Come ho già avuto modo di esporre nella mia recensione di Utawarerumono: Prelude to the Fallen, negli ultimi anni il genere delle visual novel sembra essersi definitivamente sdoganato anche in Occidente. Nonostante le caratteristiche intrinseche — grossa mole di testo e componente interattiva quasi inesistente — che le rendono difficilmente esportabili al di fuori dei confini nipponici, nell’ultimo periodo sempre più visual novel riescono a godere di una localizzazione in lingua inglese, requisito minimo indispensabile per poter essere apprezzate da chi non mastica la difficile lingua del paese del Sol Levante, approdando sulle più svariate piattaforme videoludiche. Uno degli ultimi esponenti di questo particolare e florido genere a non rimanere più confinato nel solo territorio giapponese è Aokana: Four Rhythms Across the Blue, che dopo essere approdato in Occidente su PC lo scorso anno giunge adesso anche su PlayStation 4 e Nintendo Switch.
- Titolo: Aokana: Four Rhythms Across the Blue
- Piattaforma: Nintendo Switch, PlayStation 4
- Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
- Genere: Visual Novel
- Giocatori: 1
- Publisher: PQube
- Sviluppatore: NekoNyan, sprite
- Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
- Data di uscita: 21 agosto 2020
- Disponibilità: retail, digital delivery
- DLC: nessuno
- Note: disponibile una Limited Edition per Nintendo Switch con incluso un artbook di 100 pagine
Abbiamo recensito Aokana: Four Rhythms Across the Blue con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da PQube.
Il cielo non ha limiti
Nonostante la sua giovane età, quello di Aokana: Four Rhythms Across the Blue è un media franchise abbastanza ricco. Ripercorriamo quindi le sue tappe. La visual novel originale vede la luce in Giappone nel 2014 con il titolo Ao no Kanata no Four Rhythm, sviluppata dalla software house Sprite per il sistema operativo Windows. Caratterizzato da contenuti adulti, che permettono di etichettarlo perciò come eroge, il gioco ha ricevuto negli anni porting su PlayStation Vita (2016), PlayStation 4 (2017) e Nintendo Switch (2018), così come uno spin-off per Android e iOS intitolato Ao no Kanata no Four Rhythm: Eternal Sky, uscito nel 2016 e sviluppato dalla stessa Sprite. Nello stesso anno è stato annunciato un sequel con il titolo provvisorio Ao no Kanata no Four Rhythm: Zwei, il cui sviluppo è stato tuttavia messo in pausa.
Oltre ai videogiochi, esistono due fandisc (Ao no Kanata no Four Rhythm: Extra 1 & 2) ambientati dopo gli eventi del primo capitolo e ancora inediti fuori dal Giappone, un manga seinen disegnato da Hideyu Tōgarashi, iniziato nel 2015 ma tuttora con un solo volume all’attivo, e una serie animata prodotta dallo studio Gonzo, lunga 12 episodi e andata in onda da gennaio a marzo 2016, licenziata in molti paesi da Crunchyroll ma non in Italia.
Dopo cinque anni dal suo primo rilascio, Aokana arriva finalmente in Occidente il 27 settembre 2019 su PC (Steam), localizzato in lingua inglese da NekoNyan. L’anno successivo, grazie al publisher PQube, la visual novel approda, a partire dal 21 agosto 2020, anche su PlayStation 4 e Nintendo Switch, le piattaforme oggetto della recensione. Questo mi permette di parlare del primo problema dell’ultima release di Aokana: le differenze fra le due versioni.
Come confermato da PQube stesso su Twitter, su PlayStation 4 ci saranno quattro scene del gioco modificate nei testi e nelle immagini e ben tre scene del tutto rimosse. Insomma, chi lo comprerà sull’ammiraglia Sony si ritroverà un discreto numero di censure, a differenza degli utenti Switch che potranno godersi la visual novel nella sua interezza con gli stessi contenuti della versione giapponese, esattamente come su PC. Per questo motivo, inoltre, Aokana verrà reso disponibile per PS4 solo in digital delivery, mentre su Switch sarà possibile acquistarlo anche in formato fisico con tanto di edizione limitata.
Come se non bastasse, all’inizio dello scorso luglio PQube ha comunicato che la versione per PlayStation 4 subirà un ritardo e non sarà disponibile dal 21 agosto come la controparte Switch. Non si conosce la nuova data, e nel momento in cui scrivo queste righe abbiamo ancora un coming soon sul sito ufficiale. Il publisher non ha specificato le scene incriminate, ma si tratta con tutta probabilità di quelle legate alle parti per adulti. È ormai nota la posizione di Sony nei confronti dei contenuti di questo tipo, ma dato che esistono molti esempi di videogiochi simili non censurati anche su PlayStation 4, non posso fare a meno di chiedermi se questa decisione sia davvero un’imposizione del colosso giapponese oppure una ben precisa scelta di PQube.
Un adrenalinico circo volante
La storia di Aokana: Four Rhythms Across the Blue è ambientata in un imprecisato futuro nel quale l’umanità è riuscita a coronare uno dei suoi sogni. Grazie alla scoperta di un nuovo tipo di particelle, gli anti-gravitoni, che ha permesso la creazione delle cosiddette Scarpe Anti-Gravità, adesso volare nel cielo è semplice come passeggiare. Con l’arrivo di queste scarpe è nato anche un nuovo sport, diffuso a livello mondiale: il Flying Circus, una competizione dove due giocatori si scontrano in aria per ottenere punti toccando la schiena dell’avversario o delle boe galleggianti.
Il protagonista, Masaya Hinata, è un liceale ex-prodigio del Flying Circus che ha deciso di abbandonare prematuramente questo sport per un doloroso evento del suo passato. L’incontro con la coetanea Asuka Kurashina, compagna di classe appena trasferita nella sua scuola che inizierà a provare interesse nei confronti del Flying Circus a seguito di un evento fortuito, è destinato a riaccendere la passione di Masaya per il volo. Diventato l’allenatore del club di Flying Circus della scuola, il destino del giovane si intreccerà con quello di Asuka e di altre tre ragazze in un racconto di amicizia, amore, successi, fallimenti, competizione e crescita personale.
Ho conosciuto per la prima volta Aokana nel 2016 grazie all’adattamento animato, che tuttavia non ho mai visto, dati i pareri non proprio positivi della maggior parte degli utenti. Di contro, ho sempre sentito parlare solo bene della visual novel che attualmente si trova nella top 30 come voto medio sul noto database VNDB. Dopo averla completata… beh, capisco finalmente perché. Nel corso delle circa 30 ore — faccio una stima perché nel gioco non esiste un contatore — che vi serviranno per arrivare alla fine di una singola route, Aokana regala una storia davvero appassionante, che tiene incollato il lettore allo schermo grazie a un’ottima scrittura e a una narrazione che passa con grande naturalezza da momenti leggeri ad altri più seri.
Non ci troviamo di fronte a nulla di particolarmente originale: la trama del gioco è un perfetto mix fra slice of life, commedia sentimentale e momenti degni di un notevole spokon manga, dallo svolgimento abbastanza prevedibile e buonista e con un fanservice mai troppo invadente. Masaya rafforzerà il suo rapporto con le quattro ragazze protagoniste (Asuka, Misaki, Mashiro, Rika) e con altri personaggi dai tratti stereotipati ma comunque ben caratterizzati, sviluppando con le prime un intreccio amoroso che permetterà di accedere a uno dei cinque diversi finali, grazie a una serie di scelte che verranno compiute dal giocatore nel corso della narrazione. Come dicevo, però, la scrittura di Aokana è davvero di alto livello e, grazie anche al comparto artistico e alla colonna sonora (aspetti di cui parlerò fra poco), ha permesso alla storia di prendermi davvero tanto, facendomi affezionare alle vicende di Masaya e del club di Flying Circus fino alla fine dei titoli di coda.
Proprio il Flying Circus merita una menzione a parte, visto che si tratta del vero valore aggiunto della visual novel. Gli sceneggiatori di Aokana si sono impegnati davvero tanto nel rendere questo sport fittizio credibile e coerente, grazie a regole ben precise e dinamiche che evidenziano una notevole attenzione ai dettagli, riscontrabile in tutti gli aspetti legati alla tecnologia degli anti-gravitoni: diamine, viene persino giustificato il motivo per cui le gonne delle ragazze non si mettono a svolazzare selvaggiamente quando si librano in aria con le scarpe anti-gravità, cosa volete di più? Il risultato è che i match di Flying Circus sono tutti incredibilmente coinvolgenti, anche quelli nelle fasi iniziali della storia, e in più punti non ho potuto fare a meno di accostare la sensazione di adrenalina e tensione da me provata in questi momenti a quella delle partite di basket nel manga Slam Dunk, non penso debba aggiungere altro.
Le uniche note stonate di un comparto narrativo altrimenti eccellente sono rappresentate dall’assenza del doppiaggio per il protagonista e da una gestione abbastanza basilare dei bivi narrativi. Dovessi provare a indovinare, il primo difetto, che purtroppo è costato qualche punto decimale nella valutazione finale, è legato alla tendenza tanto cara agli sviluppatori giapponesi di rendere il protagonista un avatar del giocatore pur dotandolo al tempo stesso di una personalità ben precisa, specialmente in prodotti come questo dove è possibile sviluppare relazioni sentimentali con uno o più personaggi femminili. Qualunque sia la ragione, questa scelta penalizza parecchio la resa del percorso di crescita e maturazione del giovane ex-prodigio del Flying Circus, ed è probabilmente l’unico aspetto in cui la visual novel risulta inferiore alla sua controparte animata (dove Masaya è doppiato da Ryōta Ōsaka).
Per quanto riguarda il secondo punto, cercando di limitare al minimo gli spoiler, Aokana propone al giocatore alcune scelte nel corso dei capitoli (non troppe, a dire la verità), ma da quello che ho potuto constatare è solo nelle ultime ore di gioco che si stabilisce, attraverso un’unica decisione, quale strada verso uno dei cinque finali possibili verrà percorsa. Nonostante la storia vada avanti per un altro buon numero di ore dopo questo momento cruciale, e ogni route approfondisca differenti aspetti della trama e dei personaggi, avrei preferito che Sprite strutturasse meglio il percorso di sviluppo del romance fra il protagonista e le quattro ragazze, che invece in questo modo mi è parso leggermente forzato.
Verso il firmamento
Aokana: Four Rhythms Across the Blue è una visual novel pura, senza altri elementi di gameplay (come accade per esempio nella serie Utawarerumono), perciò parlare del suo comparto tecnico equivale a parlare di quello artistico. Sotto questo aspetto, Aokana sfiora la perfezione. Non sono proprio un appassionato di lungo corso di VN, ma non credo di sbagliarmi troppo nell’affermare che le illustrazioni del gioco (o le CG, se preferite il gergo degli appassionati) sono fra le migliori viste negli ultimi anni.
La direzione artistica di Suzumori, che si avvale della collaborazione di Itsuka Yūki per il character design, rende quello di Aokana un mondo quasi sospeso nel tempo, immerso in un’atmosfera solare e gioiosa, dominata da una tonalità blu-azzurro mai così calda e avvolgente nonostante la natura intrinsecamente fredda di questo colore. Illustrazioni che si tingono anche di una notevole dinamicità durante i già citati incontri di Flying Circus, narrati con un susseguirsi di immagini su schermo che rende Aokana un perfetto “fumetto in movimento” nonostante la loro apparente staticità, e che aumentano l’adrenalina e il coinvolgimento del giocatore.
Anche la colonna sonora del gruppo Elements Garden è ottima e, in linea con l’atmosfera dominante del titolo, propone soprattutto brani allegri e spensierati, ma non mancano composizioni più delicate e introspettive e altre più intense che si adattano perfettamente ad ogni momento. Oltre a questo, il gioco presenta due sigle di apertura, una sigla di intermezzo e una sigla di chiusura cantate da Mami Kawada (famosa popstar giapponese ritiratasi dalle scene nel 2016), più altre quattro sigle di chiusura cantate dalle doppiatrici delle protagoniste.
Dal punto di vista delle “meccaniche” (se così possiamo chiamarle), Aokana possiede tutto quello che generalmente ci si aspetta da una visual novel. Abbiamo dunque la possibilità di salvare in ogni momento, numerose opzioni per modificare la velocità e altri parametri durante la lettura del testo, lo scorrimento automatico dei dialoghi (caratterizzato purtroppo da una scritta un po’ invasiva nella parte in alto a sinistra dello schermo), la regolazione del volume di ogni singola componente audio e così via.
A chi consigliamo Aokana: Four Rhythms Across the Blue?
Consiglio Aokana a tutti gli appassionati di VN che non l’hanno ancora letta, a tutti coloro che sono alla ricerca di una bella storia, coinvolgente e con personaggi adorabili e, perché no, anche a quelli che vogliono vivere su schermo le stesse sensazioni di uno spokon manga di alto livello, dato che il Flying Circus è senza ombra di dubbio uno degli sport fittizi più interessanti mai creati. Aokana è inoltre perfetto anche per i neofiti del genere, vista la durata non eccessiva del titolo e la presenza di molte caratteristiche tipiche di queste produzioni, mentre come al solito se avete difficoltà con l’inglese o non vi piacciono i videogiochi basati solo sulla narrazione potrebbe non fare al caso vostro. Per quanto riguarda la piattaforma, escludendo il PC dove Aokana è disponibile da quasi un anno, se possedete sia PlayStation 4 che Switch la scelta è obbligatoria: virate sulla console portatile di casa Nintendo per non incappare in alcuna censura.
- Trama e personaggi di altissimo livello
- I match di Flying Circus sono davvero coinvolgenti
- Comparto artistico eccellente
- Ottima colonna sonora
- Si poteva fare qualcosa di più per i romance e le scelte narrative
- Linee di dialogo del protagonista non doppiate
- Versione per PS4 è abbastanza censurata
- Se detestate il moe questo gioco non vi farà cambiare idea
Aokana: Four Rhythms Across the Blue
Una visual novel dal sapore di una vacanza estiva
Tirando le somme, Aokana: Four Rhythms Across the Blue è davvero una splendida visual novel, una scarica di buonumore che regala al giocatore una storia appassionante che non fa nulla di nuovo, ma lo fa dannatamente bene. Il comparto artistico, che rende l’ambientazione di Aokana quasi sospesa nel tempo, in un mondo dove splende sempre il sole e dove il cielo azzurro non sembra avere confini, e i personaggi ben caratterizzati sono solo la ciliegina sulla torta di un prodotto che riesce a coinvolgere anche nelle numerose partite del sorprendente sport fittizio Flying Circus, grazie a illustrazioni che riescono a veicolarne il dinamismo e la frenesia in una sorta di fumetto in movimento. Purtroppo alcune mancanze e imperfezioni, come l’assenza del doppiaggio per il protagonista e la gestione basilare delle scelte che portano ai differenti finali, mi impediscono di assegnare un voto più alto ad Aokana. Ma si tratta comunque di un’opera imprescindibile per i fan del genere (e non solo), che non si meritava la disparità di trattamento presente fra la versione per PlayStation 4 e quella per Nintendo Switch.