Prendere in mano un nuovo Monster Hunter è come tornare a casa per il pranzo di Natale. Che sia passato un giorno o un anno, ti sentirai sempre a tuo agio: entrerai dalla stessa porta, poggerai il cappotto sullo stesso appendiabiti, ti siederai sullo stesso divano. Ti muoverai nell’ambiente spavaldo e sicuro di te, finché non inciamperai nel tappeto del salotto: strano, lo scorso Natale non era così grande… pian piano, guardandoti intorno, inizierai a notare qualcosa di diverso. Un soprammobile fuori posto, dei piatti con una decorazione particolare, un nuovo pupazzo che il tuo cane è intento a masticare allegramente. Allora crescerà in te la voglia di esplorare, di andare alla ricerca di dettagli che ti sei lasciato indietro, perché una volta che ti sarai reso conto di ciò, non vedrai l’ora di imparare tutto da capo.
È stata esattamente questa la sensazione che ho provato riprendendo in mano il mio amato New Nintendo 3DS per provare la demo di Monster Hunter Generations, ultimo capitolo del celebre hunting game di casa CAPCOM, atteso in Europa e Nord America per il prossimo 15 luglio. La versione di prova, inizialmente, era stata annunciata per il 30 giugno come software scaricabile dallo shop digitale della console; tuttavia Nintendo, probabilmente percependo la delusione nel mio cuore di cacciatrice, ha deciso di rendere disponibile la demo fin da subito a quei giocatori che avrebbero collegato l’account Nintendo al proprio Nintendo Network ID, tramite il sito ufficiale di Monster Hunter Generations.
Quale occasione migliore per scrivere la mia prima anteprima su Akiba Gamers? Quindi, con la mia fedele spad-ascia in spalla e due felyne come compagni, sono tornata a rischiare la vita nella terra dei cacciatori di mostri.
Dopo aver deciso la lingua in cui provare la demo (a scelta fra inglese, francese, spagnolo, tedesco e italiano), veniamo accolti da una cinematica in CGI con cui incontriamo vecchi “amici” e facciamo la conoscenza di nuovi avversari. Un Gammoth affronta un infuriato Tigrex; uno Zinogre e un Mizutsune danzano in uno scontro che illumina la notte; Astalos e Rathalos rivaleggiano per la supremazia dei cieli. Infine, un gruppo di cacciatori affronta lo spaventoso Glavenus, wyvern brutale dal corpo ricoperto di scaglie rossastre e affilate. Un’introduzione che, a coloro i quali abbiano deciso di avvicinarsi alla serie partendo da questo titolo, probabilmente farà venire voglia di rannicchiarsi sul letto del campo base senza più muoversi.
Una volta entrati nel menu della demo, tuttavia, anche i neofiti potranno tirare un sospiro di sollievo: oltre alla modalità multiplayer (online o locale, delle quali parlerò più avanti) sarà presente la modalità di gioco in solo, condita di tutorial esaustivi molto utili per i cacciatori alle prime armi.
Selezionando il tutorial “Cacciatore” potremo scegliere tra due quest: la prima riassumerà in breve i comandi essenziali per sopravvivere nell’universo di Monster Hunter. Sarà possibile imparare le funzioni del campo base (come la raccolta di strumenti dalla cassa oggetti e il funzionamento della cassa delle consegne), ricevere un’introduzione agli attacchi base e imparare a cuocere a puntino una bistecca di Larinoth.
La seconda quest, invece, punterà a insegnare i fondamentali della caccia ai mostri grandi: la nostra cavia sarà il Gran Maccao, uccello wyvern introdotto per la prima volta in Monster Hunter Generations (un cugino dell’eternamente maltrattato Gran Jaggi). Grazie agli insegnamenti che appariranno di volta in volta sullo schermo non sarà difficile affrontare il nemico: viene data grande importanza ai consigli su come sfruttare l’ambiente che ci circonda, introducendo la meccanica del rodeo inserita in Monster Hunter 4, in cui era possibile saltare in groppa al mostro sfruttando muri e dislivelli del terreno per atterrarlo per qualche secondo.
Una volta terminati i primi tutorial, avendo già una solida conoscenza di tutte le tecniche spiegate, mi sentivo sicura di me e pronta per partire all’avventura: ma eccola lì, la prima novità in cui inciampare. La seconda sezione tutorial, dedicata alle armi, introduce una meccanica totalmente nuova al mondo di Monster Hunter: le arti di caccia, tecniche speciali utilizzabili nel corso delle missioni.
Sinceramente ho trovato un po’ confusionaria la spiegazione di questa meccanica, quindi cercherò di riportarla nel modo più semplice possibile: in Monster Hunter Generations sarà possibile equipaggiare, tramite l’apposita sezione accessibile dalla cassa oggetti, uno di quattro “stili di caccia”:
- Stile Gilda: permette di equipaggiare fino a due arti caccia e si adatta bene a qualunque situazione.
- Stile Offensivo: uno stile semplice ma letale, che concede l’utilizzo di ben tre arti da caccia.
- Stile Aereo: dedicato agli appassionati del rodeo sui mostri, utilizza una schivata aerea per facilitare la salita in groppa.
- Stile Ombra: si concentra sulle schivate all’ultimo secondo per poi sferrare letali contrattacchi.
Dalla cassa oggetti situata nella nostra casa o nell’area di preparazione sarà quindi possibile equipaggiare tante arti di caccia quante lo stile prescelto ne consente.
Per utilizzare le arti in battaglia sarà necessario riempirne la barra apposita, che si caricherà ogni qualvolta un attacco andrà a segno su un mostro: una volta caricata al massimo, l’arte potrà essere attivata direttamente dal touchscreen o attraverso specifiche combo di tasti (ad esempio, R+A+B attiverà l’arte di caccia presente nel primo slot).
Le arti di caccia si dividono essenzialmente in due categorie: le prime sono arti generiche, che quindi non dipendono dall’arma equipaggiata, come quelle che permettono schivate di emergenza o che influiscono sul recupero della stamina. Vi sono poi arti legate intrinsecamente al tipo di arma utilizzata, e che in generale permettono di effettuare combo devastanti o garantiranno buff temporanei all’arma.
Ad essere sincera, nelle ore in cui ho provato questa demo, le uniche volte in cui ho fatto uso di questa meccanica sono state quando durante il tutorial l’azione veniva interrotta dalla casella di testo che mi avvisava del riempimento della barra. Nonostante tutto ciò possa contribuire a rendere il gameplay vario e più ricco di strategia, non sentivo la necessità di inserire questa meccanica degli “attacchi speciali” (contando per esempio che, nel caso della spad-ascia, una delle arti utilizzabili nella demo è semplicemente una scorciatoia per una combo di attacchi che già dagli scorsi titoli era riproducibile con una sequenza di tasti); possiamo solo aspettare il gioco completo per vedere come CAPCOM abbia deciso di implementare e spiegare questa funzionalità.
La terza e ultima sezione tutorial introduce una meccanica totalmente inedita e, a mio parere, più interessante: il Cacciamiao, tramite la quale avremo modo di registrare un felyne come “cacciamiao” per controllarlo direttamente durante le missioni.
Ogni cacciamiao sarà caratterizzato da una specifica tendenza di supporto (funzionalità simile alle classi dei compagni in Monster Hunter 4 Ultimate) che modificherà le azioni eseguibili in battaglia. La tendenza del cacciamiao presente nella demo, Comando, permette di migliorare le proprie statistiche e quelle degli alleati; altre tendenze permetteranno di curare i compagni o di maneggiare esplosivi. Di diverso tipo saranno anche le mosse di supporto eseguibili dal cacciamiao, selezionabili dal menu a schemo come un normale oggetto; che siano abilità offensive o di cura, potranno essere utilizzate ricaricando la barra posta sotto il menu, con meccaniche identiche a quelle delle arti di caccia. Oltre a ciò, il cacciamiao potrà combattere come un normale cacciatore grazie all’ausilio di un’arma e di un boomerang d’osso (che immagino potranno essere cambiati e forgiati con meccaniche simili a quelle viste nel precedente capitolo della serie), rendendolo in tutto e per tutto un’alternativa particolare e divertente al solito modo di affrontare le missioni.
Non essendo specificato nella demo, ci chiediamo se l’utilizzo di questa meccanica per completare le quest porterà un qualche tipo di bonus, come una maggior disponibilità di materiali nei punti di raccolta o ricompense aggiuntive a fine missione.
Finalmente ero arrivata alla fine della sezione tutorial. Dopo aver malmenato più e più volte il Gran Maccao, mi sentivo pronta ad affrontare le missioni di prova nella sezione gioco offline. Come in tutte le demo di Monster Hunter, le quest disponibili sono divise per livello di difficoltà. La missione più facile ci permetterà di importunare un’altra volta il povero uccello wyvern; nella missione a difficoltà media faremo la conoscenza di un mostro introdotto per la prima volta in Monster Hunter Generations, il Malfesto (localizzazione più comprensibile del giapponese Hororohoruru), creatura dalle sembianze di un gufo che potrà metterci in difficoltà grazie ai suoi attacchi che causano sonno e confusione; la missione più difficile, infine, sarà sconfiggere il Nargacuga, mostro che ci accompagna da Monster Hunter Freedom Unite e di cui nel quarto capitolo della saga avevo sentito la mancanza.
Vi sembra noioso affrontare queste missioni da cacciatore solitario? CAPCOM ha pensato anche a questo: infatti, sin dalla demo, sarà possibile affrontare le sfide in modalità multiplayer, sfruttando le funzionalità wireless o la connessione internet per collegarsi con altri cacciatori occidentali. Non vedevo l’ora di utilizzare questa funzionalità, in quanto l’introduzione dell’online su console handheld in Monster Hunter 4 Ultimate mi ha tenuta impegnata per diverse centinaia di ore e continua anche adesso a divertirmi.
Qui, però, sono iniziati gioie e dolori.
Gioie, perché le meccaniche multiplayer, per quanto sia possibile provare nella demo, sono rimaste invariate: sarà possibile creare stanze per un massimo di quattro giocatori (sia in multiplayer locale che online) in cui accettare missioni da affrontare insieme.
Dolori, perché giocando online ho riscontrato diversi problemi di lag che, posso ben sperare, verranno risolti con la release occidentale del gioco. Nelle diverse partite che ho giocato mi sono trovata davanti compagni che restavano fermi e inermi sotto i colpi del mostro, cacciatori col potere di teletrasportarsi da un punto all’altro dell’area o qualcuno che menava fendenti dalla parte opposta rispetto alla posizione del nemico. Nonostante questi problemi che, come ho detto, spero verranno tempestivamente risolti prima della data di uscita, Monster Hunter resta a mio parere uno dei giochi più divertenti da giocare online sulla console portatile Nintendo, che giochiate con amici in wireless oppure con giocatori dall’altra parte del globo.
In conclusione
Alla luce di questa demo, cosa possiamo aspettarci da Monster Hunter Generations?
Lo stesso sapore degli altri titoli della saga, ma con qualche spezia in più. Esteticamente, Generations non si distacca dallo standard grafico raggiunto in Monster Hunter 4 Ultimate, buono ma non eccellente: ci sarebbe ancora da lavorare su qualche texture un po’ troppo stirata, specialmente quelle che formano gli ambienti di gioco. Non ho avuto la possibilità di provare la demo su un Nintendo 3DS di prima generazione, ma con l’esperienza di Monster Hunter 4 Ultimate è prevedibile che i dettagli grafici siano smorzati e i colori leggermente diversi: più interessante sarebbe notare se la demo riesca a distaccarsi dai 30 frame al secondo per avvicinarsi al framerate fluido riscontrabile su New Nintendo 3DS, su cui non ho notato cali né nelle fasi di azione più concitate né durante il gioco online.
Come Monster Hunter 4 ha introdotto la meccanica di salto in groppa al mostro, Generations arricchisce nuovamente il gameplay con le arti di caccia e la possibilità di affrontare le missioni attraverso gli occhi di un compagno felyne: novità che, per quanto ho potuto assaporare, spero rimangano anche nei prossimi capitoli della saga, al contrario della sfortunata meccanica di caccia acquatica introdotta nel terzo capitolo della serie e (fortunatamente) abbandonata subito dopo. Unica pecca vera e propria finora riscontrata, dunque, è la funzionalità online: sarei curiosa di sapere se altri giocatori hanno avuto esperienze negative giocando in multiplayer questa demo, e in caso affermativo, se pensate che i server riusciranno ad essere pienamente operativi per la release occidentale del titolo.
Non posso quindi fare altro che consigliarvi di provare questa demo, per toccare con mano le novità che CAPCOM ha deciso di inserire nel nuovo capitolo di questa fortunata saga che, sono certa, riuscirà a conquistare nuove reclute e vecchi cacciatori. Quindi, che siate spadaccini o artiglieri, preparatevi: il 15 luglio la caccia sarà nuovamente aperta.