La saga di Mega Man Zero fu una delle collezioni di titoli più amate dell’era Game Boy Advance, erede di quella crudeltà apparentemente insuperabile della serie principale, mista ad una pixel art precisa e che fece da padrona per tutta la generazione. La serie Zero ebbe seguito poi con due capitoli denominati ZX, su Nintendo DS dal 2006, che furono in grado di evolvere le meccaniche di gameplay ormai consolidate e rinnovarle con poche semplici accortezze. Disponibile dal 25 febbraio su PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC, Mega Man Zero/ZX Legacy Collection raccoglie i quattro titoli dedicati a Zero per GBA e i due ZX per DS, portandoli per la prima volta al di fuori di una piattaforma della casa di Kyoto.
Dopo aver pubblicato una Legacy Collection per i dieci capitoli principali della saga del Blue Bomber, CAPCOM continua la sua opera di conservazione dei grandi titoli del passato, in quello che è a tutti gli effetti un museo interattivo. Scopriamo insieme se l’arrivo su altre piattaforme ha giovato a dei titoli pensati per una console portatile, con la recensione di Mega Man Zero/ZX Legacy Collection.
- Titolo: Mega Man Zero/ZX Legacy Collection
- Piattaforma: PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch, PC
- Versione analizzata: PlayStation 4 (EU)
- Genere: Azione, Platform
- Giocatori: 1-2 (solo in alcune modalità)
- Publisher: CAPCOM
- Sviluppatore: INTI CREATES
- Lingua: Inglese (testi), Giapponese o Inglese (doppiaggio)
- Data di uscita: 25 febbbraio 2020
- Disponibilità: digital delivery
- DLC: nessuno
- Note: è possibile collegare i salvataggi di ZX a Zero 3 e 4 così da sbloccare dei boss segreti nelle due avventure
Abbiamo recensito Mega Man Zero/ZX Legacy Collection con un codice PlayStation 4 fornitoci gratuitamente da CAPCOM tramite Digital Bros.
Zero: The Series
Se questa Legacy Collection è il vostro primo approccio con la serie Zero, vi troverete di fronte l’intera epopea del compare spadaccino del Blue Bomber. Il primo capitolo, classe 2002, è ambientato cento anni dopo la guerra dei Maverick, tra gli umani e i Reploid non scorre buon sangue e impera una caccia alle ultime fonti d’energia utilizzabili. Mentre è in corso questa nuova guerra, Zero è assopito sotto terra, fino a quando Ciel, scienziata umana alla ricerca di una fonte d’energia per portare la pace, lo risveglia. L’eroe sposa la causa della ragazza, dando il via ad una storia che proseguirà per i tre anni successivi, fino a trovare conclusione in Mega Man Zero 4. Così come una serie TV, gli eventi di ogni capitolo di Mega Man Zero si collegano al successivo, dando un senso di continuità ed una trama orizzontale a far da sfondo alle cattivissime meccaniche di gameplay. Inoltre, ed è un aspetto per nulla banale, l’intero intreccio di Zero toccava temi importantissimi nel 2002, e che sono attuali tuttora a poco meno di vent’anni di distanza. Razzismo, crisi energetica, maschilismo e patriarcato sono solo alcuni degli aspetti toccati dalla produzione INTI CREATES, capace di dare un ulteriore stimolo oltre quello meramente ludico. Ovviamente, come nella serie principale, il pezzo forte di Mega Man Zero (e seguiti) è il gameplay. Un Run ‘n’ gun in cui, oltre alle armi da fuoco, avremo a disposizione anche altro equipaggiamento, come la famosissima Z-Saber color smeraldo, una lancia, una frusta e uno scudo boomerang. Ed è solo l’inizio.
Come già ribadito nel paragrafo precedente, proprio come in una serie TV, Zero amplierà le sue capacità capitolo dopo capitolo, abbandonando armi non più efficaci per novità complete, come la possibilità di afferrare un nemico e utilizzarlo contro gli altri avversari (Zero 4) divenendo sempre più letale. Ma non basta essere ben armati per superare le insidie dei titoli INTI CREATES. Perché dalla serie principale Zero eredità anche la difficoltà, quell’effetto trial and error tanto amato/odiato dai giocatori, che continua a mettere alla prova riflessi e memoria muscolare. Preparatevi a morire, tante, tantissime volte se volete mettervi alla prova con le avventure di Zero. Morire per far esperienza degli ostacoli, diventando sempre più pronti a sferrare l’ultimo colpo ad un boss che ci ha obliterato pochi istanti prima. Su GBA il divertimento lasciava spesso lo spazio alla frustrazione, complice un sistema di vite poco generoso, che ci riportava all’inizio del livello ad ogni minimo errore. In questa Legacy Collection invece, abbiamo a disposizione una modalità di Salvataggio assistito, che rimuove le vite e posiziona checkpoint nei punti più strategici (poco prima di una boss battle ad esempio). Questo abbassa drasticamente il quantitativo di ore spese a ripetere il livello, ma al contempo ci permette di migliorarci più velocemente durante le battaglie. Le Boss Battle sono sicuramente i momenti più divertenti di tutti e quattro gli episodi dedicati a Zero. Boss infami e assetati del sangue del nostro spadaccino, in grado di massacrarci in pochi secondi, fino a quando non attueremo una strategia efficace e finiremo per cancellarli dalla nostra strada.
A differenza di X però, Zero non acquisirà sempre i poteri dei suoi avversari, spesso verremo ricompensati con un Cyber Elf, un altro degli strumenti a disposizione dello spadaccino cremisi. Uso la parola strumento non a caso, anche se si tratta di esseri viventi a cui potremo dar da mangiare i chip che troviamo nei livelli per potenziarli, perché una volta equipaggiati e usati moriranno fino al New Game, rendendo Zero un crudele carnefice.
Come già successo nelle due Mega Man Legacy Collection infine, è presente una modalità principiante, per chi vuole solamente godersi la storia di Zero senza andare a sbattere contro il muro di cemento armato della difficoltà. In Zero 3, oltre ad aver accesso da subito a tutte le modifiche del corpo del protagonista (per aumentare attacco e statistiche), avremo anche un elf immortale speciale, capace di usare contemporaneamente tutti e 21 i suoi simili, per un risultato apocalittico. Direi sicuramente il modo più crudele di abbattere quel muro menzionato prima.
DX: Evoluzione e Rinascita
Con la conclusione della saga di Zero, la serie di INTI CREATES si spostò su Nintendo DS dove migliorò sia la pixel art che la struttura vera e propria del gioco. Abbandonate le missioni a livelli ereditate dalla serie principale, ZX e il suo seguito Advent seguono un approccio simile ai metroidvania. Tra teletrasporti sparsi per la mappa di gioco e porte che si apriranno solo ad un determinato momento della storia, questi due capitoli si concentrano sul biometallo, una preziosa risorsa in grado di fornire poteri speciali a chi si fonde con essa. Essendo nato per DS, DX introduceva anche il secondo schermo, con cui controllare la mappa e le trasformazioni del nostro protagonista. E col doppio schermo arrivò anche un doppio protagonista, con due campagne che si differenziano per ordine degli ambienti e dei boss. Tutto questo non intacca però la difficoltà complessiva dei due titoli, che restano poco gentili con le sviste del giocatore.
Sfortunatamente, sebbene i due ZX siano ancora divertenti, l’assenza dello schermo touch è una delle mancanze di questa Legacy Collection. Il secondo schermo di DS viene relegato in basso a destra, raggiungibile con l’analogico destro con cui, a seguito della pressione, potremo interagire e selezionare ciò che ci aggrada. Non è il massimo della comodità, soprattutto in un run ‘n’ gun frenetico come Mega Man, in cui bisogna mantenere alta la concentrazione per non rischiare morti improvvise.
A parte questo cambio obbligato, sia DX che DX Advent sono invecchiati molto bene, oltre ad essere gli unici due titoli della collection ad essere completamente in italiano. Sono presenti dei filtri per personalizzare l’aspetto visivo dell’intera collection ma nessuno di questi va a migliorare la pixel art originale. Anzi, alcuni danno un fastidioso effetto acquerello confondendo drammaticamente quanto succede a schermo. Se siete in possesso di un televisore di grosse dimensioni, potreste dover abituare l’occhio ai pixel di Zero e soci, prima di apprezzarne appieno la cura. Sempre di buona qualità la colonna sonora, disponibile anche in una categoria apposita della collection, da usare come un lettore Spotify dedicato allo spadaccino cremisi. In questa Legacy Collection è presente anche una Galleria con tutti i bozzetti e artwork dei giochi, come già fu per quella dedicata al Blue Bomber, l’equivalente di un artbook videoludico.
L’offerta di questa collezione si conclude con la modalità inedita Z-Chaser, una sfida ai boss cronometrata, in cui sfidare o un amico sul divano in locale o altri giocatori sulle leader board online. Il museo dedicato a Mega Man si arricchisce quindi di questi sei titoli, continuando il buon lavoro svolto da CAPCOM per riportare in auge il mondo del Blue Bomber.
A chi consigliamo Mega Man Zero/ZX Legacy Collection?
Se avete adorato la serie principale, o se nel vostro Game Boy Advance (o DS) c’era uno di questi titoli, questa collection deve sicuramente arricchire la vostra collezione. Una saga pensata per chi ama mettersi alla prova e migliorare dopo ogni sconfitta, capace di occuparvi interi pomeriggi e al contempo farvi imparare a memoria tutti i santi del calendario, nell’attesa che anche Zero, come X, torni in azione con un capitolo inedito.
- Sei ottimi giochi al prezzo di trenta euro
- Sfida costante e crescente
- Racconto maturo e attuale
- Difficoltà non adatta a tutti
- Filtri video inutili e dannosi
Mega Man Zero/ZX Legacy Collection
Zero di nome, ma non di punteggio
Mega Man Zero/ZX Legacy Collection segue, ne più ne meno, il buon lavoro svolto con la collezione precedente. I sei titoli, nonostante siano nati su console portatile, sono in grado di dire la propria anche su TV, con le dovute premesse. Se sarete abbastanza testardi da accettare la sfida di Zero, vi troverete di fronte ad alcune delle migliori boss battle a due dimensioni dei primi anni 2000. Affronterete una storia in quattro atti che tratta tematiche mature e ancora attuali, oltre a provare con mano il miglioramento delle meccaniche da capitolo a capitolo. Infine, concluderete il tutto con i due capitoli ZX, dove la serie compie un passo in avanti abbandonando la struttura a livelli per un esplorazione più dinamica e ponderata. Ora a CAPCOM non resta che riproporre i Battle Network, e chiudere in bellezza questa Trilogia di Legacy.