Captain Tsubasa: Rise of New Champions – Esaminiamo il trailer di annuncio

L’annuncio di Captain Tsubasa: Rise of New Champions ci ha regalato tante emozioni, ma poche informazioni. Proviamo a esaminarne il trailer!

Captain Tsubasa: Rise of New Champions

Un piccolo sogno che si avvera – così posso solo descrivere l’annuncio che BANDAI NAMCO Entertainment ci ha regalato oggi, ovvero quello di Captain Tsubasa: Rise of New Champions per PlayStation 4, Nintendo Switch e PC. Era da troppo tempo ormai che non veniva realizzato un gioco vero e proprio basato sulla celebre serie calcistica di Yōichi Takahashi, e no, un paio di free-to-play non bastano a saziare la mia voglia di impugnare un qualsiasi controller e giocare nuovamente con i miei unici calciatori preferiti. Ed è tutto un dire, visto che io ODIO il calcio del mondo reale.

Mentre ero totalmente rapito da quello che il trailer di annuncio aveva da mostrare, tanti pensieri hanno iniziato a balenarmi nella mente dando vita a una marea di teorie possibili e immaginabili. Sono rimasto colpito nel vedere finalmente un prodotto che, sin dal suo annuncio, ci porta nel vivo della serie: ai mondiali. A differenza di altri mille prodotti legati a quest’opera, stavolta non hanno voluto farci ripartire dal principio… o quantomeno non lo hanno fatto vedere in questo trailer. Ed è un bene che finalmente si provi a dare una sorta di prosecuzione alle avventure di Tsubasa e compagni fuori dal Giappone, visto e considerato i già noti problemi tra FIFA e Shueisha che rendono impossibile l’arrivo in Occidente delle successive parti del manga.

Le divise che sia i giocatori giapponesi che quelli tedeschi stanno indossando, di cui non ho proprio memoria nella serie, mi hanno fatto pensare inizialmente a un gioco del tutto originale, uno di quei prodotti che a BANDAI NAMCO Entertainment riesce benissimo pianificare e che io apprezzo sempre più. Posso capire benissimo (e approvo) i fan storici che vogliano giocare a quanto si ricordano di aver visto in TV da ragazzetti, ma i fan attuali, quelli che da Captain Tsubasa non si sono mai staccati e ancora continuano a seguirlo, magari vorrebbero qualcosa di davvero nuovo, un prodotto fresco, qualcosa che, come già detto, a questa compagnia riesce bene. Ho già spiegato in un’altra occasione che, per i fan irriducibili delle varie serie, quelli che stanno dietro a tutti i materiali in uscita e non solo al fattore “nostalgia”, è un’ottima cosa poter contare su delle opere videoludiche che non si soffermano a narrare la stessa storia dell’anime e del manga (vedi alcuni dei giochi di Dragon Ball, One Piece, Naruto e così via), ma che provano a rendersi interessanti proponendo proprio trame e inedite, qualcosa che puoi sperimentare solo attraverso questo preciso prodotto videoludico, offrendo quindi un pretesto per non lasciartelo sfuggire.

E questo è stato il mio primo pensiero: divise mai viste, sarà mica un prodotto che punta a una storia incentrata sui mondiali del 2022? So che a breve proprio a Tokyo, in Giappone, si terranno le Olimpiadi, ma quello è un argomento che sta già trattando Captain Tsubasa: Rising Sun, la serie attualmente in corso, ma le cui divise sono abbastanza diverse. Ma anche altri due piccoli particolari mi hanno fatto dubitare del mio stesso ragionamento: i personaggi sembrano davvero troppo “giovani” rispetto all’attuale design di Rising Sun, e che il titolo stesso del gioco, quel Rise of New Champions, sembra rimandare a qualcosa di lontano, quasi come se i giocatori che stiamo ammirando sullo schermo devono ancora affermarsi nel panorama calcistico mondiale.

Sono infatti bastati alcuni dettagli, ovvero la sigla JYWC (Junior Youth World Challenge) che appare di tanto in tanto nel video, nonché i vari giocatori mostrati, a farmi in qualche modo intuire l’ubicazione temporale di quanto visto nel trailer di annuncio. Tralasciando le divise di Giappone e Germania, e lo stadio più “moderno” e degno dei giorni nostri, la Junior Youth World Challenge prende luogo successivamente al torneo scolastico in cui Toho e Nankatsu ottengono la vittoria condivisa. E questa serie di eventi ha visto proprio la nazionale nipponica e quella tedesca darsi battaglia nella finale sino allo stremo delle forze. Quindi può tranquillamente essere che gli sviluppatori abbiano voluto dare una svecchiata a vari elementi caratteristici di quella parte di storia, ma voglio essere totalmente sincero con voi: sarebbe troppo poco!

Se prendiamo in considerazione un prodotto recente come DRAGON BALL Z: KAKAROT (prodotto sempre targato BNE, anche se con sviluppatore diverso), questo è stato in grado di coprire con la sola storia (missioni extra e post-game a parte) qualcosa come 291 episodi, regalando davvero tantissime emozioni sia ai fan nostalgici che ai fedelissimi. La JYWC vista in Shin Captain Tsubasa (o Holly e Benji: Sfida al mondo) invece è un evento che ha goduto della presenza di 12 nazionali, di cui molte in secondo piano e del tutto irrilevanti che nemmeno si sono effettivamente viste in campo, risultando in un piccolo arco narrativo durato nell’anime qualcosa come 13 episodi (appena 30 capitoli nel manga). Ma d’altronde stiamo speculando su un trailer creato con il solo scopo di annunciare un prodotto. Anche nel caso del già citato KAKAROT, nel trailer di annuncio si è davvero visto poco e niente di quello che poi è stato il gioco effettivo di quanto sia riuscito a narrare al suo interno. Il fatto che nel video la nazionale giapponese stia affrontando quella tedesca, ma senza mostrare personaggi di spicco come Muller, Schneider, Kaltz, Margus e Schester, mi fa pensare che si tratti solo di una presentazione approssimativa per annunciare il gioco e nulla più, senza soffermarsi effettivamente su elementi che potrebbero essere ancora in sviluppo e in via di definizione. Magari questo piccolo arco narrativo potrà essere parte di quanto affronteremo al suo interno, e spero davvero non sia l’unico. Non vedo l’ora si saperne molto di più a riguardo.

Quali aspettative avete su questo gioco? Cosa vi piacerebbe trovare al suo interno? Fatecelo sapere con i vostri commenti!

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.

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