PLAION Pictures e Anime Factory ci portano nel mondo di Poupelle della Città dei Camini, un film animato dallo studio giapponese 4°C, diretto da Yoshimoto Kogyo e con la colonna sonora di Youki Kojima e Yuta Bando. In questa tenera storia ci troviamo in una città che ricorda Parigi, avvolta dal fumo nero delle fabbriche, il suolo è cosparso da cemento e rotaie, non vi è un albero a adornarla, né la Luna a illuminare le notti. Una spessa coltre di fumo occlude agli abitanti la vista del cielo, gli inquisitori danno la caccia a chi volta il suo sguardo in alto, a chi si fa domande, a chi vuole sapere cosa c’è al di là.
E così, nel terrore di un sistema che opprime la popolazione e li costringe ad abbassare il capo, il piccolo Lubicchi, professione spazzacamino, sembra essere l’unico a non avere perso le speranze. Il suo sguardo è pieno, vitale e sempre rivolto verso l’alto. Lubicchi ha il mondo contro, nessuno crede alle sue storie sulle stelle, nessuno, tranne Poupelle, uno strambo mostro di spazzatura che prende vita la notte di Halloween.
Inizia dunque il viaggio della loro amicizia, di un bambino che sogna l’impossibile, e un mostro spaventato dal mondo. Sono entrambi a loro modo dei “diversi” e lotteranno per trovare il loro spazio nel mondo, per dare voce alle proprie aspirazioni, ai propri sogni e diventare una luce guida per chi si sente perso in un mondo di menzogne.
- Titolo originale: えんとつ町のプペル (Eiga Entotsumachi no Poupelle)
- Titolo italiano: Poupelle della Città dei Camini
- Uscita giapponese: 2020
- Uscita italiana: 25 gennaio 2024 (Blu-ray, DVD)
- Genere: drammatico, steampunk, distopico
- Durata: 101 minuti
- Studio di animazione: 4°C
- Publisher: Anime Factory
- Adattato da: libro illustrato di Akihiro Nishino
- Lingua: Italiano, Giapponese
Abbiamo recensito Poupelle della Città dei Camini tramite Blu-ray fornitoci gratuitamente da Anime Factory.
Il film si apre con la caduta di un meteorite sulla città la notte di Halloween, un oggetto speciale proveniente dallo spazio profondo che assembla parti prese dalla discarica e da vita a un essere fatto di spazzatura. A causa della sua ingenuità l’essere si mette ben presto nei guai, fino a che non incontra Lubicchi, un giovane ragazzino curioso, che lo salva da morte certa.
Lubicchi da subito non sembra essere sorpreso dell’aspetto del “mostro”, è un cuore puro, per questo finirà per dargli un tetto sotto cui vivere, un nome, Poupelle, e offrirgli dunque la sua preziosa amicizia. L’uomo spazzatura rimarrà ben presto affascinato dai racconti del bambino sulle stelle e sul mondo al di là della cortina di fumo. Racconti che Lubicchi sentiva raccontare dal padre prima che venisse ucciso dagli inquisitori.
Insieme inizieranno a sognare un mondo senza limitazioni, un mondo da esplorare, che va al di là delle loro convinzioni e delle loro conoscenze. Ovviamente questo attirerà subito le attenzioni degli inquisitori che cercheranno in tutti i modi di fermarli.
I temi
Il film procede per tematiche molto semplici e ben rappresentate ed è indirizzato per questo a un pubblico giovane e infantile. La prima cosa che emerge è che questo è un film che parla di aspirazioni e di quanto sia importante perseguirle con tutti i mezzi che si hanno. Nonostante Lubicchi abbia il mondo contro, nonostante si senta solo e oppresso, la luce che ha negli brilla intensamente e rischia di bruciare qualsiasi cosa. Il suo carisma è contagioso e accende chiunque abbia una scintilla dentro, questo è infatti il suo ruolo, esattamente come il padre, ovvero condividere entusiasmo per la scoperta e per quello che si nasconde oltre lo sguardo dei singoli. Perché la forza di un sogno può diventare grande quando la si condivide, e il suo impatto può letteralmente cambiare il mondo.
Accanto a questo, la figura di Poupelle introduce un secondo tema molto importante, quello dell’inclusione. Poupelle infatti è un essere misterioso formato da una manciata di spazzatura, egli infatti suscita spesso lo schifo di chi gli sta intorno a causa della puzza che emana, tanto da venire considerato da tutti un portasfortuna che cammina. Per questo la figura di Lubicchi diventa così cruciale nel percorso dell’uomo spazzatura. Lubicchi è letteralmente la prima persona che pur notando la sua diversità lo accoglie come nulla fosse, lo chiama amico e gli dona un nome. Un messaggio semplice, diretto, che invita al non giudicare un individuo basandosi sull’aspetto. Insegna la pazienza dei rapporti, che non possono fiorire da subito ma occorrono attenzione e cura per farli sbocciare.
Infine, tema legato all’importanza delle aspirazioni e dei sogni, il film vuole trasmettere anche un messaggio contro le ingiustizie e su come anche esse vadano sempre affrontate a testa alta. L’inquisizione presente in città infatti gode della paura che suscita per porre il controllo sul popolo, senza considerare che sfrutta la menzogna e l’occultamente per limitare la conoscenza degli abitanti della città. Il loro potere dunque crolla nel momento in cui il popolo alza la testa, nel momento in cui tutti quanti si rendono conto che l’ignorare un problema non permette a nessuno di proseguire in avanti. Un messaggio anche questo molto diretto e semplice ma che vuole dire una sola cosa: lottare per le ingiustizie è più facile se si è in tanti a farlo.
Regia e animazione
Veniamo ora forse all’aspetto peggiore e più criticabile di tutto il film, ovvero le animazioni e la regia, dal ritmo alla fotografia. Per quanto Poupelle si presenti come un film dall’ottima estetica, curatissimo sul piano del design e delle ambientazioni, la resa narrativa non è delle migliori.
Partendo dalla fotografia, i movimenti di camera e le inquadrature sono molto standard e rendono la narrazione poco fluida. Si passa infatti a scene di dialogo o introspezione a camera fissa e quindi molto statiche, fino a scene d’azione abbastanza confusionarie, scandite da un ritmo molto veloce e piene di elementi scenografici che schizzano davanti agli occhi del lettore. Spesso queste scene sono condite di colonne sonore e canzoni che rendono il tutto molto colorato e pomposo.
Da un punto di vista ritmico è quindi molto altalenante e spesso utilizza con ridondanza elementi necessari alla storia ma che spesso spezzano il ritmo causando cali di attenzione nello spettatore. Ne sono un esempio lampante i flashback, che sono molto importanti ai fini narrativi ma che vengono spesso posizionati e non amalgamati benissimo nella narrazione.
Nonostante alcune pecche sulla regia che non valorizza la storia, l’estetica e il design sono ben curati e rappresentano sicuramente il punto forte di tutta la pellicola. L’ambientazione della città, una sorta di Parigi steam-punk, piena di luci e fabbriche è decisamente molto evocativa e affascinante. Allo stesso modo il design dei personaggi è divertente e molto simpatico, a partire da Lubicchi e Poupelle che sono riconoscibili e divertenti, fino ad arrivare a personaggi secondari come Scoop.
Il confanetto e l’adattamento in italiano
Il film è stato distribuito in Italia grazie a PLAION Pictures e Anime Factory. L’adattamento e il doppiaggio italiano funzionano bene, non presenta particolari differenze con il doppiaggio originale se non per Poupelle stesso che è, a parer mio, caratterizzato anche meglio dell’originale. Pur non essendo eccellente il doppiaggio fa assolutamente il suo lavoro e dona dignità al prodotto dello Studio 4°C.
Il cofanetto che ci è arrivato invece è un’edizione molto bella esteticamente, un prodotto da collezione modesto che soddisfa le esigenze dei più interessati. Il disco, oltre che alla classica custodia del Blu-ray, ha un box cartonato esterno con una stampa molto bella che raffigura i due personaggi principali sopra un tetto della città dei camini. In più, in allegato, si trova anche un libretto descrittivo del mondo di Poupelle e alcune cartoline con diverse stampe sopra. Un edizione di pregio a modico prezzo per chi adora tenere i propri film in bella vista sulla libreria.
A chi consigliamo Poupelle e la città dei camini?
A chi ha voglia di passare un’ora e mezza in tranquillità, con una storia semplice e intrattenente. A chi crede nei sogni più impossibili, un film perfetto per un pomeriggio domenicale, magari insieme a un fratellino o una sorellina più piccola, un nipote. Un film per bambini senza pretese e capace di lasciare un sorriso sul volto di chi lo guarda.
- Ambientazione molto evocativa
- Simpatico e leggero
- Regia un po’ caotica
- Ritmo poco coinvolgente
Poupelle e la città dei camini
Nel fumo denso, lontano dalle stelle
In una città di cemento, avvolta da una coltre di nube densa, gli abitanti hanno dimenticatole stelle. Ormai il cielo limpido è una lontana favola. Nonostante l’inquisizione ci tenga a mantenere viva questa leggenda, Lubicchi e Poupelle vogliono scoprire a tutti i costi cosa c’è al di là, vogliono vedere coi loro occhi il cielo limpido. Sarà più forte la forza dei loro sogni, o la forza della repressione?