Aum Shinrikyo, la setta apocalittica giapponese

Vi raccontiamo la storia dell’Aum Shinrikyo, la malvagia setta che ha profondamente segnato il Giappone negli anni ’90

Aum Shinrikyo, la setta apocalittica giapponese

Se avete visitato il Giappone di persona o guardato dei vlog in cui si mostrano alcune strade delle città, potreste aver notato qualcosa di particolare: stranamente, c’è una grande mancanza di cestini dell’immondizia.

Il motivo che ha portato a questa curiosa eliminazione dei cassonetti risale ad un tragico attentato, di cui probabilmente avrete sentito parlare, avvenuto il 20 marzo del 1995 alla metropolitana di Tokyo; l’attacco terroristico che colpì il paese quel giorno, resta ad oggi uno degli eventi più gravi verificatosi in Giappone dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.

L’attentato venne compiuto dalla setta religiosa Aum Shinrikyo, sotto la guida del suo fondatore, Shoko Asahara. L’organizzazione ebbe un gran numero di seguaci non solo in Giappone, ma anche all’estero con numerose ramificazioni. Ma come ha fatto un gruppo di religiosi, che si mostravano come semplici praticanti di yoga, a cambiare radicalmente la storia moderna del Giappone?

La nascita dell’Aum Shinrikyo

Shoko Asahara (il cui vero nome era Chizuo Matsumoto), aveva sempre avuto un interesse per la religione, al punto da decidere, nel 1987, di fondare un suo movimento, la Aum Shinrikyo (il cui significato è “gli insegnamenti della verità”): i precetti di questo gruppo religioso derivavano da una fusione di elementi cristiani, buddhisti e induisti, unendo frasi e dettami diversi per creare una visione di carattere apocalittico ed esoterico.

La dottrina di Aum ruota attorno alla “Verità assoluta”, trovata tramite collegamenti tra queste tre religioni: Asahara si proponeva di fare da maestro e da guida, per indicare la giusta via verso la “destinazione finale”, la quale sarebbe stata raggiungibile attraverso delle prove imposte ai suoi seguaci. Ogni prova avrebbe portato la coscienza delle persone su un piano più elevato, in modo da salvarle in vista di un “Armageddon nucleare” da lui teorizzato, con la conseguente fine del mondo; solo con l’aiuto di Asahara il popolo Giapponese avrebbe potuto salvarsi, in quanto sosteneva lui stesso di essere stato mandato da Dio, come descritto in alcuni dei suoi libri in cui si paragonava a Gesù Cristo. Gli allenamenti andavano da esercizi di yoga all’ascolto di cassette con istruzioni ripetitive e ipnotiche di Asahara, che faceva inoltre assumere di nascosto sostanze allucinogene a coloro che avevano problemi di ansia o rabbia.

Aum Shinrikyo, la setta apocalittica giapponese

Shoko Asahara ottenne un discreto seguito da persone di tutte le età, e iniziò a predicare sia in piazze pubbliche che in radio e in programmi televisivi, promettendo soluzioni a problemi comuni, come la risoluzione di rapporti interpersonali o una cura per lo stress di studenti e lavoratori. I fedeli più vicini ad Asahara potevano perfino avere l’onore di assistere ai suoi “miracoli” e imparare a loro volta ad avere poteri psichici. Per pubblicizzare la propria attività, l’Aum Shinrikyo arrivò anche a creare una serie animata, dal nome Chouetsu Sekai: questo anime puntava a mostrare i numerosi “poteri” di Asahara, come telecinesi e levitazione, riassumendo le idee del culto e spiegandone l’origine e la storia; il senso di questa produzione era quello di ottenere l’attenzione dei ragazzi più giovani, raccontando le origini e gli scopi del gruppo in maniera molto “fiabesca”, quasi fosse un normalissimo anime con poteri magici e allenamenti.

Tramite vari tipi di pubblicità, la figura di Asahara stava ottenendo sempre più interesse, ed all’inizio degli anni ’90 l’Aum Shinrikyo si stima avesse raggiunto circa 40.000 membri in Giappone, oltre che più di 20.000 in altri paesi, di cui in particolare la Russia.

I primi sospetti

Sebbene l’Aum Shinrikyo venne riconosciuta come organizzazione religiosa a livello legislativo, alcune storie sul gruppo fecero sorgere già diversi dubbi, spingendo qualche investigatore e avvocato a indagare privatamente: giunsero voci riguardanti pratiche discutibili, come bere il sangue di Asahara, restare a digiuno o l’essere sepolti vivi per giorni come rito di iniziazione, o altre ancora che prevedevano di indossare un cappuccio da cui partivano scosse elettriche. Alcuni membri morirono durante queste prove estreme, e i loro corpi vennero cremati di nascosto (fatto scoperto solo anni dopo); la stessa cremazione fu il metodo utilizzato da Asahara per liberarsi di coloro che tentavano la fuga dal culto. Dei cittadini chiesero aiuto a polizia e giornalisti poiché impossibilitati dal rivedere amici e familiari, i quali, stando alle regole di Asahara, non dovevano più comunicare con persone che non facessero parte dell’Aum Shinrikyo.

Il primo intervento serio fu quello di Tsutsumi Sakamoto, un avvocato che stava lavorando a una class action contro il culto assieme ad altri colleghi, oltre ad aver preparato un’intervista che avrebbe mostrato l’assenza dei poteri che Asahara professava. Prima ancora che l’intervista potesse essere trasmessa, Sakamoto e la sua famiglia vennero uccisi, e i corpi vennero fatti sparire. La sparizione dell’intera famiglia fece sorgere diversi sospetti, in quanto l’avvocato si sapeva essere in procinto di presentare le prove contro Asahara. In seguito, i giornalisti e investigatori che continuarono a indagare sulla setta diventarono anch’essi dei bersagli, subendo minacce e tentativi di omicidio.

Quartier generale Aum Shinrikyo

L’Aum Shinrikyo aveva ottenuto una pericolosa reputazione, e dopo aver perso alle elezioni per la Camera dei rappresentanti a cui si era candidato, Asahara iniziò dei progetti segreti per testare delle armi chimiche, aiutato da alcuni suoi seguaci membri dell’esercito ed altri esperti in chimica, creando così il Gas Sarin. Il Sarin, per chi non lo conoscesse, è un potente gas nervino inodore e incolore: il gas attacca il sistema nervoso, causando numerosi crampi e spasmi per tutto il corpo, iniziando da una difficoltà respiratoria a un blocco progressivo nell’uso dei muscoli. L’esposizione al gas può risultare fatale anche con una piccola concentrazione, e se si sopravvive i danni al sistema nervoso possono portare numerose problematiche, dalla cecità, alla paralisi del corpo o al coma.

Asahara decise di usare questo gas per la prima volta nella città di Matsumoto nel 1994, rilasciandolo nell’area e causando 8 morti e oltre 400 feriti; nonostante molti residenti stavano già protestando contro la presenza del culto nella zona, l’attacco venne associato all’Aum Shinrikyo solo dopo l’attentato della metropolitana che sarebbe avvenuto nove mesi dopo.

L’attentato del 1995

All’inizio del 1995, Kiyoshi Kariya venne rapito da alcuni membri di Aum, in quanto sua sorella era un’ex membro del culto riuscita a scappare; Kariya scomparve, e la polizia trovò una sua annotazione in cui scrisse “Se sparirò, vuol dire che l’Aum Shinrikyo mi ha rapito”. Questo rapimento si aggiunse alle tante segnalazioni dei cittadini verso il culto, e la polizia decise di preparare, per il marzo 1995, un’incursione nella base dell’Aum Shinrikyo.

Venuto a conoscenza dei piani della polizia, tramite probabilmente un informatore, Asahara ordinò di condurre l’attacco alla metropolitana di Tokyo, durante l’ora di punta, utilizzando lo stesso gas Sarin che aveva già testato, questa volta con l’intenzione di scatenare un colpo di stato: cinque membri dell’Aum salirono a bordo di cinque differenti treni della linea, introducendo il gas in un sacchetto, sotto forma liquida, e avvolto in carta di giornale che poi bucarono di nascosto con la punta di un ombrello. I cinque membri uscirono subito dopo aver bucato il sacchetto, per evitare di inalare il gas, e si incontrarono poi con i loro complici per essere riaccompagnati in macchina al covo del gruppo.

Aum Shinrikyo, attentato alla metropolitana

L’attentato causò 14 morti e più di 5000 feriti, molti con gravi danni permanenti. Con la pianificata perquisizione delle forze dell’ordine nella base dell’Aum, Asahara venne arrestato assieme ai suoi complici: coloro che avevano portato a compimento i suoi ordini affermarono di essere colpevoli solo molto tempo dopo, mentre Asahara negò il suo coinvolgimento per numerosi anni, fingendo di avere una disabilità mentale che gli potesse garantire l’immunità.

Fu da quell’evento che il governo Giapponese decise di eliminare i cassonetti della spazzatura: sebbene non furono utilizzati in quel caso specifico, la loro presenza nelle piazze o nei luoghi affollati li poteva rendere perfetti per nascondervi ordigni o, per l’appunto, piccole buste di gas per eventuali futuri attentati, soprattutto considerando che all’epoca vi erano dei membri pericolosi dell’Aum Shinrikyo ancora a piede libero.

Cosa ha lasciato l’Aum Shinrikyo

Se prima abbiamo fatto l’esempio della serie animata come propaganda dell’Aum Shinrikyo, a seguito dell’attentato venne creata un’opera atta invece a ridicolizzare Asahara e le credenze del gruppo, un videogioco chiamato The Story of Kamikuishiki Village, prodotto da una certa “AumSoft”: in questo misterioso videogioco, il giocatore dovrà gestire le operazioni del culto, come indottrinare nuovi membri, organizzare manifestazioni e omicidi, tra cui, alla fine, anche lo stesso attentato della metropolitana; il gioco mostra occasionalmente delle caricature di Asahara volutamente ridicole e video di eventi pubblici in cui il culto si esibiva in balletti che, a detta di molti, “attiravano l’attenzione per la loro assurdità”.

Pochi anni dopo l’attentato, alcuni membri dell’Aum Shinrikyo decisero di prendere le distanze dalle azioni di Asahara e rinominare il gruppo in Aleph, di cui molti seguaci furono russi; difatti, pare che ci fu un piano architettato tra alcuni membri per attaccare Tokyo e liberare Asahara, per portarlo a Mosca, ma vennero arrestati dalle forze di polizia locali qualche anno dopo.
Oltre ad Aleph, nacque anche un altro gruppo detto “Hikari no wa” (‘Circolo della Luce’), ma sia loro che altre future ramificazioni dell’Aum Shinrikyo vennero tenute sotto stretto controllo per diversi anni tramite la “Legge per la sorveglianza di Aum” istituita dal Governo Giapponese.

Nel 2018, Asahara e i membri di Aum colpevoli degli omicidi furono condannati a morte. Ogni anno, i cittadini continuano a organizzare dei raduni per ricordare le vittime, mentre molti dei sopravvissuti soffrono ancora oggi gli effetti causati dal gas, come cecità, paralisi motorie, amnesie e problemi respiratori o cardiaci.

Sebbene differiscano tra loro per ideologia e organizzazione, i culti rimangono invariati nelle loro modalità nel corso degli anni: avvicinano le persone più fragili e sole con una falsa immagine positiva, promettendo la felicità o le risposte che stanno cercando. L’Aum Shinrikyo si mostrava inizialmente come un gruppo praticante di yoga e del buddhismo, ma è quando Asahara decise di imporre ai membri nuove regole per restare che riuscì nella sua manipolazione, dapprima vietando il contatto con i familiari esterni al culto, e in seguito vietando di guardare le notizie di TV e giornali, additandoli come portatori di notizie false.

Molti culti non vengono investigati finché non compiono dei crimini pubblicamente, ma fortunatamente sono stati in molti ad aver preso le distanze da Asahara e dalle sue azioni per poter tornare a praticare la propria fede senza causare problemi, e possiamo solo sperare che gli altri centinaia di gruppi religiosi attivi al momento in Giappone vogliano condividere messaggi pacifici.

Creatura notturna appassionata di animazione, fumetti e videogiochi, tende a evitare le persone ma otterrete la sua totale attenzione se vi sente parlare di Ero Guro. Acculturata di film grotteschi e documentari storici, è veramente esperta in cinema trash. Abilità speciale: saper raccontare la storia di Walt Disney a comando.

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