Sushi che va, sushi che viene

Nakano Broadway

Settimo e penultimo giorno utile del nostro viaggio, nel quale avevo previsto un breve soggiorno a Kami-igusa, per vedere la “piccola” statua dell’RX-78-2 in stazione e visitare gli studi Sunrise. Tuttavia, abbiamo dovuto tagliare questa prima tappa dal programma perché avevamo un po’ di cose da fare in vista della partenzasarà per la prossima volta. In buona sostanza, abbiamo passato la mattinata a Ikebukuro, prima di proseguire in treno per Mitaka.

Mi ero finalmente deciso. Già da prima di arrivare avevo in mente di comprare un Perfect Grade — la linea di GUNPLA più pregiata e costosa, per chi non lo sapesse — ma per tutta la settimana mi sono interrogato su quale volessi portarmi a casa. La scelta ricadeva tra Unicorn, Banshee e Astray Red Frame e tutti e tre avevano un prezzo piuttosto basso allo Yamada Denki del quartiere dove soggiornavamo. Accompagnato da Kurama, la mia scelta è ricaduta sullo Unicorn, l’idea iniziale. Non c’è bisogno di dirvi quanto fossi felice di girare per strada con il mio kit gigante tra le mani, non potevo certo immaginare come si sarebbe rovinata quella splendida scatola in valigia durante il viaggio di ritorno.

Poco dopo siamo stati raggiunti da Mastro, dato che lui e Kurama avevano intenzione di comprare una valigia in più, e nei giorni precedenti avevamo individuato un negozio che le vendeva a prezzi piuttosto bassi. Un negozio che abbiamo fatto non poca fatica a ritrovare, dato che aveva ben deciso di aprire in tarda mattinata. Lasciati i nostri acquisti in appartamento, abbiamo raccattato il resto della ciurma per dare inizio alla nostra giornata di esplorazione. Come già detto, la prima meta era Mitaka: avevo tutta l’intenzione di tornare dal vecchio dove adoravo mangiare il sushi ogni qual volta tornavo in Giappone.

Ninja WiFi

Abbiamo trovato Mitaka un po’ diversa rispetto a cinque anni fa, ma certe cose non cambiano mai: il Sushi Masa era infatti chiuso perché eravamo arrivati troppo tardi rispetto alla concezione di “ora di pranzo” che hanno i giapponesi e abbiamo dovuto ripiegare su un tristissimo McDonald’s, mio malgrado, che almeno ha potuto deliziarmi con un atipico Teriyaki Burger davvero niente male. Dopo aver girato un po’ per le strade del quartiere e aver fatto spesa al GEO — dove ho recuperato la versione fisica di SD GUNDAM BATTLE ALLIANCE, la limited di GRANBLUE FANTASY: Versus e il terribile Ed-0: Zombie Uprising — ci siamo diretti verso la stazione. La prossima meta era la tanto ambita Nakano.

La Nakano Broadway, centro commerciale (se così possiamo definirlo) tra i più ambiti dagli otaku regala sempre forti emozioni, sin dal suo ingresso, dove ho potuto comprare alcune interessanti chicche a soli 100 yen. Ma solo una volta addentrati al suo interno che è iniziata la meraviglia, in particolar modo nei vari store Mandarake. Dopo essermi perso all’interno di quello di GUNPLA, dove uno straniero mi ha chiesto consigli su quale kit comprare al proprio figlio come regalo (spero l’HG del Gundam Lfrith abbia fatto centro nel suo cuore) ho comprato un po’ di gadget, un paio di Entry Grade in edizione limitata e le costosissime luci LED per il mio nuovo Perfect Grade dello Unicorn, costate quasi quanto il kit stesso. Abbiamo girato in lungo e in largo i negozi, soffermandoci sul rivenditore di cel, e Sciascillo ha persino tentato la sorte in un negozio dove c’erano lotterie di oggetti più o meno costosi, tra console del calibro di PS5 a model kit e figure in edizione limitatissima come primi premi. Cosa ha vinto? Un portachiavi a forma di bottiglia di Pepsi. SCHWAAAA!

Il momento più alto l’ho raggiunto quando, ormai provato dall’influenza e dalla stanchezza, sono caduto rovinosamente dalle scale (per fortuna in salita, non in discesa) rispettando la tradizione inaugurata lo scorso viaggio, quando inciampai sulle scale mobili. Per fortuna niente di rotto, a parte il mio orgoglio.

Per rifarci del sushi mancato a pranzo, io Sciascillo e Luca ci siamo abboffati in un ottimo locale proprio a Nakano, dove abbiamo potuto assaggiare del cibo prelibatissimo, mentre Mastro e Kurama erano nel ristorante accanto a ingurgitare altro cibo non meglio specificato.

Il giorno successivo sarebbe stato l’ultimo e abbiamo deciso di dedicarci ognuno a ciò che ci sarebbe piaciuto fare maggiormente. Mi sarebbe piaciuto fare un altro giro a Odaiba e Akihabara, ma il destino aveva in serbo per me una sorpresa spiacevole: ho passato parte della serata precedente e della mattinata successiva a impacchettare i bagagli e a cercare di incastrare tutti gli acquisti nelle valigie… ma qualcosa è andato storto. Cosa? Lo scoprirete nella prossima puntata.

TCL Tab 11

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.

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