L’industria videoludica è davvero vasta, con ogni mese in grado di regalare ai giocatori decine di nuovi titoli provenienti da tutto il mondo. Nonostante noi di Akiba Gamers siamo specializzati in giochi di stampo nipponico, capita spesso che ci siano dei titoli occidentali che catturano così tanto la nostra attenzione da farci sentire la voglia di parlarne all’interno del sito e condividere con voi lettori le nostre impressioni a riguardo. Under the Waves è uno di quei giochi, grazie soprattuto ad un art direction capace di catturare pienamente le atmosfere cupe che si riflettono all’interno della narrazione. Per questa ragione siamo stati ben lieti di accettare la proposta del publisher Quantic Dream di provare in anteprima le fasi iniziali del gioco e immergerci (no pun intended) nell’avventura sottomarina di Stan.
In questo articolo non solo vogliamo darvi le nostre prime impressioni su Under the Waves, ma troverete anche una breve intervista con il team di sviluppo Parallel Studio riguarante alcuni elementi chiave del gioco e le sue tematiche. Allacciate le cinture, si parte con una nuova anteprima targata Akiba Gamers!
Durante la nostra prova con Under the Waves abbiamo avuto modo di esplorare una parte davvero esigua del gioco, ma che ci ha permesso di avere una chiara idea sull’approccio di Parallel Studio per questo particolarissimo titolo. Fin da subito possiamo notare come i controlli si riveleranno estremamente pratici ed intuitivi, con la possibilità del protagonista di nuotare liberamente per raggiungere aree sopraelevate altrimenti inaccessibili. Uno dei punti chiave sarà la gestione delle risorse a nostra disposizione, grazie alla possibilità di raccogliere materiali utili alla nostra sopravvivenza. Per quanto non abbiamo avuto modo di sperimentarlo nella versione di prova, il team di Quantic Dream ci ha svelato che nelle fasi avanzati di gioco sarà presente anche un sistema per la creazione di oggetti.
L’atmosfera del gioco è davvero particolare, con un ottimo bilanciamento della luminosità che rende alla perfezione la profondità del mare e la sua vastità. Il giocatore avrà a disposizione un radar per aiutarlo a orientarsi anche nelle ambientazioni più cupe, che si rivelerà un ottimo alleato soprattutto per le aree più vaste. Uno degli elementi che ci ha colpiti maggiormente è come la compagnia sia riuscita a riflettere l’ideologia di rispetto dell’ambiente all’interno del gioco. Capiterà infatti che alcuni oggetti consumabili diventeranno scarti dopo l’utilizzo, lasciandoli vagare per i fondali marini però non solo sarà controproducente per l’ambiente ma ci priverà di risorse che potrebbero rivelarsi preziose in futuro.
Trattandosi di una demo provata in remoto non possiamo darvi molte informazioni in merito alle prestazioni del gioco, ma possiamo parlarvi di come siamo rimasti affascinati dalla direzione artistica scelta. Lo stile di Under the Waves riesce a colpire sia nel suo character design che nella realizzazione delle ambientazioni. Dagli sconfinati e immensi abissi agli interni delle basi sottomarine caratterizzate da un aspetto retro-futuristico, ciò che abbiamo avuto modo di vedere ci ha lasciati decisamente soddisfatti. Senza contare poi l’ottimo doppiaggio inglese e la colonna sonora caratterizzata da brani malinconici che si sposano perfettamente con le tematiche del gioco.
Oltre alla prova in anteprima del gioco abbiamo avuto modo di fare alcune domande a Ronan Coiffec, game director e CEO di Parallel Studio, che ci ha gentilmente risposto. Ecco la nostra breve intervista:
Per Under the Waves avete scelto un periodo storico ben preciso, gli anni ’70, pur variandolo in una versione tecno-futuristica. Quali sono state le fonti di ispirazione dietro questa scelta?
Under The Waves ha a che fare con la nostalgia, il passato e i ricordi. Era molto importante per noi ambientare il gioco in un’universo nostalgico e confortante, in modo che sia rassicurante per il giocatore. Siamo rimasti colpiti dai documentari sulla gioventù del Capitano Jacques Cousteau, inoltre io sono figlio di un marinaio, per cui da bambino salivo spesso sulle imbarcazioni in cui mio padre lavorava. Tutto quanto era caratterizzato da quel design tipico degli anni ’70 e ’80. La scelta di questo universo si è dimostrata davvero fondamentale, dato che ci ha persmesso di creare l’art style unico che caratterizza Under the Waves: tutti gli elementi inorganici creati dagli esseri umani, come strutture di ricerca e droni, sono stati realizzati in dei toni freddi che vengono enfatizzati dal periodo in cui è ambientato il gioco, mentre la flora, la fauna e gli stessi esseri umani sono stati realizzati utilizzando delle tonalità più calde e accattivanti, in modo da enfatizzare l’impatto dell’Umanità sulla natura.
Una delle tematiche principali del gioco è quella del dolore, che il protagonista Stan affronterà in un viaggio introspettivo e solitario. Quali sentimenti volete trasmettere a coloro che lo giocheranno?
La nostra intenzione, che si riflette nella scelta di Stan di isolarsi dal resto del mondo andando a lavorare nel fondo dell’oceano, è quella di far confrontare il giocatore con tutto ciò che lo circonda. Spesso per riuscire a fare un passo indietro e analizzare la nostra esistenza è necessario essere consapevoli della natura che ci circonda, di ciò che essa è capace di offrire e di come possa far riemergere certe cose. L’idea è quella di creare gradualmente un senso di “presenza” attorno al giocatore, qualcosa che diventi rassicurante in modo da farlo andare avanti fino ad arrivare alle sue scelte finali.
Il cambiamento climatico è una tematica estremamente importante ai giorni nostri. Com’è nata la partnership con Surfrider Foundation Europe e quali sono i vostri obiettivi per questa collaborazione?
La nostra partnership è iniziata fin dalle prime fasi di sviluppo del gioco. In passato abbiamo lavorato con l’associazione “We Forest” per il nostro progetto Eqqo, per la preservazione delle foreste, e questa collaborazione ci ha aperto gli occhi. Era un modo per ancorare un progetto videoludico a qualcosa di tangibile nel mondo reale e viceversa. Per Under The Waves volevamo creare un discorso ecologista che utilizzasse l’interattività come linguaggio principale, per ciò abbiamo cercato fin da subito un’associazione con cui collaborare. Grazie a tantissime informazioni precise e fatti reali, la collaborazione con Surfrider ci ha permesso di beneficiare di tantissimi approfondimenti che siamo riusciti a inserire all’interno del gioco, sia nella trama principale che grazie a delle imprese specifiche, informazioni nascoste che potremo scoprire solamente esplorando il mondo di gioco e tanto altro. In questo modo siamo riusciti ad unire elementi videoludici e informazioni reali, dando così la possibilità a Surfireder di comunicare il proprio messaggio all’ampio pubblico degli amanti dei videogiochi.
Under the Waves sarà disponibile in tutto il mondo nel corso del 2023 su PlayStation 5, Xbox Series X|S, PlayStation 4, Xbox One e PC. Ringraziamo nuovamente Quantic Dream per l’opportunità di provarlo in anteprima e Parallel Studio per aver risposto alle nostre domande.
Anche voi siete rimasti affascinati da Under the Waves? Cosa vi aspettate dal titolo di Parallel Studio? Fatecelo sapere nei commenti.