Sentendosi troppo stretto all’interno del suo clan, il ninja Yaiba Kamikaze deciderà di uccidere tutti i suoi compagni per dimostrare le sue capacità. Di lì a poco, tuttavia, il buono e giusto Ryu Hayabusa, dopo aver individuato il traditore, placherà la sua collera sconfiggendolo in uno scontro uno contro uno. Yaiba pagherà i suoi misfatti perdendo l’occhio e il braccio destro ma, per sua fortuna, la misteriosa compagnia Forge Industries deciderà misteriosamente di rimetterlo a nuovo, creando così un Cyborg Ninja assetato di vendetta.
YAIBA: Ninja Gaiden Z è un capitolo spin-off, ideato dal padre di Mega Man Keiji Inafune, concepito sin dall’inizio come episodio di supporto per la saga creata dal Team NINJA, coinvolto successivamente nel progetto e supportato da Spark Unlimited, team di sviluppatori non proprio fortunata, in quanto i suoi titoli non sono mai stati particolarmente apprezzati dal pubblico.
- Titolo: YAIBA: Ninja Gaiden Z
- Piattaforma: PlayStation 3, Xbox 360
- Genere: Azione, hack and slash
- Giocatori: 1
- Software house: TECMO KOEI
- Sviluppatore: Spark Unlimited, comcept, Team NINJA
- Lingua: Italiano (testi), Inglese (doppiaggio)
- Data di uscita: 21 marzo 2014
- Disponibilità: retail, digital delivery
- Reperibilità: comune
- DLC: costumi alternativi
- Note: disponibile in versione Special Edition contenente un fumetto tratto dal gioco e due costumi alternativi per Dead or Alive 5 Ultimate
Siamo zombie, oltre alla carne c’è di più
A differenza dei vari Ninja Gaiden che abbiamo potuto assaporare in passato, YAIBA non ci vedrà impegnati ad affrontare guerrieri o soldati addestrati, bensì Secchi, zombie senza cervello (o quasi) divisi in varie specie differenti tra loro, accomunati da una sola caratteristica: sono tutti carne da macello. Uno dei punti di forza di YAIBA è proprio la varietà e particolarità dei nemici che potremo affrontare: dai semplici zombie fino agli sputaliquidoradioattivo, da Militari Zombie a Spose Elettriche. A ciascuno di questi zombie è assegnato un attributo elementale: Elettricità, Fuoco e Veleno; conoscere alla perfezione queste tre categorie ci permetterà di affrontare i combattimenti in maniera molto più sbrigativa. Potremmo dire che il tutto si basa su uno schema triangolare molto simile alla morra cinese, ogni elemento avrà un punto debole e uno forte: Fuoco batte Elettricità, Elettricità sarà efficace contro Veleno e quest’ultimo batterà a sua volta Fuoco. Tutti gli zombie, una volta colpiti in maniera critica, potranno essere distrutti tramite un semplicissimo quick time event: basterà infatti premere uno dei tasti dorsali nel momento in cui comparirà un punto interrogativo sul loro corpo, e al termine della sequenza otterremo un piccolo bonus salute; nel caso di zombie speciali, potremo ottenere un’arma temporanea utile per sbarazzarci di alcuni nemici.
Un cerchio alla testa
Purtroppo YAIBA: Ninja Gaiden Z non spicca in termini di giocabilità: quasi tutta la meccanica di gioco è ripresa dai titoli principali, mentre la varietà delle ambientazioni e le sessioni di combattimento alla lunga risultano decisamente ripetitive. Quest’ultime, inoltre, ci faranno sbuffare in più di un’occasione, soprattutto quando ci capiterà le prime volte di non riuscire ad affrontare imponenti masse di zombie. I normalissimi secchi non saranno mai un problema, come già detto, si tratta semplicemente carne da macello; affrontare moltitudini di nemici speciali tuttavia, risulterà decisamente più ostico e frustrante, mentre i boss saranno ancora più difficili da battere. Il primo che andremo ad affrontare sarà troppo sbilanciato, poco resistente ai nostri colpi, ma in compenso sarà difficile fuggire dalla sua area d’attacco, e spesso rischieremo di rimanere incastrati sotto di lui, mandando in malora tutti gli sforzi compiuti. Alla monotonia e alla difficoltà non bilanciata alla perfezione si aggiungerà anche una telecamera troppo ferma, se non addirittura immobile; non potremo gestirla con l’analogico destro e l’unica scelta che potremo compiere a riguardo è quella di posizionarla in grandangolo o alle spalle del nostro Yaiba.
Inoltre, un fastidiosissimo bug si è manifestato nella verisone PS3 con una delle azioni più semplici che noi giocatori potremmo fare, ovvero mettere a caricare il controller: durante una partita la console mi ha notificato il livello di carica del controller in esaurimento, perciò mi sono apprestato repentinamente a collegare il pad con l’apposito cavo; con mia spiacevole sorpresa, il software non ha più riconosciuto più il controller, costringendomi così a riavviare la console perdendo i progressi in gioco.
Una risata vi seppellirà
La narrazione di Yaiba si concentra principalmente sulle battute e sulle gag messe in atto dai Secchi: in alcuni punti, infatti, dovremo compiere determinate azioni per far partire brevi filmati al cui interno gli zombie si ritroveranno in situazioni alquanto spassose. Troveremo molte gag nelle prime fasi di gioco, quando ci verranno presentati i nemici che affronteremo, le troveremo anche nei dialoghi tra Yaiba e la provocante Miss Monday, ma anche nei filmati, nelle opzioni, nelle descrizioni, nei salvataggi… no, nei salvataggi no. L’ironia manda avanti tutti gli ingranaggi che compongono la trama, ma se questo non sono ben oleati, come si fa ad andare avanti?
In effetti Yaiba non va avanti, la storia dopo il breve flashback in cui Yaiba le prende da Ryu Hayabusa è come abbandonata a sé stessa, i dialoghi, come vi ho detto prima, sono solamente dei pretesti per infilarci battute e sarcasmo, perciò il lavoro è più dedito a far ridere che a coinvolgere al meglio il giocatore. Anche andando avanti noteremo come la figura di Ryu, anziché essere valorizzata in quanto nemesi principale, non dimenticandoci dell’importanza all’interno della serie, viene accantonata e solamente nominata, tra una battuta e l’altra. Mentre in Ninja Gaiden la storia è sempre be presente, in Yaiba sarà l’esatto opposto: dovremo fare i conti con una storia banalissima, una semplice vendetta farcita di personaggi vuoti, carismatici solo quando dovranno strapparci un sorriso.
Sudare per niente
Tecnicamente parlando, sia la grafica che il comparto sonoro di YAIBA: Ninja Gaiden Z non sono assolutamente da gettare via: visivamente rende molto l’atmosfera pulp, con ombre molto cariche e sempre al centro della scena, che ricordano il marchio di fabbrica di un altro celebre producer, Suda51. Tuttavia, possiamo constatare come il team di sviluppo non abbia voluto rimanere fedele alla saga di cui questo titolo farebbe parte. La colonna sonora non è particolarmente degna di nota: presenta pezzi alquanto anonimi che non miglioreranno minimamente l’esperienza di gioco e che anzi, in alcuni momenti, mancherà del tutto, lasciando spazio solo agli effetti sonori.
A chi consigliamo YAIBA: Ninja Gaiden Z?
YAIBA: Ninja Gaiden Z è un titolo sicuramente consigliato ai fan della saga principale, ma penso sia “ottimo” per introdurre nuovi giocatori al mondo targato Team NINJA, magari recuperando in seguito i capitoli della saga principale; allo stesso tempo, personalmente parlando, non riuscirei a consigliarlo a cuor leggero, perché il titolo presenta tante e troppe imperfezioni e non invoglia il giocatore a scoprire cosa c’è dopo le prime due o tre ore di gioco. Per quanto io stesso ami Ninja Gaiden, YAIBA non si può minimamente comparare o affiancare a una trilogia completa in tutto, tecnicamente e narrativamente parlando. In questo titolo ho riposto molta fiducia dopo il primo annuncio: Inafune che produce un hack and slash basato su Ninja Gaiden farcito di tanti zombie.
- Tecnicamente fedele al resto della saga
- I Secchi sono fenomenali
- Jessica Nig— ehm… Miss Monday
- Dialoghi senza capo né coda
- Troppo ripetitivo
- Storia lasciata a sé stessa
YAIBA: Ninja Gaiden Z
Rimanerci secchi non è poi così difficile
YAIBA: Ninja Gaiden Z è un titolo molto controverso, si pone in un contesto complicato, arricchito dallo stravolgimento completo della serie, gettandosi alle spalle non solo la trilogia creata dal Team NINJA, ma addirittura riducendo il tutto a un titolo gonfio di gag e dialoghi divertenti che non aiutano assolutamente a rendere la trama più semplice e scorrevole, ma che anzi ci distrarrà dal contesto principale. Mi spiace solo che il nome di Inafune, tra i più grandi creatori e produttori di videogame della storia, resterà macchiato da un progetto non proprio soddisfacente, senza un qualcuno su cui scaricare la colpa.