermandosi anche questa volta un’accoppiata vincente di estetiche differenti ma che si sono riuscite ad integrare quasi perfettamente. Come si sa, l’animazione ibrida nipponica molto spesso non riesce a convincere, con i suoi voluti stacchi troppo marcati tra due estetiche grafiche differenti. In questo caso, al contrario, si è assistito ad un esempio di potenziamento strutturale tra due livelli che sono stati costruiti e integrati magistralmente, salvo tralasciare alcuni punti in cui il risultato stride pesantemente con il contesto estetico (come le scene in cui Legoshi, durante l’allenamento, prova sensazioni di istintualità dentro di sé). In questi casi bisogna dire che l’animazione non è funzionale alla narrazione, ma presenta più che altro delle visioni interiori e quasi “oniriche” dei personaggi, ma non riuscendo a integrarsi alle altre inquadrature e quindi costituendo delle immagini stridenti con le altre.
Anche le animazioni della opening e della ending sono peculiari, distaccandosi dall’originalità dissacrante delle prime, ma comunque affermandosi per la loro peculiarità stilistica che le rende davvero interessanti e alternando differenti tratti stilistici: in questo modo non solo si crea un connubio grafico eterogeneo, ma si traspongono due differenti visioni afferenti alla narrazione dell’anime stesso.
A chi consigliamo BEASTARS Stagione 2?
Sicuramente anche questa seconda stagione di BEASTARS è consigliatissima sia per chi cerca una storia profonda che affronta tematiche crude e attualissime, sia per chi invece è più attratto dalla componente grafica e quindi dalla peculiarità stilistica e narrativa dell’anime. Certo è che proprio il connubio di questi due elementi riesce a creare un mix molto accattivante per una storia nipponica contemporanea, presentandosi ricca di spunti sia grafici che moraleggianti che rendono l’opera decisamente matura, destinata a chi ama il genere seinen e in generale opere impegnate e non leggerissime.
- Storia accattivante con risvolti molto attuali
- Animazione ibrida ben costruita
- Approfondimento psicologico dei personaggi e delle loro azioni
- Animazioni stridenti in alcune inquadrature
- Risvolti prevedibili e intuibili
- Velocità dovuta ad alcuni piccoli tagli di trama
BEASTARS
Il degno seguito della cruda favola della vita
BEASTARS si riconferma una storia con solide premesse e validi spunti di riflessione. La trama sembra essere tutta in salita, con alcuni sconvolgimenti abbastanza prevedibili dovuti probabilmente alla trasposizione animata, ma con picchi di azione e enfasi molto alti. La velocità della vicenda è compensata dalla profondità della storia, che comunque anche in questa seconda stagione si riconferma essere molto profonda e accurata, senza lasciare nulla al caso. Sebbene alcuni punti siano leggermente incomprensibili, per via di alcuni tagli strutturali tra anime e manga, fondamentalmente la linearità delle azioni dei personaggi rende la seconda stagione di BEASTARS sicuramente migliore rispetto alla prima e decisamente avvincente.