Cosmic Era, anno 75. Allo scopo di mantenere la pace minata dai movimenti indipendentisti e dalle aggressioni di Blue Cosmos, viene fondata l’organizzazione chiamata COMPASS, con Lacus Clyne nelle vesti di primo Presidente. Come membri di COMPASS, Kira, Shinn e i loro compagni intervengono sulla Terra e nello spazio per sedare i conflitti. Tuttavia, un giorno, il neonato regno indipendente di Foundation propone un’operazione congiunta per fermare il leader di Blue Cosmos una volta per tutte. Quali saranno i veri piani di Foundation e del loro misterioso rappresentante, Orphee Lam Tao? E perché quest’ultimo è così attratto da Lacus?
Sono atterrato a Tokyo proprio lo scorso 26 gennaio, giorno in cui Mobile Suit Gundam SEED FREEDOM ha debuttato nei cinema giapponesi. È fino a questo che si spinge la passione di un fan che segue le vicende di Kira e Athrun sin dal 2002, anno in cui la prima serie di Gundam SEED ha debuttato sulle reti televisive giapponesi. Ed è dal 2005, da quando Gundam SEED DESTINY si è concluso che, assieme ai fan di tutto il mondo attendo con trepidazione l’arrivo di un seguito per questa storia. Un film che è finalmente giunto dopo quasi vent’anni dal suo primo annuncio, in seguito ad alcune complicazioni nella produzione, dalla malattia alla scomparsa della sceneggiatrice Chiaki Morosawa, al desiderio di BANDAI di sperimentare con nuovi universi narrativi per Gundam. Alla vigilia dell’arrivo della pellicola sugli schermi cinematografici italiani (e chi l’avrebbe mai detto?) eccomi finalmente a parlarvi di Gundam SEED FREEDOM, il film dagli incassi più stratosferici dell’intero franchise del Mobile Suit bianco.
ATTENZIONE! La recensione potrebbe contenere qualche leggero spoiler, vi consiglio di leggerla solo dopo aver visto il film o se non siete particolarmente suscettibili alle possibili anticipazioni.
- Titolo originale: 機動戦士ガンダムSEED FREEDOM (Kidō Senshi Gundam SEED FREEDOM)
- Titolo inglese: Mobile Suit Gundam SEED FREEDOM
- Uscita giapponese: 26 gennaio 2024
- Uscita italiana: 22 giugno 2024
- Piattaforma: Cinema
- Genere: Sci-Fi, Mecha
- Durata: 126 minuti
- Studio di animazione: Sunrise
- Adattato da: opera originale
- Lingua: Giapponese
Abbiamo recensito Mobile Suit Gundam SEED FREEDOM recandoci personalmente al TOHO Cinema di Ikebukuro, Tokyo.
È passato circa un anno dalla fine del secondo conflitto fra PLANT e l’Alleanza Terrestre, al termine del quale Kira Yamato ha sconfitto Gilbert Dullindal, leader delle forze armate di ZAFT, mettendo fine al suo Destiny Plan. Mentre Athrun è rimasto a Orb al fianco di Cagalli, lavorando come agente segreto, Kira e Lacus hanno fondato COMPASS, coinvolgendo al suo interno Shinn Asuka, Lunamaria Hawke e Agnes Giebenrath, l’asso noto come “Moonlight Valkyrie” che ha frequentato la loro stessa accademia militare.
In apertura del film vediamo Kira, nel ruolo di comandante, a bordo del nuovo Rising Freedom Gundam, accompagnato da Shinn che invece pilota l’Immortal Justice al posto di Athrun. La loro missione è quella di contrastare gli attacchi dei terroristi di Blue Cosmos sulla Terra. Il desiderio di Lacus è quello di riportare la pace e di liberare Kira di un peso sempre più gravoso sulle sue spalle. Insieme, i due decidono di accettare la proposta di Foundation, perciò si recano a discutere con i loro leader. Ad attenderli, tuttavia, trovano un’accoglienza alquanto strana, e i presentimenti di Kira sembrano avere qualche fondamento.
I don’t want to lose desire
Nelle due ore che formano Gundam SEED FREEDOM assisteremo a una prima parte che serve principalmente a dare un senso a tutta l’azione che vedremo nella seconda, che durante la mia prima visione al TOHO Cinema di Ikebukuro ho amato definire un “Temptation Island” ambientato nella Cosmic Era. Come abbiamo potuto vedere nei trailer, Orphee farà di tutto per portare via Lacus dalle braccia di Kira, ma non sarà di certo l’unico a innamorarsi e tentare di separare una coppia, esattamente come accadeva sull’isola tropicale del programma TV.
Non mancano certamente colpi di scena e rivelazioni in grado di sconvolgere radicalmente alcuni capisaldi della serie (non senza alcune incongruenze che lasciano spazio a qualche dubbio), ma soprattutto c’è tanta, tantissima carne al fuoco per chi ama le battaglie fra Mobile Suit, che non mancheranno di sorprenderci in una sfilata di scintillanti unità nuove di zecca e graditi ritorni che vi faranno urlare puntando allo schermo. All’interno del film sono state inserite anche diverse scene divertenti e pregne di fanservice che hanno fatto scoppiare a ridere persino il silenziosissimo pubblico giapponese, diventando persino virali in rete sotto forma di meme.
Purtroppo non tutti i personaggi del cast trovano il proprio giusto spazio all’interno del film, e alcuni dei protagonisti più amati riescono a ritagliarsi solo alcune poche scene all’interno dell’intera pellicola. Fukuda, tuttavia, ha trovato il modo di inserire alcune piccole comparse di personaggi minori, facendo intuire in qualche modo allo spettatore quali siano state le loro sorti dopo la fine delle due serie TV. Come sempre però, essendo Gundam un progetto crossmediale, alcune vicende antecedenti alla pellicola sono state narrate sotto forma di novel distribuite nei cinema giapponesi o in altre occasioni, ma Fukuda ha assicurato che ci saranno altre occasioni per narrare di alcuni eventi importanti, come il caso del furto dello Strike Freedom originale che nel film viene solo rapidamente menzionato.
Just one way to Freedom
Con un misto fra animazione tradizionale per i personaggi e prevalentemente CGI per i mecha, Gundam SEED FREEDOM raggiunge livelli mai visti per il franchise, superando persino la qualità visiva dei due precedente lungometraggi, L’Isola di Cucuruz Doan e Hathaway. Senza parlare che, se messo a confronto con le serie televisive di SEED e SEED DESTINY, nonché con l’ONA STARGAZER, la differenza è davvero abissale. Sebbene alcune scelte di design, come le vistose labbra dei personaggi femminili, abbiano fatto discutere i fan, non c’è niente che comprometta in alcun modo la visione del film. Di ritorno dalle due serie TV quasi tutto il cast di doppiatori, fatta eccezione per Naomi Shindō, che cede il ruolo di Cagalli Yula Athha a Nanako Mori, e personalmente faccio ancora fatica ad abituarmi, sebbene si sia calata nei panni del personaggio in maniera ineccepibile. Di ritorno anche Hōko Kuwashima, voce di Fllay Allster e Stellar Loussier, che questa volta interpreta la nuova arrivata Agnes.
Gran punto di forza è la magistrale colonna sonora a opera di Toshihiko Sahashi, che rielabora i più famosi brani delle serie TV in versione orchestrale, aggiungendone di nuovi, perfettamente calzanti con i temi della pellicola. Da sempre punto di forza di questo universo narrativo di Gundam, però, è la presenza di brani cantati e oltre ai già noti brani “FREEDOM” di Takanori Nishikawa e Tetsuya Komuro, brano di apertura e “SARIGIWA NO ROMANTICS” delle See-Saw come brano di chiusura, troviamo anche un’insert song firmata da Mika Nakashima, “Bōkyō”. Ma non saranno di certo le uniche canzoni, dato che nella scena clou della pellicola potrete aprire i condotti lacrimali, come ha fatto il sottoscritto, sulle note di un brano parecchio nostalgico — ma non voglio rivelarvi nient’altro.
A chi consigliamo Mobile Suit Gundam SEED FREEDOM?
Il film che prosegue le vicende di Kira e soci è certamente consigliato a chi ha già avuto modo di vedere le due serie TV di Gundam SEED e Gundam SEED DESTINY, specie a chi, come me, attendeva questa pellicola da così tanti anni. Per tutti coloro che non le avevano ancora viste, le due serie sono state rese disponibili gratuitamente sul canale YouTube di Gundam.info, con sottotitoli in inglese, e sono presenti anche su Crunchyroll nell’edizione HD Remaster. Anche se non avete mai avuto modo di avvicinarvi al franchise di Gundam, tuttavia, avrete modo di comprendere sommariamente le vicende narrate nella pellicola dopo una breve infarinatura sull’ambientazione e sui personaggi principali della saga. Il mio consiglio, tuttavia, è quello di recuperare le due serie prima di lanciarvi in direzione del cinema, dove il film verrà proposto in Italia in lingua originale con sottotitoli in italiano.
L’edizione italiana
Aggiornato al 24 giugno. Sabato 22 ho avuto modo di recarmi al cinema più vicino, il The Space di Salerno, per poter dare uno sguardo da vicino alla versione del film distribuita in Italia. Come purtroppo mi aspettavo, la traduzione italiana non è stata all’altezza, ed è stata palesemente effettuata dalla traccia dei sottotitoli in lingua inglese. Personaggi con generi errati, Mobile Suit che vengono chiamati al femminile, frasi dal significato totalmente sbagliato, gradi militari errati, soggetti sbagliati (Hilda che viene scambiata per Cagalli, ad esempio) ma soprattutto termini specifici che sarebbero dovuti rimanere in inglese e sono stati tradotti, come Naturali e Coordinatori. Come se non bastasse, le note riguardanti luoghi e date erano mischiati ai sottotitoli dei dialoghi e si alternavano a loro così rapidamente che spesso era impossibile riuscire a leggere gli uni o gli altri. Infine, la cosa più inspiegabile è la censura apportata agli ultimi istanti della pellicola, che ha tagliato una scena che tutti gli appassionati attendevano di vedere con ansia da vent’anni, presente invece nell’edizione giapponese. Se dovessi giudicare il film basandomi su questi dati, il voto sarebbe decisamente più negativo.
- Visivamente spettacolare
- Colonna sonora eccezionale, con qualche sorpresa
- Non mancano siparetti comici e momenti di puro fanservice
- Poco screenplay per alcuni dei personaggi più amati
- Alcune leggerezze e incongruenze logiche nella trama
- Solo due date e 21 sale per la distribuzione italiana
- Traduzione italiana totalmente da rivedere, inspiegabile censura sul finale
Mobile Suit Gundam SEED FREEDOM
Dopo tutti questi anni? Sempre.
È valsa la pena attendere così tanto per l’ultima fatica di Mitsuo Fukuda e della sua compianta consorte? Decisamente sì. Da fan di vecchia data, il film di Gundam SEED FREEDOM è stato capace di coinvolgermi e appassionarmi, facendomi emozionare e temere per la vita dei personaggi a cui sono legato. Tuttavia, diversamente da quanto mi aspettassi inizialmente, FREEDOM non rappresenta un punto fermo per le vicende della Cosmic Era, ma di un nuovo inizio di quella che, sono sicuro, sarà in grado di rivaleggiare in futuro con lo Universal Century in termini di popolarità. E i numeri parlano chiaro, questa pellicola è stata in grado di rompere ogni record, stabilendosi come il film di Gundam dal maggior successo della storia. Gundam SEED FREEDOM arriverà in alcuni (pochi) cinema italiani il 22 e 23 giugno e tornerò a vederlo ancora, per fornirvi un feedback sulla traduzione italiana che aggiungerò a questa recensione. A tutti gli amici vecchi e nuovi di Kira, Lacus, Athrun e Cagalli auguro una buona visione, e di emozionarsi quanto mi sono emozionato lo scorso gennaio a Tokyo.