Mercenaries Saga 2: Order of the Silver Eagle – Recensione

Mercenaries Saga 2: Order of the Silver Eagle – Recensione

mercenaries-saga-2-order-of-the-silver-eagle-recensione-boxartIl suo nome, Claude, è noto in tutto il regno per via della sua formidabile abilità con la spada. A capo dell’Ordine dell’Aquila d’Argento, un piccolo gruppo di mercenari temuto e rispettato, al servizio della famiglia reale, il nostro eroe si ritroverà a proteggere la battuta di caccia del principe Laz, che verrà brutalmente interrotta dall’ingresso in scena di un misterioso individuo. Il leader dell’Ordine riuscirà a fermarlo, consentendo la fuga del rampollo di sangue blu ma, purtroppo, presto realizzerà di essere vittima di un raggiro: il principe verrà avvelenato, e necessiterà di cure immediate. Sarà per questo motivo che Claude partirà dal regno in direzione del nord, alla ricerca dell’unico antidoto conosciuto per questa sostanza letale.

Posso dirvelo chiaro e tondo, senza nulla da nascondere: ho scelto io di recensire Mercenaries Saga 2: Order of the Silver Eagle, chiedendo un codice review a CIRCLE Entertainment e lasciandolo a marcire per mesi nella memoria del mio New Nintendo 3DS, preso ora da questo, ora da quell’altro titolo. Il motivo? Dopo averne ammirato il primo trailer, sono rimasto folgorato da quel suo feeling che mi ha ricordato così tanto FINAL FANTASY Tactics, uno dei giochi più belli sui cui abbia mai messo le zampe. Ma cos’ha in comune questo indie con il capolavoro di SQUARE ENIX, all’epoca dell’uscita ancora Squaresoft? Scopriamolo assieme immergendoci in questo promettente titolo dal prezzo davvero conveniente.

  • Titolo: Mercenaries Saga 2: Order of the Silver Eagle
  • Piattaforma: Nintendo 3DS eShop
  • Genere: RPG Strategico
  • Giocatori: 1
  • Software house: CIRCLE Entertainment
  • Sviluppatore: RideonJapan
  • Lingua: Inglese (testi)
  • Data di uscita: 23 luglio 2015
  • Disponibilità: digital delivery
  • DLC: non presenti
  • Note: uscito in Giappone anche su dispositivi mobile, come il primo episodio

Mercenaries Saga 2, come il nome stesso potrebbe suggerire ai più arguti, è il sequel di un videogame per smartphone mai giunto sulle coste occidentali, un indie costruito sulla falsariga di Tactics Ogre o del già citato FFT. A suggerirne con insistenza la somiglianza, la stessa visuale isometrica (comune alla maggior parte dei titoli del medesimo genere), un design dagli sprite decisamente familiare e un’estetica generale alquanto affine all’avventura di Ramza Beoulve. Tuttavia, essendo un titolo indie e non disponendo certamente dello staff e del budget di un’azienda come SQUARE ENIX, non ho riposto pesanti aspettative su di esso. In parte, ho dovuto ricredermi ma, inutile nasconderlo, il prezzo così basso è sinonimo di una qualità non proprio elevata, almeno dal punto di vista tecnico. La prima problematica che salterà agli occhi di chi è abituato a giochi di ruolo strategici di questo tipo sarà l’impossibilità di ruotare l’inquadratura per ottenere un punto di vista migliore sulla scacchiera, che a volte si rivelerà estremamente necessario per via di alture, o di personaggi coperti da elementi di fondale o da altri guerrieri. La seconda, riguarda sempre la visuale che, già dalle prime partite, risulterà problematica, in quanto a volte un po’ troppo distante dal campo di battaglia, senza la benché minima possibilità di effettuare uno zoom, un’ulteriore funzione che avrei decisamente apprezzato.

Claude, eh? Dove ho già sentito questo nome?

In termini di gameplay vero e proprio, Mercenaries Saga 2 riprenderà a piene mani tutto ciò che il genere SRPG ha potuto offrire in questi ultimi venti anni. Una volta scelti i nostri guerrieri e posizionati sulla scacchiera (in base al limite proposto da ciascuna missione) potremo spostarli uno alla volta ed elaborare la nostra strategia di attacco. Il più delle volte le schermaglie si risolveranno con la totale disfatta dei mostri o dei soldati nemici, mentre subiremo la sconfitta nel caso il party rimanga senza un solo guerriero o se, in alcuni casi, un personaggio in particolare dovrà ritirarsi in via definitiva dal campo di battaglia. Infatti, come accadeva nei titoli della parentesi strategica di FINAL FANTASY, dopo la morte di uno dei nostri soldati avremo una manciata di turni a disposizione per poterli riportare in vita, al termine dei quali lo stesso guerriero ci lascerà definitivamente. Più o meno. Perché, a differenza di molti altri titoli simili, in Order of the Silver Eagle non è presente quella che viene indicata con il nome di permanent death, ovvero la scomparsa definitiva di un personaggio dai nostri ranghi in seguito alla morte in battaglia (un esempio lampante di titoli che fanno ampio utilizzo di questa meccanica è Fire Emblem). Ciononostante, sin dalle prime fasi di gioco, il titolo di RideonJapan risulterà impegnativo quanto basta per offrire un livello di sfida accattivante anche per i veterani. Avviando la nostra prima partita ci verrà chiesto se desidereremo affrontarla in difficoltà facile o normale, e in base a ciò cambieranno la forza dei nemici, la possibilità o meno di recuperare gli HP dopo essere saliti di livello, oppure il numero di turni che intercorrono fra il K.O. di un personaggio e il suo viaggio verso la luce. Tra le possibilità offerte dal gioco, oltre alle battaglie intervallate dalle scene di dialogo che costituiscono i vari capitoli di storia, troviamo un menu principale in grado di farci accedere alla gestione del nostro party, alle classi, all’inventario, a un negozio dove acquistare oggetti ed equipaggiamenti, nonché alla sezione Free Battle, che ci metterà di fronte a una lista di battaglia casuali (per modo di dire) che avranno come unico scopo quello di farci salire di livello per poter avanzare nella trama principale. Riguardo questo ultimo punto, spesso e volentieri saremo chiamati ad affrontare più e più volte le Free Battle già vinte proprio perché l’attuale capitolo che ci consente di avanzare presenterà avversari un po’ troppo forti per il livello in cui ci troveremo, ragione per la quale il tutto si ridurrà all’avere un party bene assortito e perseguire il grinding sfrenato piuttosto che a una vera e propria pianificazione strategica.

Il prezzo giustifica i mezzi

Tocca, purtroppo, muovere pesanti critiche dal punto di vista tecnico per questo titolo. Come già anticipato più indietro, lo stile grafico di Mercenaries Saga 2 ne prevalica in buona parte l’esperienza in termini di gameplay, a causa di una grafica totalmente in 2D (chiaramente, il 3D stereoscopico della console non è supportato) che ci impedisce di ruotare l’inquadratura per gestire al meglio le unità, nonché di sprite a volte un po’ troppo piccoli e che tendono a stancare gli occhi prima del dovuto (seppur piuttosto carini e molto simili a quelli di Tactics Advance). A questi si aggiungono dei ritratti dal character design non troppo elaborato ma piuttosto gradevole che, purtroppo, saranno limitati solo ai personaggi principali: tutti i soldati, i mostri o gli NPC saranno privi di qualsivoglia immagine durante i dialoghi e il proprio turno in combattimento… una scelta infelice, a mio parere, alla quale avrei preferito uno sforzo maggiore nel disegnare almeno quei cinque o sei ritratti generici dai quali avrebbero potuto derivare variazioni di colore dai molteplici utilizzi. Tuttavia, non è certo la grafica il maggiore difetto di Order of the Silver Eagle, bensì la colonna sonora. I brani proposti sono pochi, monotoni, davvero poco motivanti e fanno rimpiangere costantemente la splendida soundtrack composta da Sakimoto e Iwata per il primo FF Tactics. Il brano di accompagnamento delle battaglie, per esempio, è irritante, ripetitivo e ci inviterà più volte ad abbassare il volume della console e spararci nelle orecchie la nostra colonna sonora personale. Inutile specificare che nessuna delle battute di dialogo sarà doppiata e che non potremo udire nemmeno le strazianti voci di alleati e nemici caduti sul campo.

A chi consigliamo Mercenaries Saga 2: Order of the Silver Eagle?

Chi apprezza i giochi di ruolo di stampo strategico tipicamente giapponesi potrà apprezzare anche questo Mercenaries Saga 2, nonostante le sue citate mancanze e la sua pessima colonna sonora. Tuttavia, il prezzo gioca a suo favore, e per circa cinque euro (un po’ meno, nel caso dei frequenti saldi proposti da Nintendo) non potreste aspettarvi di meglio. Non c’è, tuttavia, da aspettarsi, la cura nei dettagli a cui i giochi più blasonati di questo genere ci hanno abituati sin dai tempi della prima PlayStation. In ogni caso, una demo è disponibile per la prova sull’eShop della console.

  • Piuttosto longevo per un indie
  • Prezzo conveniente
  • Impegnativo quanto basta

  • Graficamente non esaltante
  • Colonna sonora scialba e ripetitiva
  • Assenza di una mappa esplorabile
Mercenaries Saga 2: Order of the Silver Eagle
3.3

Uno strategico economico e discretamente bello

A conti fatti, Mercenaries Saga 2 si trova un tantino al di sotto delle mie aspettative, per via di una storia davvero poco coinvolgente e di una colonna sonora che a stento compie il proprio dovere. Tuttavia, alla modica cifra di circa cinque euro non potevamo aspettarci di meglio e c’è da dire che, una volta abituati a una grafica che non farà gridare al miracolo e al modo in cui ciò influisce sul gameplay, questo gioco non è poi così male. Ogni tanto potreste avere l’illusione di trovarvi davanti a una sorta di nuovo FINAL FANTASY Tactics Advance un po’ sottotono e, probabilmente, l’obiettivo dei developer era proprio quello di strizzare l’occhio a chi aspetta ormai da troppo tempo un nuovo capitolo dell’acclamata serie. La ventina di ore necessarie a portarlo a termine e la sua profondità in termini di contenuti lo eleva un gradino al di sopra di titoli indie presenti sull’eShop di Nintendo, una ragione per la quale vi consiglio di dargli almeno una possibilità, magari provandone la versione dimostrativa. Peccato per l’assenza di una mappa del mondo, tanto cara a chi è abituato a titoli come i già citati FINAL FANTASY, Tactics Ogre e Fire Emblem.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.